Io ho la sensazione (solo una sensazione, niente di provato, quindi) che il dilagare del complottismo sia strettamente correlato
al venir meno della credibilità delle istituzioni. Meno le istituzioni sono credibili, e più è facile che teorie complottiste facciano presa.
Prendi i vaccini, per esempio: è facile che dilaghino teorie complottiste quando i ministri che ne decretano l'obbligatorietà sono legati
a filo doppio con esponenti delle case farmaceutiche.
Sintomo di sanità o di insanità mentale? Cosa frulla loro nella testa? Non lo so, ma forse non importa, così come forse non vale nemmeno
la pena di indagare/smantellare le varie teorie complottiste (anche perché l'effetto di solito è solo quello di rafforzare le convinzioni, in un
senso o nell'altro). Forse vale la pena, invece, di considerare il complottismo dilagante, come sintomo di un problema più grosso che è
appunto quello della credibilità.