Mia mamma è morta parecchi anni fa, quando io avevo circa 20 anni.
All'epoca io stavo finendo il primo anno di Scienze Biologiche e avevo un fratello di 18 anni e uno di 10.
Mio padre si è ritrovato da solo, per fortuna non completamente impreparato, e con fratelli-sorelle a cui chidere consigli.
Io, come te probabilmente, ho tenuto duro e ho continuato a studiare. A parte alcuni problemi di salute (mal di testa e coliti) i primi anni non è andata male, mi sono concentrato nello studio e sono andato avanti abbastanza bene. Ho iniziato ad accusare il colpo quando gli esami stavano per finire; probabilmente iniziava a cambiare qualcosa (maturavo?) fatto sta che iniziava a pesarmi il fatto di studiare, di non avere una mia indipendenza e un lavoro.
Ho iniziato ad avere grossi problemi di concentrazione (già non era il mio forte prima) e il mio rendimento è crollato. In mio padre non riuscivo a trovare un supporto emotivo: totalmente incapace di capire quel poco di adolescenza tardiva che stavo avendo e i problemi psicologici che venivano a galla. Ho iniziato a capire che avevo fortemente bisogno di un periodo da solo, senza di lui tra i piedi a chiedermi come andava. Per questo ho cercato un docente disponibile a farmi fare una tesi all'estero tramite il progetto Erasmus e appena è stato possibile sono andato per 7-8 mesi in Scozia.
A me questa esperienza è servita tanto, e mi ha dato l'energia per finire gli ultimi 2-3 esami, fare la tesi, avere finalmente la mia prima ragazza e laurearmi.
Da qui è partito il tirocinio, il servizio civile e poi finalmente il lavoro.
Ancora adesso ho dei problemi derivanti dalla morte di mia madre per tumore. Principalmente ipocondria e ansia oltre ovviamente alla sua mancanza.
Con mio padre sono tornato a parlare di quegli anni universitari e ho scoperto che lui si era preoccupato per me, per la mia solitudine e il mio umore. Ma evidentemente non era riuscito a parlarmene nella giusta maniera: troppo preso dal ruolo di padre, in difficoltà con mio fratello più piccolo.
Oltretutto anche lui avrà dovuto gestire la perdita della moglie e non deve essere stato facile gestire anche i sensi di colpa di non essere riuscito a convincere mia madre a farsi controllare e operare molto prima.