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summer

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messaggi di summer

  1. Perchè ogni tanto non torniamo bambini?Mi spiego meglio,sarebbe bello se a volte si uscisse da quel mantello impermeabile che forse non è una parte di noi,ma bensì è frutto delle esperienze vissute che in parte ci fortificano,dall'altra parte un po meno.A volte non vediamo una persona da anni,la prima parola che ci dice;come sei cambiato,fisicamente,se vuoi anche intellettualmente insomma essendo noi la somma dei nostri risultati agli occhi di una persona siamo diversi.Per carità va bene questo e il processo evolutivo,ma io dico un altra cosa.Ogni tanto ad essere nei limiti incoscienti ci permetterebbe di fare cose con più spontaneità,con più naturalezza insomma tornare bambini.Quando si facevano dei giochi tipo a moscacieca,voi direte che sono folle,non credo.Ma in quel gioco ci stava una certa innocenza,a me piaceva.Oppure andare sulle giostre,certo anche gli adulti ci vanno,ma quando si e bambini c'è un allegria immensa.Con questo cosa voglia dire,personalmente faccio questi giochi "demenziali"in senso buono mi mettono allegria,dopo sto ancora meglio,mi chiedo se alcuni di voi "GIOCANO"

    siiiii :rolleyes:

    adoro giocare e fare kzte!!

    forse perchè tendenzialmente sono impulsiva e se mi prende di fare una cosa la faccio... senza pensarci su...

    mi riferisco a tutto quello che esula dai contesti in cui è necessario mantere un certo tipo di comportamento, come al lavoro... ;-P

    ad esempio se sono in macchina e vedo un posto che mi piace sono capace di parcheggiare e mettermi a correre in un prato sotto la pioggia alle 3 di notte...

    (probabilmente più che bambina... sono pazza ahahahahhaha) scherzi a parte, ogni tanto staccare con la razionalità lo trovo assolutamente salutare... anche perchè sotto altri aspetti sono invece troppo cerebrale, mi perdo in astrazioni, idee e spesso sono condizionata eccessivamente dai miei pensieri...

  2. Ciao a tutti, sono un ex frequentatore abbastanza assiduo di questo forum, è da un bel po' che non bazzico da queste parti e mi pare che molte delle "vecchie conoscenze" si siano dileguate...comunque, per chi ancora non mi conosce, ho 23 anni e studio psicologia a Pavia...spero di divertirmi come in passato, ciao :rolleyes:

    mi ricordo di te per il thread delle foto!! chissà dov'è finito... ora vado a cercarlo...

  3. carissima Summer,

    più lo cerchi è più tu sfugge...il sentiero dell'immaginazione è sempre errato...

    tutto cio che ho "descritto" accade devi solo creargli lo spazio perchè possa accadere....come?

    Comprendendo la falsità del tuo ego....,ma non in senso negativo, ma proprio come sua natura, non è cio che tu credi sia...e solo pensiero e nulla più...

    ma devi vederlo...toccarlo da sola...

    la tua mi pare una giusta via, abbi fede.....arriverà!

    lo spero... grazie Mio un abbraccio ;-)

  4. x Summer

    dici

    ma sai mio la Verità come concetto assoluto non esiste.

    ognuno trova la propria in sè. ecco perchè non credo nei percorsi già tracciati.

    matrix è una bellissima metafora sull'alienazione/manipolazione che caratterizzano la società in cui viviamo.

    la lontananza da sè è ciò che genera tutti i problemi...

    la verità non esiste? E dimmi come lo sai?lo sai? Oppure razionalmente arrivi a quella conclusione......

    la verità è cio che è, e fino a che ci sarà colui che osserva tu hai ragione....

    fai bene a non credere ai percorsi già tracciati.....

    proprio perchè è nella nostra natura essere delimitati in uno spazio/tempo ben precisi, anche se in alcuni momenti si coglie quel senso di assoluto, di perfezione, di infinito... ciò che possiamo percepire sarà sempre parziale e circoscritto al nostro essere.

    parli di te come se non ti appartenessi, come se non riconoscessi una tua identità...

    esatto essa non esiste...ma non esiste nemmeno la tua, essa è solo un pensiero...questo è un fatto!

    concordo sul fatto che l'immagine che uno può avere di sè, come di una qualsiasi altra cosa, sia solo ed esclusivamente una proiezione della mente e che data la sua natura soggettiva, ha la possibilità di cogliere solo una piccola parte della totalità di ciò che osserva.

    il nostro punto di vista però, sarà sempre e comunque soggettivo anche se annulliamo completamente noi stessi e ciò che ci caratterizza (memorie, pensieri, istinti, emozioni, desideri), perchè siamo comunque in un corpo che percepisce e decodifica il mondo attraverso canali percettivi ben definiti, ma unici.

    esite il Tutto come il Singolo ed entrambe le consapevolezze sono importanti.

    sembra invece che tu consideri la percezione della propria identità come un limite, il vero limite invece è fissarsi su un punto di vista e ritenerlo come l'unico possibile.

    questo è vero concettualmente.....dire non ho limiti perchè so che oltre il muro altri vedono diversamente...

    certo sei più saggia di chi dice che esiste il mondo solo dentro le mura,,,,,ma io ho abbattuto il muro....

    in che modo?

    quando mi dici che sarà sempre soggettivo è perchè cerchi sempre di razionalizzare la cosa, di capirle....la verità non si può capire....è.

    Non posso spiegare cio che non è razionalmente comprensibile....non posso spiegarti cio che non si può conoscere....

    tu cerchi risposte, io ho terminato le domande....sembrano due posizione opposte,,,ma non è così....è la medaglia vista al contrario..

    capisco cosa vuoi dire... ma come si trova qualcosa che non si può cercare?

    poi dici

    io invece lo percepisco in un'altro modo, ho la sensazione che tu ami molto la "vista aerea" dove puoi osservare ogni cosa, dall'alto, nella sua totalità... indubbiamente utile! ma in realtà non si vede meglio, si perdono i dettagli, il contatto diretto con le cose... ecco perchè secondo me è importante avere una "vista" sia "macro" che "micro", non escludere mai nulla, non credere di aver mai trovato l'assoluto, una verità che duri nel tempo. perchè niente è fermo e ciò che è vero oggi non lo sarà necessariamente domani e ciò che è vero per me non lo è necessariamente per te... ;-)

    proprio qui sbagli.....

    tu ti sei creata un idea e la stai giudicando credendola vera ma non lo è...

    io non ho nessuna vista aerea, non ho perso nessun contatto con le cose, anzi adesso sono quelle cose...

    l'assoluto non lo puoi trovare....non lo puoi possedere e non puoi possedere nulla in verità....

    sai Mio... in un certo senso ho avuto esperienza di questo, ma sono state esperienze "indotte" e tramite di esse avevo lo stato d'animo che descrivi...

    ora vorrei poter raggiungere questa consapevolezza senza "additivi aggiunti" ahahaha

    ma il mio Ego è iperpresente e dominante... non voglio combatterlo, ma nemmeno sottostarvici... non so se mi spiego...

    il fatto che cogli che nulla è fermo è un buon passo, quel tutto che è , è movimento ed è quiete, che è fuori da tempo e spazio, io sono con esso...tu ne sei distratta da cio che credi di essere.....vivi in fuga tra passato e futuro che è lo spazio in cui può vivere il pensiero.....

    ti lascio con due aforismi a me cari...

    Non si può arrivare alla verità passando per la realtà; bisogna comprendere i limiti della realtà, cioè tutto il processo del pensiero.

    Dalla meditazione viene un immenso silenzio; non il silenzio coltivato, non il silenzio tra due pensieri, tra due rumori, bensì un silenzio inimmaginabile. Il cervello diviene straordinariamente silenzioso, quando è impegnato in questo processo d'indagine; quando vi è silenzio, vi è una grande percezione. In questo silenzio vi è il vuoto, un vuoto che è la somma di tutta l'energia.

    in effetti a volte ho vissuto questo senso di Assoluto nel silenzio, in mezzo alla natura... in alcuni posti in cui essa ha un'energia particolare che ha potere di svuotare la mente ed acuire le percezioni... ma nella vita di tutti giorni, no. non riesco a sentire tutto questo. tu si Mio?

    La verità è eterna, ma nel momento stesso in cui l'afferrate - come quando dite: "Ho trovato la verità, è mia" - non è più verità.

    “La mente, o il passato, non è un problema; il problema è nella vostra identificazione con la mente, con il vostro passato. L'attaccamento non intelligente, il sentimento di 'Io e mio' è il problema. Una volta che avete appreso l'arte del distaccare il vostro attaccamento e del divenire testimone, allora qualcosa cambierà nel modo in cui vedete ogni cosa.

    carissima Summer,

    provo a spiegarti una cosa, altrimente te come altri potreste pensare che con 'annullamento del "se" moriamo, perdiamo il bello della vita, mentre non immagini nemmeno la grandezza di cio che accade.

    Quando la mente è privata dei pensieri, quando non ci sono disturbi, né alcuna forma di agitazione, quando c'è silenzio, quando il desiderio non ha più campo,

    ha luogo il così detto "risveglio" la "creazione" "il nirvana" "il regno dei cieli" "il paradiso" "il divino" "Dio" "l'inconoscibile" "il tutto" e le infinite capacità della mente. Quando penetrate nei reami sconosciuti della pura conoscenza divina, allora accade cio .

    Questa è la grandezza del rilassamento interiore.

    Nulla è paragonabile, nulla è più prezioso, è inimmaginabile...

    altro non so aggiungere....

    OH Summer.....giuro darei la mia vita per regalartene un attimo solo.....

    caro Mio è splendido già di per sè il dialogare...

    quando sarà il momento di vedere vedrò!

    ;-)

  5. in parte è così....

    ma vedi è un po' come il film matrix....

    tu vorresti tornare in matrix dopo la Verità...

    ma sai mio la Verità come concetto assoluto non esiste.

    ognuno trova la propria in sè. ecco perchè non credo nei percorsi già tracciati.

    matrix è una bellissima metafora sull'alienazione/manipolazione che caratterizzano la società in cui viviamo.

    la lontananza da sè è ciò che genera tutti i problemi...

    quello che mi sfugge caro Mio è questo:

    me stesso c'è esiste , lo uso, mi serve, ma non mi immedesimo più....non sono "l'immagine che tu definisci me stesso"

    cio di cui tu parli summer, mi dispiace ma è così, e un pensiero semplice come tutti gli altri , solo che ha contnuità nel tempo....

    io non ho trovato il tutto , semplicemente solo il tutto è....

    parli di te come se non ti appartenessi, come se non riconoscessi una tua identità...

    concordo sul fatto che l'immagine che uno può avere di sè, come di una qualsiasi altra cosa, sia solo ed esclusivamente una proiezione della mente e che data la sua natura soggettiva, ha la possibilità di cogliere solo una piccola parte della totalità di ciò che osserva.

    il nostro punto di vista però, sarà sempre e comunque soggettivo anche se annulliamo completamente noi stessi e ciò che ci caratterizza (memorie, pensieri, istinti, emozioni, desideri), perchè siamo comunque in un corpo che percepisce e decodifica il mondo attraverso canali percettivi ben definiti, ma unici.

    esite il Tutto come il Singolo ed entrambe le consapevolezze sono importanti.

    sembra invece che tu consideri la percezione della propria identità come un limite, il vero limite invece è fissarsi su un punto di vista e ritenerlo come l'unico possibile.

    emozioni? Cosa è più grande dell'amore, della gioia, della compassione...

    emozionarti attimo dopo attimo perchè ogni attimo è nuovo e tu lo vivi così intensamente che tutto è unicità, tu è l'attimo, un attimo che svanisce per dare spazio ad un nuovo momento pieno di luce,,,,,,vedi io mi trovo in questa scomoda situazione,...

    io ho rapporti con voi, e con il resto,,,,,ma voi non potete avere rapporti con me, direttamente in quanto ci siete voi che vi trattenente come le mura di una citta....io le mura le ho abbattute è quella città (che tu definisci te stesso) è parte integrante del resto.....non è più citta è mondo....

    io invece lo percepisco in un'altro modo, ho la sensazione che tu ami molto la "vista aerea" dove puoi osservare ogni cosa, dall'alto, nella sua totalità... indubbiamente utile! ma in realtà non si vede meglio, si perdono i dettagli, il contatto diretto con le cose... ecco perchè secondo me è importante avere una "vista" sia "macro" che "micro", non escludere mai nulla, non credere di aver mai trovato l'assoluto, una verità che duri nel tempo. perchè niente è fermo e ciò che è vero oggi non lo sarà necessariamente domani e ciò che è vero per me non lo è necessariamente per te... ;-)

  6. non ho un "me" che possa esprimersi come fate voi, prendetemi per pazzo, ma è così...

    ei mio, era proprio questa "assenza" che notavo... in effetti ora sappiamo cosa fai nella vita, ma.. ma.. non sento emozioni!

    dove sono finite? non fraintendermi, non è assolutamente una critica, ma una curiosità ;-)

    non è che trovando il tutto, tu abbia un po' perso te stesso?

  7. una riflessione x Mio

    ammiro la tua pace interiore, eppure allo stesso tempo ho la sensazione che la tua filosofia, nonostante sia molto saggia, ti stacchi dalle emozioni dirette ed innate del tuo essere umano... allontanandoti dalla tua identità di singolo e dal tuo personale vissuto...

    non so se riesco a spiegarmi... è da molto ormai che dialoghiamo, ho sempre trovato in te degli ottimi spunti su cui riflettere... eppure allo stesso tempo sei una delle persone che meno conosco... questo perchè di te non parli mai... come dicevo in un altro post, sentirsi parte di tutto non esclude il riconoscersi anche come singoli e viceversa... secondo me la vita è percepire l'immensità di cui siamo parte, sentirne l'armonia e l'equilibrio delle forze che si muovono in essa, ma anche lasciarsi trasportare dalle emozioni, dai dettagli, dall'imperfezione, dall'imprevedibilità e unicità di ogni momento...

    ecco non so... a volte ho la sensazione che tu sia "estremamente" spirituale e che ad ogni stimolo tu risponda con la tua filosofia e non con l'emozione che provi...

  8. Non basta aprire la finestra

    per vedere la campagna e il fiume.

    Non basta non essere ciechi per vedere gli alberi e i fiori.

    Bisogna anche non aver nessuna filosofia.

    Con la filosofia non vi sono alberi: vi sono solo idee.

    Vi è soltanto ognuno di noi, simile ad una spelonca.

    C'è solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori;

    e un sogno di ciò che potrebbe essere visto se la finestra si aprisse,

    che mai è quello che si vede quando la finestra si apre.

    F.Pessoa

  9. Quando nasce un sentimento nasce anche il suo opposto per il principio dell’interdipendenza.

    Quando è nata la realtà è nata l’astrazione, poiché se non ci fosse l’astrazione non ci sarebbe anche la realtà. La cosa è più profonda, già al fatto di pensare che sia nato qualcosa si contrappone il morire…

    Tu tex pensi che sia un utopia: ed è giusto così. Se non ci fosse nessuno che si incatena nel proprio mondo limitato allora non ci sarebbe nemmeno nessuno che si apre ad un mondo di infinità.

    Ogni fiore, ogni petalo, ogni gambo è concetto.

    Ogni cosa che riusciamo a distinguere in noi e nella realtà è concetto poiché la raggruppiamo in insiemi chiusi in cui vi sono : i fiori, gli alberi, i fili d’erba, ecc… Poi ogni insieme magari è suddiviso in altri sotto-insiemi: i fiori gialli, i fiori blu, i fiori, rossi, gli alberi sempre verdi, i fili d’erba lunghi, i fili d’erba corti, ecc…

    Tendiamo a generalizzare pensando che la realtà si fermi qui… eppure se ti ponessi dinnanzi un fiore tu non potresti comprenderlo nella sua totalità perché significherebbe comprendere l’origine di ogni cosa.

    Se ti chiedessi cos’è un fiore magari tu mi risponderesti dicendo che forma ha, da che elementi chimici è composto, mi diresti che ha un gambo e dei petali. Ma così facendo limiteresti quel fiore. Quello non è UN fiore è QUEL fiore è basta…

    Descrivendolo lo scomporresti in altri concetti: gambo e petali. La mia domanda è: dove finisce il fiore ed inizia il gambo? Non c’è un confine delimitato che ti permette di vederlo, è solo un concetto nella nostra mente (come dicevo prima: fine ed inizio sono concetti).

    Quel fiore è collegato a te, tu sei collegato alla terra, la terra è collegata al… tutto. In quel fiore puoi vederci tutte le altre cose. In mano ti rimarrebbe il cadavere mutilato del fioree non più il fiore stesso.

    Se uso il modo indicativo, tempo presente per coniugare i verbi per descrivere quel fiore lo limiterei temporalmente, quando invece bisognerebbe vederlo in un contesto di passato-presente-futuro.

    Il fatto è che per noi i concetti sono fondamentali altrimenti come potremo sostenerci: però bisogna accorgersi che quando nasce il concetto deve nascere anche il non-concetto.

    Ed è un circolo vizioso di contrapposizioni, il segreto è non pensare alla staticità senza dinamicità e viceversa: è fondamentale che noi ci relazioniamo a qualcosa o a qualcuno, ma dobbiamo anche accorgerci del resto, e questo accorgersi è un continuo andare e venire.

    fantastico. ti quoto in pieno.

  10. ciao luce del mattino....

    sempre meglio amica mia, sempre meglio.....ti trovo più.....mi piace dire "vicina al presente!"

    sospiro è un grande......coglie cio che è, e li dimora.....almeno io avverto questo.

    ma ciao!!

    sai mio, capire non è essere... è vero cerco di vivere al presente, ma sono sempre soggetta a vorticosi sbalzi temporali... le dimensioni della mente sono infinite e a volte mi ci perdo... con piacere anche ;-P

    sospiro, come te e alcuni altri che ho conosciuto qui, è una mente :: aperta :: ... è sempre un piacere chiaccherare con voi

  11. leg, le ombre ci saranno sempre... e per fortuna.

    senza l'ombra la luce ci renderebbe ciechi, perderemmo i contorni delle cose, ma soprattutto la percezione della luce.

    cerca solo di non sprofondarci dentro, ma di capirne il significato...

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