Ciao Roberto,
ho letto più volte ciò che hai voluto condividere del tuo disagio, sono una persona comune, che in passato ha risolto diversi problemi con la terapia, e in più cicli, quindi posso solo scrivere le sensazioni e i pensieri che il tuo scritto ha suscitato in me.
Da come scrivi mi verrebbe da pensare che tu abbia chiuso tutte le porte per un eventuale aiuto, ma potrei sbagliarmi. Infatti per me la distanza potrebbe non essere un motivo valido per non andare dallo psicologo. Se riconosci che ti potrebbe davvero aiutare potresti farti accompagnare, anche da i tuoi genitori, perchè no. Chiedi e ti sarà dato dice la bibbia, non sono credente ma questa cosa è dentro di me, come il cercare e come il bussare. Tu hai scritto quì, è comunque una richiesta di comprensione, ma non sai quando e quanto aiuto otterrai. Mi sembra una situazione acuta la tua, poi magari scemerà e te lo auguro.
Spero che i farmaci, immagino ansiolitici, te li abbia dati il tuo medico di base, quì e ora, sarebbe la persona più vicina che dovrebbe darti il primo aiuto se in famiglia non pensi di poterti confidare come vorresti.
In passato mi aiutò molto scrivere, mi veniva indicato in terapia di farlo, ma è una cosa che secondo me può aiutare anche te, ti esprimi con facilità.
Metterei nero su bianco le cose che credi ti possano accadere, quelle che temi in questa fase acuta, anche le più assurde, e poi scrivere punto per punto quanto sia probabile realisticamente che il timore diventi realtà. Richiede un pò di coraggio, ma magari potresti ottenere qualcosa riguardo alla valutazione.
Un ultima cosa, non posso fare a meno di chiedermi se i tuoi cari genitori siano molto anziani, in tal caso ti darei ragione del fatto che non vuoi recare preoccupazione. Se così non è, sii più paziente con te stesso che ti trovi nella condizione di chiedere, se sei sincero e chiedi aiuto veramente loro saranno contenti di esserti vicini e collaborativi. Spesso i genitori sono superficiali quando si tratta di disturbi legati al disagio psicologico, ma non chiederei il loro parere, un aiuto a rendere possibile una cura si. A volte l'aiuto non può arrivare da noi stessi o dalla nostra famiglia che in parte, se ci fai caso, è responsabile nel bene e nel male di ciò che siamo, come la scuola, gli amici eccetera...
Ti lascio con una domanda, rispondi solo se vuoi. L'acutizzarsi degli impedimenti fisici e interiori, pensi siano conseguenza del tuo ritorno a casa con i tuoi, o hanno fatto capolino prima di vendere la casa spingendoti consciamente o meno a ritornare in famiglia?
Ciao, spero nel frattempo tu stia meglio di già