Agata25

Buon giorno a tutti... oggi sono di nuovo attanagliata da mille dubbi e ho più che mai bisogno di pareri esterni. Premetto che ho 25 anni e mi frequento da qualche mese con un ragazzo di 30. Se durante il ns primo mese lui era molto attento, si usciva etc.. con il passare del tempo ha tirato fuori il suo vero " se" : cambi repentini di umore, voglia improvvisa di isolarsi dal mondo senza sentire ne vedere nessuno, tanto tempo passato a letto davanti alla tv. Ma in tutto questo il problema direi che sono io e i motivi per i quali sto portando avanti questa relazione.. ho avuto un infanzia difficile con una madre assente per motivi depressivi, per fortuna ho avuto una rete familiare forte che mi ha fatto sentire meno questa condizione. Per anni, durante l'adolescenza e fino ai 18/19 anni , ho portato avanti relazioni quasi esclusivamente perchè alla base c'era l'incapacità e la voglia di non stare sola. Ho fatto un lungo lavoro su di me e dai 18 in poi ho avuto due relazioni molto importanti, in cui ero innamorata seriamente e non era la classica voglia di stare sola. Ecco..benché con questo ragazzo stiamo molto bene, si scherza spesso sono stata tentata dall'interrompere la relazione : sia a causa del suo carattere, sia per i modi di vivere completamente differenti. Ci sono stati episodi dove verbalmente mi ha trattato male e ci sono rimasta male ma anche li ho fatto finta di nulla e ho continuato.Ho provato ad eseminare il mio comportamento per vedere se mi comportassi in modo errato io nei suoi confronti ma da parte sua spesso vi è una reazione eccessiva. Non vorrei portare avanti la relazione semplicemente per paura di stare sola, solo alla fine non mi spiego perché continuo e non tronco... quindi l'ipotesi della paura della solitudine fa sempre più capolino. Tengo a precisare che quando ho iniziato la frequentazione, stavo cercando una relazione ma non per la paura di stare sola proprio perchè volevo semplicemente costruire un futuro... Grazie mille a tutti Agata