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ilaria

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messaggi di ilaria

  1. yeeee ilaria , io nn ho mai amato i cani ma devo dire che e' un'animale fedele in tutti gli effetti.

    mia figlia ne possiede uno ,e' dolcissimo, ha gli occhi solo per lei (per me anche quando sono da quelle parti),

    vuole solo carezze ed un po' di attenzione. purtroppo questo mese ha avuto parecchi

    disturbi, ha subito un'operazione alla quancia, le hanno tolto parecchi denti + un'esportazione di

    un tumore benigno dalla sua piccollissima gamba. anche se son costati parecchi soldini

    la serenita'' che ha portata alla mia ragazza talvolta anche proteggendola e' insostituibile.

    bellissimo il tuo cane :muttley:

    tex, mi ero fatta l'idea che tu ne avessi uno tuo, non so perchè...

    chissà quanto è stata in pena tua figlia per i guai del suo cucciolo...

    la mia è nell'età dei "disastri": ora per esempio "sta leggendo" il mio giornale sul divano che ha ridotto a un emmenthal ... ma io adoro la mia piccola Attila..

  2. Da quando ho il cane la mia vita è letteralmente cambiata . A chi dice che il cane è un impegno io non posso certo dar torto, ma ce ne fossero di impegni così...io sono felicissima di "dover" stare fuori delle ore al giorno a passeggiare tra boschi, parchi, lungomare e spiagge...sono felice di dovermi alzare alle 6.20 la mattina e uscire quando ancora non c'è nessuno per strada e mangiare cornetti appena sfornati..

    e non m'importa se sul mio divano c'è un irrimediabile buco, se la poltrona ha le impronte delle zampe ormai indelebili, se un invadente coinquilino s'è piazzato sul mio letto a dormire...

    è proprio vero che la compagnia di un cane cura, non so dire esattamente perchè e in che modo: forse ciò che fa bene è l'atto del curarsi di un altro da sè e di riceverne ogni istante la riconoscenza.

    Questo è un topic dove parlare della propria esperienza di vita con un cane o un gatto che sia...e l'occasione per farlo conoscere con qualche foto..

    3980179067_8dcb93e332.jpg

  3. Le Monde: "Berlusconi ha detto nella conferenza stampa di essere il miglior primo ministro degli ultimi 150 anni, cioè dall'unità d'Italia in poi", scrive in un commento l'autorevole quotidiano francese. Ma perché solo degli ultimi 150 anni? Gli italiani sanno che egli è il loro miglior leader da Romolo in poi".
  4. Ciao zaza,

    bentornata!!

    Io son molto tranquilla e mi spiace di non poter essere molto d'aiuto......vorrei a volte soffermarmi di piu' e commentare.....

    Stavo cercando di immedesimarmi nel 'non provare emozioni'....

    io essendo emotiva....le provo eccome!Solo che poi non riesco ad esternarle allo psi.....

    Riesco solo con le persone intime.....mio marito,qualche amica!

    E' difficile raccontare a lui cosa sento 'fino in fondo'......è come se quando le racconto a lui ne sono distaccata....gliele racconto in modo razionale.....

    come quando descrivi al medico che ti fa male qualcosa....lo descrivi si....ma non stai a lamentarti perchè sai che se ti lamenti ......non cambia molto.....

    Ecco io tendo a replicare sto comportamento!!

    Son contenta x ilaria.....non avevo dubbi che avesse richiamato la psi.....

    grazie elli...

    in effetti mi ritrovo nell'esempio del medico curante...a volte mi soffermo troppo sui fatti o sulla descrizione di cose sentite o dette... più che raccontare come certi fatti o cose sentite mi hanno fatto sentire...

  5. Ciao a tutte! :ola (2):

    Come mi mancate.....

    Alcune di voi sanno i grossi problemi che ho, ma comunque vi dico che sono rientrata da una settimana ormai e ancora non trovo il tempo per leggere e scrivere qui con calma!

    Anche ora ho solo il tempo di fare un saluto al volo...

    Ho letto ogni tanto di sfuggita ciò che avete scritto in unmese e più, chissà se riuscirò mai a commentare...

    L'altra sera volevo riportare un sogno qui ma poi non ci sono riuscita, uffa :Sigh:

    Riguardo Ric, avrei dovuto riprendere la settimana prossima ma non potendoci andare, ho dovuto chiamarlo ieri per spostare....

    Ho aspettato giorni per chiamarlo perchè temevo di non reggere un rifiuto, sono abbastanza provata dalle difficoltà che mi sono piombate addosso e nonostante pensi di stare reagendo bene e con grinta mi sentivo fragile su questa sciocchezza.......immaginavo che mi avrebbe detto che era impegnato, che quando gli avrei dovuto dire che nemmeno la settimana successiva avrei potuto mi avrebbe rispedito direttamente ad ottobre e cose così.

    Invece ieri molto placidamente mi dice: ......e ci vogliamo vedere dopodomani?

    e io: ZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII :woot_jump:

    e non gli ho nemmeno detto i motivi delle mie difficoltà.........tranne un "purtroppo devo partire".

    Ero così felice dopo, manco mi avesse detto TI AMO :He He:

    Stanotte mi sono svegliata in preda al desiderio, non so, forse saranno pure gli ormoni, sono in periodo di ovulazione....mah :icon_rolleyes:

    vabbuò, vi devo salutare, spero di rispuntare presto! :flowers2:

    bentornata..mi spiace per le grane che ti sono capitate..

  6. nel mio caso sono fin troppo brava a contenere le mie emozioni.

    io ho l'impressione che io abbia paura di sentire troppo le emozioni perchè temo di esserne sopraffatta, come se sentire le emozioni equivalesse ad esserne totalmente preda

    però in effetti non è così, voglio dire che la maggior parte della gente convive con le proprie emozioni senza diventare pazza, continuando a fare una vita normalissima. e allora il dubbio che alle volte mi viene (e che in verità è venuto pure a donna bettina) è che io ho un'immagine distorta delle emozioni come chissà cosa dovessero essere e quindi penso di non riuscire a viverle mentre invece sono uno stato normale in cui io pure mi ritrovo costantemente immersa

    non so se sono riuscita a spiegarmi :wacko:

    fatto sta che speso e volentieri mi pare di essere una specie di "tronchetto di legno" tutta rigida e controllata -_-

    speriamo di no !!

    magari è semplicemente incasinata per i fatti suoi. noi sappiamo ben poco della loro vita, ma pure loro avranno i loro problemi, magari sta facendo il trasloco o qualcosa di simile....

    a questo punto vediamo un po' che ti dice quando vi rivedete

    mi ha richiamato oggi (ero alla coop non capivo 'na mazza) dandomi l'appuntamento per giovedì .

    S.P.Q.P. Sono Pazzi Questi Psicologi :icon_surprised:

    Mi sento strafottente e distaccata...a proposito.

  7. Mamma mia, io adoro "Io e Annie" : insieme a "Manhattan" sono i miei preferiti.

    Comunque, froggy, quanto a distacco sto messa bene anch'io.

    Tu saprai bene che con il distacco ci difendiamo da un modo troppo "acuto" di sentire le emozioni.

    A questo proposito mi viene in mente una cosa: a scuola mia, lo scorso inverno, si ammalò seriamente una collega. Fu pazzesco il modo in cui reagirono tutte le altre colleghe, ognuna proiettando sulla malcapitata il proprio rapporto con la morte e con la malattia. Inoltre morì il padre di un'altra collega ancora e io mi ricordo il montare di ansia e di "nero" che provai la mattina del funerale, anche se non vi partecipai, e che svanì, come una schiarita dopo il temporale, all'ora in cui sapevo che il funerale sarebbe finito. Dissi all'analista che non mi sembrava di aver vissuto emozioni analoghe quando episodi di malattia e di morte riguardarono il mio entourage familiare. Lei disse che è più facile conoscere le proprie emozioni quando certe cose accadono agli altri piuttosto di quando accadono a noi. Ecco, il distacco dalle mie emozioni forse mi protegge dal provare l'ansia e il nero per fatti analoghi in una misura sovradimensionata rispetto alle mie capacità di contenimento.

    Il lavoro per liberarsi dalle difese è lungo: non si tratta solo di perdere l'abitudine alla razionalizzazione ma anche di rinforzare la propria capacità di fronteggiare e contenere le proprie emozioni, di sentirsi in grado di andare oltre gli episodi che ci hanno buttato a terra.

    Vabbè lapalissiano...

    La mia analista risponde e dice che tra qualche giorno mi richiama per darmi notizie...

    "appena possibile".. speriamo che non abbia avuto davvero nuovi problemi di salute...

  8. p32481.jpg

    nel frattempo due sogni:

    1) ero fuori con Smilla, la cagnolina..mi sfugge dal guinzaglio e corre via,la vedo accucciarsi sotto una panchina in lontananza ma poi riprende a correre e dopo un po' non la vedo più. Insieme a mio padre corriamo di qua e di là e la chiamiamo per un bel po'. mio padre insiste a cercarla ma io mi fermo e gli dico rassegnata che Smilla non la vedremo più....

    quando al risveglio ho ritrovato la cucciolotta accovacciata sul letto accanto a me che dormicchiava tranquilla .. il sollievo che ho provato...

    2) sul mio letto come testata una specie di batik a parete con tanti quadratini tipo patchwork stampato con immagini di Lucy van Pelt e Snoopy in varie pose..guardo quelle immagini e mi rallegro che potrò liberamente giocare con il mio cane come Lucy senza il controllo severo di mio padre perchè era uscito

  9. ilaria non so, ma non ptrebbe "semplicemente" trattarsi di una tua proiezione ?

    voglio dire che lei magari ti ha detto così senza attribuirgli un aprticolare significato mentre tu lo hai letto secondo la tua chiave, secondo le tue paure

    a me è capitato spesso di fare degli errori madornali con la mia psi eprchè le ho attribuito determinati sentimenti nei mie confronti (del tipo mi ha detto questa frase perchè non mi sopporta più, l'ho annoiata e amenità varie) mentre lei in realtà non pensava niente dle genere (o almeno così mi ha detto !! )

    cmq secondo me dovresti provare a chiamarla e poi a parlarle di questa tua interpretazione e vedere lei che ti dice, io ormai sono arrivata alla conclusione che per me questo è l'unico modo (fino a quando non prenderò una tranvata colossale !! :vava: )

    può darsi, vedremo ... l'anno scorso fu vaga perchè dovette operarsi, magari quest'anno avrà avuto altri motivi per non fissare la seduta prima della sospensione...

    vedremo..

    io sto sc.azz.atiella non poco.

  10. però l'assimetria c'è ed è inevitabile. inutile girarci intorno o incaponirsi a volerla abbattere!

    l'unica cosa che ti posso consigliare è di affrontare questo tema quando ( :Waiting: ) ricomincierai, perchè mi sembra davvero "centrale".

    non so, ci vedo un collegamento con ciò di cui ho parlato prima di partire...ora non ricordo bene i termini...sul fatto che nei rapporti ci sentiamo feriti da chi si comporta in maniera diversa dalle nostre aspettative.

    Ho mandato un messaggino, freddino essenziale. L'ho mandato forzandomi.Chiedo a quando la ripresa.

    Se faccio un sondaggino qui dentro, l'unica che ha dovuto richiamare per la ripresa, da due estati a questa parte, sono io ... e proprio non mi piace essere messa in questa posizione.

  11. A riguardo dell'escludere e del sentirsi esclusi...

    Ci sono dei post ai quali mi capita di non rispondere e mi rendo conto di far bene a far così: quando ho provato a scrivere due cose mi venivano giù pensieri contorti, involuti che mi hanno indotto a desistere e a rendermi conto, leggendo le risposte date da altri nel frattempo, di aver fatto bene perchè in quei casi ci sono persone capaci di parole e di contenuti più adeguati, immediati e partecipati.

    In quei casi non è che non abbia provato interesse per i post a cui non ho risposto ma semplicemente altri hanno trovato meglio di me le parole giuste per dialogare con quei contenuti. Ho letto proficuamente in silenzio la discussione.

    In altri casi mi capita di non rispondere perchè non vivo nè mai ho vissuto qualcosa che viene raccontato e quindi non saprei proprio cosa dire. E rispondere per "dovere" mi sembra davvero un' ipocrisia.

    A me piace scrivere post e lasciare una traccia di me in questo forum e quanto al sentirsi esclusi se non si riceve risposta avete già detto tutto.

  12. idea provocatoria... e se la tua analista non ti avesse fissato l'appuntamento apposta per metterti di fronte a questa tua "questione"?

    non lo so, sarebbero proprio questi trucchettini dell'analisi a rendermela odiosa.

    forse io odio l'asimmetria, dover riconoscere un "potere" di conduzione dei giochi

    oppure semplicemente si tratta di offrirmi la possibilità di riprendere quando più mi va unitamente a una palestra di "sgancio" dall'analisi che sta lì a ricordare che non è per sempre.

    comunque ci metto un secondo a sganciarmi. questo forse è adesso il mio vero problema: non faccio investimenti su niente: nel lavoro, nelle relazioni amicali, negli affetti.

    giusto la cagnolina.

  13. io non sono agitata, per me è stata dura perchè mi sento tutt'ora triste,

    provo nostalgia, mi è mancato e mi manca, mi sento sola...

    ci sono state delle sedute in cui durante la seduta sentivo in anticipo la nostalgia per il fatto che quello scenario che al momento avevo davanti agli occhi, con lei accogliente, nel suo confortevole studio etnico, sarebbe scomparso dopo una manciata di minuti e sarei ritornata alla mia dimensione di schifo. Sentivo la perdita della seduta durante la seduta, perchè sarei comunque uscita di lì: il tempo dell'assenza è talmente superiore a quello della presenza. E in quell'assenza sono purtroppo presenti massicciamente un sacco di cose che non mi piacciono e mi incastrano.Ci vorrebbe una forza di contrasto di pari energia. E dovrei trovarla in me ma non c'è.

    io non l'ho ancora richiamata. il fatto che mi abbia lasciata a luglio con un generico "ci risentiamo" mi ha allontanata...il filo che mi lega all'analisi è flebile e facile a spezzarsi .. e poi a me non piace essere messa in condizioni di elemosinare l'appuntamento di nessuno.

  14. Allora.....non voglio entrare nelle questioni vostre ma vorrei buttar lì due o tre cose che mi fanno pensare...l'importante che nessuno la prenda male.....

    noto che questa esclusività di Judi e di iIaria tenda un pò a tagliar fuori gli altri.

    ahah....ovvia..!!!

    è che gli altri sono stati in ferie fino ad adesso, piuttosto.

  15. cos'è questo "gulp"?

    forse perchè riprende le sedute??? :icon_question:

    quanto all'altro post.. il mio rammarico è che più tardi cominci l'analisi (o qualunque cosa tu ritieni opportuna per una crescita personale) più ristretti sono i margini che hai per impostare la tua vita in un modo che risponda più compiutamente alle tue esigenze reali.

    faccio un esempio banale: metti che uno è condizionato da un certo genitore in particolare, metti che è quel genitore che, senza saperlo, ha ricercato in ogni legame che ha costruito, metti che inevitabilmente quei legami hanno inscenato ogni volta di nuovo i tormenti di quella originaria relazione...ecco: quanto prima divieni consapevole dei meccanismi coattivi che stanno dietro quelle scelte "malate" quanto prima sarai libera di sceglierti dei legami autenticamente tuoi e crescerci dentro. più tardi questa consapevolezza arriva meno spazio per vivere realmente "secondo te" ti rimane.

    (il tu è retorico, ovviamente)

  16. Ah, allora, beh, si... potrebbe essere un modo anche questo. In effetti ce ne sono tanti... pensa ad esempio alle

    esperienze spirituali, o a quelle emotive fortuite.

    quoto

    Però il punto che volevo fare è che probabilmente quando uno ha

    sognato, questa cosa di guardare alle cose del sogno con un occhio meno vincolato dalla razionalità l'ha già fatta...

    cioè... guardando le cose dal punto di vista "analitico", che il sogno potrebbe essere visto come l'approdo di un'analisi

    anziché come il punto di partenza.

    mettiamo che il sogno fotografi uno stato emotivo per quello che è. in analisi tu (cioè, io) porti grazie al sogno quell'emozione. prendiamo ad esempio un sogno, a cui ho già accennato, in cui la mia emozione è così intensa da farmi raffigurare me stessa addirittura come una povera innocente bambina vestita di bianco che viene perseguitata da un'ascia che la vuole colpire e, probabilmente, uccidere. e tutto questo ambaradan solo perchè ho subito nella realtà un certo attacco verbale.

    dico che l'analisi parte dal sogno perchè il sogno ha posto al centro dell'attenzione mia e dell'analista quell' emozione e il disagio che ho avvertito nel provarla soprattutto se ne rapporto l'intensità con la banalità dell'episodio che l'ha provocata. è evidente che l'obiettivo mio sarà quello di rendermi un po' meno permeabile a questi ordinari intoppi che accadono nelle relazioni. pertanto a partire dal sogno, che ha offerto il "tema emotivo" alla seduta si va...in mille direzioni diverse grazie alle associazioni, al modo di immaginarsi e così via.

    quindi, il sogno in sè ha esaurito il suo compito d'informazione, diciamo, ma grazie a lui si procede "dinamicamente" oltre, più in profondità, all'indietro nel tempo, a seconda. in questo senso penso sia un punto di partenza.

  17. Il primo è "La mia vita con George" di Judith Summers un romanzo lieve che racconta di una madre e di suo figlio di 8 anni, di come cambia la loro vita quando perde il marito e di come riprende a scorrere quando entra nella loro casa uno scatenato cucciolo di cane.

    Il secondo è "La mente inquieta" di K.R.Jamison. L'autrice è una psichiatra affetta da sindrome maniaco-depressiva e in questo libro racconta la sua esperienza soffermandosi soprattutto sulla descrizione dei comportamenti e dei modi di percepire diversamente la realtà quando si è dentro l'una o l'altra delle due fasi e sui rischi che corrono quanti soffrono di questa sindrome se oppongono una troppo forte resistenza all'assunzione del litio.

  18. Si, ma se prendi un sogno, e ci torni sopra presupponendo che sia un messaggio e che quindi ci sia un linguaggio

    con cui decodificarlo, è con un occhio molto razionale che guardi alle cose. :huh:

    Un modo per guardare con un occhio meno razionale potrebbe essere, ad esempio... sognare le cose.

    Aspe'..no. io "definisco" il sogno come qualcosa che ha un suo linguaggio e te lo dico a te, qui per spiegarmi. Ma in analisi si parla a partire dal sogno con un linguaggio che gli è molto vicino ed è quello delle fantasie, associazioni e così via..che sono sempre modi con cui si esprime l'inconscio.(e altri modi, forse, di "sognare le cose")

    E comunque il rischio di intellettualizzare c'è anche in quel caso, anche se "si sente" quando ci si sta spostando su un piano logico e non emotivo. L'analista dovrebbe saper evitare che questo accada.

  19. Si, intendevo più o meno quello che ti dice il tuo analista. Il verbo più giusto penso sia "rielaborare", cosa che se

    uno già fa mentre sogna (in condizioni mentali più adatte), rifarlo da sveglio sarebbe ridondante e forse anche

    fuorviante perché sarebbe una rielaborazione non tanto del materiale da rielaborare (esperienze, stimoli e altro),

    ma di una "rielaborazione in corso". Spesso, anzi, di un suo ricordo poco nitido.

    Il fatto di ritornare sul sogno da svegli io penso serva per una "decodifica", per un trasferimento di codice: il linguaggio del sogno è diverso dal linguaggio "normale", è alogico, emotivo e simbolico e pertanto ritornarci penso sia un arricchimento e un ampliamento della conoscenza di sè..

    La razionalità ha senz'altro una funzione adattiva, ma assolve a tale funzione a scapito di altri "occhi" con cui guardare se stessi e il mondo.

    Quanto al fatto del "ricordo poco nitido": è vero, spesso il ricordo del sogno fatto è sfuggente ma in analisi questo val poco perchè è compensato dalle fantasie e dalle associazioni che vengono fatte sul sogno ( e non dalle sue interpretazioni).. ecco, per questo forse ha senso parlare dei sogni solo in analisi e per questo fuori da quel contesto, in effetti, il discorso sul sogno diventa speculativo, ridondante.

  20. Rimuginavo su questa cosa: quest'anno, per contenere la pandemia scatenata dalla febbre suina, anche i docenti saranno sottoposti a un programma di prevenzione in due fasi

    - a settembre verremo vaccinati contro l'influenza normale

    - a gennaio ci spareranno in vena il vaccino contro l'influenza a

    Sul momento mi sono limitata a prendere atto dell'informazione cercando di immaginare come si svolgerà la faccenda e che roba mostruosa dovrà essere ..

    Poi ho realizzato che io non mi sono mai vaccinata contro l'influenza normale e sono anni che non la prendo e mica sono contetna di dovermi vaccinare ob torto collo perchè non è detto che non potrebbero esserci delle controindicazioni.

    E allora mi sono chiesta se questa roba della vaccinazione coatta non risulti fastiodiosa anche ad altri oltre che a me così mi sono messa a cercare e inserendo su google "vaccinazione coatta insegnanti" è venuto fuori questo:

    "

    24/07/2009<h4 class="beTitle" id="subjcns!D2CBD2EC22F2D89D!2225">La Pandemia, il Virus A, la febbre suina e Big Pharma</h4>La Pandemia, il Virus A, la febbre suina e Big Pharma

    Postato il Wednesday, 22 July @ 21:05:46 CEST

    Argomento: Vaccinazioni

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    di Luciano Gianazza - www.medicinenon.it

    Gli Egemoni di Big Pharma stanno esultando, ce l'hanno fatta! Stanno portando a compimento il più grande business mai fatto in tutta la storia dell'umanità!

    Tutto è stato programmato, fin dall'inizio, sfruttando il focolaio di febbre suina in Messico. Perché in Messico? Non negli USA che ha un sistema sanitario propagandato come il migliore del mondo. E il Messico non ci fa proprio una bella figura, ma sul suo territorio, alla frontiera con gli USA stanno sorgendo tanti stabilimenti di industrie farmaceutiche e chimiche, un favore si può fare...

    Il continuo martellare dei media infonde paura ai cittadini, fate scorta di mascherine, lavatevi le mani dopo aver toccato qualcosa, o dopo aver stretto la mano a qualcuno, andate all'ospedale a farvi visitare se avete questo o quel sintomo, occhio a chi torna dai viaggi, se ha una febbre sospetta deve essere mandato al pronto soccorso....

    Ecc. ecc. il resto lo sai già te lo dicono tutti i giorni e ogni giorno aggiungono qualcosa di nuovo per mantenere viva la preoccupazione e la paura, perché così non protesti per i miliardi di euro che verranno spesi, anzi perché sia tu stesso a chiederlo per salvaguardare la tua salute. Hanno fatto anche una operazione cosmetica, "virus da febbre suina" era un po' bruttino, e poi qualcuno potrebbe non comprare più il prosciutto. Virus A è molto più professionale e non ci fa più venire in mente i maiali.

    I vaccini non proteggono ma danneggiano la salute e i danni possono anche essere gravi e irreparabili, come ridotte capacità mentali, inabilità fisiche e perfino la morte. Non sempre i danni sono immediatamente rilevabili e quindi uno può supporre di non averne subiti. Le prove ormai sono numerose e sono comprovate dal fatto che le case farmaceutiche pagano ogni anno milioni di dollari per danni da vaccino agli invalidi e ai famigliari dei morti attribuibili alle vaccinazioni. Se non fosse vero non sborserebbero un centesimo.

    Se credi che le vaccinazioni facciano qualcosa di buono è perché stai subendo gli effetti della disinformazione trasmessa dai media e dall'istruzione. Non c'è alcuna differenza fra la disinformazione e l'istruzione ricevuta dalle elementari fino all'università e oltre.

    E' necessario smettere di avere paura, non è possibile essere razionali quando si ha paura e si accettano "soluzioni" che creano problemi sempre più grandi. Vaccinare tutta la popolazione mondiale significa dare lo start a un genocidio tale che i crimini di Hitler al confronto sembreranno i dispettucci del ragazzaccio del quartiere.

    Non mi farò vaccinare. E nemmeno permetterò che l'iniezione di tali liquidi schifosi venga perpetrata sui miei figli, guai a chi ci provasse. Se dovrò subire la vaccinazione coatta, allora significa che non esiste più alcun diritto e considererò che lo stato non è più garante di essi.

    Quali sono, sulla carta, i nostri diritti che verrebbero calpestati se ci fosse un'imposizione a vaccinare? Sono sanciti dalla Costituzione e da altre dichiarazioni tuttora valide:

    • Articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
    • Articolo 1 del Codice di Norimberga: ”Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale (…) e prima di accettare una decisione affermativa da parte del soggetto dell’esperimento lo si deve portare a conoscenza della natura, durata, e di tutte le complicazioni e rischi che si possono aspettare e degli effetti sulla salute o la persona che gli possono derivare dal sottoporsi dell’esperimento”
    • Articolo 7 lettera A della Dichiarazione di Helsinki: “Nella pratica medica corrente e nella ricerca medica, la maggior parte delle procedure preventive, diagnostiche e terapeutiche implicano rischi e aggravi”
    Ce ne sarebbe abbastanza da poter dire:" Vaccinazione per il Virus A? No Grazie!" e nessuno dovrebbe avere nulla da ridire. Ma il business è troppo grande per lasciare questa ampia opportunità garantita dalla Costituzione Italiana e da altre Dichiarazioni valide a livello europeo e persino mondiale, escludendo quei paesi dove i diritti sono una chimera.

    Il pezzettino dell'articolo 32 che interessa molto ai nostri politici e: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge" (Enfasi aggiunta) Quindi tutti i diritti possono essere aggirati semplicemente facendo un decreto simile a questo:

    • Visto l'articolo della Costituzione 32,
    • Essendo comprovata la virulenza del Virus A,
    • Vista la dichiarazione in data (...) dell'OMS dello stato di Pandemia bla... bla...
    • Resosi quindi necessaria l'azione preventiva si impone la vaccinazione obbligatoria a tutti i cittadini.
    Ovviamente il tutto ben infarcito da burocratese, complicanze ecc, ma la sostanza sarebbe questa.

    Se venisse messa in atto la vaccinazione coatta per i dissenzienti, in forza di una legge e uno si opponesse mentre si dimena per sfuggire alla siringa si potrebbe affermare che sta dando in escandescenze e potrebbe ricevere pure l'ormai famoso TSO, il punturone di cocktail di psicofarmaci. Anche la vaccinazione obbligatoria potrebbe essere definita TSO, Trattamento Sanitario Obbligatorio.

    Se il nostro governo decidesse che tutti i cittadini devono essere vaccinati ha già abbastanza strumenti per farlo, con l'aggiunta di un piccolo decreto legge d'urgenza. Potrebbe anche intimidire, per esempio stabilendo che gli infermieri o altre categorie "sensibili" che si rifiutassero di farsi vaccinare potrebbero essere sospesi dal servizio. I media potrebbero spargere per tutto l'etere: "Bambino non vaccinato morto dopo aver contratto il Virus A." Non è difficile "stabilire" che la causa della morte è stato il Virus A.

    Sappi che ad ogni respiro stai introducendo migliaia di virus nel tuo organismo e probabilmente il Virus A sta facendo l'altalena con il tuo inspiro ed espiro, senza che tu abbia alcun danno.

    La paura fa perdere la capacità di ragionare, I media contano su questo per poi infilare nella mente delle persone spaventate i loro spin. Noi siamo troppo intelligenti per farci condurre dalla paura e vivere male a causa di essa. Dobbiamo sempre guardare il mondo con animo sereno ed essere ottimisti.

    La nostra fortuna è che gli Egemoni di Big Pharma non sono interessati alla nostra salute. Non importa a loro se delle persone moriranno a causa dei loro veleni, ma anche non sono interessati più di tanto se non li useremo.

    L'unica cosa a cui sono interessati è che ogni stato acquisti milioni di dosi da tenere in magazzino, se poi verranno buttati alla loro data di scadenza, non gliene importa nulla, i soldi li avranno ormai intascati.

    Ti ricordi tutta la caciara per la SARS? Il nostro governo di allora ha acquistato milioni di dosi, per vaccinarci se fosse stato necessario. Saranno in qualche magazzino, magari dichiarati scaduti e rivenduti da qualche incaricato allo smaltimento e ri-ettichettati con un nuovo nome. Per quanto possa sembrare assurdo, l'amministrazione Bush ha fatto un decreto che permette di ri.etichettare i farmaci e quindi negli USA tale pratica è perfettamente legale.

    I nostri politici, quelli incaricati di occuparsi del "Virus A" continuano a fare dichiarazioni che verranno vaccinati i primi 20 milioni di Italiani alla tal data, che se non si attua la vaccinazione gli infetti sarebbero tot milioni, invece se si vaccina molti di meno, i morti sono saliti a 500, ecc. Queste sono tutto palle prive di fondamento e non posso credere che chi le dice le ritenga vere. Tutte quelle cifre non sono circostanziate. Suppongo che un politico serio che studi la situazione possa arrivare alle stesse conclusioni a cui io e molte altre persone siamo arrivati.

    Quindi si suppone che, non essendo imbecilli, tali politici sappiano cosa stiano facendo, ovvero che stiano portando avanti l'agenda di Big Pharma. Far sapere che non verranno più votati non serve a nulla, perché non gliene può fregar di meno, nel corso di una legislatura riescono a metter via abbastanza milioni di euro sufficienti per garantirsi, pensione inclusa, il resto della vita in agiatezza senza fare nulla e passando le vacanze sul proprio yacht.

    "Probabilmente" una volta venduti i vaccini e raggiunta la quota fissata da Big Pharma, i riflettori si spegneranno sul Virus A. Le azioni della Novartis e delle altre facenti parte del cartello farmaceutico saranno alle stelle, i vaccini invecchieranno nei magazzini, poi una volta scaduti daranno un buon profitto a chi si occupa dello smaltimento dei rifiuti speciali.[..]

    "

  21. Sarà un tarlo che mangia pesante.. :Batting Eyelashes:

    Scherzi a parte, hai mai pensato che i sogni potrebbero essere il momento in cui interpreti invece che qualcosa da interpretare?

    la mia analista lo ripete spesso che i sogni non si devono interpretare che equivarrebbe a sottoporli a un intervento chirurgico di tipo logico-razionale..mentre i con i sogni rappresentiamo nostre emozioni ricorrendo a immagini simboliche...

    una volta mi sono sognata una bambina vestita di bianco che saltellava allegramente lungo un corridoio mentre un'ascia cercava di abbattersi su di lei ..

    in analisi ne venne fuori che quello era il mio modo di rappresentare l'emozione di sentirmi aggredita..tra l'altro avevo subito un'aggressione verbale assolutamente gratuita pochi giorni prima..

    non so se tu intendevi qualcosa del genere..forse è proprio il verbo "interpretare" ad essere fuorviante.

    Quanto alla scalinata: pensare di poter scendere una scalinata con gli sci significa utilizzare strumenti inadeguati e l'inappropriatezza dei mezzi può risultare fatale.

    Proprio ultimamente, confrontavo me stessa con una mia ex compagna di classe delle elementari di cui ho ritrovato in internet degli scritti in cui raccontava di aver intrapreso l'analisi a 19 anni. Poi ha fatto filosofia, si è specializzata in psicoanalisi e si è messa a scrivere delle robe molto giuste e interessanti. Mi sono fatta l'idea che lei abbia realizzato se stessa molto più compiutamente di quanto io non sia stata capace. E proseguendo con i confronti sono arrivata alla conclusione che ci sono contesti familiari ( e anche delle botte di c.ulo esistenziali ) capaci di fornire strumenti di crescita ed emancipazione migliori . Io ho sempre sentito che lei aveva qualche marcia in più.

    E iniziare un'analisi a 19 anni significa intervenire precocemente a orientare la propria vita.Io, a confronto, mi sento come una che "ha avuto sentore" di quale fosse la via che avrebbe dovuto percorrere ma che ha proceduto col freno a mano tirato: certo c'ho messo del mio ma in parte ciò è dipeso anche da certe arretratezze, presenti nel mio contesto familiare.

    la strada della psicoterapia la si può percorrere raggiungendo diversi liveli di consapevolezza e profondità: forse io sto facendo un saltino in avanti rispetto al punto di consapevolezza cui è arrivato il mio parentado (la zia) ma forse non procedo ancora nel modo più appropriato.

    E qui arriva il "tarlo" che si annida nell'articolo della dott. precisamente laddove parla del suo "caso clinico".

    Quando ho letto l'articolo la prima cosa che ho pensato è che ogni terapeuta ha una sua costruzione teorica, tesse un suo filo che gli serve per ricomporre, grazie a un paradigma, il magma disorganico delle emozioni e dei vissuti dei pazienti.

    In questo la psicoterapia può essere un'avventura tanto per l'analista quanto per il paziente quando entrambi, analista e paziente, sono implicati in una creativa ricerca di senso: è il momento delle ipotesi, delle cadute, delle riprese tra incertezze e nuovi slanci fino al conseguimento del traguardo.Quell'articolo mi fa pensare che il coinvolgimento maggiore è stato in concidenza con un paziente che è capitato nel momento giusto della vita professionale della mia analista, quando quella ricerca stava muovendo i suoi primi passi. Io, al massimo, sono una conferma della correttezza di quel costrutto.

    Insomma l'analisi è uno strumento che giunge tardi per suscitare entusiasmi

    sia nella mia vita che nella vita professionale della mia analista .

  22. Non sottovaluterei la capacità di un genitore di mettere la figlia contro il coniuge rivale.

    Ho assistito a dei pezzi a scuola da sbigottire: un bimba che tenacemente rifiutava di scrivere il proprio cognome, perchè le ricordava il padre che odia e che non vuole incontrare, e pretendeva di essere chiamata per nome per le interrogazioni, per le verifiche.

    Fossi in te, Paolo, mi consiglierei con uno specialista, uno psicologo che ti sostenga in un compito piuttosto difficile lungo il quale si dovrebbe avere una solidità interiore di cui non sempre si dispone soprattutto quando ci si trova ad essere in "minoranza" e in una posizione marginale.

    La cosa è ulteriormente complicata dalla tendenza ad "adultizzare" i comportamenti dei bambini attribuendogli significati che appartengono più al modo di vedere e sentire dei loro familiari.

    Forse non è proprio vero che la bimba di te non gliene frega niente, forse vuole effettivamente stare con la cuginetta e fa i capricci che farebbe un qualsiasi bambino che non ha la capacità di guardare oltre i propri desideri e bisogni per comprendere come possa sentirsi qualcun altro in conseguenza a certe sue azioni.

    Pensandoci, io asseconderei il desiderio della bimba di stare con la cuginetta ma non mi defilerei lasciandole sole ai loro giochi, piuttosto cercherei di intrattenerle con mie proposte in modo da stare in mezzo a loro e ai loro giochi e rendermi così "interessante" per entrambe spostando così la loro attenzione dalla loro relazione a due.

    Con i bimbi bisogna rendersi interessanti, conquistarli, sedurli nel senso di "condurli verso di sè" per aprire con loro quel canale di comunicazione e di fiducia che è il primo mattoncino dell'educazione.

    Ti dico questa: da poco ho preso una cucciola di cane e quando l'hanno vista i bambini del mio palazzo sono letteralmente impazziti. Una bimba che abita davanti a me non c'è giorno che non voglia venire a giocare con Smilla, ha detto ai genitori che vuole trasferirsi da me !!

    Ebbene, non è certo che lei mi preferisca ai suoi genitori, ma certamente il cane ha funzionato da facilitatore di un contatto tra di noi .

    La cuginetta potrebbe rivelarsi un'opportunità per te, se te la saprai giocare...

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