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DolceDormire

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messaggi di DolceDormire

  1. Cara Iris,

    mi è venuto in mente il controfobico, magari non sei tu il tipo, ma è una persona che in vista di una sfida e la forte paura di non esserne all'altezza mette le mani avanti, come per sfatare l'insuccesso, senza lasciare che le cose vadano come devono andare, con maggiore naturalezza. Non credo si possa controllare tanto senza che ne soffra la spontaneità del rapporto con il tuo fidanzato. Lui è chiaro che ti vuole bene, lascia che ti ami, se anche fosse che tu hai il dubbio di non  saperlo amare come vuole il tuo standard che è assai esigente, che importa, è un problema suo, lui vuole stare con te, tanto più che sei onesta nei suoi confronti.

    I pensieri sotto la pressione dell'ansia, si capisce che lo hai capito, spesso non sono obiettivi, realistici. Ti consigliere ancora di lasciarti amare, magari si riempie il vuoto che senti e la magia accade, diventi forte nell'amare tu stessa se mai dubitassi di esserlo. Un abbraccio

     

  2. Il 7/2/2021 alle 13:06 , Sunrise_ ha scritto:

    Ciao Sunrise,

    direi che il primo sogno descrive un incubo, se non risolvi l'istanza a te non conosciuta che lo fa inscenare al tuo inconscio, continuerà a ritornare. 

    Ho patito per tantissimi anni un incubo che mi svegliava ogni notte intorno alle tre del mattino. Andai al limite per l'insufficiente dormire e feci un anno di terapia, periodo in cui mi aiutavo con la descrizione scritta di tutti i sogni. La scena era sempre la stessa , ero in luoghi archeologici, in vacanza ad ogni modo, e con tante persone, ma nel tornare a casa cominciava il buio, perdevo tutti i mezzi piccoli per arrivare in aerostazione, o al porto, o alla stazione dei treni. Restavo sola in quello che era diventato un luogo lontano e desolato. L'impedimento a prendere il mezzo intermedio( autobus, navetta, barchetta) era l'apertura della valigia con la fuoriuscita di tutti i miei indumenti che non riuscivo più a far rientrare nella stessa. 

    Una notte mi svegliai col cuore in gola dalla emozione, riaffiorava il ricordo della morte prematura dei miei adorati cani, trent'anni prima. Allora avevo venti anni, ero disperata ma una zia ospite mi disse di non piangere, erano solo cani, stavo lavorando e dovevo continuare, ero ormai grande. Ricacciai il mio immenso dolore e feci come se non fosse accaduto nulla. Questa cosa lavorò malissimo tutti quegli anni dentro di me, tutti quei viaggi notturni erano il desiderio di evadere dalla realtà, gli indumenti che impazzivano erano i sentimenti repressi che mi portavo dietro. Non fu la spiegazione data dallo psicologo che non me la volle mai fare conoscere, è la conclusione che mi diete però pace e il potere condividere finalmente quel dolore mi permise di dargli tutta l'importanza e il riconoscimento necessari per poterlo superare. Per molti anni non mi svegliai più nel cuore della notte. 

    Ora ho ricominciato, ma non posso andare in terapia, credo che i sogni peschino in periodi della vita che sono quelli dell'infanzia, c'è altro di certo, la morte dei cani magari sarebbe stata presa diversamente da una ragazza con una storia diversa da quella che avevo avuto io fino ai venti anni. 

    Nel tuo secondo sogno invece affondi lo sguardo nella scena di persone che stanno a galla e di altre che annegano. Io credo ci credo che siamo noi stessi i registi dei sogni, sappiamo in anticipo prima il finale, l'inconscio fa tentativi per mostrarci qualcosa che sembra incomprensibile perché criptata. Ho solo scritto ciò che è frutto del piccolo apprendimento personale. I sogni mi appassionano ma possono essere molto difficili da capire ai non addetti ai lavori.

     

  3. Ciao Roberto,

    ho letto più volte ciò che hai voluto condividere del tuo disagio, sono una persona comune, che in passato ha risolto diversi problemi con la terapia, e in più cicli, quindi posso solo scrivere le sensazioni e i pensieri che il tuo scritto ha suscitato in me.

    Da come scrivi mi verrebbe da pensare che tu abbia chiuso tutte le porte per un eventuale aiuto, ma potrei sbagliarmi. Infatti per me la distanza potrebbe non essere un motivo valido per non andare dallo psicologo. Se riconosci che ti potrebbe davvero aiutare potresti farti accompagnare, anche da i tuoi genitori, perchè no. Chiedi e ti sarà dato dice la bibbia, non sono credente ma questa cosa è dentro di me, come il cercare e come il bussare. Tu hai scritto quì, è comunque una richiesta di comprensione, ma non sai quando e quanto aiuto otterrai. Mi sembra una situazione acuta la tua, poi magari scemerà e te lo auguro.

    Spero che i farmaci, immagino ansiolitici, te li abbia dati il tuo medico di base, quì e ora, sarebbe la persona più vicina che dovrebbe darti il primo aiuto se in famiglia non pensi di poterti confidare come vorresti. 

    In passato mi aiutò molto scrivere, mi veniva indicato in terapia di farlo, ma è una cosa che secondo me può aiutare anche te, ti esprimi con facilità.

    Metterei nero su bianco le cose che credi ti possano accadere, quelle che temi in questa fase acuta, anche le più assurde,  e poi scrivere punto per punto quanto sia probabile realisticamente che il timore diventi realtà. Richiede un pò di coraggio, ma magari potresti ottenere qualcosa riguardo alla valutazione. 

    Un ultima cosa, non posso fare a meno di chiedermi se i tuoi cari genitori siano molto anziani, in tal caso ti darei ragione del fatto che non vuoi recare preoccupazione. Se così non è, sii più paziente con te stesso che ti trovi nella condizione di chiedere, se sei sincero e chiedi aiuto veramente loro saranno contenti di esserti vicini e collaborativi. Spesso i genitori sono superficiali quando si tratta di disturbi legati al disagio psicologico, ma non chiederei il loro parere, un aiuto a rendere possibile una cura si. A volte l'aiuto non può arrivare da noi stessi o dalla nostra famiglia che in parte, se ci fai caso, è responsabile nel bene e nel male di ciò che siamo, come la scuola, gli amici eccetera...

    Ti lascio con una domanda, rispondi solo se vuoi. L'acutizzarsi  degli impedimenti fisici e interiori, pensi siano conseguenza del tuo ritorno a casa con i tuoi, o hanno fatto capolino prima di vendere la casa spingendoti consciamente o meno a ritornare in famiglia? 

     

    Ciao, spero nel frattempo tu stia meglio di già

     

  4. Salve,

    vorrei dormire in modo regolare, ritengo che la mia vita sarebbe più produttiva , e sarei in grado di relazionarmi in modo più costante. 

    Raramente e mal volentieri prendo impegni, la promessa di un appuntamento o di un orario ben preciso anche per una cosa banale, spesso mi fregano la nottata di sonno per intero.

    L'impegno mi preoccupa perchè se per caso la notte che lo precede io dormissi troppo poco, poi sarebbe una tragedia alzarmi; il topo si morde la coda, ed ecco che è sicuro che non dormirò 

    per l'ansia da prestazione e non per gli incubi visto che non mi addormenterò per nulla.

    Familiari e amici sono molto tolleranti, ma in qualche modo sto perdendo la voglia di uscire di casa al di fuori dell'orario di lavoro che svolgo sempre sottotono, tranne le rare volte in cui dormo un pò di ore di seguito.

    In passato mi sono rivolta alla terapia psicologica, richiedeva più di un anno, e poi i benefici duravano un bel po' di tempo, ora non me lo posso più permettere, e desidererei tanto la ricetta magica per farcela sola.

    Grazie per l'ascolto, auguro una piacevole serata.

  5. Il 6/12/2007 alle 09:24 , ARLEY ha scritto:

    Carissimo Oscar, intanto ti ringrazio per la tua bella e chiara risposta (devo dire molto esaustiva). Io pero' sono un po' confusa e richiedo, se ne hai voglia, ancor ail tuo aiuto: questo benedetto transfert è buono? Non è buono? :o: Io credo che forse sia "auspicabile" da parte del terapeuta...pero' se ci pensi da parte del paziente è una sfiga nera! Il terapeuta in fondo sa di "piacere" e di "contare" per il suo paziente e in questo modo allora, forse, riuscirà meglio nel suo lavoro. E va bene. Pero' adesso mettiti dalla parte del paziente per un attimo: cominci ad aspettare con troppa ansia e desiderio la tua seduta. E Cominci a pesnare a lui anche "fuori dalla stanza".

    Oscar....cosa gli vado a raccontare? Come faccio a dirglielo? Secondo me questo si spaventa e mi da' un calcio nel sedere...oltre a trovarmi assolutament einopportuna. E poi sai cos'è? Io sono orgogliosissima e non mi va di ammettere queste cose. Non mi piace. Che casino...non ne esco più.

     

    Ritengo sia una complicazione durissima ma utile; per me è stata un pezzo di vita vera vissuta, con emozioni che oso ipotizzare, quando si presentano di un certo tipo, siano  forti nella misura in cui è grande la voragine affettiva ed emotiva! 

    Io scrivevo email al terapeuta, tra una seduta e l'altra, e ho avuto risultati straordinari anche se ci ho messo 18  mesi. Sono stata coraggiosa e ho sopportato di sentirmi messa in croce dal lavoro stesso. Lasciare che accadano anche piccoli cambiamenti dentro di noi non è una cosa indolore e facile. Si, il coraggio credo sia necessario come la voglia assai forte di farsi aiutare . 🙂

     

  6. Cara Lisa, mi permetto di dirti ciò che sento leggendo la tua storia. Comprendo che tu voglia bene alla tua amica di sempre, guarderei però le cose da un'altra prospettiva. Perchè pensi che lei debba cambiare se è fatta in un certo modo, ed ha una educazione diversa dalla tua? Tu stessa resti statica nel tua posizione di persona che sopporta, e non cambi. Forse oggi indossi questo ruolo con una amica e domani farai lo stesso con un fidanzato o con i tuoi allievi?! Io credo che per diversi motivi, se siamo troppo tolleranti con gli altri, ci dobbiamo aspettare che questi altri facciano un pò come vogliono, tanto tu sei sempre disponibile!

     Fossi in te rifletterei su come vuoi essere nella vita, c'è un detto che dice "dove amare non è più possibile vai oltre" . Vale anche nell'amicizia. Magari se tu  riuscissi a fare entrare nella tua vita nuovi interessi e provassi ad approfondire legami che magari hai trascurato e che meriterebbero attenzione,  può darsi che la tua amica comincerebbe ad apprezzarli di più e il vostro legame potrebbe diventare più ricco e più maturo. Ciao, molti auguri, un abbraccio.😉

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