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MoonPie

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  1. Ciao a tutti, vi scrivo perchè ho gran bisogno di confrontarmi con persone che possano aver vissuto situazioni simili alla mia. Sono una ragazza di 25 anni e mi sono trasferita lontana da casa circa tre anni fa per concludere gli studi e per scappare da una situazione familiare instabile, essendomi dovuta occupare sin dai nove anni di età di mia madre e di una sorella piccola a seguito delll'abbandono di un padre violento. Il trasferimento ha fatto scattare in me tutto quello che avevo represso durante l'infanzia e l'adolescenza, evidenziando un'acuta tendenza all'autodistruzione, soprattutto nell'ambito della sessualità. Mi sono rivolta ad uno studio di psicologia per intraprendere un percorso conclusosi con successo un anno fa, durante il quale è emerso il mio disturbo bipolare. Le dottoresse che mi hanno seguita mi avevano dato gli strumenti per tollerare successive ricadute, in particolare dovute a stress o cambiamenti, cosa che sto sperimentando nell'ultimo periodo, dal momento che sono al termine degli studi e ho delle scadenze strette da rispettare. Quello che mi capita e di avere delle giornate in cui non riesco a reagire agli stimoli esterni, ho bisogno di fermarmi, ma non riesco a svagarmi dal momento che mi sento in colpa, quindi, semplicemente, galleggio, per poi riprendere il giorno successivo sperimentando ogni volta qualcosa di diverso per reagire e portare a termine quello che sto facendo. Il problema è che la persona di cui sono innamorata e con cui convivo da diversi mesi risente di questi miei momenti di "giù", e, se nel vivo delle mie crisi riesce ad essere dolce e compresivo, successivamente si incupisce e mette in dubbio la nostra capacità di sopravvivere nel lungo periodo, perchè non sa cosa aspettarsi da me, da questi sbalzi improvvisi e ritiene difficile fare dei piani con me, cosa che mi fa soffrire terribilmente e aggiunge ansia all'ansia . Anche lui viene da una situazione familiare particolare, per diversi aspetti simili alla mia e alcune volte è capitato che avesse anche lui degli episodi depressivi, in particolare dettati dal bisogno di isolamento e solitudine (è una persona che "si basta", ha la tendenza a ricercare la sua soddisfazione in attività in cui si butta a capofitto). Sento che se fossi da sola riuscirei a gestire i miei momenti umorali, quello che mi chiedo è che strategia mettere in atto per rendere questa cosa più accettabile per lui e permetterci di andare oltre.
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