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WindomEarle

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  1. In realtà non proprio, si sono manifestati solo in sogno in maniera più chiara. Sogno che non le ho raccontato. Però onestamente no, pur sentendomi globalmente molto attratto da lei, è più una roba platonica
  2. Mi ha fatto diverse domande su ragazze pregresse e, soprattutto, su quelle frequentate da un anno a questa parte, ovvero da quando ho chiuso con la mia ex. E' stato davvero strano parlarne, non mi aspettavo tante domande, specie visto che di solito ne fa poche, se non per stimolare il flusso della conversazione quando vede che ho più difficoltà a parlare di qualcosa
  3. Tutti guariti dal mal d'amore in questi giorni? :D Io ho fatto la seduta oggi, rispetto al classico giovedì. Seduta strana, abbiamo parlato di sesso tutto il tempo. Mi sento tutto scombussolato a dire la verità
  4. Sono molto felice e fiero di te. Hai fatto la cosa più giusta, hai alzato la testa e hai affermato chi sei senza vergogna. E la sua sembra davvero una bella reazione. Lo ripeto sempre, i terapeuti sono esseri umani. Alcuni sono cattivi, altri sono buoni, tengono a noi e si emozionano per noi o con noi. Sapere che la tua autostima sia risalita mi fa immenso piacere. Anche io ieri, in termini forse meno espliciti dei tuoi, le ho lasciato capire cosa provavo ed è stato liberatorio anche per me. Un abbraccio
  5. Capisco perfettamente. Sicuramente confrontarsi qui tra noi è molto utile e ci fa sentire meno soli, questo è importante. Mi sembra che tu condivida con me un tema cruciale, non necessariamente valido per tutti, ovvero l'importanza di mantenere un senso di potere e non sentirsi deboli, stupidi e dipendenti rispetto al terapeuta. Io lo considero amor proprio. Non dimentichiamo però, posto che a questo non si può soprassedere, che la forma più alta e utile per noi di potere è utilizzare il/la terapeuta per risolvere alcuni nostri problemi. Questo non perdiamolo di vista e me lo ripeto spesso in questi giorni. Per quanto mi riguarda, il manico del coltello è sempre in mano nostra. Possiamo decidere di andare via quando vogliamo, ma non finiamo per rigirare la lama contro noi stessi, ognuno a modo suo. In bocca al lupo per oggi!
  6. Capisco perché tu sia rimasta perplessa per questa cosa
  7. non so, nei suoi panni anche io avrei rifiutato per motivi etici. però hai ragione che in quel caso avrebbe dovuto rifiutare tutti, anche solo per correttezza
  8. Come amicizia intendi? Ovviamente no, né gliela chiederei mai. Forse persino la rifiuterei se me la chiedesse lei (cosa che non succederebbe mai), proprio nel tentativo di autotutelarmi.
  9. Sì, avevo capito. Ma penso non lo chiederei manco per il dopo. Temo mi farei solo del male.
  10. Sinceramente mi sembra ben piantata per terra, per quanto giovane. Direi che ieri ha gestito la situazione molto meglio di quanto potessi sperare. Quindi la risposta è sì, riesce a lavorare con me. Quanto a chiederle di vederla fuori dal contesto della terapia, per quanto l'idea mi piacerebbe, al momento non ci penso nemmeno e non avanzerei mai questa richiesta, neanche desiderandola più di quanto non sia ora. Leverei le tende e pace.
  11. Certo, è una situazione diversa. Io anche al momento riesco a lavorare e non mollo, piuttosto mi preoccupa come sto tra una visita e l'altra.
  12. Beh, io un anno in questa condizione non intendo starci. Se dovessi vedere che non ci sono miglioramenti a riguardo, cambierò
  13. Con estrema fatica, questa mattina durante la visita ho introdotto l'argomento. Ho la sensazione che lei già si aspettasse qualcosa del genere e mi ha aiutato, con molta delicatezza devo dire, a leggerne le ragioni nel contesto della terapia e del mio abituale funzionamento. Non ha cercato di sminuire il sentimento, né di bollarlo come qualcosa di artificioso, piuttosto si è focalizzata sulle sue conseguenze, ovvero il mio istintivo pensiero di cambiare terapeuta o comunque mettere distanza tra me e lei. Sono abbastanza soddisfatto di come ci abbiamo lavorato sopra, anche se certo non posso dire che quanto detto oggi sia sufficiente. Si tratta però di un passo avanti rispetto a ieri. Il problema rimane, e grande, perché comunque continuo a rimuginare su di lei e sulla terapia. Noto però lo scarto rispetto a prima. Spero anche per te possa essere utile parlarne con lei.
  14. Capisco perfettamente come ti senti, specie quando parli del fatto di non sopportare più certe pulsioni, del senso di umiliazione, del sentirsi un idiota. Credo che dietro queste parole si possa scorgere una voglia di indipendenza e di riscatto veramente positiva e vitale. Ovviamente non posso dirti se la scelta di lasciare questa terapeuta sia quella corretta o meno, ma certo le strade sono due: o provi a rielaborare queste sensazioni con lei, oppure cambi. Perché, almeno dal mio punto di vista, non c'è nulla di peggio che tormentarsi con un'infatuazione che sai/senti non possa essere in alcun modo ripagata. Non prendere scelte affrettate comunque.
  15. Ci rifletterò. Comunque, qualora decidessi di non andare più, andrò in seduta e glielo comunicherò
  16. Per carità, camminare con le proprie gambe è fondamentale e, in generale, stare da solo non mi ha mia spaventato. Anzi, tendo a tenere tutti fin troppo a distanza. Ma è proprio questo il motivo per cui sono andato da lei
  17. Ah ecco, meraviglioso. Beh, capisco perché abbiate deciso di interrompere, sì. Non è un'alchimia semplice, esattamente come in una relazione. Per questo innamorarsi non è strano. Ma visto che innamorarsi, sapendo di non poter essere corrisposti è penoso, sto pensando di andare da un altro. E' la soluzione più semplice? Certo. Mi chiedo però perché uno debba complicarsi una vita che già comunque, se vai a visita, va da sé che è difficile
  18. Esatto, è un po' quello che capita a me. Non mi sono mai permesso di fare nulla di neanche lontanamente inopportuno. Motivo per cui non la cerco mai al di fuori delle sedute, anche se questa cosa a volte diventa penalizzante per me. E lei che invece mi incoraggia a farlo quando ne sento il bisogno. Mi sa che se le raccontassi questa follia di infatuazione, non mi direbbe più così
  19. Mi sembra quindi che abbiate dovuto interrompere più per causa sua che tua. E' lei che non è più riuscita a gestire la situazione
  20. Mi è capitato quello che capita a molti di noi. Interpretare alcune rivelazioni fatte dalla terapeuta circa se stessa e costruirci sopra un castello di desiderio. Onestamente non mi sento per nulla dipendente da lei, per quanto riconosca che mi stia aiutando, né la idealizzo, riconoscendo invece queste rivelazioni come delle sbavature da parte sua. Non mi sento neppure sessualmente attratto da lei a dire la verità, per quanto sia molto bella, però provo un forte desiderio di volerla conoscere di più. Ha qualcosa che intuisco e che mi affascina. E questo non va bene, oltre a farmi stare male.
  21. Una possibilità che sto in effetti contemplando. Ho deciso di darmi un po' di tempo in più per capire se questa sensazione dovesse sgonfiarsi da sola.
  22. Per prima cosa, capisco il tuo dolore e lo provo anche io sulla mia pelle. Quindi un grande abbraccio in partenza. Mi hanno però colpito queste tue parole, perché lasciano intendere che tu sappia tanto di lei, forse troppo a ben vedere. Se arrivi a definirti compatibile con lei per tutto, e non ho motivo di non crederti, mi viene da pensare che lei abbia scoperto un po' troppo di sé e non ti abbia in questo modo aiutato a mantenere la giusta distanza, in un certo senso condannandoti a soffrire per l'impossibilità di essere ricambiato da lei. Che ne pensi?
  23. Sono arrivato sul sito dopo una ricerca su Google e aver scovato questa discussione, che mi appare come un'autentica miniera. L'argomento è molto interessante, anche se per ovvie ragioni mi pare impossibile rileggere tutti gli interventi. Alcune considerazioni in ordine sparso: ci rechiamo da un terapeuta, ma prima di essere pazienti, siamo uomini e donne e, come tali, possiamo innamorarci di chi ci sta di fronte. Dall'altro lato, per quanto forse siano persone con strumenti ed esperienze che noi non possediamo, ci sono uomini e donne e, come tali, fallaci e con dei sentimenti. La scoperta dell'acqua calda, ma è funzionale ricordarlo per capire dove voglio arrivare. Nessuno di noi si diverte ad andare in terapia, lo fa perché ha dei problemi da risolvere e deviare la terapia rispetto a quello che è il suo scopo primario sarebbe controproducente per noi pazienti in primo luogo. Innamorarsi non è una colpa, semmai un diritto e, a volte, non è solo la nostra mente sofferente a generare certe illusioni. L'amore in generale è un'illusione, un'attribuzione di qualità astratte alla persona che amiamo. Il mio consiglio? Parlarne col terapeuta. E non dico questo per la solita lezioncina asettica che il transfert diverrà uno strumento di cura, ma perché sarà un elemento rivelatore di chi avete davanti. Il terapeuta sarà sedotto? lusingato? spaventato? calmo? Tutte queste sono preziose informazioni per voi per capire chi avete di fronte e decidere se quello è il professionista giusto per voi. Vi dico questo perché sentirsi innamorati del nostro/della nostra terapeuta ci fa sentire deboli, dipendenti, a volte anche ridicoli. E perché non provare a capovolgere questo strumento a nostro vantaggio e recuperare una posizione quantomeno di parità? Esiste una secondo possibilità: reprimere. Scelta legittima e, personalmente, è quella che credo prenderò io. Ma la logica conseguenza di questa scelta è cambiare poi terapeuta, perché puoi reprimere un sentimento quanto ti pare, ma fallirai sempre se continuerai a trovarti di fronte quella persona e soffrirai. Un abbraccio a tutti coloro che vivono questo penoso travaglio. Io sono tra questi.
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