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violet23

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  1. violet23

    Problemi in amicizia

    Provare istinto di ribellione è buona cosa, sapere che cos'è e come funziona, perchè ti permette di renderti consapevole di dove si trova il tuo limite, ti insegna a dire no anche quando per paura risponderesti si, ti insegna chi sei e che cosa vuoi comunicare al mondo. Innanzitutto vorrei rassicurarti sul fatto che se provi questo bisogno o semplicemente voglia di distacco da qualche tempo, non ti devi sentire in colpa per questo. Le amicizie come tutte le altre esperienze della vita non sono immobili, cambiano e se questo tuo amico deve rimanere ancora nella tua vita, questa vostra amicizia troverà il modo di adattarsi all'interno dei cambiamenti della vostra vita! Se un amicizia si prende molto spazio, o meglio, se ad un amicizia gli diamo molto spazio all'interno della nostra vita, è normale che ad un certo punto scatta qualcosa dentro di noi che ci fa dire... aspetta, ma io mi sto fondendo con te, e il mio essere dove sta in tutto questo? Quindi, quello che senti è corretto, non è nulla di strano o problematico! Quello che forse dovresti cercare di creare in tutta questa situazione.. è cercare di aprirti a quello che senti veramente senza dover arrivare ad uno scontro frontale con il tuo amico (nel quale già hai presupposto che ne esciresti perdente), ma anche se così non fosse, meglio evitarlo a priori perchè non risolveresti nulla con lo scontro tra voi due! Più che remissivo, il 'problema' è che forse non riesci a prendere seriamente quello che senti e che vorresti per te. Devi essere tu il primo a capirlo e a crederci, per poi all'esterno farti rispettare! Chiedere ad una persona di rispettare la tua sfera personale, i tuoi tempi e ritmi, affinchè ti possa sentire bene con te stesso, NON è lamentarsi!!! Anzi, è onorarsi alla grande! (cosa di cui un po tutti ne avremmo bisogno). Quindi, se cerchi di giungere ad un compromesso con il tuo amico, spiegandogli che per te è vitale il fatto di crearti del tempo per te, per dedicarti alla tua persona in libertà.. e glielo dici facendogli comprendere che a lui ci tieni comunque, non avrebbe motivo per dirti che ti lamenti o non avrebbe motivo di arrabbiarsi con te, perchè non hai nessuna colpa in questo, ripeto: stai solo esprimendo ciò che fa stare bene a te, e stai chiedendo a lui di trovare un compromesso per non rovinare la vostra amicizia! Nel caso in cui la prendesse troppo sul personale e si sentisse offeso, abbandonato ecc.. prova a lasciar passare del tempo. A volte anche le amicizie, come le storie d'amore hanno bisogno di una pausa per poi riprendersi!! Non devi cercare di tradurre all'infinito le tue insicurezze e comportamenti, perchè non ci sarebbe mai fine a questo, e sopratutto non troveresti una soluzione definitiva. Solo, quando noti queste cose, inizia a chiederti: bene, ora che ho visto questo, in che modo lo posso migliorare? Es. Vedo che sono remissivo.. quindi per non esserlo più (se è veramente questo che voglio) che cosa devo fare? Magari cercare di mettere in moto un po quell'istinto di ribellione (senza sfociare nella violenza) in modo da poter esprimere il mio punto di vista. Che non vuol dire essere contro agli altri, ma semplicemente essere ciò che si è, e di conseguenza.. trovare un punto d'incontro con gli altri! Cerca un equilibrio tra il tuo desiderio di spazio personale e l'importanza che ricopre l'amicizia nella tua vita. Forza!!!
  2. il fatto di porterti capire a distanza, senza poterti dare un supporto vero, ti può essere poco utile. Mi dispiace per quello che stai vivendo, mi dispiace per quello che scrivi perchè so cosa significa. Sopratutto, so cosa significhi non poter chiedere aiuto. Ma ho visto che hai lasciato un commento sotto un altra conversazione in cui ti esprimi con un sentimento di amore verso qualcuno, verso la vita. Sappi che quando non ce la si fa più, la cosa che manca sopra ogni cosa è l'amore per la vita. E per amore intendo la fiducia, la voglia di essere presente in ogni momento, perchè prezioso, perchè il massimo che tu possa ricevere. Se la guardi così, riesci a capire che il fatto di voler lasciare è oscurità, è non credere più nel dono della vita. Prova a girare la moneta e metterti nell'altra ottica e chiederti.. ma perchè voglio lasciare questa opportunità? perchè me ne voglio andare quando magari all'improvviso potrei trovare ancora speranza, sogni e voglia di esserci? E ora io ti dico... nonostante tutto sia allo sfascio e le nostre vite siano tutte ridotte al massimo del sopportabile.. perchè non fai leva su quella rabbia che hai dentro e cerchi di risalire dal fondo? Per farlo non hai bisogno di nessuno, hai solo bisogno di metterti una mano nel cuore, iniziare ad amarti, e riempirti del desiderio di tornare in superficie e respirare a pieni polmoni. Tu hai un valore, e se non sai qual'è, decidi di provare ancora nella vita per scoprirlo perchè è l'unico modo che abbiamo per imparare a vivere serenamente. Non tutti sono fortunati a trovare qualcuno là fuori che glielo ricorda, quindi sta a noi volerci bene, sta a noi prenderci cura, sta a noi fermare la nostra rabbia e portarci in salvo tutte le volte che esageriamo. Lascia stare le lame, getta via ogni cosa che possa ferirti nuovamente, e domani svegliati scegliendo qualcosa che possa renderti davvero felice. Anche una cosa semplice, banale. Ma falla ricordandoti che attraverso quella cosa hai scelto la vita. Donati un momento di vita per te, goditi ciò che ti fa stare bene. Se non lo trovi, cercalo fino al giorno in cui vedrai che arriverà. Ci vuole pazienza, tenacia, una dozzina di fegati nuovi, ma se lo farai vedrai che la vita ti ripagherà alla grande per averla scelta. Ti assicuro che lo farà e che tu imparerai a fare leva sul tuo valore, sulla fiducia in te stesso e in chiunque ne voglia far parte. Diventerai una grande persona, e un giorno potrai essere utile a qualcuno che si troverà nella situazione in cui ora ti trovi tu. Io lo ero, per questo ti dico, che la salvezza sta nel lasciare ogni male, ed iniziare a volersi bene veramente. Forza!
  3. Ciao. Io non ho alcuna competenza medica in merito, però posso dirti di non farti prendere dal panico rispetto a quello che ti succede e a quello che ti dicono a riguardo. Devi cercare di affrontare la situazione con chiarezza senza impazzire e sbattere la testa da una parte e dall'altra!!! Ho avuto anchio dei problemi riguardo la sfera espressiva, e comprendo la rabbia di non riuscire a vivere con spensieratezza. Non so come dovrai affrontare nella pratica il tuo problema nello specifico, ma posso assicurarti che non vi è metodo migliore che dotarsi di pazienza, rivoltarsi le maniche e cercare di lavorare su di sè per capire quale possa essere il problema. Considera che esprimersi non è solo parlare. Ogni cosa è espressione. Il corpo, la musica, il disegno, la gestualità.. persino l'ascolto lo è. Ora, tu non puoi con uno schiocco di dita riportare tutto alla normalità, però puoi cercare di comprendere come mai ti è successo questo, come mai il tuo corpo ha difficoltà di esprimersi. Ma sopratutto, dovresti provare ad indagare e vedere se attraverso altre forme di espressione puoi manifestarti tranquillamente, se hai delle capacità che vale la pena esplorare e portare in luce. Tieni il focus su questo. Per quanto riguarda il non provare sentimenti, a volte possiamo avere l'impressione di questo, ma potresti meravigliarti e ricrederti se provassi a camminare sulla sabbia ardente (magari tra qualche mese le puoi fare).. ti rendersti conto che in realtà puoi sentire molto di più di quello che pensavi. Devi solo lavorarci su e ricordare al tuo corpo che non è vero che non provi nulla, anzi. Probabilmente il tuo non provare "nulla" quando ti lasci con una ragazza, è solo il modo che usa il tuo corpo per eliminare il fatto, che probabilmente in profondità lo disturba parecchio! Ora, non vorrei azzardare, e non te lo dico affatto per minimizzare, ma..potrebbe essere lo stesso anche per il tuo blocco nell'espressione, perchè evidentemente non credi abbastanza in ciò che hai da dire, non lo lasci uscire liberamente, invece dovresti davvero allenarti a farlo. Di sicuro la diagnosi medica non ti ha aiutato a rafforzare l'autostima ma ti ha solo appiccicato sopra un etichetta con scritto "deficit" e di conseguenza di certo non ti sei sentito rassicurato o compreso per la tua situazione. La medicina serve, può davvero salvarci la vita, però ricorda di non lasciare ai dottori o a chi ti deve giudicare, il potere di dirti chi sei e come sei, e sopratutto come invece dovresti essere. Parti da te intanto, da quello che puoi fare ogni giorno con il tuo potere di riportarti in marcia. Il resto del supporto se ci deve essere lo accoglierai, ma smovi per primo te stesso. Un blocco espressivo equivale ad un blocco di energia che è rimasto ancorato nel profondo e non riesce ad uscire, quindi come ti scrivevo all'inizio, ogni forma e modalità che implica una liberazione/fuoriuscita della parola, del suono, pensiero (qualsiasi cosa ti possa uscire) sarà ottima e ti aiuterà per iniziare a sbloccarti da te. Recita, leggi un libro di poesie ad alta voce, dialoga da solo, come ti viene, anche con parole a caso, lasciati libero di esplorare ciò che hai dentro. Poi puoi farlo con il corpo, puoi metterti una musica che ti piace e muoverti, ballare, fare quello che vuoi senza che nessuno ti veda e ti giudichi, prova! Prendi un foglio grandeeee, il più grande che puoi, dei pennarelli grandi o se preferisci acquerelli/tempere quello che più ti piace, e anche se non sai disegnare disegna quello che vuoi, quello che ti viene da fare, impegnati, sforzati di trasmettere nel foglio in maniera rapida quello che hai dentro, anche solo una linea , un punto. Magari, ecco, prova a dare uno stacco dal pc, e concentrarti in cose più corporee, perchè è lì che sta il problema, è lì che devi riaggaciarti. Ascolta tanta radio, ascolta i dialoghi di altre persone che hanno una buona dialettica e possono esserti d'esempio! Guardati qualche puntata di tedx dove troverai persone che all'inizio della loro carriera avevano grandi problemi, blocchi, e che poi sono riusciti attraverso questi a trovare la loro strada e la loro unicità. Se non ti riesce di dialogare, non sforzarti per il momento. Lo farai , ma ora è importante che tu riesca a cancellare l'etichetta dalla tua testa del "mi esprimo male". Questo è il tuo unico scopo per ora. Ritornare ad apprezzare te stesso per come sei e per come porti al mondo quello che hai dentro. E' un lavoro grande, ma se vuoi prenderti cura per primo di te stesso, dovresti provare a metterlo in pratica! Poi i dottori ti faranno molta meno pressione con le loro parole e tu riuscirai a governare al meglio te stesso! Buon cammino, non avere mai paura di ciò che provi. Tieniti stretto!
  4. violet23

    Disturbi del sonno

    Grazie per la tua risposta. Il fatto di prepararmi il pranzo e mangiare sola non era per me una cosa così problematica. la cosa che mi affaticava di più era non poterla vedere alzata e con la voglia di vivere di tutte le altre mamme! Poi ovvio che quando c'era con me è sempre stata una mamma molto attenta ad occuparsi di me, anche troppo, ero la sua bambola da curare, anche se io odiavo esserlo perchè mi faceva sentire vuota! Ora sono diversi anni che non lavora, ma non so quanto sia stato questo ad influire in maniera preponderante! Più probabile ci sia stato uno stacco netto nella relazione con mio padre da cui non è mai riuscita a riprendersi e che l'ha costretta a viversi tutta il tempo in maniera triste e come dentro una gabbia! Il motivo è appunto che ora, a distanza di molto tempo in cui tutto questo ha continuato a stravolgere la mia vita sia che ero vicino a loro che lontano, sto provando una rabbia terribile contro mio padre. Perchè non si è reso conto che mi ha costretto a convivere con tutto questo durante la mia crescita. Ed è una rabbia che mi brucia davvero nel profondo. Mio padre non è una cattiva persona, però ha un grande difetto.. che non ha mai cercato di cambiare nulla nella nostra vita, ha solo sofferto e imparato a sopportare, fino a che non ha sentito più nessun dolore, e ora potrebbe passargli sopra un carro armato e non sentirebbe nulla, come se non gliene fregasse più nulla perchè tanto è quasi in pensione, la sua vita l'ha fatta e si godrà il tempo che gli rimane. Così erroneamente, forse ha creduto che tecendo sopra ogni problema, avrei potuto anchio crescere forte e trovare il modo di liberarmi e magari pure liberarli (perchè sono wonderwoman no?). Ma nulla, nemmeno un biglietto aereo per il posto più lontano al mondo potrebbe farmi sentire libera difronte a questo. Sto cercando con tutte le mie forze di riprendermi la mia vita, di staccarmi nuovamente da questa situazione perchè dopo molto tempo mi sono resa conto che mi sta togliendo l'anima, la vita, la gioia di vivere e la possibiblità di continuare a crescere come donna. Ho sempre cercato di trovare un modo per aiutare mia madre, per dirgli che io sono accanto a lei, perchè so quello che sente e gli do importanza mentre nessun altro lo fa. Parenti che potessero dare la loro visione non ce ne sono, perchè i pochi che gravitano o non si paralno o ognuno si fa la sua vita e ci si vede raramente. Solo i fratelli di mio padre che sono conivnti che mio padre è stato sfortunato a trovare una donna così depressa e lamentosa come mia madre che non lo lascia libero a godere della vita. Nonostante io sia molto legata ai miei zii, è qualche tempo che mi sono allontanata da loro perchè non possono che essere dalla parte di mio padre, senza essere oggettivi e capire che nonostante mio padre sia una buona persona e abbia sempre cercato materialmente di mantenere la famiglia assieme, non può essere assolto solo per questo, perchè ha cercato in tutti i modi di nascondere la polvere sotto il tappeto e andare avanti nella sua vita senza preoccuparsi delle ripercussioni che ci sarebbero state. E dato che io le sto sentendo e vivendo tutte, mi sento molto presa in causa dal loro modo di ragionare, perchè offendere mia madre e credere che mio padre sia un angelo e che da lui non dipende nulla, significa prendere per pazze me e mia madre e togliere mio padre dalle sue responsabilità. E io di questo sono davvero stanca, sento davvero il bisogno di un testimone che possa assumere anche il mio punto di vista. In ogni caso, grazie molte per avermi risposto, rifletterci anche solo descrivendolo, è un buon modo per sviscerare i pensieri a riguardo!!
  5. violet23

    Disturbi del sonno

    Ciao a tutti. Chiedo aiuto a qualcuno che possa darmi un parere affidabile e sincero a riguardo. Mia madre ha scambiato letteralmente il giorno per la notte da boh.. ho perso il conto e forse nemmeno lo ricordo l'ultimo pranzo fatto assieme a lei. Al tempo andavo alle scuole elementari, ora ho quasi 30 anni, e già questo può dirvi molto! Non so minimamente come aiutarla perchè non si vuole far aiutare, già ci avevo provato ma niente. Certo che la vita è sua e che se non cambia lei per prima nessuno può farlo, però per me è lacerante sapere che quasi non riesce più a godersi un raggio di sole in pieno giorno. Nessuno se ne preoccupa perchè mio padre rimane via da casa tutto il giorno e le sue amiche in realtà non sanno quanto sia grande questo suo problema. Non so letteralmente più che fare, ho provato a contattare psicologi vari ma mi hanno riferito che se non è lei la prima a fare il passo non può esserci alcun processo per andarle incontro. Però questa risposta mi fa male, mi lascia esterefatta e ho paura, ho paura che un giorno questo delirio giungerà al limite e finirà per impazzire, e la porteranno via. Sarebbe la sconfitta più grande del mondo nel mio cuore, perchè infondo, nonostante sia complicatissimo e doloroso dividere la vita e comunicare con una persona che non vuole più affrontare la luce del giorno, sebbene tutta la situazione abbia creato enormi problemi anche nella mia vita, è pur sempre mia madre, è pur sempre un essere umano che ha bisogno di una mano per essere raccolta dal pozzo in cui è finita. Non so più come poterlo fare, e pare proprio che sono l'unica persona rimasta a preoccuparsene. Sfondare questo tabù per me è un macigno gigantesco, perchè da fuori non si potrebbe mai notare la sofferenza e la difficoltà, e agli altri basta solo vederla serena e felice quando esce di casa alla sera, ma nessuno tranne me, sa quante corazze e quante battaglie mia madre fa ogni giorno per poterci credere anche solo lontanamente in un altro giorno. Io lo so, perchè mi prendo cura di lei da quando sono piccola, mi preparavo da mangiare e andavo a svegliarla io ogni giorno al ritorno da scuola, mio padre non c'era, nessuno c'era, così io sono diventata nel tempo l'unica custode e testimone di questa surreale realtà. Non posso liberarla io, questo lo so, ma ci dovrà pure essere una chiave per sbloccare questa situazione, un modo di spaccare questo vetro. Sicuramente non ci saranno persone che hanno affrontato la stessa esperienza, e nemmeno la auguro, ma se avete un pensiero costruttivo a riguardo sarei grata a chiunque di voi lo vorrà esprimere. Grazie
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