Ciao a tutti... Ho 38 anni da 12 vivevo con il mio compagno che amo tanto, so che il racconto vi scuoterà un po' ma sono sola, i miei genitori non potrebbero capire, ho bisogno di pareri vi spiego la storia vi prego di non giudicare male so che sono stati fatti degli errori ma non per questo, mia suocera deve utilizzare una mia confidenza come ricatto.
Nel lontano 1998, ero alle medie, mi innamoro di un compagno di classe, era nuovo del paese, sua madre aveva divorziato ed era venuta ad abitare nel mio paese insieme al compagno, e per l'appunto il mio ragazzo sua sorella e il piccolo nato dalla nuova relazione, sta tre anni con me ma poi ci dobbiamo separare perché sua madre (a causa di discordia tra il mio ragazzo e il nuovo compagno) prende tutti e torna al paese di origine. Soffro come un cane, passa il tempo e sia io che lui ci perdiamo di vista, entrambi intraprendono una decennale relazione lui con una problematica e introversa ragazza io con un traditore seriale.
Un giorno decido nel giusto di lasciare il traditore perché non ne ero più innamorata, ed ero veramente stufa, non vedevo alcun futuro, dopo qualche tempo su Facebook curiosando qua e là ritrovo il mio adorato compagno delle medie, lo contatto ci vediamo e non era cambiato nulla l'alchimia non era scomparsa, dopo un anno decidiamo di convivere,( perfetta sintonia , fedeltà comprensione e tanto amore)sennonché nella nostra vita entra la cocaina fatta di rado, ho sempre lavorato, aiutato genitori, mai rubato soldi o cose abominevoli di questo tipo, era un passatempo una tantum, Col passare degli anni però mi accorgo che io ero rimasta "normale" ho persino assistito mio padre con un tumore allo stomaco, per farvi capire che il mio impegno il mio lavoro e la famiglia non venivano trascurati, lui a periodi (per disaccordo Col padre)tendeva al "periodo di depressione" mi sono sempre presa cura di questo e tante cose le avevamo sistemate.
Arriva il covid, mio suocero rischia di morire in terapia intensiva a causa appunto del covid, un forte stress per il mio compagno, che nonostante le discordie, suo padre l ha sempre amato.. e qui insorge il primo delirio, io non sapevo nemmeno potesse esistere una cosa di questo genere, esultava completamente dal mio essere, improvvisamente eravamo in un negozio, guarda un uomo e poi si copre il viso dicendomi: amore usciamo ti prego questo vuole uccidermi, io non capendo mi sono arrabbiata, anche per la brutta figura, sono una persona molto educata quindi chiedo scusa e imbarazzata, usciamo, il delirio dura un giorno, dicendo che qualcuno voleva ucciderlo, rassicurandolo, il delirio gli passa, la cocaina ogni tanto c'era, poca, sé così si può dire mezzo grammo in due, passa un anno gli vengono forti dolori intestinali, gli faccio fare un check up completo e risulta avere l'intestino o lungo, prende in ospedale il contrammal , tornato a casa cominciano iveri deliri, sosteneva che io ero posseduta da un'amica maligna, che l avevo tradito che nascondevo delle cose brutte, e inizia con quello un comportamento bizzarro tipico di una psicosi esotossica, che la psichiatra sottoscrive come anamnesi e lo fa ricoverare, al suo rilascio era tornato in sé e mi ha riconosciuto prendendo coscienza di ciò che gli era accaduto, smettiamo la cocaina per un anno il 20 di luglio di quest'anno decidiamo felici di raggiungere al mare suo padre sua sorella con i bimbi, restiamo un giorno in più da soli, facciamo un giro a Rimini, e lui dice che quel luogo dove stavamo passando gli ha ricordato una notte di anni addietro dove chiedendo cocaina gli hanno solo fregato i soldi e tornato a casa a mani vuote, gli diviene un delirio che la mattina gli passa imputando la situazione della sera prima come uno scossone dentro di sé, torniamo dal mare e mi chiede di prendere la cocaina, io mi arrabbio tantissimo e dico no perché in quest'anno ho conquistato con tanto impegno un nuovo lavoro gratificante, ho riacquisto autostima perché ho perso quei chili di troppo che mi facevano star male, e ho accresciuto il mio pensiero introspettivo in positivo, lui invece non ha mai smesso di essere deluso dal suo lavoro poco gratificante dovuto ad un padre che non lo capisce e lo sottopone a un contratto co.co.co, basso colpo... E lui incassa molto male, con una riga di cocaina (era davvero molto poca) gli si fissa il delirio, comportamenti bizzarri cade per terra si colpisce da solo divide ogni cosa in casa maniacalmente, studiando il caso e con l'anamnesi della psichiatra si evince che si tratta di psicosi esotossica, lo ricoverano ma non gli passa il delirio persiste ancora, lo psichiatra dell'ospedale lo cura come delirante schizofrenico, dicendo che in realtà non è schizofrenico ma ha dei traumi così radicati che con la cocaina a seguito lo portano a questa condizione che ci vorrà almeno un mese perché si riprenda, mia suocera sé la prende con me dicendo che è mia la colpa che non l' ho saputo gestire che quando ha chiesto cocaina la dovevo chiamare che glielo avrebbe impedito, ma è stato tutto così veloce la rabbia l'inaspettata richiesta, ma lei prima sembra capire poi ritratta, dicendo che sé mi fossi permessa di vedere ancora o sentire il figlio avrebbe raccontato tutto ai miei genitori sono l'unica figlia e sono una BRAVA figlia sempre pronta ad aiutare in qualsivoglia situazione, i miei genitori non comprenderebbero assolutamente li ho tenuti allo scuro di tutto perché non volevo ferirlie poi mi sono sempre comportata bene sia con loro sia nel mio impegno quotidiano di vita sogni e obbiettivi, la cocaina non assunta ormai da tanto mi ha fatto progredire ulteriormente, mia s.uocera quindi mi ricatta fortemente e mi manda via di casa dicendo che era compito suo "seguire suo figlio" che io dovevo lasciarla fare e che sono tutt'ora un ostacolo alla guarigione del mio amore, oggi sono stata costretta a dirgli di non sentirci ne vederci fino al suo ritorno di coscienza, ecco, adesso io mi chiedo perché? Dopo 12 anni di convivenza ci siamo sempre sostenuto rispettati e amati, per quale motivo io devo essere messa da parte? La famiglia di lui avvalora questo comportamento, dicendo che lei è la madre loro sono la sua famiglia e devo lasciare che sé occupino, e chi l'ha detto che non potevo essere d'aiuto?? E perché deve ricattarmi dicendo che sé io mi permetto solamente di rispondergli lei prende e va dritta dai miei genitori, lo trovo crudele, esiliata come sé non contassi nulla!! Mi dicevano ti vogliamo bene fai parte della famiglia, mi chiedevano aiuto( che io ho dato) e ora? Dovrebbe farsi delle domande su sé stessa, quando per stare Col nuovo compagno ha trascurato il mio compagno ancora piccolo lo lasciava a 11 anni sotto casa con della gente poco affidabile... Fino alle 2 di notte e negli anni a seguire in piena adolescenza è stata una madre scostante sotto ogni punto di vista e questo ha creato in lui una voragine, e ce ne sono molti altri di traumi che ha dovuto subire e incassare, arrivato a 38 anni si è trovato troppo sotto pressione sia per il discorso lavoro che per altri motivi, facile dare la colpa a me... Mi è passato per la testa di sporgere denuncia, mi sta infliggendo una tortura psicologica assurda, non le sono mai piaciuta, lei una sportiva a livello di gare io un altro tipo di persona, sono dinamica e affettuosa lei desiderava una più silente e riservata e magari sportiva, ora mi ritrovo che devo nascondere al mio compagno il suo ricatto perché dice che sé faccio sapere a lui che mi tiene lontana va dai miei... Gli ho dovuto dire che sono io che ho deciso di prendere distanze e aspettare la fine del delirio, anche adesso il mio ragazzo continua a cercarmi e sto soffrendo come un cane ma quella megera mi tiene in pugno, non so più cosa fare, so solo che lo amo.. profondamente così come lui ama me... Mi dareste qualche consiglio? Sto veramente molto male. Aiutatemi. Grazie a chi risponderà.