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datango

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  1. datango

    la vendetta

    Secondo me la vendetta è qualcosa di inutile, questo perchè, come è stato detto, per vendicarsi nel modo giusto occorre gustarla a freddo. Pensa che fatica a doversi ricordare il motivo per cui vendicarsi!! :shock: Io credo che meglio della vendetta sarebbe un confronto immediato con chi ci arreca offese e limita la nostra libertà, credo dimostri coraggio e stima nelle proprie risorse.
  2. datango

    cos'è il pensiero

    Ciao Mio, perchè dici chiedi al pensiero :?: , se affermi che l'osservato e l'osservatore sono la stessa cosa, affermazione che condivido, io che penso sono utile o no? la cessazione del pensiero coscente è utile? Io credo che noi siamo, la definizione di quello che siamo è data dalla nostra essenza che si rende reale in ogni momento della nostra vita, una mente quieta non limita l'epressione dell'essenza.
  3. Secondo me non esageri Diase con la possibilità di superamento dei limiti, non riuscire a superarli è un occasione mancata concessaci nella nostra vita e va a discapito della nostra progenie. Io credo che riconoscere ed accettare dei nostri limiti è un atto di coraggio ed è la base della nostra conoscenza, lavorando su essa possiamo provare ad allargare le nostre possibilità espressive.
  4. Assertività, ho scoperto il significato di questa parola gigante da qualche anno, da allora ho la gastrite cronica :? Forse perchè mi sono riconosciuto cme soggetto passivo/aggressivo, quindi faccio delle belle scazzottate con la mia testa quando riconosco di non essere assertivo. Le modalità di comunicazione sono molto importanti secondo me, aiutano la fruire al meglio quello che il quotidiano propone.
  5. datango

    cos'è il pensiero

    mmmmmmmmmm il pensiero!!!?? dunque fammici pensare diciamo che è quella cosa che a volte mi provoca la gastrite :-) io vedo osservandolo che: a volte lo riconosco come qualcosa che fa parte della mia natura, altre volte è il prodotto di un condizionamento archetipo. A volte si muove in maniera compulsiva altre volte è lento e crea dei bei momenti di pace e serena introspezione. Io rilancio mio, è utile non avere pensieri?
  6. datango

    aiuto

    Ciao Elisa, quella che stai vivendo è una situazione che mi fa ricordare qualcosa di simile che è successo a me, provo a raccontartelo così puoi prenderne spunto eventualmente per comprendere la tua situazione. Qualche anno fa ho avuto una relazione con una ragazza osteggiata da mia madre ( i miei sono divorziati e vivo con la mamma). Di questa ragazza mi attrasse la modalità di approccio alla vita, decisamente differente da quello che avevo vissuto io, questo credo perchè provenivamo da due famiglie con differenti modi di intendere il legame tra genitori e figli. In lei vedevo quella libertà che a me era negata, ovvero quella di essere indipendente emotivamente dai genitori. Questa fu la molla che fece allarmare mia madre, la quale vedeva messe in discussione le sue modalita eduacative e l'importanza del suo ruolo nella mia vita. Io credo che i nostri genitori nell'arco della nostra vita hanno un ruolo, questo ruolo è istintivo ed è parte della nostra natura essenziale, noi nasciamo inermi, come ogni cucciolo abbiamo bisogno delle cure dei nostri genitori per crescere e diventare abili a vivere nel mondo sfruttando appieno le nostre capacità. Nella società attuale, a volte, questo ruolo non viene compreso al meglio, io credo a causa della paura nei confronti della vita, paura causata da falsi valori a cui ambire che è anche la paura data dalla nostro essere incompleti, questo si riversa nella nostra discendenza e la ingabbia. Secondo me un genitore dovrebbe agire sempre tenendo presente i cambiamenti del figlio che ha generato e aiutarlo a liberare la sua essenza, non manipolandola per renderla simile ad un suo ideale. Nel caso in cui un genitore non svolga correttamente questo ruolo, sta al figlio aiutarlo a comprendere la giusta via, parlando con lui e cercando di riconoscere insieme le cose realmente utili alla crescita di entrambi. Un abbraccio Daniele
  7. Ciao Tex, a costo di sembrarti nuovamente antipatico ti chiedo: perchè sei così pronto a giudicare quello che scrivo, non sarebbe più utile leggerlo senza pregiudizi. Io nel mio intervento non giudicato ste e la sua sensibilità verso il metafisico, volevo parlare con lei e con tutti gli altri di quello che aveva scritto, senza spirito di competizione. Buonaserata
  8. Ciao Ste. Cosa è per te una discussione in tono alto? Come fai se non in maniera metafisica a parlare di felicità? non hai detto tu che la felicità è un concetto non definibile? Hai dichiarato in maniera conclusiva che è importantissimo non dare una definizione oggettiva di felicità? dicendo così non pensi di dare una definizione un po restrittiva della felicità? se io voglio dare una definizione oggettiva di felicità pensi sia libero di farlo?
  9. Perchè mi fai questa domanda Tex? Io non mi aspettavo niente da un viaggio/vacanza in India,di certo non ero partito con l'idea fare il missionario tra i lebbrosi, volevo visitare un paese interessante dal punto di vista paesaggistico e culturale. Scontrarsi con la realtà delle cose a volte non corrisponde alle aspettative; interessante è però il passaggio successivo, ovvero come la nostra mente reagisce alla realtà. Io ho imparato, anche in seguito al viaggio in India, che avere delle aspettative durante la nostra vita risulta inutile, questo perchè il momento in cui la tua aspettativa sarà appagata, la tua sete sarà appagata ma sarà una cosa temporanea, perchè la sete ritorna ed avrai bisogno di soddisfarla nuovamente. Nel caso contrario quando la tua aspettativa è delusa, ne trarrai solamente negatività nei confronti della vita, e non avrai più volonta di affrontare il quotidiano in maniera costruttiva. Secondo me la più grande possibilità che abbiamo durante la nostra vita è quella di riconoscere la felicità in ogni momento, a prescindere se la tua logistica e perdente (secondo i canoni sociali che ci hanno imposto) se gli avvenimenti sono stati avversi ed anche se le tue possibilità fisiche non sono complete. Buonagiornata Daniele
  10. Ciao a tutte; Templare ti racconto un aneddoto che ho vissuto qualche anno fa: "Un ragazzo vedendomi con la faccia arrabbiata, mi ha consigliato di sorridere perchè nella vita farlo è strettamente necessario." La scena si è svolta in India, il ragazzo in questione lavorava in un negozio che a perere di italiano poteva somigliare più ad una baracca, io avevo il muso lungo perchè era una settimana che camminavo in strade luride circondate da baracche fatiscenti, tra una mucca e la sua cacca con la paura di prendermi una qualche infezione, e credevo di aver sprecato i miei giorni di ferie per stare in un posto osceno, rimpiangendo una bella spiaggia per fare windsurf e ballare in discoteca fino a notte tarda. Ogni volta che sento parlare di uno stile di vita a cui ambire per essere felici, mi viene da sorridere.
  11. datango

    libertà e ambizione

    scusa ma che c'entra la paura? "cos'è poi la realtà?" è solo una domanda ;) non metto in dubbio che sia piena di opportunità' date=' ma mi chiedo se si tratta di qualcosa di effettivamente oggettivo e universale....[/quote'] La paura centra, Summer, ed è determinata dalla coscienza che giudica il tuo pensiero e lo trattiene dall'uscire fuori dagli schemi sociali impedendogli di mostrarsi nella sua unicità. Per quello che riguarda il discorso delle opportunità, io non ho messo in dubbio la tua capacità di farlo, ho espresso un mio punto di vista sulla cosa. Magari non ci azzeccava proprio e forse non avrei dovuto citarti, è che ogni tanto me parte la citazione
  12. datango

    libertà e ambizione

    Concordo con Mio, e dico che non bisogna aver paura della realtà, questa nostra è meravigliosamente piena di opportunità, ci basta semplicemente osservarla per avere un contatto accogliente con essa. Questo forum è una parte di questa meraviglia :D
  13. Ciao Summer, parliamo della modalità di ricevere in forma passiva. Dire che: non bisogna opporsi al cambiamento non è parente prossimo, se voi cugino di I° grado, a ricevere in maniera passiva i cambiamenti?Allora condividi il mio punto di vista? Un bambino nella pancia della mamma, ad esempio, non riceve i stimoli in maniera passiva? possiamo giudicare la sua modalita di ricezione passiva in maniera negativa? c'è un forum interessante a riguardo scritto da Alessandro.
  14. Concordo con te! l'io è in continua evoluzione; riconoscere come questo sia vero, secondo me vuol dire che riesci a accettare passivamente questi cambiamenti. Lo sforzo mentale che facciamo per far corrispondere l'io che è in continua evoluzione con l'io sociale che è basato su un ideale passato, non è che sia la radice di questo disagio?, che nel caso più lieve può comunque lasciare la possibilità di continuare a vivere quasi serenamente (magari con qualche mal di pancia o mal di testa), mentre nei casi di grande disagio, come può essere per un soggetto depresso, può bloccare il naturale modo di riconoscere la realta?
  15. Ciao Alessandro; credo che tu e la signora Benelli che ha scritto l'articolo, abbiate ragione. I bambini nella pancia, hanno ,secondo me, una capacità di acquisire informazioni immensa; a questo proposito volevo parlare con te e con chi altro si inserirà in questo forum del seguente punto di vista: Secondo Voi il bambino/feto è libero di acquisire le informazioni perchè privo di preconcetti e quindi di coscenza?
  16. A mio parere non sei stata contorta Vale, Parliamo della questione della fusione; perchè separiamo il nostro io sociale dal nostro io essenziale, non fanno realmente parte della stessa persona? l'esistenza di questo io sociale non è data dalla presenza di un io pensante, una coscienza, che guida le nostre scelte e quindi il nostro agire nella socialità? La presenza della nostra coscienza non potrebbe privarci di una comprensione priva di pregiudizi, fornita da un semplice approccio a quello che in ogni momento viviamo?
  17. Intendo la bietola come nuovo capo di abbigliamento, parlane con Dolce o meglio Gabbana (l'ho visto in una pubblictà e credo sia in una fase di cambiamento )
  18. ottimo per la bietola, credo sia meglio del fico e dell'ortica :D
  19. certamente non possiamo costruire regole generali, dipende dalle personeturbociclo Si è vero, secondo me perche ogni persona è diversa nel modo di essere, ma è proprio qui la questione, che ce ne facciamo di un io sociale se differisce dal nostro io esistenziale? questa doppia essenza non crea una scissione nell'essere? Non si dovrebbe tendere all'integrazione del nostro io con ciò che ci circonda, al fine di evitare divisioni o razzismi di varia natura ed effetto?
  20. Salve a tutti; Ho appena terminato una chat su messanger con un mio amico. Egli afferma che l'io sociale è separato dal nostro io interiore, ha inoltre affermato che la fusione dei due potrebbe creare un emarginazione della persona dalla società, in quanto agisce secondo la sua istintualità che potrebbe non rispettare i canoni sociali. Cosa ne pensate a riguardo?
  21. Datango l'importante è essere se stessi nel bene e nel male, la vita non è sempre facile per alcuni di noi, sò solo dirti che le religioni o tecniche spirituali possono servirti a migliorarti, altre volte possono peggiorarti Ciao Latin, parliamo dell'essere noi stessi nel bene e nel male, non credi che annullare il nostro giudice interiore, quello che decreta cosa sia bene o male, può liberare il nostro io dallo schema giusto o sbagliato, giusto/bene = ricompensa, sbagliato/male = condanna?. Non è questo lo schema su cui si fondano le religioni? Avere uno schema imposto da un dogma non potrebbe privarci di una visione libera dai preconcetti, quindi libera di accogliere anche l'inacettabile e conoscere la verità o la falsità del nostro averlo giudicato inaccettabile?
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