Buongiorno Cate,
capisco perfettamente la tua situazione...d'altro canto, se sono anche io qui è perchè siamo tutti sulla stessa barca...
Le sensazioni che descrivi tu sono le medesime che purtroppo provo anche io spesso e volentieri al lavoro (finchè ne ho avuto uno) e grazie al mio terapeuta sono venute fuori delle risposte inaspettate...
Ho passato gli anni cambiando decine di lavori...non mi sentivo mai in grado di fare nulla...l'ultima esperienza è durata 8 mesi...facevo cose che avevo sempre fatto ma le facevo male e con terrore...come ogni volta! E mi dicevo "ecco, guarda come sono idiota! Quando lavoravo nell'azienda X non ero capace di fare una telefonata o gestire la ricezione degli ordini e mi hanno lasciato a casa...ora sono nell'azienda Y, mi tocca fare le telefonate e di nuovo non mi sento in grado! A 30 anni è normale avere paura di fare una telefonata? Sarò stupido, limitato ecc...non ci sono altre soluzioni"...
Da queste situazioni ne nasce un profondo senso di svalutazione e fastidio verso sè stessi...
La domanda che dovresti porti (e che io solo da un paio di mesi, ovvero dopo l'ennesimo licenziamento, ho iniziato a pormi) è: ma quello che mi viene richiesto di fare MI INTERESSA? MI PIACE FARLO? HO UNA MOTIVAZIONE CHE MI SPINGE A SUPERARE L'ANSIA SOCIALE E A FARE LA TELEFONATA O STILARE IL PROGRAMMA?
Io ho capito che alla fine della fiera non avevo nessun interesse a fare bene le cose...mi sentivo usato e obbligato a fare fare fare senza che me ne fregasse una mazza...ecco che allora è ovvio perchè non facevo altro che procrastinare le telefonate e i lavori in generale!