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Cordelia

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  1. Ciao Giulia...nessun amore sano dovrebbe farti sentire come ti senti tu ora. Nessuna persona che ti ama dovrebbe lasciarti ripetutamente nel momento del bisogno e per Nessuna ragione al mondo sarebbe sensato farla finita. La tua vita è più preziosa di qualunque altra cosa e dovresti provare a pensare di farti aiutare da un professionista. Parlare con uno psicologo o psicoterapeuta ti aiuterebbe e troveresti sicuramente ciò di cui hai bisogno ora...molto di più di una spalla su cui piangere. Spero che tu prenda in seria considerazione il mio suggerimento
  2. Ciao Lisa! Hai una mamma che ti vuole un sacco di bene ma non la fai entrare nel tuo privato. A volte, finiamo col non vedere possibilità perché ci ostiniamo a ripeterci che non ce ne sono. Potresti provare ad aprirti a tua madre e cercare un confronto rispetto a quello che senti oppure semplicemnte cercare l ascolto di cui hai così bisogno e il riconoscimento delle tue capacità.
  3. Ciao allora se vuoi aiutare le famiglie e occuparti del loro supporto devi innanzitutto essere una psicologa quindi avere concluso la triennale, avere consrguito la laurea specialistica di due anni, che potrebbe essere psicologia clinica ma anche del ciclo di vita, aver svolto tirocinio di un anno obbligatorio ai fini dell abilitazione e infine aver superato l esame di stato ed esserti iscritta all albo. Una volta completato questo sei a tutti gli effetti una psicologa e puoi esercitare la professione. Attualmente con la sola laurea triennale puoi partecipare, con la supervisione di uno Psicologo professionista e previa iscrizione alla Sezione B dellAlbo professionale, ad attività preliminari connesse allutilizzo di strumenti psicologici (colloqui, test, osservazioni), volti anche a valutazioni psicometriche; all'applicazione di metodologie e tecniche di selezione del personale e di formazione ed orientamento professionale; alla programmazione ed alla valutazione di interventi (anche di ricerca) di natura clinica e psico-sociale nell'ambito dei servizi diretti alla persona, alla famiglia, ai gruppi ed alle comunità, finalizzati alla promozione del benessere, allefficacia degli interventi educativi, al potenziamento delle risorse individuali e sociali, con particolare riferimento alla dimensione delle disabilità. Spero di averti aiutato! Ciao!
  4. Cordelia

    Disturbi del sonno

    Ciao, da quello che scrivi è difficile capire bene la situazione se non che sia abbastanza grave..ma ti chiederei di approfondire magari, anche se capisco che possa essere difficile, gli elementi su cui ti basi per considerare questa situazione di cui ci hai parlato. Da quello che hai scritto ho capito che ha un ritmo di sonno-veglia che è anomalo diciamo..dorme il giorno e si attiva verso sera..questo di per se puo essere informativo di difficolta legate al sonno ma non di altro. Eppure la tua richiesta accorata mi dice che c è qualcosa di piu subdolo di questo..che tu intravedi forse in una sorta di depressione? Dici che tua madre fa delle battaglie immani per poter solamente crederci in un altro giorno. Questo insieme al fatto che dici che da quando andavi alle elementari praticamente dovevi badare tu a te stessa per il pranzo ...ecco questi elementi dicono molto di piu. Però mi chiedo: se tu dovevi prepararti il pranzo da te ed eri tu a svegliare tua madre, fino a che punto ti sei occupata di lei? Oppure, quando lei si svegliava, poi iniziava a fare cio che normalmente una mamma fa e quindi badare alla casa, ai figli etc erc (da quello che hai detto ho supposto che tua madre non abbia un lavoro quantomeno nei turbi di mattina)? E poi mi chiedevo: tua padre o altri familiari, come hanno considerato la situazione, quando hanno saputo che eri tu da piccolina ad occuparti anche del pranzo? Cioè, se io papà avessi un figlio che va alle elementari e tornando a casa so che deve prepararsi da se perche la mamma dorme, io prenderei la situazione abbastanza seriamente e farei in modo di trovare delle soluzioni o capire quantomeno cosa c è che non va.
  5. Cordelia

    Mi sento sola da morire

    Ciao..io non so quando leggerai questo messaggio, però intanto te lo scrivo. Hai scritto che ti senti sola..e hai scritto qui per un aiuto, bene, è un ottimo passo. Qui sicuramente non sei sola. Io sono uno dei tanti iscritti al forum che potrebbe risponderti e gia una risposta penso che possa farti sentire meno sola. Però non credo che le risposte che puoi trovare qui possano fornirti tutto l'aiuto che chiedi. Qui non ci sono risposte di professionisti...non ci sono psicologi o comunque non è il luogo in cui viene fornito questo tipo di sostegno. Dalla tua richiesta è evidente che hai bisogno di qualcuno che sia in grado di aiutarti a gestire la situazione complessa che vivi e ad affrontarla percorrendo quella che puo essere la migliore strada per te. Quindi devo suggerirti di richiedere un consulto psicologico a un esperto..questo però, non significa che non voglia aiutarti. Se ascoltarti è cio di cui hai bisogno, qui nel forum lo puoi trovare e io posso ascoltare la tua storia e darti il mio appoggio, anche se virtualmente, di modo che possa alleviare almeno un po la tua solitudine. Però mi rendo conto che non è molto..comunque io sono qui se vorrai parlarne
  6. Ciao! Allora tutto dipende da quello che vuoi fare.. Se il tuo obiettivo è approfondire delle conoscenze in merito alla psicologia, per pura curiosità personale, allora studiare per questi 3 anni ti permettera di ottenere un'infarinatura su diversi argomenti che riguardano questo mondo cosi affascinante. Se il tuo obiettivo invece è quello di poter lavorare come psicologo allora devi tenere presente il percorso che c'è da fare: laurea triennale +laurea specialistica (2 anni) + tirocinio formativo di 1 anno + esame di stato + iscrizione all albo = alla fine sarai psicologa. Niente è impossibile quindi se è quello che vuoi potresti anche pensare a intraprendere questo percorso seriamente
  7. Cordelia

    Problemi famigliari

    Ma tu pensi di non riuscire completamente a parlare di questi fatti a uno psicologo? Perche pemso che sarebbe molto piu proficua una discussione con un esperto per te. Comunque a parte questa parentesi..anziche uscirne secondo me potresti provare ad addentrarti piu in profondità. E potresti provare a rispondere a domande come. . . : - in che modo te la immagini questa donna come mamma? Come si comporta? Cosa fa? Cosa non farebbe? Sarebbe una mamma presente? Sarebbe autoritaria anche con la figlia? - come ti immaggini che sarebbe vivere come figlia di questa donna? Immaginati proprio una giornata con te che ti alzi dal letto. - se la figlia fosse stato un figlio, un maschio, sarebbe stato diverso perche...tu saresti potuta essere ancora nella tua fantasia, la figlia che lei non aveva e avresti cosi potuato stabilire con lei un legame unico e speciale? (Potrebbe essere cosi?) - immagina una giornata tipo con tua mamma a partire da quando ti alzi dal letto, come sarebbe? - come mai da un anno o piu ti sei ritrovata a stare da sola in casa per molto tempo? Cosa è cambiato in questi ultimi anni? Prima com era? Come ti sentivi quando i tuoi genitori passavano piu tempo in insieme a te?
  8. Cordelia

    Problemi famigliari

    Ciao lisa ben tornata...ogni volta che leggo i toui messaggi penso " si è fatta un'autoanalisi perfetta". Cioe tu: 1) riconosci le tue emozioni e le sai distunguere ( quindi sai che sei triste e non arrabbiata per esempio); 2) riconosci la causa delle tue emozioni (sai che sei triste per il pensiero che per lei sua figlia sarà la persona più importante della sua vita); 3) sei consapevole anche che non è ragionevole sentirsi triste per questo.Tutte queste cose non sono scontate e quindi direi perfetto. Hai provato anche a darti delle interpretazioni di questo fatto: hai detto che forse è perché vorresti essere al posto di sua figlia, pero poi sembri scartare questa idea dicendo che è una "cosa che non capisco visto che ho una madre fantastica". (Non capisci o non accetti?) Apri il tuo messaggio dicendo che il distaccamento dai tuoi genitori è iniziato da poco piu di un anno, inizialmente subito e successivamente voluto, cercato. Ora preferisci stare sola e questo distacco è aumentato da quando è successo questo fatto che hai saputo che questa insegnante ha una figlia. Quindi per lei, sua figlia è ovviamente la cosa piu importante della sua vita, e quindi le concede tutto il suo affetto come è giusto che sia e allora forse l atteggiamento da "viziata" della figlia, dipende dal fatto di essere una figlia tanto amata. (Potrebbe essere proprio questo cio che cosi tanto ti infastidisce?) Quindi da quando dentro di te è nata questa consapevolezza che qualcuno che tu reputavi inespugnabile/irraggiungibile (l insegante autoritaria rigida come il ferro) ha invece una figlia (quindi ha con lei un legame unico e indissolubile), tu ti sei sentita invadere dalla tristezza e non ti senti di voler stare con i tuoi genitori. (Cosa ti fa pensare questo? Che legame ci trovi? ) Ps: "da quando ho saputo che ha una figlia (oltretutto femmina, se fosse stato maschio forse no)" perché? Se fosse stato un maschio cosa sarebbe cambiato? Buona riflessione
  9. Ma lo capisci che questa cosa è assurda? Lui non è il tuo re! E tu sei libera! Se vuoi scrivergli scriviglie e vedi come va a finire e se lo vuoi mollare bene fallo! Sei una persona e sei Libera! Queste catene sei tu a decidere di fartele mettere. E sei tu chw puoi spezzarle. Ma devi essere tu a muoverti!
  10. Io capisco che tu abbia difficoltà a recidere il rapporto con lui, perché è la tua prima storia, perché lo hai amato e nutri un sentimento nei suoi confronti che ti fa vedere sempre una speranza e ti fa rimettere in discussione tutto. Lo so lo, capisco. Anch'io ho vissuto una relazione dove non volevo aprire gli occhi, perché avevo paura di perdere tutto quello che avevo costruito. E anche lui era un tipo che mi svalutava, mi denigrava con commenti e azioni che mi facevano sentire sempre in difetto, sempre sbagliata. Che mi umiliavano fino a farmi credere che forse lo meritavo. Una volta, dopo aver fatto l'amore, mentre io ero completamente ammaliata da lui, lui mi disse che sembravo una balena arenata. Vedi me lo ricordo ancora dopo anni e anni. Non stava scherzando, il suo tono era serio e il suo sguardo pieno di disprezzo. Sono sicura che se glielo chiedessi, lui non lo ricorderebbe, perché per lui non era importante, era soli una critica come tante altre, una critica al mio non essere come lui voleva. Ma fanculo! Imparerai che nessuno può dirti come devi essere o come devi sentirti. Nessuno può dirti che devi sentirti in colpa o che dovresti vergognarti per come sei, per quello che fai, e per quello che dici. Nessuno puo farti sentire una stupida perche hai pensato questo o quell altro. NESSUNO. CHI LO FA STA COMPIENDO UN ABUSO. ABUSO EMOTIVO. ABUSO PSICOLOGICO. QUESTA È VIOLENZA. Io riesco a sentire quello che provi...e la tua confusione e la tua rabbia e la tua frustazione e tutte queste emoziobi che si scontrano tra loro come onde in una mare in tempesta. Il mio piu grande consiglio e ti chiedo davvero di seguirlo è che se non ce la fai da sola a capire cosa e come devi fare, fatti aiutare da un esperto. Rivolgiti a uno psicologo e lui sapra aiutarti a individuare e riconoscere i tuo stati d animo e capirete insieme qual è la strada piu giusta da seguire per affrontare questo.
  11. Mi sembra che tu abbia tutte le risposte alle tue domande. Sai che non potrà migliorare. Sai quanto male ti faccia e ti ha fatto stare in questa situazione.sai che lui non è consapevole di questa situazione e non riconsoce di sbagliare. Allora questa settimana fa che sia l ultima punizione che devis opportare. Nessuno dovrebbe farti sentire cosi. L amore non fa sentire cosi. L amore da gioia speranza felicita voglia di vivere. L amore fa sentire pieni di vita. Qua c è tutt altro. Dici di non avvere nemmeno vent anni. Questi sono fli anni piu belli. Gli anni in cui la vitalità potrebbe farti saltare al cielo. Abbandona la paura del se. Abbandona questo pensiero che forse è l unico che davvero ti tiene prigioniera: l idea che sia tu la colpevole. NO! IL PROBLEMA È SUO SUO E BASTA. È UN PROBLEMA CHE RIGUARDA IL SUO CARATTERE E NON TE. QUESTO SIGNIFICA CHE LUI AVRA LO STESSO ATTEGGIAMENTO ANCHE CON ALTRE PERSONE.
  12. Ciao! Cosa esattamente non ti permette di chiudere la relazione? -la paura che lui possa impedirtelo? Anche usando violenza? - senti ancora un sentimento di amore forte nei suoi confronti? - nutri speranze che questo suo carattere possa mogliorare? Cosa esattamente ti tiene ancora legata a lui? Tu stessa hai detto che hai paura, che subisci e sei consapevole che tutto questo non è giusto, non è segno di amore, non è segno di maturità, ne di stabilità emotiva (parlo per lui). Mi sembra che hai chiare le idee. Cosa allora ti turba? Tu vuoi lasciarlo o stai cercando conferme del fatto che lasciarlo possa essere la cosa piu giusta? Se è cosi posso dirti senza ombra di dubbio che questa è violenza psicologica e non dico che lui ci goda, ma evidentemente c'è un problema e riguarda solo lui e non te o il modo in cui ti poni tu nei suoi confronti. E questo problema se lui non lo affronta in modo concreto cioe tramite un percorso pscicoterapico, sicuramente non cambiera da solo o perche glielo dici tu. Perché questi comportamenti, la loro reiterazione e l incapacita di metterne in atto di altri piu funzionali, sono indice di una difficolta che riguarda la sua personalità e ceh quindi è difficile da smontare parlando semplicemente.
  13. Cordelia

    Sentimenti strani

    Certo quello del "prendere il posto di tuo padre" va intesa come una metafora. Non intendo dire che potresti avere lo stesso tipo di tapporto che un marito ha con la moglie, perché tu rimani sempre figlia e lei tua mamma. Quello che dico é che potresti stare svolgendo una funzione compensatoria e che non ti permette di viverti le cure genitoriali di cui hai bisogno. Quando parlo di cure mi riferisco nel tuo caso, alle attenzioni affettive ed emotive piu che a quelle materiali, dato che, come hai detto tu, i tuoi non ti fanno mancare nulla da questo punto di vista. Quella di dormire con la mamma, é un aspetto che mi ha fatto pensare a un legame forte tra te e lei, che potrebbe indicare anche la tua voglia di proteggere ed essere protetta, ma non é l unico elemento che mi ha fatto pensare a questo. Poi penso che la tua confusione a questa età sia normale, perché stai cercando di capire chi sei, dove vai, cosa vuoi. Ti interroghi su cio che senti e provi e quindi é normale che ora questo interessse nei confronti di queste figure, lo possa vivere con una maggiore riflessione. Il fatto di immaginare abbracci o gesti che possana avere una valenza erotica non indica la presenza in te di un orientamento omosessuale. Anzi potrebbe essere perfettamente spiegabile con il bisogno di instaurare un legame emotivo forte e intenso di tipo genitoriale con la figura materna. Quindi non preoccuparti molto sul chiederti se sei etero o omo...interrogati piuttosto sui tuoi bisogni di essere accudita e sulla necessita che senti di accudire e proteggere l altro. Ciao!
  14. Cordelia

    Sentimenti strani

    Ciao Lisa! A me colpiva quando tu dici "dormo con mia mamma nel letto matrimoniale e mio padre dorme in camera mia perché non ho mai imparato a dormire da sola, un po' perché ho paura del buio, un po' perché ormai credo che mio padre non voglia più dormire con lei". Forse quello che succede si potrebbe capire meglio così: è come se tu avessi preso il posto di tuo papà. Nel lettone hai preso posto perchè, tra le altre cose, quel posto resterebbe vuoto, perchè papà non dorme piu con mamma. E questo "prendere il posto" diventa anche una metafora di quello che è successo nella tua storia familiare. Dici che quando avevi 8 anni hai saputo che tuo papà tradiva mamma. Da quando eri così piccolina, ti sei trovata a sostenere un segreto così grande e ti sei trovata a fare tu da spalla a tua mamma. Molto probabilmente, ti sei sentita in dovere di proteggerla e questo ti ha tolto quelle attenzioni di cura di cui avresti avuto bisogno. Sicuramente tua madre è una buona mamma, ma forse questa situazione che si è creata tanto tempo fa,' ti ha portato a non voler pesare su di lei, affinchè lei non avesse un altro peso di cui preoccuparsi. io non posso saperlo e sto solo facendo delle ipotesi, quindi prendile con le pinze appunto. quindi tornando al tuo dubbio che è anche la tua domanda..se ci fai caso tu non hai parlato di provare questo interesse per delle donne e basta, cioè delle donne in generale, ma tu hai specificato appunto che si tratta sempre di donne (e cito) " adulte, educatrici, professoresse, maestre" . il termine adulto, nell'immaginario comune, ci fa pensare a una persona che ha una certa esperienza di come vanno le cose, a una persona matura e che in grado di farsi carico delle proprie responsabilità. è anche una persona quindi che per la sua esperienza può fare da guida e può proteggere. e ancora educatrici e professoresse insomma sono tutte figure che rivestono un ruolo oltre che educativo, ma anche materno. quindi la mia ipotesi è che ciò che tu cerchi e ciò di cui tu hai così forte bisogno è di ricevere cure e attenzioni, che forse ti sono mancate o che non sei riuscita a gustarti appieno. il mio consiglio comunque è che tu possa parlarne con degli esperti. puoi rivolgerti a dei consultori familiari o al C.I.C se è un servizio attivo nella tua scuola. Ciao
  15. Cordelia

    Paura

    Ciao..tutti meritiamo di essere felici e tutti meritiamo di essere trattati con rispetto. La persona che tu hai al tuo fianco, quella persona che è tuo marito e padre del tuo figlio, non sarà l unica persona che tu puoi avere al tuo fianco per il resto della tua vita. Anzi! Oggi la battaglia contro la violenza sulle donne è un tema ormai pubblico e pubblicizzato. Se ne parla ovunque e ovunque puoi trovare persone che ti possano fornire l aiuto di cui tu e il tuo bambino avete bisogno. Che siano dei ceffoni o che siano degli schiaffetti, è vioelnza. Che siano le mani o che siano le parole è sempre violenza. È violenza fisica. È violenza psicologica. E tuo figlio ha bisogno per crescere di un clima in cui l amore sia la cosa che tenga uniti mamma e papà e i genitori a lui. Quello che ti consiglio è di rivolgerti a delle persone competenti affinche tu possa insieme a loro trovare una soluzione percorribile per tutta la famiglia affinche possiate trovare la serenità che adesso manca. Sicuramente con l aiuto di professuonisti potrai trovare cio che cercgi e riuscire magari a rendere SANO il vostro rapporto di coppia e la vostra storia familiare...pero non puoi sottostare alla sua violenza. TU NON SEI SCHIAVA DI NESSUNO E NON SEI L'OGGETTO DI NESSUNO E NESSUNO PUO POSSEDERTI. SEI SOLO TU LA PADRONA DI TE STESSA. Inoltre hai un figlio e questo figlio va protetto e un ambiente dove il papa picchia la mamma e la umilia non è un ambiente sano, non lo protegge, anzi lo ferisce. So di usare parole dure ma tu ci hai parlato di una situazione ché è forte e che non puo essere risolta con un consiglio e nenache con un "vedrai chr andra tutto bene". Queste situazioni non si risolvono da sole, con il tempo, non è vero. per questo devi essere tu a prendere in mano la situazione. Il fatto che tu abbia chiesto aiuto qui è gia segno chr tu sei abbastanza forte e coraggiosa da poterci riuscire. Quello che puoi fare è rivolgerti ai consultori familiari presenti nella tua città, quindi cerca gli sportelli di ascolto dove troverai dei professionisti pronti ad ascoltarti e ad aiutarti. Oppure chiama il numero verde 1522, attivo 24 h. Puoi contattare gli psciologi dei consultori online, molti per ora forniscono anche questo servizio. Insomma ci sono molti modi e se vuoi sapere di piu io sono qui.
  16. Cordelia

    Tristezza

    Ciao...capisco il tuo dolore. Fa molto male perdere una persona a cui vogliamo bene dopo tanto tempo. Però quello che parla molto spesso è l'orgoglio. Il mio consiglio è: fai cio di cui senti il bisogno. Se il tuo cuore ti dice di parlarle, parlale, scrivile. Se poi riceverai un no, bene, saprai che non merita le tue pene. Se rimani così, a struggerti, perdi un tempo prezioso che non ritornerà. Hai 17 anni. Sei nel fiore degli anni e dovresti viverli ridendo alla vita e non piangendo. Abbi forza. Abbi coraggio. Abbi speranza. Il mio non vuole essere un consiglio alla resa. Hai detto che hai avuto delle buone ragioni per chiudere i rapporti e inoltre hai parlato del fatto che senza di lei sei riuscita ad essere meno dipendente, hai fatto nuove amicizie. Sai io non ti conosco ma quello che sento, dalle tue parole è che tu stia meglio senza di lei. Il dolore che provi passerá. Ricordati che anche lei potrebbe fare un passo verso di te, e anche lei potrebbe cercare di mettere le cose a posto. I mie vogliono essere spunti di riflessione. Cheiditi se davvero valga la pena soffrire cosi. Chiediti se davvero con lei saresti una persona migliore di quello che sei senza. Chiediti se con lei gli altri ti vedono brillare o se sei solo un'ombra e cheiditelo sinceramente. Tu sei la massima esperta mondiale di te stessa e solo tu puoi rispondere a queste domande. Una volta che avrai la risposta saprai cosa fare. Ps: tanti auguri
  17. Ciao! Non vedere la psicoterapia come la soluzione per e solo quando c'è un problema grave e irrisolvibile... è un percorso che aiuta a migliorarsi anche, qundi sarebbe un bene per chiunque e in ogni momento. Se la tua domanda è se la situzione è cosi grave da richiedere una terapia, la mia risposta è che a prescindere, la psicoterapia non puo farti che bene. Poi, vista da fuori, da come la descrivi, mi sembra una situazione del tutto normale. È normale provare gelosia e spiare le chat soprattutto quando scopri delle bugie e credimi fino a quando ne provi vergogna è segno che sei ancora sul piano della realtà, nel senso che c è una parte di te, la ragione, la razionalità, che non rimane in silenzio mentre l'istinto, ( che in questo caso è la gelosia dettata dalla paura), prevale. È normale perché ci sono dei motivi per cui tu hai inziato ad avere dei dubbi, motivi reali, e cioè che il tuo ragazzo ha, come dici, detto delle bugie bianche. Magari per non metterti in agitazione, ritenendo che non era il caso di farti stare in pensiero, ha omesso delle cose. Questo però ha generato in te, uno spazio che prima non c'era, dove si sono insinuati questi dubbi ..del tutto ragionevoli. Perché se anche comprendi il motivo per cui lui l'ha fatto e gli credi, resta comunque una bugia, un non detto che ora deve essere elaborato per poter andare avanti. Siccome è, da quanto dici, successo diverse volte, e tu hai scoperto diverse volte queste piccole bugie, è chiaro che tu sia un po' turbata e abbia necessità di integrare queste nuove informazioni. E sopratutto di integrare il fatto che il tuo ragazzo possa dirti bugie, con l'idea che ne avevi prima come ragazzo buono bravo sincero. Insomma devi poter integrare la nuova informazione che è quella che anche lui può sbagliare e con i suoi sbagli ferirti. Sicuramente però siete giovani e dovete crescere, come gia state facendo e questi intoppi servono a capire che anche le bugie bianche non fanno bene e che è sempre preferibile dire la verità anche se questa puo fare soffrire. Iniziate a comunicare anche quello che preferireste omettere e in questo modo conoscerete l'uno le esigenze dell'altro e ad andarvi incontro.
  18. Salve a tutti, vorrei avere un parere da voi per capire come comportarmi in questa situazione. il problema riguarda principalmente mio fratello, o meglio la sua relazione. Da quando sta con lei, si è allontanato sia dai suoi amici che da me nonostante avessimo un bellissimo rapporto. Quando si sono messi insieme io ho cercato di stringere con lei, ma non volendo essere invasiva, mi limitavo solo ogni tanto a fare qualche invito, vedendo poi che declinavano quasi sempre ho lasciato perdere, anche se quando mio fratello non c'era, perchè altrimenti stavano incollati, ogni tanto siamo uscite insieme ma sempre perchè ero io a scriverle(a detta sua lei non lo faceva per non disturbarmi). In più lei era super gelosa perfino di me, infatti iniziò a fargli problemi anche quando andavamo a correrre, doveva andare con lei e solo loro due da soli, guai se proponevo di aggiungermi, però se io cercavo lei per fare jogging tutto a posto, lei veniva felice ma senza mio fratello chiaro. Poi stanno quasi sempre a litigare per cose banali ma che lei trasfroma e ingigantisce e quando succede lei lo intasa di chiamate, di messaggi, litigano, a volte si presentava sotto casa dopo una mitragliatrice di chiamate. Ultimamente ad esempio lei ce l'ha con me e la mia famiglia perchè non si sente apprezzata e per questo ha deciso di ignorarci e di toglierci il saluto perfino. Questo perchè una domenica sera, mio fratello non è potuto uscire con lei, perchè veniva a cena con la mia famiglia. In realtà non c'era motivo che lei saltasse a queste conclusioni visto che neache il mio ragazzo è stato invitato quella sera, ma perchè è stato un caso che uscissimo fuori per una pizza tutti insieme visto che è un evento raro. La mia famiglia poi è sempre stata cortese con lei ed è stata sempre invitata per le cerimonie importanti, è sempre stata pensata(recentemente che i miei erano andati in un viaggio e al ritorno le hanno portato un dono) e non si sono mai intromessi nei lor frequenti ed evidenti litigi. Solo che con mio fratello è capitata a pennello perchè lui le ha fatto e le fa da psicologo, da maestro, da mentore, da padre, da fratello insomma ha ricoperto e ricopre il ruolo di SALVATORE. E io non lo sto capendo più, perchè in questo ultimo anno più volte mi ha palesato l'intenzione di volerla lasciare, ma continua a stare con lei e addirittura ora sembrano più affiatati che mai. Boh io non so più cosa pensare anche perchè quando ho chiesto a lui cosa pensasse di questa situazione e se ritenesse normale una atteggiamento del genere che per me è mancanza di rispetto e tra l'altro immotivata visto che personalmente, ma anche i miei, l'hanno trattata con i gunati, lui mi ha risposto candidamente che lei “ci sta lavorando”. Ora come ora si comportano come se nulla fosse, a me sembra che abbiano solo evitato il problema e che siano tranquilli proprio per questo. ho paura che lui stia commettendo uno sbaglio enorme. Io ho provato ad esserci per lui, gli ho fatto capire che non è pazzo se è stanco di certi suoi comportamenti, eppure lui continua su questa strada. ora lei dall'alto dei cieli ha deciso finalmente di manifestarsi a me e alla mia famiglia e quindi ora domanda qualche dolcetto o ci fa sapere tramite mio fratello che ci saluta.
  19. Guardare i porno per masturbarsi o masturbarsi anche se si ha un partner con il quale si intrattengono anche rapporti sessuali, a prescindere dal fatto di essere maschi o femmine, è più che normale. Come hai detto anche tu lo fai e questo perchè l'autostimolazione rappresenta uno dei tanti modi per ridurre lo stress, per ristabilire livelli di ansia magari o per entrare in contatto con se stessi anche. I motivi quindi possono essere diversi e non basta quindi ricorrere ai porno e alla masturbazione per poter dire che si tratti di una dipendenza. Il fatto che tu percepisca però in questo sua ricerca di piacere una minaccia è a quanto dici legato al fatto che lo vedi "meno focoso" per così dire. Quindi se non ho capito male, hai notato da parte sua un calo del desiderio sessuale nei tuoi confronti ed è quindi questo che ti spinge a pensare che ci sia in lui una voglia di evadere dalla vostra coppia o da te. Anch'io mi sono trovata in una situazione simile e posso dirti che facendo la dura, quella aggressiva che pretende spiegazioni e che punta il dito dicendo "questo non si fa, questo è sbagliato, questo non è giusto" ho avuto l'effetto contrario, cioè lui si chiudeva di più. è comprensibile che tu voglia delle risposte e capirci di più, ma bisogna portare pazienza e sapere aspettare i ritmi dell'altro, andare al suo tempo. Il fatto che ti sei posta in una atteggiamento di apertura ha sicuramente aiutato, anche se non hai visto effetto, penso che questo tuo sforzo sia stato colto e apprezzato, ma magari deve essere ancora elaborato. Credo che è sempre preferibile il confronto allo scontro ed è quello che hai fatto tu, potresti continuare così. Per il resto, quando dici " Gliene ho parlato ieri sera dopo un po' di coccole. Gli ho detto che mi sono masturbata. E lui mi ha chiesto come mai. Ho risposto che ne avevo voglia. E lui in maniera distaccata mi ha detto che ho fatto bene. Poi gli ho chiesto di parlarmi delle volte in cui lui lo fa. Ma niente ha iniziato ad alzare gli occhi al cielo dicendo, ci risiamo?. Gli ho chiesto anche cosa guarda, perché sente il bisogno di farlo così spesso. Io gli ho detto che sono disposta a parlarne e a condividere con lui anche questo. Anche ciò che faccio e vedo io. Ma lui niente. Si è chiuso. Mi ha detto di non scocciarlo e che se io sono così matura devo cercarmi un altro che mi soddisfi, visto che lui è codardo che promette non mantiene e fa quello che vuole senza parlarne con me. Io ho aggiunto che anche se mi fossi masturbata avevo comunque tantissima voglia di fare l'amore con lui ma lui mi ha risposto, bene allora puoi rifarlo se vuoi." a me colpivano molto le parole che lui ha utlizzato per risponderti "se io sono così matura devo cercarmi un altro che mi soddisfi, visto che lui è codardo che promette non mantiene e fa quello che vuole senza parlarne con me". Non so perchè, ma ho pensato magari lui si sente inferiore a lei? può essere che si senta meno capace, non in grado di soddisfarti? Può essere che questo sentimento di inferiorità possa riguardare un aspetto della vostra vita di coppia che si manifesta poi nel sesso? o magari semplicemente potrebbe essere che lui ti vede molto attiva e "focosa" e questo lo mette in agitazione perchè non sa se è in grado di gestirlo e quindi evita il sesso per evitare di fallire e cerca nelle chat erotiche o nei porno modi per confrontarsi. ovviamente io non posso saperne nulla però questi potrebbero essere dei punti di domanda su cui riflettere.
  20. Ciao Erik, sono incappata in questo forum per caso, cercavo delle risposte ma poi ho letto "borderline" e cosi mi sono fermata a leggere tutto il tuo post. Stavo infatti facendo delle ricerche sull'argomento e mi interessava capire la tua esperienza da persona coinvolta in una relazione con un partner border. Piu in verità cercavo di capire se quello che tu hai descritto potesse essere simile a quello che io ho vissuto invece indirettamente a causa della relazione border di mio fratello. Ed in effetti è molto simile in termini di vissuti emotivi, soprattutto per il senso di colpa che sembra essersi insinuato in te e che ora ti fa cercare risposte e fa sorgere in te altre domande. Quello che tu chiedi è sapere cosa dovresto scegliere: se provarci e in questo modo non ti precluderesti una possibile felicità futura con lei, o lasciar perdere e vivere nella riacquistata tranquillità ma con il dubbio che qualcosa poteva essere fatto. A questo punto ti rispondo: se ti focalizzi su cosa sia giusto e cosa sbagliato resterai fermo nel limbo. Nessuno puo dirti con certezza che cosa riserva il futuro e se un cambiamento è davvero possibile. Magari già l'avrai fatto, ma se ti informi sull'argomento, vedrai che non esistono dati certi e questo non perché è impossibile, ma perché è molto difficile. È difficile che un disturbo di personalità, quale è anche il borderline, possa guarire. Dal momento che il disturbo coinvolge appunto la personalità, guarire significherebbe creare una nuova persona. La personalità è come se fosse la struttura di una casa, in questo caso la struttura è danneggiata e guarirla implica trasformare la casa stessa in qualcosa di ovviamente diverso. La guarigione poi implica un processo che è la cura e la cura non si risolve nel giro di giorni, né settimane, a volte neanche di anni. Chiediti innanzitutto se vuoi davvero aspettare tanto per poterla vedere cambiare. Sebbene lei possa ripetere di voler cambiare e sebbene tu possa vederla convinta e determinata, la convinzione non basta comunque a produrre un cambiamento, anche se la motivazione e la volontà sono parte fondamentale di esso. Il cambiamento non è un risultato ma un processo, pertanto richiede tempo e persone che possono davvero aiutarla e quindi è fatto di una psicoterapia. Non so se leggendo le mie parole ora starai tiranfo un sospiro di sollievo perché sono riuscita a farti sentire meno in colpa spiegandoti che è molto conplesso e che quindi sarebbe comprensibile e ragionevole da parte tua lascoar perdere. O magari potresti invece aver pensato che lei merita qualcuno che sappia aspettare o che sappia credere in lei e che tu sei uno che è in grado di farlo, che è in grado di non deludere le sue aspettative, che è in grado di aiutarla. Bene sappi che, lungi dal voler infrangere le tue speranze, devo però essere chiara su questo: tu non puoi salvarla. Nessuno puo. Non è compito che spetti a nessun essere umano quello di salvare un'altra persona. Salvare nel senso piu ampio intendo. Cioè non puoi togliere a nessuno la sua sofferenza. Lei prova sicuramente dolore per il fatto di essere cosi, perché percepire la realta nel modo in cui la percepisce, le rende difficile creare e mantenere rapporti stabili con gli altri. Il fatto di essere border significa essere preda dell impusilvita, e non riuscire a gestire le proprie emozioni. Nella sua realtà gli altri sono un bisogno e una minaccia al tempo stesso, perché lei ha quedto terribile bisogno di essere con l altro, di sentirsi amata, apprezzata etc, ma allo stesso tempo l altro è il cattivo, è colui che abbandona, è colui che tradisce. Ecco perche il senso di colpa è uno dei vissuti piu comuni nel rapporto con un border, perche stare con un border ti fara sentire sempre come se tu non fossi stato all altezza dei suoi bisogni, come se tu riuscissi solo a ferire a fare male. Queste sensazioni però sono intervallate anche da momenti di felicità, di calma, di sintonia. Ed è la presenza di questi momenti che spesso lascia perplessi, perché uno allora si chiede "potrebbe essere sempre cosi allora?". Ma non è cosi peeche quello che manca infatti nel border è innanzitutto la stabilità. La stabilità nel regolare le emozioni, nel riconoscerle, nell esperirle. La stabilita nel mantenere i legami, nel mantenre la percezione degli altri che sia adeguata alla realtà e che non vada oltre. La stabilità e il mantenimento sono ciò che manca e va costruito e ce ne vuole. Per noi possono sembrare cose normali queste, così normali da essere impensabili, eppure il border ci dice che cosi non è. Quindi per ritornare alla tua domanda, non chiederti se ci puo essere o non essere un cambiamento per poter poi chiederti se allora sia piu giusto continuare oppure no. Ma rifletti sul fatto che stare con una persone con questo disturbo implica continui sforzi cognitivi ed emotivi. Implica tensione. Implica il mettere da parte i propri bisogni anche pratici perché lei non li capirebbe. O altrimenti implica tantissima pazienza e forza di volonta ma non solo tua, nel capire che quello che potrebbe ferirla non per forza è stato un attacco voluto. Stare con una border significherebbe lavorare costantemente sul fatto che esistono punti di vista diversi dal suo e che anche quelli vanno considerati. Insomma significa che ti devi fare un mazzo enorme. Mio fratello oggi si ritrova a vivere un periodo di calma. Ma è una calma apparente che precede la tempesta. Lui purtroppo si è convinto di poterla salvare. Vuole credere in lei, ma ti assicuro che non è un bello spettacolo visto da fuori. Siamo tutti in pensiero per lui, perché soffre e anche se non lo vuole ammettere, si vede. Quindi a lui già l ho detto e dico lo stesso anche a te: non spetta a te salvare una persona, anche se questa ti fa credere che tu potresti fare tutto e questo facesse bene al tuo ego. È tuo diritto mollare e nessuno puo farti sentire in colpa per questo. Non dare un peso alle parole piu grande di quello che hanno. Le parole restano parole, mentre la tua libertà rimane il bene piu prezioso che tu possiedi. Sei libero di andartene. Sei libero di restare. Sei libero e quindi respira e togliti dal petto questo imutile senso di oppressione. Tu puoi scegliere tutto quello che vuoi e se non vuoi va bene uguale. Anche se ho cercato di restare imparziale, voglio darti comunque la mia opinione: vai via, le cose non devono funzionare per forza, ma quando funzionano te ne accorgi perché non sentirai di doverti sforzare come adesso. Vedi questo macigno che senti? È innaturale. Un rapporto sano è come una pianta, cresce spontaneo, senza sforzi, e ricambia. Ti ricambia con l odore, con i frutti, con l ossigeno. Ricambia le cure. Perché un rapporto sano è innanzitutto fatto di reciprocità. Lei questo non puo dartelo, non perché è cattiva, ma perche non sa farlo, deve impararlo e non dipende da te se lo imparerà o no. Con questo ho concluso e spero di esserti stata di aiuto. Ps: butta via il macigno e respira!
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