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Eracle

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  1. Ho finito di leggere da poco il libro "intelligenza emotiva" di Daniel Goleman. L'ho trovato molto interessante, soprattutto l'idea che si possa "addestrarsi" a gestire le situazioni critiche, imparando a gestire le emozioni ragionandoci sopra e quindi passando il controllo della reazione da un sistema istintivo-emotivo ad un sistema razionale.
  2. Ciao, anch'io andavo bene a scuola, poi dopo le superiori mi hanno chiamato a lavorare in un'azienda, dove sono stato un anno, poi mi sono reso conto che un lavoro così, se avevo la possibilità di fare qualcosa di meglio per me, non lo avrei fatto tutta la vita, allora mi sono iscritto all'università e ho fatto la triennale di ingegneria dell'informazione, è andato tutto liscio in quei tre anni (scolasticamente parlando). Poi ho cercato di scrivere un curriculum onesto e che descrivesse il mio percorso scolastico e lavorativo, e al primo colpo ho trovato un lavoro che mi piace molto (programmatore informatico). Ti consiglio di buttarti alla ricerca di lavoro, non sprecare tempo, un lavoro ti obbligherebbe a stare a contatto con qualcosa di concreto e reale, utile anche ad altre persone, vedrai che capirai che tutta la tua presunzione (scusami il termine, ma è una cosa che ho notato anche in me stesso) di essere super intelligente, applicata alla realtà si ridimensionerà, e a quel punto avrai la possibilità di crescere veramente e di conoscere meglio i tuoi limiti reali, non immaginari (quelli non esistono), anche se è più comodo non fare niente e fantasticare su quanto siamo "in credito" e bravi. Insomma datti da fare, metti le mani nel lavoro vero e mettiti alla prova, non ho altro da dirti. Per allacciarti un po' alla realtà ti consiglio anche di ascoltare il podcast "daily Cogito" di Rick dufer. Io ho un anno più di te, e ho le mie difficoltà, ma avere un lavoro che mi tiene impegnato, oltre ad essere spesso una rottura di Zebedei, è anche un aiuto economico e un modo per crescere (affrontando le difficoltà lavorative giornaliere si può anche crescere). Le storie sono belle perché sono libere dai limiti reali, ma la realtà è bella perché è la nostra vera storia, limitata, ma la viviamo con i sensi, non solo con l'immaginazione, non solo con le parole, che in termini informatici sono dei "puntatori" ai significati reali, la realtà è IL significato a cui puntano quelle belle parole, e non c'è cosa più bella di vivere la realtà.
  3. Ma se lui ci tiene così tanto a stare vicino a casa hai provato a pensare di trasferirti tu vicino a casa sua?
  4. Prova a mettere delle etichette in frigo sulla tua roba, così si ricordano che quelle cose sono per te
  5. Ciao, ti posso portare il mio esempio, anch'io a 22 anni ho avuto, in un periodo di stress causato da impegni come università e lavoro, una caduta psicologica con psicosi e manie di persecuzione. Adesso di anni ne ho 30 e in questi 8 anni ho avuto diverse ricadute, e ho ancora pensieri strani nella testa a volte, ma ho imparato a riconoscerli come tali e con un piccolo aiuto farmacologico riesco a portare avanti il mio lavoro e una vita sociale decente tranquillamente. Ti posso dire che con lo psichiatra che mi ha seguito ho approfondito le possibili cause che potevano essere stress, predisposizione, ecc. Se può farti stare tranquilla io avevo la fidanzata all'epoca della prima crisi e mi ci trovavo bene, poi l'ho mollata io prima di delirare completamente perché non volevo essere di peso (mi rendevo conto che le cose sarebbero peggiorate), quindi il fatto che vi siate mollati potrebbe non centrare assolutamente niente. Per il fatto della schizofrenia potrebbe non essere il vero problema, magari ha solo delle acutizzazioni di psicosi come me, probabilmente dovrà prendere dei farmaci (cosa difficile da accettare ma utile). Sarei curioso di capire se i deliri avessero a che fare con errate interpretazioni di quello che dicono gli altri, ad esempio che una persona sta parlando di una cosa e chi è in crisi psicotica crede che in realtà sia tutta un'allusione ad un'altra cosa. Questa curiosità nasce dal fatto che all'inizio della mia crisi ho iniziato ad interpretare in modo errato i discorsi degli altri credendo che fossero tutti collegati da un unico filo conduttore su un piano parallelo di doppio senso. Lo so ha poco senso forse sentito da uno che non ha avuto questo tipo di pensieri, ma credo che con un po' di immaginazione si possa capire cosa intendo. Sarebbe interessante capire se ci sono punti in comune nei pensieri di persone che hanno avuto crisi psicotiche.
  6. Eracle

    Pensieri sbagliati

    Ho tutta una serie di pensieri sbagliati che vorrei riuscire a superare, a eliminare dalla mia mente, premetto che ho avuto delle psicosi con pensieri deliranti in passato e che assumo farmaci (in quantità minima per mantenimento). Questi pensieri riguardano l'interpretazione che ho della realtà sotto vari aspetti: - ad esempio ho la sensazione che a volte diventa convinzione, di stare sulle scatole agli altri, anche se in realtà se ci penso bene non dovrebbe esserci un motivo valido, almeno non con tutti quelli per cui ho questa idea - ho un pensiero, che è la causa dei miei ricoveri in psichiatria, che continua a infestarmi la mente, in qualche modo credo di avere una sorta di telepatia e di sentire i pensieri degli altri (razionalmente so che non è così), praticamente il meccanismo credo sia il seguente: ho di base l'idea che sia possibile la telepatia, quindi a volte questa cosa prende il sopravvento e ho il terrore che gli altri sentano i miei pensieri, da qui si scatena come per reazione un flusso di pensieri che praticamente corrisponde a quello che non vorrei mai che gli altri sentissero da me, poi in automatico nel mio pensiero sento anche delle risposte. La spiegazione più razionale è che è tutto frutto della mia mente, ma cosa sono questi pensieri automatici che non controllo? Il subconscio che prende forma verbale nella mia mente?
  7. Lascia perdere, prova a trovarti un ragazzo con la testa sulle spalle, non puoi fare cambiare un ragazzo con questi problemi, semmai lui può farti cambiare in peggio, quindi prenditi il tempo per dimenticarlo, spero non sia uno possessivo che può crearti problemi e negarti la libertà.
  8. Eracle

    sessualità

    E niente, il sesso non fa per me.
  9. Posso condividere anch'io la mia esperienza, adesso ho 29 anni, e la prima esperienza di psicosi l'ho avuta a 22 anni, mentre lavoravo d'estate durante la pausa estiva universitaria, ho iniziato a pensare che le persone che mi stavano attorno parlassero in codice, come se dietro ad ogni frase banale ci fosse un secondo fine, un messaggio in codice da interpretare, e che associavo alla religione. Una volta stavo talmente tanto in paranoia con sti pensieri di Dio, Gesù, vita, morte, eccetera, che stavo per svenire, mi sono fermato dal lavoro e sono andato in bagno, dove mi sono guardato ed ero tutto giallo in faccia. Al tempo avevo una fidanzata, che per un periodo ho continuato a frequentare, ad un certo punto le paranoie sono passate dal linguaggio altrui (del quale ero arrivato alla conclusione: questi matti parlino come vogliono, io parlo chiaro e tondo), alla persecuzione, ero convinto che mi ascoltassero tramite il microfono del cellulare, e che i fatti che vedevo al telegiornale dipendessero da quello che io dicevo o non dicevo a casa mia. Poi ad un certo punto ho iniziato a pensare anche che mi leggessero il pensiero con i satelliti, cosa che mi ha fatto completamente esaurire, mi sentivo violato nell'intimo, e poco dopo ho lasciato la mia ragazza perché non volevo essere un peso per lei, e anche perché non volevo coinvolgerla in quella "consapevolezza" della lettura del pensiero. Ho passato ore intere a non pensare a niente oppure a pensare "tilt, tilt, tilt" per non fare sentire i miei pensieri. Dopodiché sono stato portato a vedere degli psichiatri e ho fatto il mio primo ricovero in psichiatria. Questo mentre ero nell'estate tra il secondo anno e il terzo di università. Poi non so come sono riuscito a prendere la triennale. Successivamente e periodicamente (circa ogni anno) mi tornavano queste paranoie della lettura del pensiero, pensavo che parenti, amici, colleghi (si, nel frattempo ho trovato anche lavoro) mi sentissero il pensiero. E giù altri ricoveri in psichiatria. Fortunatamente sono uno che cerca sempre di rialzarsi. So o passati 7 anni dal primo ricovero, e un anno dall'ultimo ricovero. Nell'ultimo ricovero non pensavo che i satelliti mi sentissero i pensieri, pensavo fosse dio direttamente, e pensavo che dovevo evitare di fare pensieri brutti, solo che più volevo evitarli e più ci andavo incontro. Ad un certo punto, ero in crisi acuta, dopo una serie di paranoie sull'aldilà, sul potere dei miei pensieri che potevano fare del male agli altri, ho deciso che dovevo dimostrare che i pensieri brutti che avevo avuto non erano i miei, volevo dimostrare che avrei dato la mia vita piuttosto che pensare male degli altri (credendo che il mio pensiero, ascoltato da dio, poi si realizzasse), allora nella notte, dove non riuscivo a dormire, ho preso un coltello e ho iniziato a tagliarmi i polsi e la gola. Ad un certo punto visto che probabilmente non avevo tagliato arterie e la situazione andava per le lunghe ho chiesto aiuto, sono stato portato in pronto soccorso e poi in psichiatria. A questo punto non so quali idee malsane, irreali, dannose mi aspettino nel futuro, spero di non averne più. In tutto questo delirio sono riuscito a mantenere il mio lavoro. Non sono diagnosticato come schizofrenico, ma con episodi di psicosi acuta.
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