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Shynit

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  1. Ciao a tutti, vi scrivo perchè la mia migliore amica ha disturbi d'ansia con pensieri ossessivi che la fanno vivere male. E' ormai da un po' di anni che ne soffre, l'ultima volta che ha passato un periodo simile era circa 3/4 anni fa dopo che aveva deciso di chiudere una storia di 8 anni, anche se dice che non è questo il motivo. Io le ero stata vicina, ci vedevamo abbastanza spesso, parlavamo ogni giorno e dopo qualche mese sembrava stesse meglio tanto che ha conosciuto il suo attuale fidanzato e, per cause lavorative, si sono trasferiti a 300 km di distanza, nella città natale di lui. Lei è andata a lavorare per il "suocero" lasciando indietro praticamente tutta la sua vita precedente, compresa la famiglia che ovviamente è rimasta qui e tutti i rapporti costruiti in 30 anni di vita: sono andata a trovarla ma si comportava come fossi un'estranea, non mi contattava mai dicendo che era presa a creare relazioni in quello che era il suo nuovo mondo (facendomi rimanere malissimo) e, a parte le normali difficoltà iniziali, col tempo si è ambientata (o almeno così dice). Dopo una litigata dove le ho detto che non ci si comporta in questo modo, dimenticando "il mondo precedente", alla fine abbiamo trovato un equilibrio sentendoci tramite social e vedendoci praticamente solo alle feste comandate. E' stata bene per un anno e mezzo ma ora le crisi sono tornate e io, questa volta, non so come aiutarla. Ci sentiamo tutti i giorni ma mi sento impotente. Senza contare che anche io sto passando un periodo orribile e ho paura di non avere la forza di poterla sostenere, soprattutto a distanza. Dice che a lei basta che ci sentiamo e che l'importante è supportarci a vicenda, ripete sempre che non sono sola e affrontiamo le cose insieme, ma ho paura che parlando della mia situazione possa trasmetterle ansia invece che aiutarla a distrarsi... lei dice che assolutamente io non c'entro nulla e che non le pesano affatto i miei sfoghi però non lo so... non penso che aiutino. E' sempre molto restia a spiegarmi cosa le scatta nella testa, dice che ha pensieri su cui si fissa ossessivamente pensandoci giorno e notte...e questi pensieri sono in tutti gli ambiti: lavorativo, relazionale, personale... la psicologa che sta vedendo le ha detto di non parlare di questi pensieri perchè il parlarne potrebbe alimentare l'ansia, ma, nella mia ignoranza, penso che parlarne forse non sia così male... boh, non lo so sicuramente la psicologa ne sa più di me. Adesso le hanno dato delle gocce per dormire... e io mi sento così impotente e triste per la mia e la sua situazione. A chi di voi è capitato, potete spiegarmi da cosa può essere determinata quest'ansia? C'è una causa oggettiva scatenante o è tutto inconscio, pensieri che non si riescono a fermare seppure senza una base? Può essere che anche io, essendo nella mia situazione, le trasmetta ansia anche se lei dice che assolutamente non è così? grazie a chi vorrà rispondermi e scusatemi se ho fatto errori ma ho scritto di getto
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