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melio99

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  1. Grazie davvero per aver speso queste parole con me. Mi fa piacere che esistano tante buone persone in giro. Ti auguro grandi cose.
  2. Scusa il ritardo nella risposta. Ho letto solo ora. Ti ringrazio davvero per le parole e il tempo spesi nei miei confronti. Lei sta già con un altro volontario della stessa associazione e ha detto che io avevo problemi psicologici che riversavo su di lei e che non riusciva a starmi dietro, che le mancava l'aria e che non mi sopportava. Ma come? Aahha ero buono per poterla aiutare con gli esami, poi all'improvviso avevo problemi. Ho deciso di allontanarmi anche dall'associazione di volontariato perché mi faceva solo ancora più male rivederla.
  3. Grazie mille davvero, Grazie di cuore per il vostro servizio volontario.
  4. Ciao ragazzi, Volevo raccontarvi la mia storia per uno sfogo e per trovare un po’ di vicinanza. Un anno fa, ho conosciuto una ragazza facendo il volontario in un’associazione. Ci siamo fidanzati qualche mese dopo e all’inizio sembrava tutto così magico. Le organizzai perfino una caccia a tesoro interattiva per le città della Costiera. Mi presentò la sua famiglia che trovai splendida. Sia io che lei ci trovavamo in un periodo un po’ duro, lei era agli sgoccioli con gli ultimi esami e io avevo da poco scoperto di avere una patologia all’intestino. Mi sono fatto forte e l’ho aiutata a superare gli ultimi esami universitari. Cercavo di sostenerla in tutti i modi, le cucinavo, mi prendevo cura della sua caviglia (era stata investita qualche anno prima) e ogni volta che era disperata per gli esami ero presente e le davo tutto il mio sostegno. Dopo circa sei mesi, cambiava costantemente idea su di me. Diceva che non le piacevo, troppo romantico, le davo troppo… I suoi ex la rendevano più felice blah blah blah. Scoprii addirittura che durante il nostro primo mese di fidanzamento lei frequentava ancora un suo ex amico di letto (ma solo in amicizia) e questo mi creò enormi problemi di fiducia. E dal lato mio sbagliai nel chiederle costantemente se fossi la persona giusta per lei. Ogni volta che mollavo la presa, tornava e mi chiedeva innumerevoli favori. Cercavo di comprendere il brutto periodo e le stetti a fianco. Siccome il mio periodo no, il lavoro per sostenermi gli studi, la malattia, le serate in ospedale, il rapporto con la mia ragazza che cambiava ogni giorno, decisi di rivolgermi ad una psicoterapeuta. Mi aiutò e mi disse di essere più assertivo e che avevo tanti bei valori. Facevo davvero tanti sacrifici per dare alla mia ragazza il massimo, logicamente limitato dalle mie risorse economiche da studente lavoratore. Mi sono da sempre colpevolizzato e ho sempre cercato di capire che problemi avessi per farle cambiare sempre idea su di me. Lei alternava frasi del tipo: “Non voglio stare con una persona malata” a “Sei il mio successo più grande”. Decisi di chiudere gli occhi e continuare la relazione, nonostante i miei amici mi dicevano che fosse un amore tossico, che la mia ragazza aveva atteggiamenti bipolari ecc. Lei odiava il fatto che mi sfogavo con i miei amici e quindi decisi di non parlarne neanche più con loro. 2 settimane fa, feci 600 km in auto per accompagnare la ragazza a sostenere il suo ultimo esame nella sua università da fuori sede. Avevo la sua stessa ansia e per me, il fatto che superasse il suo ultimo esame era un traguardo tanto importante quanto per lei. Superato l’esame, parte per le vacanze con i genitori e io, intanto, mi ricovero per problemi di salute. Mi aveva detto ancora una volta che io ero il suo successo più grande, che aveva trovato un ragazzo d’oro, che si scusava per i suoi momenti di rabbia e che avesse sfogato troppo SU di me e non CON me. Nei giorni successivi, non mi contatta se non per chiedermi se le mettessero la lode, riparare il suo pc e che stava mandando la candidatura per fare la magistrale fuori e non sapeva utilizzare lo SPID. Le dissi più di una volta che mi sentivo solo, che cercavo una chiamata e un po’ di vicinanza. Lei mi rispose: “Non prende, ho da fare per la laurea”. Persi anche il lavoro perché purtroppo non ero più preciso come una volta. Si è laureata la settimana scorsa con il massimo e ha deciso di lasciarmi con le motivazioni che mi lamentavo troppo, che ho preteso troppo da lei, che non le piace nulla di me, né i miei hobby, né il mio essere romantico, né i miei gusti musicali, né il mio aspetto fisico e perché ha visto che in un anno non ho costruito niente e che sono un fallito. Mi sento usato e distrutto. Come può averlo compreso proprio dopo essere arrivata ai suoi obiettivi. Mi ha lasciato nel periodo peggiore della mia vita dopo che le sono servito per un anno intero illudendomi che ci fosse di base vero amore. Sono distrutto e non riesco che pensare a lei e a tutte le volte in cui sono stato felice insieme. Sono davvero contento che ha raggiunto i suoi obiettivi e le auguro il meglio dalla vita ma spero che un giorno possa non illudere gli altri e far sanguinare cuori. Se siete arrivati fino a qui, scusate davvero lo sfogo.
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