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Kramp

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  1. Ciao Rank, sai com'è... nella vita si è continuamente in trasformazione. Chi si fissa con un'idea fissa di sé forse conosce veramente poco di se stesso. Non c'è alcun controsenso: hai fatto certe esperienze che ti hanno portato a desiderare altre esperienze differenti, accade a tutti. Io però ti metto in guardia dall'incentivare questo comportamento. Solitamente chi è attratto dalla donna che gli si nega, vive il rapporto più come una sfida, un gioco fine a se stesso, e del rapporto o delle eventuali conseguenze psichiche ed emotive non gliene importa granché. Forse è proprio per questo che scappi da una ragazza più aperta nei tuoi confronti.
  2. 20€ di differenza non sono niente. Io ti posso dire che sono andato da uno psicoterapeuta che prendeva 170€ a seduta. Una seduta che poi si è rivelata ridicola e della durata misera di 20 minuti. Non faccio nomi, ma penso che certe persone siano dei veri e propri truffatori, che vivono di slogan e di pubblicità. Dopo aver fatto 3 sedute, completamente inutili, ho interrotto immediatamente "la terapia". Stare a giudicare uno psicoterapeuta dalla tariffa mi sembra una cosa che non ha senso. L'esperienza dello psicoterapeuta è davvero molto relativa. Si tratta di un rapporto emotivo, in cui si deve instaurare una certa affinità: dopo uno o due incontri puoi già avere dei segnali importanti e decidere se proseguire o meno. Inoltre non aspettarti troppo dalla psicoterapia, può essere senz'altro d'aiuto, ma in molti casi non ti risolve la vita, e la tua partecipazione attiva è fondamentale.
  3. Kramp

    Aiutatemi

    Ciao Mario, a codesta età esclusi alcuni problemi congeniti i disturbi al cuore non esistono. Sono quindi delle naturali somatizzazioni. Senza avere maggiori informazioni su questa "depressione" e "attacchi di panico" è difficile poterti dire qualcosa. Dovresti per prima cosa indagare meglio l'origine di questa depressione, e cercare di razionalizzarla. La paura di morire è naturale e appartiene a tutti. Per vivere più serenamente bisogna imparare ad accettare le fatalità, e non farsi prendere in ostaggio dall'ansia e dall'angoscia. Così non fai altro che ficcarti in un cicolo vizioso. Chiunque è esposto a qualsiasi tipo di pericolo, solo che non ci pensa.
  4. Ahi ahi, non deve essere facile portare il peso di questa cosa per così tanto tempo. Anch'io non ho un rapporto molto sciolto con la sessualità, e quindi ne comprendo il disagio. Nel mio caso specifico, nonostante alcuni miei blocchi, ho avuto la fortuna/sfortuna di trovare donne particolarmente disinibile che hanno svolto quasi una terapia d'urto. Mi fa piacere leggere che questo tuo disagio non abbia creato una voragine tale da destabilizzare anche altri aspetti della tua vita (lavorativa, familiare e relazionale con amici), non è difficile infatti trovare casi in cui questo blocco porti a disturbi ancora più pervasivi e psichicamente dolorosi. Ti pongo un paio di domande per cercare di capire meglio: - Dietro a questo blocco sessuale, non potrebbe nascondersi una paura ad impegnarsi emotivamente e seriamente con una persona, e che questo tuo problema possa costituire una sorta di difesa per sventare questa eventualità? Se si escludono altri genere di problemi fisici che possono provocare grande vergogna ed imbarazzo, o anche del dolore fisico, tutto fa supporre che il rapporto sessuale tu lo viva, più o meno inconsciamente, come se fosse un SI pronunciato davanti all'altare in presenza del sacerdote. Potrebbe essere così ? - In tutti questi anni hai sempre cercato la via di fuga. L'accumulo di dispiacere non ti ha mai portato a compiere qualche scelta più decisa? Non so, magari fare un tentativo con ancora più determinazione, o magari cercare l'aiuto di una sessuologa?
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