Nessuno pretende che lei rinunci, anzi.. l'ho appoggiata e le ho detto io in primis di andare quando lei era dubbio per noi e per la sua famiglia. Ci tengo anche a sottolineare che mentre la sua famiglia era titubante e le metteva dubbi, io le ho detto a fare questa esperienza perché se no se ne sarebbe pentita. Poi, mi spieghi come la convivenza cone impedirebbe la sua carriera? Sarebbe anche gioviale per me fare questo trasferimento nella città in cui lei ora lavora e lei lo sa.
Convivenza non vuol dire sposarsi o far figli. Come dice lei non siamo nell'800 e in una casa ci si aiuta. Piuttosto sarebbe un valore aggiunto alla sua carriera avermi li con lei e avere un supporto vicino fisicamente pronta a spronarla, nonché anche per la mia carriera.
Riguardo fare famiglia io non voglio neanche costringerla a fare famiglia o cos'altro possa impedirle di seguire il suo obbiettivo ma nella coppia ci sono anch'io, non solo lei. Se ci si ama ci si viene incontro ma a sto punto il venire incontro è che lei sceglie la sua strada e io la seguo come lei è più comoda? Lei sceglie quando e come convivere, dove, quando fare figli e io sono solo una figura a lei vicino ma nullo? Ciò che voglio io insomma non conta? Allora, se facessi come la mia compagna vuole, come dice lei nella sua risposta io sarei "giustificato" a tradirla anche solo online? Bel modo per giustificare un tradimento, che anche se online, rimane tale. Io invece preferisco subito mettere in chiaro che se le cose non sono fatte per costruire un futuro PER NOI DUE è meglio chiuderla ora prima che sia tardi e non arrivare a tradimenti per cose di cui non siamo costretti ad accettare.
Se non avessi voluto che si realizzasse non l'avrei appoggiata dall'inizio ma non è così. Ho affrontato il discorso con lei perché in una coppia a parer mio ci si deve venire incontro. Allora quando io potevo andare via perché lei me l'ha fatto pesare parlando delle difficoltà della distanza o di quanto sarebbe stato più comodo stare vicini? Io allora sono quello che dovrebbe essere depresso ad aver deciso di seguire lei rinunciando in parte a me?
La convivenza dopo 10 anni, soprattutto quando si parla di 4 anni (o forse 6 anni) di distanza, non mi sembra qualcosa di così "maschilista" o anomala, a prescindere dal sesso maschile o femminile. In una coppia se si sta bene dopo un po' si brama di stare insieme il più possibile e non quandi capita.
Per ciò che concerne i figli. A me sarebbe paiciuto avere famiglia e sposarmi prima dei 30 anni, lei lo sapeva ma ho messo in conto che stando con lei per vederla realizzata dovevo rinunciare a questo mia meta e rinviarla ma l'ho fatto PER LEI perchè voglio vederla felice. Si, le ho solo detto che io dopo i 38 non li voglio per vari motivi personali che io rilevo di particolar importanza, ma ho specificato che nonostante questo, se lei non si sentisse pronta per allora, sarei anche pronto a non avere figli e stare con lei; lei mi dice che anche dopo i 40 li farebbe e che non sa se starebbe con me se io dopo i 38 le impongo questo limite o che comunque sarebbe infelice.
Quindi secondo la sua risposta io se la amassi, quello che ho fatto per lei non conta niente, le rinunce che ho fatto non valgono nulla e ciò che voglio io dev'essere annullato? E lei invece per dimostrarmi il suo amore deve fare i suoi interessi?
È normale che quando eravamo vicino facevo fatica ad uscire con lei in settimana e ora esca tutti i giorni o quasi con le sue amiche o i suoi amici perché "si sente obbligata".
Io l'ho appoggiata in ogni suo passo, ho messo da parte le mie esigenze per lei, le mie amicizie, la mia famiglia, il mio lavoro e il tempo per me stesso per starle accanto quand'era triste per il suo lavoro e per la sua vita; ho rinviato il comprare casa quando economicamente non ci sarebbe costato un nulla, ho detto so quando vileva casa che tra l'altro sarebbe stata vicino alla sua famiglia per cambiare poi idea, casa che ha scelto lei la posizione e tutto senza prendere in considerazione cosa volessi io; ho perso vacanze con amici perché a lei non andava, eventi perché non se la sentiva e non le ho mai rinfacciato niente; ho provato a farle me stesso tutti i giorni e ora che IO le dico "conviviamo amore, è un'opportunità per entrambi e staremo vicino!" mi sento dire di no perché alle feste poi dovrà decidere se stare con me o la sua famiglia, perché poi dovremmo ospitare anche i miei genitori e perché non le va.
Lei parla tanto di quanto io non amo lei e allora lei come dimostra di amare me? Non vuole convivere, in 2 mesi ho passato un mese io li e lei 5/8 giorni qui perché le scoccia prendere il treno, le scoccia uscire prima, le scoccia spendere soldi per il biglietto ed ecc..Ma a dir suo Diamanda, sarei io a non amare lei perché le chiedo una convivenza in questo percorso che farebbe bene alla coppia e al lavoro.
Quindi non mi parli di 800 come se io fossi un uomo che voglia impormi sulla mia compagna. Per il resto le do ragione, se gli obbiettivi non sono affini è inutile continuare una relazione e da quello che sto capendo la mia ragazza ha altre priorità, priorità nella quale io risulto solo un qualcosa di eventuale.