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Mxidolo

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  1. Mxidolo

    E' un momento, mi dico

    Ciao a tutti, sono un ragazzo di 20 anni, la faccio breve: penso di essere diventato molto ansioso, e senza mancare di rispetto a nessuno, un po' depresso. Tutto questo è cominciato da quando mi sono diplomato, ho/avevo perso contatti con alcuni amici ed essendo una persona molto introversa, e soprattutto timida, non scrivo mai a nessuno, perciò forse credono che per me loro importassero nulla, in generale, non ho mai fatto il primo passo. Ho cominciato l'università subito dopo essermi diplomato, ho scelto ingegneria inf., una scelta non difficile poiché è ciò che effettivamente mi piace, e ad un primo tempo era veramente bello, anche essendo introverso e timido, alcuni mie "lontane conoscenze" ed ex-compagni mi facevano sentire veramente felice e conobbi praticamente tutti i miei colleghi, le giornate, e anche serate, passate a studiare all'università erano fruttuose, in quanto "puro" studio, ed emozionanti, in quanto rapporti umani. Alla fine, seppur timido, penso di essere divertente, un po' cringe, anche se è nel mio stile. La mia vita era semplice ma avevo trovato serenità, uscivo con amici il sabato, qualche volta con i miei colleghi ma comunque ogni giorno ero impegnato, e ciò mi appagava. Dopo il primo semestre scoppia il covid, e finisce tutto, ogni cosa. Sto fermo fermo per mesi. Iniziando a studiare 2 giorni, spronato anche da alcuni miei colleghi, riesco a darmi un esame alla sessione estiva, e quei 6 mesi fui quasi un vegetale. Usavo il telefono ad intermittenza, ogni 2/3 giorni e non davo notizie di me, come ora, alcuni amici miei erano preoccupati ma dicevo solo che ero sbadato e non mi curavo di accendere il telefono. Poi ho cominciato ad accenderlo ed a scrivere ai miei genitori, durante il giorno, per poi metterlo in modalità aereo, fanno gli infermieri quindi ero preoccupato. Penso di aver sviluppato una "classica" forma d'ansia e/o depressione che mi portavano a dormire solo quando sorgeva il sole, a dormire più lontano possibile dalla porta, quindi nel mio divano, perché mi spaventavo che qualcuno mi entrasse in casa, e quindi, nella mia stanza, ero lontano perché pensavo avrei avuto maggiori riflessi nel caso questa cosa fosse successa, per un tempo tenevo il coltello sotto il divano, in cui, tra l'altro, non ci entravo fisicamente poiché troppo piccolo(perciò avevo i piedi fuori il divano). Il problema è che io abito in una casa grande, e sto già al secondo piano, quindi mi rendo conto che siano immotivate le mie paure ma anche avendone consapevolezza non "terminano", ho iniziato ad avere incubi anche a sogni aperti, non solo su di me, ho iniziato a sviluppare tremori su gambe e mani, tutto ciò mi porta a fumare di più. Quando finisce il lockdown vedo la luce in fondo la galleria e la inseguo, ho passato credo una bella estate, ho fatto una vacanzetta con alcuni miei amici ma non era niente di speciale, detto fra noi. In tutta l'estate studio gli esami mancanti per cercare di darli a settembre, ma non so per quale motivo mi blocco, ad oggi non riesco a darmi una spiegazione. Ci tenevo a dire, essendo una persona in sovrappeso, non andavo molto a mare anche se avessi avuto l'opportunità di andarci, e l'avevo, questo per la mia insicurezza, ovviamente. Ricomincia il lockdown e principalmente la zona arancione, e quindi, poche uscite, 0 studio e niente. Con tutto ciò arriviamo al 19 gennaio, oggi. Non ho mai pensato né all'autolesionismo, né tanto meno al suicidio, non credo succederà, ma comunque mi sto autodistruggendo. Non faccio nulla di produttivo, sono veramente un vegetale, quasi autoironicamente penso sia l'unica persona in Italia che riesce a dormire quasi tutto il giorno e magiare patatine, fumare, bere acqua e ogni tanto fare i suoi bisogni, la mia vita si divide tra il mio letto e il mio bagno. Non so esattamente cosa sto cercando, non so se "aiuto", forse si, forse no. credo di aver perso gli stimoli che mi mandavano avanti, mi sono dimenticato di dire che ho cominciato a "giocare" a poker e al casinò live, finché era poker andava bene poiché vincevo, mi ritengo un buon giocatore, ma vincendo poco mi sono buttato al casinò e lì ho perso un po' di miei soldi in pochi giorni, e vedere quel conto abbassarsi...mi deprimeva. Volevo condividere la mia storia con voi, non so cosa aspettarmi, forse qualche persona con cui confrontarmi e che non mi giudichi, qualche consiglio da chi ne è uscito, non lo so, siate spietati, nel caso in cui vogliate farlo.
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