Vai al contenuto

gioiastella

Membri
  • Numero di messaggi

    2
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Contenuti inseriti da gioiastella

  1. Ciao a tutti, mi aprirò qui perché la mia situazione psicologica è complicata e non so più come gestirla. Sono una ragazza disabile in carrozzina, oltre a questo ho anche la "fortuna" di avere un disturbo di personalità borderline. Ho passato tutto il decennio dei miei 20 anni in uno stato psicologico terribile, a partire da un disturbo alimentare medio/grave fino all'autolesionismo, ma con l'aiuto di una psicologa e tanto, tanto impegno sono riuscita a migliorare molto. Ora, all'inizio dei miei 30 anni ho un rapporto migliore con me stessa, con gli altri, con il mio corpo e il cibo. 10 mesi fa sono riuscita a ottenere non solo un lavoro ma anche l'agognato posto fisso, che per le persone con le mie problematiche è quasi un miraggio, e aver raggiunto questo traguardo ha fatto bene alla mia autostima. Ma nella vita non si può mai stare un attimo tranquilli, perché le insidie sono sempre dietro l'angolo: la persona con cui lavoro più a stretto contatto è - non ci sono mezzi termini per dirlo - una narcisista. Che abbia o meno il disturbo NPD è irrilevante, perché quello che fa 24 ore su 24 è esattamente ciò che una persona narcisista fa: mente, manipola gli altri, indossa una maschera diversa per ogni occasione e ha una mania del controllo che fa impazzire tutti e rende l'ambiente lavorativo particolarmente tossico. Io (che per il momento sono la sua "favorita") pur di andarci d'accordo sono il suo zerbino, l'assecondo in tutto. Ho capito che quello è purtroppo l'unico modo per guadagnare la sua fiducia e avere qualche attimo di respiro e di libertà dalle sue manie di controllo. Il problema è che avere a che fare con questa donna mi causa un sacco di ansia e mi prosciuga tutte le energie. Continuo a chiedermi se sto facendo la cosa giusta, se sono troppo accomodante, se il mio modo di fare finirà per inimicarmi gli altri colleghi etc. Sono pensieri che mi occupano la mente anche quando sono a casa, è come se non staccassi mai. Arrivo alla fine della settimana distrutta e non ho voglia di vedere nessuno, parlare con nessuno, passerei tutto il weekend sul divano a guardare Netflix. Sto perdendo tutte le vecchie amicizie perchè non riesco a tenere contatti con nessuno al di fuori dell'ambiente lavorativo. Non so come uscire da questa situazione perché licenziarmi in questo momento storico è da incoscienti. Vorrei tanto capire se esistono delle strategie per riuscire a gestire queste persone e proteggere la propria salute mentale dalla loro tossicità.
  2. Ciao a tutti. Mi presento, sono Michela e ho 29 anni. Sono in carrozzina dalla nascita. Vorrei raccontare la mia esperienza e mi piacerebbe capire se esiste un modo per uscire dalla mia situazione e vivere davvero.... Io non ho mai vissuto bene la mia disabilità. Bullismo ed emarginazione sono state alla base della mia vita scolastica in infanzia e adolescenza. Mi considero una persona molto sensibile, facilmente impressionabile, psicologicamente debole anche se dall'esterno posso dare l'idea di essere una "persona forte". Dopo il diploma al liceo, ho iniziato a vivere un periodo molto buio in cui questa mia debolezza interiore si è fatta particolarmente sentire. Dovevo affrontare la vita adulta e non mi sentivo pronta. La vita universitaria era un inferno, anche a causa del fatto che la mia scelta è stata fatta abbastanza "a caso" e non era esattamente la strada per me. Ben presto mi sono ritrovata dentro il tunnel della depressione e dell'anoressia nervosa. Oggi, dopo quasi un decennio di battaglie contro me stessa, posso dire di essere quasi uscita da questo tunnel buio, in parte grazie alla psicoterapia, in parte grazie al fatto che ho iniziato a seguire delle passioni che avevo sempre trascurato (in particolare il canto). Eppure, non posso dire di essere felice. Mi ero illusa che stando meglio psicologicamente sarei riuscita a farmi degli amici, a vivere più intensamente, a fare esperienze. Invece non è stato così, e non riesco a capire dove ho sbagliato. Certo non sono esattamente un animale sociale, non amo i luoghi affollati, prima di uscire di casa mi faccio mille paranoie soprattutto legate alla presenza di barriere architettoniche (purtroppo sono paranoie ben fondate). Insomma uscire è un po' una fatica per me, ma non posso neanche dire di essere un riccio chiuso in sé stesso. La compagnia mi piace, se con le persone giuste e nei luoghi giusti. So aprirmi e donarmi agli altri. Mi sforzo di fare nuove esperienze e provare cose nuove, anche se non sempre i tentativi vanno a buon fine. Ma nonostante questo non sono riuscita a creare dei legami così forti con le persone da poterli chiamare "amici", nel vero senso della parola, di quelli con cui usciresti anche ogni sera, di quelli che ti cercano al bisogno e tu cerchi loro. La mia psicologa dà la colpa al fatto che alla mia età le persone non cercano amicizie, ma pensano più che altro a "sistemarsi" (convivenza, matrimonio, figli...). Ne parliamo spesso, ma lei non sembra avere molto altro da dirmi sull'argomento Io non so più dove sbattere la testa. Forse passo troppo tempo al pc, motivo per cui mi sono cancellata dai social network. Mi sento una conchiglia vuota e vorrei tanto creare delle relazioni solide, perché solo così penso che la vita sia degna di essere vissuta. Spero di non essermi dilungata troppo e ringrazio chiunque vorrà leggere il mio post.
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.