Salve a tutti! Ho 32 anni e da circa 7 soffro di disturbi depressivi conclamati.Credo che la depressione e il male di vivere siano sempre stati radicati in me. Sono stato seguito da 4 diversi terapeuti e ho cambiato non so quanti psichiatri e relative terapie farmacologiche. Risultato? il nulla. I farmaci mi hanno causato un sacco di effetti collaterali, senza mai darmi una minima di sollievo.
E faccio quindi la prima domanda. A parte le scale di Hamilton o altri strumenti di anamnesi e di verifica che scientificamente lasciano il tempo che trovano, quali sono i riscontri oggettivi relativi all'utilità di questi prodotti? Non vengono fatti esami di alcun tipo per capire se la recaptazione di serotonina ecc siano migliorati prima e dopo. A questo punto la validazione scientifica relativa all'impiego di benzodiazepine e serotoninergici vari, in che cosa consiste? Altro aspetto drammatico (lo è stato per le mie finanze) è la psicoterapia. Le sedute (ne avrò fatte a centinaia, ripeto con diversi "professionisti" privati e pubblici) sono più o meno tutte uguali. Ti fanno parlare, ad ogni seduta dici come ti senti, poi chiedono i soldi e ci si vede la settimana prossima. In rare occasioni ho ricevuto consigli del tipo: "provi ad uscire con qualche amico!", "Cerchi di sorridere di più", "Cerchi un lavoro che le piace"... Ora, premesso che ho provato con tutte le forze a tirarmi fuori dal gorgo di inerzia e tristezza in cui ti spinge la depressione, e premesso che non è mai servito a una mazza fare aperitivi, uscire dal mio guscio ecc, trovate moralmente giusto che una persona percepisca 70 euro l ora per offrire un servizio di questo tipo? Qual è l'inferenza logica che dovrebbe sottendere il passaggio da queste terapie alla guarigione?