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Elena1234

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  1. Ho 38 anni. Da sempre ritengo di avere una personalità borderline in quanto più intelligente e sensibile della media. Non mi è stato mai diagnosticato alcun problema psichiatrico o fisico, a parte un problema congenito di ipogonadismo primario per cui assumo estradiolo dai tempi della pubertà. Sin da piccola ero plagata da pensieri ossessivi e ricorrenti sulla paura del futuro, sul fatto che non ce l'avrei mai fatta a crescere, invecchiare, fare una vita e un lavoro normale, diventare autonoma e poi un giorno affrontare la morte dei genitori completamente incapace di vivere e quindi rimanere sola e fare una fine miserabile. Però ancora il mio sistema nervoso era sano. Anche se ho sempre avuto difficoltà a portare a termine ogni cosa per via di una capacità di sacrificio ridotta e di una motivazione instabile. Tanto è che nonostante le mie potenzialità e doti ho fatto tante troppe cose in vita mia senza ancora riuscire a realizzarmi e concludere nulla di sostanziale. A 20 anni ho iniziato a prendere psicofarmaci (principalmente ssri e ansiolitici) ed andare in psicoterapia, ma nessuno di questi interventi ha migliorato la mia vita. Tanto che nel 2015 ho sospeso gradualmente i farmaci e la ben inutile psicoterapia. Ma ancora stavo abbastanza bene. Nel 2016 gradualmente il mio quadro è precipitato. Ho iniziato a sentire che qualcosa in me stava cambiando, pensieri ossessivi e rimuginazioni negative sulla paura del futuro, sul fatto che i miei genitori ormai hanno più di 70 anni, la sensazione che il mio tempo stesse iniziando a scadere. Da allora è sopraggiunta l'ansia incontrollabile ed il quadro è precipitato. Ora la mia ansia è incontrollabile. Sto male per ogni cosa che faccio. Vivo ogni minima avversità come una tragedia. Non riesco più a guidare senza che mi prendano attacchi di panico e adrenalina, io che sono sempre stata un maschiaccio e ho sempre guidato macchina e moto meglio di un uomo. Non riesco più a salire su un balcone o su una funivia senza avere vertigini e paura di cadere. Ho frequenti attacchi di panico e somatizzazioni tra cui scarso appetito e periodi di stipsi alternati a diarrea e coliche. Ogni cosa a cui penso sento disagio e mal di pancia, poichè una parte di me risponde ad ogni pensiero "non ce la farò. Non ho più la forza e forse non l ho mai avuta". Non riesco più a provare piacere per niente e ho la sensazione che sto diventando pazza e finirò i miei giorni in un ricovero. Dal 2017 ho visto diversi specialisti che hanno provato a farmi riprendere gli psicofarmaci. Da allora li ho provati tutti senza risultato e mi sono data anche all'automedicazione alla disperata senza successo. Gli SSRI peggiorano il mio quadro generale oltre ad aggravare la stipsi e l'inappetenza. I triciclici come l'anafranil non li posso usare in quanto mi causano un senso di peso alla vescica. Quelli con azione antistaminica non li tollero per via dell'intensa sedazione, anche dopo un mese, dove la mancanza di energie è già un mio grosso problema. Il valdoxan non mi fa nulla di utile. Integratori come il Samyr non hanno alcun effetto, anzi ho il sospetto di stare peggio. Ormai quando apro gli occhi al mattino il mio cervello si rende conto della situazione e mi prende mal di pancia. L'unico farmaco che su di me ha qualche effetto positivo è l'amisulpride. Purtroppo mi causa stipsi ostinata e dopo qualche giorno i suoi effetti positivi sull'umore svaniscono e quindi lo devo sospendere. Ho provato anche la tianeptina che purtroppo ho dovuto interrompere perchè mi causava globo faringeo. Ho provato con la selegilina. Niente, se non che mi peggiorava gli attacchi di panico. Ho provato il modafinil: mi rende allegra per 2 o 3 giorni senza tuttavia migliorare motivazione e concretezza ma poi il suo effetto svanisce anche aumentando la dose. Ho provato la cannabis: non fa per me, mi dà solo la botta e nessun effetto utile. Una cosa che non ho detto è che sono nicotinomane da quando avevo 16 anni. Ho smesso con le sigarette da tanti anni per passare alle gomme di nicotina e ora alla iqos. Non so se l'abuso di nicotina c'entri qualcosa con la mia malattia, fatto sta che negli ultimi due anni in seguito all'aggravarsi del mio quadro (depressivo ?) anche il consumo di nicotina è aumentato. Aggiungo alla lista il wellbutrin e l'amantadina, farmaci che magari mi farebbero bene ma che purtroppo non tollero: bloccando i recettori nicotinici non mi fanno sentire il piacere della nicotina e per una nicotinomane è una sensazione angosciante. La mia domanda è: che malattia ho ? È depressione ? È ansia ? È entrambe le cose? È qualcosa d'altro ? Perchè non risponde ad alcun trattamento ? Preciso che il mio emocromo è perfetto e pure la tiroide. Potrebbe magari essere un problema ormonale, vIsto che i miei livelli di testosterone sono pressochè nulli ed anche una donna dovrebbe averne un minimo? È colpa della nicotina ? Il mio psichiatra corrente non sa più che pesci pigliare e non ci vado neppure più, mi sono arresa e si è arreso anche lui in quanto tutti i suoi esperimenti sono falliti. Qualcuno mi aiuti per favore o farò una fine miserabile.
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