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Il_Fauno

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messaggi di Il_Fauno

  1. e ti capita spesso di sentirti minacciato nella tua vita? se si da chi? (oltre la psicologa in questione ovviamente) :huh:

    Non mi capita spesso ma mi capita con le persone che occupano una posizione sociale o esercitano una professione che mi pone in una situazione di inferiorità. Solo quando queste non sono del tutto corrette con me. Questo è da aggiungere.

  2. Azzardo l'ipotesi che il <<debito simbolico>> a cui la sta sottoponendo la sua terapeuta sia un stimolo per lei a trovare la forza di riscattarsi sulla vita che fino ad ora ha vissuto in maniera passiva per il suo senso di inadeguatezza al mondo.

    Il debito simbolico può attivare una sorta di sudditanza psicologica nei confronti della terapeuta (che si badi bene a seconda del percorso può essere anche positivo).

    Lei si trova ''costretto'' a sottoporsi alla terapia: non pò ''fuggire'' altrimenti se fuggisse con l'intero debito sulle spalle il senso di colpa e inadeguatezza aumenterebbe a dismisura: credo che sia giunto il momento di affrontare i suoi fantasmi signor Fauno.^^

    Pronto a battermi con i miei fantasmi signor Stefano ^^

    Forse dovrei chiederle di spiegarmi dove vuole portarmi con questo "debito simbolico". Che ne pensi?

    Non credo di ritrovarmi in una posizione di "sudditanza psicologica" anche perché, a tutt'oggi, sto decidendo in piena libertà quando e se vederla (compreso quando e se pagarla).

    Il problema? è che riesco a gestire il mio senso di colpa a tal punto che razionalmente devo combattere contro la volontà di salutarla definitivamente e di non pagarla affatto.

  3. Anche se è in miniera, il lavoro è mooolto importante avere una sensazione di autonomia, di utilità, a un certo punto i soldi ti consentono di distaccarti dalla famiglia, di dire "Io basto a me stesso, non ho bisogno di nessuno, con le mie forze mi guadagno il mio posto, il mio spazio, di "che vivere, di che mangiare ecc.

    Mi ci pago questo e quest'altro, e lo pago con le mie forze.

  4. aaah, ho capitooo, vuole che tu sia autonomo, e che la psicoterapia sia uno spazio tuooo.

    Bene!

    Allora spicciati a trovare lavoro!:))

    Esattamente.

    Vuole che io sia autonomo e che la psicoterapia sia uno spazio mio.

    Come lo sai?

  5. Sono caxxi suoi, se non vuole essere pagata, non tuoi.

    Affrintalo con lei, veramente insolito, come problema, se lei la terapia te la fa gratis,te lo dica.

    Se non volesse essere pagata sarebbero "caxxi suoi" come scrivi tu, il punto è che la psicoterapeuta in questione vuole essere pagata con il mio denaro (non accetta i soldi dei miei)

  6. Buongiorno.

    Mi scusi ma quale tipologia di malessere psicologico si sta portando sulle spalle da quando è molto piccolo?

    Ansia, senso di inadeguatezza, paura di non essere "come gli altri" - di essere "ammalato"....

    Buongiorno anche a lei :3_5:

  7. e perchè mai dovresti difenderti tu scusa?

    se lei ha deciso di adottare questo metodo per il pagamento, assumendosene (lei) i rischi, spetta a lei fare il modo di attivarsi e tutelarsi per ricevere il denaro.

    se non ci sono contratti o ricevute, quello che ti vincola al pagamento è giusto una questione di onesta intellettuale e morale, e siccome è una cosa che riguarda te (questa si), ti puoi prendere tutto il tempo che vuoi per decidere come e se risolverla :;):

    in ogni caso affrontare questo argomento durante le sedute potrebbe non essere una cattiva idea :ola (4):

    p.s. riguardo i crepuscoli nell'occhio, mi vengono anche a me a volte, quando me li strofino più che altro :Big Grin:

    Dovrei difendermi io perché io mi sento minacciato;

    Vorrei evitare che lei si attivasse e si tutelasse x ricevere il denaro perché vorrei evitare denunce e legali: mi mancano energie e denaro x affrontare ciò al momento;

    Io non ho firmato alcunché e lei non mi ha rilasciato nessuna ricevuta: è questo fatto a mantenermi relativamente tranquillo tuttavia non so se posso prendermi tutto il tempo che voglio per decidere come, quanto e se pagarla;

    Ho provato più volte ad affrontare questo argomento durante le sedute ma lei o non raccoglie o raccoglie a suo modo.

    p.s. x i corpuscoli nell'occhio prova a cercare nel web miodesopsie.

    grazie x il commento

  8. Ciao,

    Se lei rifiuta i soldi che hai con te, riportali indietro e mettili in un salvadanaio, come se l'avessi pagata. E così anche la volta dopo.

    Infine, se lei ti chiedesse di saldare il debito totale di tutte le sedute pregresse, prendi i soldi da lì.

    Spero che questo semplice consiglio possa risultarti utile.

    Bye

    t.

    Questo consiglio è molto utile e ti ringrazio.... il problema è che è arrivato tardi e, dal momento che non ho risparmiato quei soldi, di conseguenza non ho i soldi per pagarla :-/

  9. Buona sera a tutti ragazzi,

    per chi mi conoscesse già e avesse piacere di sapere come sto sappia che è un momento di "ridefinizione";

    per tutti gli altri mi presento: sono un ragazzo di 26 anni che in passato tagliò quasi tutti i ponti con la "vita reale" e si ritrovò proiettato in questo forum a cercare se stesso; trovò una donna che, nella vita reale, gli diede modo di riappropriarsi della propria identità. Questo accadeva circa 5 anni fa ed ora, ci risiamo, la mia identità rischia di andare in pezzi un'altra volta....

    Nella fattispecie questo luglio ho dato la maturità e proprio mentre,alcuni mesi prima, mi preparavo per questo importante esame compaiono, +/- all'improvviso, nei miei occhi "corpuscoli fluttuanti trasparenti". Subito mi spavento ma mi riprendo e non do loro troppa importanza, mi limito a ri-contattare il medico oculista che mi aveva già visitato l'estate precedente proprio in vista della maturità il quale, anche lui, mi consiglia di non dare troppa importanza al fenomeno in atto e mi prescrive degli integratori al fine di far depositare questi "corpuscoli" sul fondo dell'occhio. Li prendo, studio, do la mia maturità e ne esco abbastanza bene, sono soddisfatto. Cerco di godermi la mia estate post-maturità e nel frattempo mi attivo per sistemarmi per la stagione invernale (studio/lavoro) riprendendo anche in mano il mio percorso di psicoterapia. Trovo la psicologa "a gratis" del titolo di questa nuova discussione dalla quale, a tutt'oggi, mi reco per parlare di me. Le racconto di questo problema fisiologico e di come, temo, faccia da specchio ad un malessere psicologico che mi porto sulle spalle da quando sono molto piccolo. Alla prima seduta mi reco da lei con i soldi ma non vuole essere pagata, alla seconda seduta si ripete la stessa scena e così la terza volta e poi la 4°....

    Con questa donna ho avuto 10 incontri (seduta + seduta - a 80 euro l'una) e, ancora, non l'ho pagata.

    Inizialmente mi disse che è sua consuetudine "abbuonare" il primo incontro per permettersi di scegliersi veramente e scegliere il percorso da seguire. Ebbene io la scelsi e quando tornai da lei, dopo 3-4 sedute, con dei soldi (dei miei) per pagarla lei mi disse risoluta di lavorare in modo etico e quindi di non accettare i soldi dei miei genitori ma solo i miei, frutto del mio lavoro. Io, attualmente, un vero lavoro non ce l'ho; percepisco da parte del Comune 300 euro mensili perché seguo sul territorio comunale un ragazzo diversamente abile. Con questa cifra non riesco a coprire il debito che ho con la psicologa e, poi, ho anche altre spese.

    Voi che cosa ne pensate di tutta questa storia? Come devo comportarmi? Come posso difendermi?

    Io ho molta difficoltà a trovare lavoro ma soprattutto ad accettarlo, il momento storico è quello che è e la ricerca ossessiva di un posto non mi sta aiutando.... In questo periodo viste una serie di circostanze problematiche nella mia vita ho ripreso ad avere attacchi d'ansia e la mia rabbia per questa donna si accumula perché mi ha messo in una situazione di difficile risoluzione: io, al momento, non so neanche se i miei genitori possano coprire una somma di € 800. Tutto ciò che posso fare è interrompere le sedute per rifarmi vivo con la somma e mi auguro che non pretenda di essere pagata seduta stante durante l'ultimo incontro perché sarebbe spiacevole e comunque non potrei. Penso anche di non pagarla affatto, a volte, perché tutto questo pasticcio io non lo so gestire e non ci volevo finire dentro a questo modo. Non so cosa fare. Aiuto.

  10. Non ti fossilizzare sul nome.

    Si definisce psicologo chi ha conseguito laurea in psicologia.

    Si definisce psichiatra il medico che si è specializzato in psichiatria.

    Lo psicologo psicoterapeuta è il laureato in psicologia che si è specializzato in psicoterapia.

    Lo psichiatra psicoterapeuta è il medico che si è specializzato in psicoterapia.

    Entrambi possono tenere sedute psicoterapiche.

    La differenza fra psicologo e psichiatra non è data dalla "gravità" dei "pazienti" che essi seguono, come erroneamente la gente crede, ma dalla diversa base di studi che hanno compiuto. Inoltre lo psichiatra può prescrivere psicofarmaci (ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici etc) mentre lo psicologo no perché non è un medico.

    Spero di essere stato chiaro.

    In bocca al lupo ;-)

  11. Cara Marla, posso solo lontanamente immaginare il dolore che prova una madre quando il proprio figlio soffre....

    "Buttarsi a letto" non mi pare una reazione tanto "sbagliata" ma, anzi, mi sembra migliore di tante altre (fumo di marijuana, ansiolitici e antidepressivi, alcool, locali e sesso occasionale etc); certo è che una madre attenta si spaventa di fronte ad un figlio che si nasconde sotto le coperte.

    Quello che io credo è che dovreste rispettare i suoi spazi. Ora che vi ha confessato il suo malessere sa che voi sapete e quindi che non è solo. Se volete dargli aiuto penso dobbiate farlo a debita distanza mantenendo con lui un atteggiamento di apertura ma non di compatimento. A mio avviso l'appuntamento con la psicologa è stata la soluzione migliore che tu potessi trovargli, adesso tuo figlio deve solo accettare questo aiuto (non è facile!). In quanto a sua moglie io capisco il suo stato e la sua fragilità emotiva dovuta al suo stato ma rifugiandosi dai suoi genitori tua nuora non aiuta suo marito. E' giusto che lei si appoggi a qualcuno se ha paura ma non deve allontanarlo senza spiegargli, senza fargli sapere che c'è e che non lo abbandona. Se tu volessi lasciarmi la sua mail, con il suo permesso, spiegandogli la situazione, magari potremmo scambiarci due righe di tanto in tanto, rispettando l'anonimato. Potrebbe aiutarlo a sfogarsi, ad aprirsi.

    Cerca un appoggio anche tu Marla: non per forza uno psicoterapeuta ma un parente - un'amica - tuo marito di modo da condividere le ansie perché se ti sovraccarichi non gli sei d'aiuto.

    Fammi sapere!

  12. L'angoscia non è mai una condizione definitiva ma.... quanto può durare? giorni? settimane? mesi? ....anni?!

    come si esce dal vortice dell'angoscia? vivendola? e se una persona non potesse viverla perché perderebbe il lavoro se lo facesse e i suoi figli, di conseguenza, vedessero minacciato il loro futuro che scelta ha? suicidarsi? sopravvivere? somatizzare? ....drogarsi (e quindi ricorrere a psicofarmaci o ad altre sostanze)?!

    Vorrei poter evitare di soffrire, evitare l'angoscia, evitare di ricorrere agli psicofarmaci....

  13. ..ciao Legolas!! ..grazie a te per la condivisione!

    Lo so che sembrerò dura ma probabilmente (anche se ora si potrebbe non percepirlo, dato il tuo stato d'animo abbattuto etc) il fatto che questo rapporto si sia interrotto e per "mano" tua, denota che un pò ci riesci a pensare con la tua testa.. questo è un buon segno secondo me.. probabilmente sei dovuto arrivare ai "minimi termini" per mettere in atto il distacco dall'"influenza" psicologica della tua amica.. In questo momento sarebbe importante, secondo il mio fallibile puntino di vista, riuscire a trovare in te stesso gli strumenti per emergere più forte da questa fase di "cambiamento", ma se capisci che non ce la fai perché nessuno te lo ha "insegnato" (di fatto chi ti rende "dipendente" fa per te ciò che dovrebbe invece insegnarti a saper fare da solo), mantieni la calma e vedi se intorno a te hai qualcuno che possa sostenerti..

    Cosa intendi dire con: a distanza di giorni dal primo post già ho cambiato direzione ?

    Vuoi dire che stai tornando sui tuoi passi? Spero che tutto ciò che deciderai di fare ti porterà sempre a rispettare te stesso e a tutelare la tua dignità..

    ..forse tutto quello che ti sta accadendo ti sta indicando che dovresti "lavorare" su qualcosa e più procrastinerai più ti ritroverai sempre in circoli viziosi come quello in cui ti ritrovi ora..

    ..anch'io ho avuto esperienze simili ..mi son servite ..ancora ci "lavoro" ..siamo noi che permettiamo a cose o persone di renderci prigionieri ..invece la libertà di sicuro è molto più bella, anche se spaventa di più quando non ci sei abituato..

    ..cerca punti di riferimento se ne hai bisogno, ma punti fermi ne troverai solo in te.. e chi ti vuole bene ti aiuta proprio a reggerti con le tue gambe e non a sostituirsi a te per renderti, consapevolmente o inconsapevolmente, suo "schiavo"..

    ..ti Abbraccio ..e non abbatterti, siam tutti sulla stessa zattera!!! :3_4:

    Abbandonare la donna che mi ha tirato fuori da questa casa in cui sono rimasto intrappolato per anni, che mi ha permesso di ricominciare a camminare, che mi ha restituito la mia vita denota da parte mia forza.

    Mi piace pensare che la colpa non sia mai di uno solo: in questa relazione ho commesso i miei errori ed intendo assumermi le mie responsabilità!

    Chiamare quella donna mamma deve aver contribuito a far sì che si montasse la testa.... Il nostro rapporto è sorto dal nulla e in pochissimo tempo è divenuto il rapporto più importante che avessi mai avuto.... Ho goduto della sua casa e del suo amore.... In tutto ciò io tessevo la mia tela....

    ..siamo noi che permettiamo a cose o persone di renderci prigionieri

    Queste brevi righe le ho scritte per accennare ad una relazione della cui nascita, evoluzione e fine questa persona ha, almeno all'apparenza, tutte le colpe.... Cosa vuole una donna matura da un ragazzino? Una donna sola, senza famiglia, senza figli....

    A ben guardare scorgo chi potrebbe sostenermi e, di fatto, lo sta già facendo ma so di essere solo.... solo contro me stesso.... i miei pensieri, lo stress, l'angoscia.... voglio cavarmela da solo perché, quando vincerò, ed ho la presunzione di riuscirci, dovrò dire grazie solo a me stesso....

    Ho scritto che sto cambiando direzione perché l'ansia sta scemando.... nella mia mente si fanno spazio altre idee.... questa settimana riprendo scuola, ho una maturità da affrontare quest'estate.... ma non voglio dimenticare.... questo conto in sospeso dev'essere risolto, egoisticamente scrivendo, per la mia serenità e la mia crescita....

    A rileggerci presto quintessenza.

    Grazie.

  14. Se per plagio s'intende...

    fenomeno psicologico nel quale una persona subisce una manipolazione che ne influenza in modo determinante il comportamento e la personalità...

    Allora sono stato plagiato...

  15. ..eri "convinto" della scelta che hai fatto? Comunque c'è sempre una fase di "lutto" da superare in queste situazioni.. hai dei "punti di riferimento" intorno a te oltre a lei? Spero di si, perché i rapporti troppo esclusivi quando terminano e ti hanno reso "dipendente" nel loro evolversi, possono destabilizzare molto.. ma questo credo che già lo sai..

    ..un rapporto è sano (dal mio punto di vista ovviamente) quando ti rende "libero" di reggerti con le tue gambe (psicologiche) anche qualora l'altro dovesse andarsene ..è "normale" attraversare anche la disperazione, ma se hai rispettato te stesso nella tua scelta, questo non potrà che renderti più "autonomo" psicologicamente dopo..

    ..poi ovviamente se, guardandoti dentro, arrivi a capire che vuoi tornare sui tuoi passi e magari ti serviva solo un momento di distacco per "capirti" meglio etc, beh, allora parlane con lei..

    ..rifletti bene ..un Abbraccio

    Ciao quintessenza,

    comincio col ringraziarti per il tuo commento; in secondo luogo mi sento di affermare che, sì, ero convinto della scelta che ho fatto... sono convinto...

    Se è vero che c'è sempre una fase di lutto da superare allora questa è la mia... fase di lutto...

    Non sono certo di avere punti di riferimento purtroppo... suppongo di averli... me lo auguro quantomeno...

    Il problema credo consista nel fatto che lei era il mio, praticamente unico e solo, punto di riferimento... ecco perché ora, quando meno me lo aspetto, vivo brevi ed intensi attacchi di panico... in biblioteca, sull'autobus, in metro, alla stazione ferroviaria etc... lei era il mio punto di riferimento...

    Le tue parole, quintessenza, mi sono questa notte rivelatorie... termini come "dipendenza", "evoluzione" e "destabilizzazione" sollevano nella mia mente un polverone... sono senz'altro queste le parole su cui devo lavorare per trovare una (o più?) risposta...

    Hai ragione, lo sapevo già ma... temo di rimuovere... a distanza di giorni dal primo post già ho cambiato direzione... un po' come fa il vento, quando passa...

    Io non so se il nostro fosse un rapporto "sano" o "malato"... Quello che sospetto, che voglio verificare, è che questo rapporto abbia acuito la mia dipendenza da qualcuno che decida per me e che arrivi persino a pensare per me... insomma io temo di essere stato... plagiato...

    Dopo le ultime parole che ci siamo scambiati credo e temo che, io e la mia amica, non abbiamo più nulla da dirci...

  16. Beh, Leg, è il momento buono per riflettere su diverse cose, no? Di per sè non serve a niente, però alla signora angoscia girano

    le palle (metaforicamente) mentre uno è occupato a riflettere, perché non ha tempo per lei... :mellow:

    Ciao Ste,

    Leg non ti capisce, non a quest'ora... passo... :-)

  17. non mi sembra che tu sia in grado di porre delle condizioni in questo rapporto. credo tu debba partire da questo punto.

    non so di quali condizioni si tratti, ma credo che se ti manca così tanto da farti stare tanto male, be' rifletti un po' prima di perderla del tutto. in un rapporto di coppia che sia di amore o di amicizia (che poi siamo sempre lì, ma hai capito cosa intendo), se ci si crede bisogna sempre mettersi in gioco e questo implica una sottomissione di qualche modo. pensaci su.

    L.

    Il mio stato è la conseguenza di un ultimatum che io stesso ho posto... o cambi atteggiamento o dovrò dirti addio...

    Dicendole addio ho scoperchiato il vaso di Pandora ....

  18. ciao Leg. mi spiace sentirti giù di corda ma credo che la situazione di tuo padre sia quella alla quale non si può, come dire, rimediare. solo accettare. ma qual'è il motivo per il quale hai discusso con la tua migliore amica?

    L.

    Ciao lorella.

    Il motivo? Immagino non ci sia un'unica motivazione.... detto in parole povere lei ha posto delle condizioni a cui io non sono più voluto sottostare.... sono mesi che litighiamo, mesi di angoscia.... l'ho lasciata io, ho scelto io di terminare il nostro percorso insieme e ora.... è come se fosse morta e io.... provo angoscia, mi manca, penso sempre a lei e ho voglia di piangere.... la verità è che senza di lei mi sento perso.... ho come la sensazione di aver smarrito la strada maestra e questo pensiero fa subentrare il panico.... Sono disperato, vorrei gridare e coricarmi per terra ma non ci riesco....

  19. ... che sarebbe la Manu, immagino (a proposito, salutamela!).

    Le due cose che t'angosciano sono legate tra loro? Cioè... avete litigato per via della scelta di tuo padre?

    No, non abbiamo litigato per via della scelta di mio padre.

  20. Ciao Ste, ciao quintessenza.... sono molto giù di corda.... mio padre è andato a vivere con un'altra donna da cui ha avuto un'altra figlia e io ho litigato, pare irrimediabilmente, con la migliore amica che avessi mai avuto....

    Ho i nervi a pezzi

  21. A differenza della paura, in ambito psicoanalitico essa rappresenta ed è vista e percepita dall'Io come una situazione catastrofica, tale da mettere in crisi la capacità dell'Io di controllare e gestire le pressioni del Super Io e dell'Es.
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