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tachipirinamille

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  1. Buonasera, sono una ragazza di 28 anni che ha una relazione da circa 1 anno e mezzo con un ragazzo di 27.Non abitiamo insieme, ma ci vediamo (vedavamo) più volte la settimana e ci sentiamo quotidianamente.Lui attualmente lavora come odontoiatra, ma da circa 3 mesi a questa parte ha incominciato ad avvertire una forte insoddisfazione lavorativa e personale, tanto da mettere in dubbio la sua convinzione di voler effettivamente fare questo lavoro.Mi confida che avrebbe sempre voluto fare medicina, ma che a 27 anni non se la sente di iniziare un percorso così lungo ed impegnativo.Questa cosa lo manda completamente in confusione, tanto da diventare il pensiero rimuginativo principale.Da allora si è come bloccato.Lui è attualmente in terapia da una psicoterapeuta da circa 4 anni, per un pregresso episodio depressivo risalente agli anni dell'Università (viene da una famiglia dalle dinamiche molto complesse e dolorose).Da un paio di settimane le cose sono molto cambiate: non mi cerca più, non facciamo più l'amore, lui si è chiuso in sé stesso totalmente.Se con gli amici riesce a fingere che vada tutto bene, con me ammette di non riuscire a fingere e si lascia davvero andare.È apatico, sofferente, irritato.È dimagrito, abulico. Afferma che ogni cosa positiva si porta dietro un carico di negatività che teme di non reggere. Nonostante sia supportato dalla sua psicologa, è a mio avviso ricaduto in un episodio di tipo depressivo (è già successo in passato, vi è inoltre una predisposizione familiare).Ieri sera mi ha praticamente lasciata, allontanata; nonostante per me provi un sentimento, in quanto dice di non essere in grado di darmi nulla e per questo soffre molto.Afferma di aver bisogno di lavorare su se stesso, che non c'è spazio per qualcun'altro e che non è giusto che io resti ad aspettarlo.Io mi sono offerta di stargli accanto, comprendendo il problema e ridimensionando le mie aspettative.Ciononostante lui è convinto della sua decisione di allontanarsi, dice che mi scriverà lui non appena se la sentirà. Ho personalmente la sensazione che non sia una reale chiusura, anche perché si è reso "disponibile" a prenderci un po' di tempo per stare su noi stessi.È comprensibile tutto ciò, rispetto al momento di dolore che sta vivendo?Io gli ho lasciato le porte aperte, lo aspetto.La mia vita ovviamente va avanti, ma sono davvero preoccupata per lui.Confido in un vostro parere,Grazie
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