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poppy

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  1. ciao Yume, quando ero ragazza ho attraversato molto di quello che stai passando tu. Credo che tu sia arrivata al momento in cui ti sei resa conto che il problema non è affrontabile da sola. Quando successe a me chiesi aiuto psicologico a una persona esperta di disturbi alimentari e a una dietista. Puoi fare tutto da sola tramite la asl se sei maggiorenne. Io trovai aiuto nella psicologia cognitivo comportamentale, ma non fermarti al primo psicologo se non trovi quello adatto a te. Quello che ti succede non è il problema stesso, è solo il sintomo di un problema piu' profondo che si trova dentro di te. Di un disagio emotivo che hai bisogno di affrontare con l'aiuto di un professionista che ti aiuti in questo percorso. Non è facile, e alcune persone non capiranno, ma non sei obbligata a parlarne con nessuno che non ti faccia sentire a tuo agio. Ma sembra che tu sia arrivata al momento in cui hai riconosciuto che questo è un problema e hai il desiderio di affrontarlo e risolverlo. So che con il coronavirus è difficile, ma tanti psicologi fanno consulenza via skype. Io sono seguita settimanalmente così.
  2. io ho perso piacere per il cibo. ma sono in un periodo di depressione piuttosto profonda (non per il coronavirus in particolare, ma per un tumore e una situazione difficile), quindi mangiare è diventato praticamente un obbligo. Lo devo fare, cerco di mangiare il minimo indispensabile, ma non mi dà alcun piacere. Lo trovo buono se ho fame, ma finisce là.
  3. allora, e' una situazione difficile. Io, da donna, non mi sentirei molto amata se il mio fidanzato mi chiamasse solo 4 volte a settimana e, in un periodo in cui non possiamo mai vederci, non mi dicesse che gli manco. Ma a te... MANCA DAVVERO? manca davvero LEI, la sua mente, le sue idee, la sua personalita', il suo modo di fare, la sua presenza, tutto quello che e'? Il suo amore? o e' una persona che ti piace, una ragazza che frequenti volentieri, carina, che ti fa simpatia sentire e con cui ti piace chiaccherare ogni tanto e trovi attraente? Perche', per come la vedo io, soprattutto a 20 anni (ma anche a 40 perche' a me e' successo intorno a questa eta') quando ami davvero una persona la cerchi DI CONTINUO. La pensi, desideri ogni istante con quella persona, vuoi sapere i suoi pensieri, vuoi connetterti emotivamente, vuoi parlare per ore ore di cose profonde, vuoi conoscere ogni aspetto di quella persona. Io ho avuto una relazione con un uomo che si comportava come te quando avevo 20 anni. Molto tempo dopo mi sono resa conto che lui non aveva idea di cosa fosse l'amore. O per lo meno l'amore come lo intendo io. Gli piacevo? si Mi trovava piacevole? si Gli sarebbe dispiaciuto se lo avessi lasciato? si Mi amava? no. Non mi amava. Almeno non come lo amavo io. Le cose sono due: o tu la ami ma il tuo modo di dimostrarlo e' incompatibile con il suo (quindi meglio evitare di trascinare una situazione dove siete incompatibili) o tu semplicemente non la ami. Non come ti ama lei. Magari non ti sei ancora innamorato davvero. Lei si, e soffre a vedere che tu non provi lo stesso sentimento che prova lei. O con la stessa intensita'. No, non sta facendo la preziosa. Gli stai dando un sacco di messaggi che mostrano che non sei cosi' preso da lei come lei magari e' presa da te. E questo la ferisce. Chiarisci le cose con te stesso. Non c'e' niente di male a scoprire che, alla fin fine, quella ragazza si' ti piace, ma non e' poi cosi' speciale, non ti fa sentire pieno di gioia, amore, desiderio, felicita' ogni volta che la senti, vedi o pensi. Non ti rende poi cosi' estatico. E' solo una storia con una tipa che, beh, ti piace. Pensaci molto bene, perche' esistono tante tante storie che inziano cosi' e finiscono con un matrimonio infelice per abitudine e poi in divorzi orrendi per insofferenza.
  4. nel mio caso, gli attacchi di ansia e depressione sono assolutamente correlati alla situazione di stress in cui mi trovo. FIsicamente il ciclo influisce, ma quello che influisce veramente e' se mi trovo in una situazione in cui sono felice e mi sento utile o in una situazione in cui sono infelice e mi sento inutile. Non so se possa aiutarti, so che per alcune persone la depressione e l'ansia sono veramente situazioni neurologiche piu' che psicologiche, quindi puo' benissimo darsi che, nel tuo caso si tratti davvero di squilibrii che dovrai tenere sotto controllo con i medicinali. Il che non e' del tutto negativo, perche' se si tratta di questo sai di poter avere una soluzione che la medicina puo' aiutarti a risolvere. Prova solo a valutare se, ultimamente, ti sia capitato di sentirti piu' sotto stress o tensione, magari.
  5. Sono una paziente oncologica. Ho un cancro raro, difficile da trattare che sembra rispondere sempre peggio a ogni trattamento. Ho quindi preso la decisione di attendere i risultati nuove sperimentazioni nella speranza che riescano a trovare delle nuove cure che stanno sperimentando proprio in questo momento. Sembrano positive, nel caso lo fossero potrebbero entrare in profilassi nel giro di quello che spero sia un tempo relativamente breve e che mi trovi ancora in vita. Onestamente? non ho altissime speranze. Sono relativamente giovane, ho 42 anni, e sono sempre stata positiva e piena di vita e voglia di fare. Ho anche preso spunto da questo grosso problema con cui ho iniziato ad avere a che fare 12 anni fa, per fare scelte che fossero migliori per me. Per decidere meglio della mia vita, seguire i miei desideri e cambiare tante cose. Ma ultimamente mi sto arrendendo all'ansia e alla depressione. La situazione del covid19 non aiuta. Avrei dovuto raggiungere il mio fidanzato il 15 marzo, è americano e abbiamo una relazione a distanza da 4 anni. Anche se, alla fine, abbiamo vissuto insieme quasi due anni, facendo avanti e indietro fra america e italia. Ovviamente tutte le frontiere sono chiuse e niente. Io sono bloccata qui, nemmeno a casa mia, ma da mia madre. Avendo metastasi polmonari sono un paziente a rischio e non posso uscire nemmeno per fare la spesa. Quindi mi ospita lei fino a che i medici mi diranno come muovermi. Sto già prendendo antidepressivi da circa un anno, quando ho avuto un episodio di depressione maggiore in seguito all'ennesimo trattamento che non solo è andato male e mi ha fatto soffrire moltissimo, ma ha peggiorato la situazione. Uso brintellix (mezza compressa perchè sono molto sensibile ai medicinali) . In piu' ho avuto attacchi d'ansia piuttosto pesanti, sempre in quel periodo, che cerco di tenere sotto controllo con ansiolin quando ne sento il bisogno (cercando di non abusarne) Ultimamente stavo arrivando vicino ad un altro episodio di depressione maggiore. Un mese fa ho iniziato ad avere forti attacchi di ansia, a non avere energie, a non riuscire ad alzarmi dal letto e ad avere pensieri costanti di morte. Non solo paura di morire, ma l'idea di essere inutile e soltanto un peso e che la mia morte avrebbe liberato i miei cari dalla persona che sono diventata e che, onestamente, non riconosco, non amo e non voglio essere piu'. Ho cercato aiuto e da tre settimane mi segue via skype una psicologa del reparto oncologico. Mi sta lentamente aiutando. Ma ieri notte mi sono spaventata perche' ho avuto un attacco di ansia mentre dormivo. O almeno SPERO lo fosse. Mi spiego: di solito i miei attacchi di ansia si presentano prima di tutto con fame d'aria. Iperventilazione. Mi sembra di soffocare, comincio a fare respiri profondi fino a che non trovo quello giusto, che mi da' sollievo per un po' per poi ricominciare. Poi tachicardia, opressione al petto e debolezza del tipo che si sente prima di svenire. Spesso prendere dell'ansiolin (o valium) serve a calmarmi, a volte la sensazione va e viene per tutta la giornata. Negli ultimi mesi, da quando e' scoppiato il coronavirus e sapevo che la situazione sarebbe diventata complicata per me, ho avuto sempre piu' attacchi di ansia, sempre piu' spesso. Gli unici momenti nei quali sono libera di sicuro sono quando faccio esercizio leggero (immagino per la regolazione della respirazione) o dormo. Ieri notte pero' mentre sognavo ho avuto mancanza di aria. Non mi sono svegliata, sono riuscita a respirare dopo pochi istanti, ma mi sono spaventata moltissimo quando mi sono svegliata perche' non so se sia possibile avere un attacco di ansia mentre si dorme o se fosse altro, cioe' un problema respiratorio fisico. Avete esperienze a riguardo? vi e' mai capitato di avere un attacco di ansia nel sonno e senza svegliarvi? Martedi' ne parlero' con la psicologa, ma se nel frattempo qualcuno avesse esperienze da condividere mi aiuterebbe molto. Grazie mille
  6. Spero che tu stia vedendo un professionista perchè la tua situazione sembra una depressione piuttosto seria. Aggravata sicuramente dal tuo ragazzo che evidentemente non ti fa sentire amata. Probabilmente perché non ti apprezza come meriti. Il mio consiglio è di andare da uno psicologo e di affrontare per prima cosa la tua necessità di lasciare il fidanzato e farti aiutare a farlo. E' chiaro che non puoi continuare a stare con lui, che ti fa solo del male. Ma capisco che in una situazione come la tua si dura fare il passo. Fatti aiutare da un bravo psicologo. Ricordati che in questo momento la vostra relazione è già rotta. Tu stai tenendo in mano un vaso che è rotto. Non serve a niente e se lo lasci può darsi che non sia possibile ripararlo, ma se continui a tenerlo in mano non solo non saprai mai se si può riparare oppure no, ma soprattutto ti costringerà a non poter usare le mani e a stare lì ferma immobile. Devi trovare il coraggio di lasciare andare il vaso, di lasciare andare la relazione, di chiuderla. E' l'unico modo di liberarti dalla situazione di immobilità o di valutare se vuoi provare ad aggiustarla una volta che la guardi dall'esterno.
  7. Premessa: sto passando un periodo difficile. Ho il cancro, è di tipo raro, ci sono poche cure, è già metastatico, sono stata fuori e dentro gli ospedali negli ultimi 2 anni, in particolare negli ultimi 6 mesi. Ho un fidanzato che amo follemente e che mi adora, che però non è Italiano. Per il momento abbiamo fatto avanti e indietro fra l'italia e l'america per riuscire a stare insieme, affrontando nel frattempo i miei problemi di salute, economici, qualsiasi tipo di difficoltà ecc... Ho seguito in passato un corso e, mentre ero in ospedale, un ragazzo che non avevo notato ma che era iscritto a questo corso, mi ha scritto dei messaggi per sapere come stavo, perchè ha saputo che ero in ospedale. Gli ho risposto onestamente, gli ho anche detto molto chiaramente fin da subito che sono fidanzata felicemente, che non sono molto brava a cogliere i segnali se piaccio a qualcuno e che quindi mi dà molto fastidio quando un ragazzo si finge mio amico quando in realtà ha un interesse diverso. Tendo a mettere sempre le mani avanti su questo argomento perché mi è capitato in passato che qualcuno si mostrasse mio amico quando in realtà voleva altro e io sono una persona molto diretta e non sopporto queste cose. Lui ha detto che gli dispiaceva per la mia situazione e gentilmente si è fatto sentire di quando in quando per sapere come stavo. Quando sono uscita dall'ospedale voleva venire a trovarmi e per un lungo periodo gli ho detto di no. Non stavo bene e non avevo voglia di visite. Poi, quando ho cominciato a uscire di nuovo è venuto ad un evento al quale gli avevo detto che sarei andata. Abbiamo chiaccherato un po' e mi ha detto che stava cercando di imparare ad usare dei programmi al computer che io conosco. Gli ho offerto una mano se aveva bisogno e ci siamo visti qualche volta per studiare insieme. In totale ci saremo visti 6 o 7 volte in 2 o 3 mesi. Sempre perché me lo chiedeva lui, e spesso io evitavo. Non era una amicizia così profonda. Anche se io sono molto amichevole e aperta con tutti e, nonostante la situazione, piuttosto allegra di natura. La mia situazione di salute si è poi aggravata di nuovo. Per un periodo non ho avuto voglia di parlare con nessuno e poi sono partita per passare del tempo con il mio fidanzato. Stiamo cercando di capire come stare più tempo insieme. Sono tornata per un periodo e sto per ripartire. Questo "amico" mi ha chiesto di vederci varie volte e alla fine, dopo aver evitato per un po', ci siamo visti qualche giorno fa e mi ha confessato che gli piaccio. Io mi sono raggelata. Mi ha dato molto fastidio e gli ho detto che, come già ho sempre detto, non provo assolutamente lo stesso per lui, sono innamorata del mio fidanzato e sto per partire di nuovo per andare da lui. Che la situazione era piuttosto imbarazzante e che preferivo se evitavamo di sentirci e vederci per un po', almeno fino a quando non gli fosse passata. Mi sento molto in imbarazzo a uscire con un ragazzo che prova sentimenti per me e che non ricambio. Lui ha iniziato a insistere per mandarmi una lettera in cui mi spiegava i suoi sentimenti, e nel volermi vedere. Gli ho ripetuto più e più volte che non volevo e che pensavo fosse meglio per entrambi. Lui ha cominciato a dire che gli è già passato tutto, che vuole solo rivedermi per uscire insieme, che non si illude ecc... Gli ho spiegato di nuovo e di nuovo che io mi sento molto a disagio ad uscire con un ragazzo che prova o potrebbe provare dei sentimenti per me, che avrei evitato di farlo fin dall'inizio se lo avessi saputo. Che sto vivendo una esperienza già molto difficile, ho a che fare con un tumore metastatico che non risponde alle cure, e non ho bisogno di aggiungere stress alla mia situazione, facendomi carico del disagio di una situazione imbarazzante solo perché a lui fa piacere. Continua ad insistere. Mi ha scritto che vuole anche conoscere il mio fidanzato, che a causa del fatto che non desidero uscire con lui si sta rovinando le vacanze, che vuole spiegarmi le cose di persona, guardandomi negli occhi. Deve aver iniziato a seguire i profili internet dei miei amici per capire dove mi trovo, perché oggi, ad esempio, me lo sono ritrovato ad un evento dove stavo lavorando (io non uso molto i social e non lo avevo pubblicizzato). Mi guardava con occhi da cane bastonato, mista a rabbia, ha chiesto se se ne doveva andare e gli ho risposto di sì. Inizialmente mi sentivo dispiaciuta, ma ora comincio a sentirmi molto a disagio per la sua insistenza e il suo comportamento. Sono stata molto molto chiara sul fatto di non volerlo vedere e sentire per almeno tutta l'estate, ma continua a cercare modi di vedermi o convincermi che posso stare con lui, perché tanto non prova più quei sentimenti (cosa piuttosto difficile da credere dopo che per 6 mesi ha finto di non averne pur di continuare a vedermi). Io non so bene cosa fare. Non sono mai stata brava in queste situazioni. Il mio fidanzato mi ha detto di ignorare ogni suo messaggio e, eventualmente di bloccarlo, e così anche le mie amiche che hanno letto i suoi messaggi e lo hanno trovato molto inquietante. Io tendo sempre a voler essere giusta e a credere a quello che le persone mi dicono, ma di pancia c'è qualcosa che non mi piace in questa situazione. Se non altro il fatto che dovrebbe aver rispetto di quello che provo e del fatto che non voglio uscire con lui o parlarci visto che mi mette molto a disagio. Qualcuno si è trovato in situazioni simili?
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