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Sara

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messaggi di Sara

  1. In Campania in particolare a Napoli si parla sempre di "emergenza".........

    la vera emergenza è la mentalità dirompente dei napoletani che pensano sempre che i problemi gleli debbano risolvere gli altri...

    Certi problemi sono sempre in certi posti come mai?

    perchè non vi è alcun senso civico di fare l proprio dovere verso lo stato pagando le tasse e rispettando le regole...

    i napoletani hanno tanta fantasia così tanta che non applicano mai le regole.....

    che cominciassero da se stessi e dall'eliminare la camorra organizzata.

    A Napoli stai bene se non fai niente...se appena fai l'imprenditore ti tagleggiano......

    insomma Napoli è vittima di se stessa finiamola con il vittimismo napoletano ............ sono sempre gli stessi problemi mai risolti....

    i soldi li prendono e non sanno risolvere i problemi ordinari per renderli straordinari...grande capacità di inventare problematiche speciali su questioni assolutamente ordinarie.

    Concordo pienamente. :Thinking:

  2. Risposta a Dario:

    Per me parlare della droga (soprattutto se per droga intendiamo cocaina, eroina, ecstasy) è parlare di vita o di morte delle persone.

    Che la cocaina ad esempio porti alla morte credo sia assodato, non negherai anche questo.

    Chi vende droga è, di fatto, un assassino.

    Lo Stato non può essere un assassino.

  3. RISPOSTA A DARIO:

    Non ti nascondo che sono rimasta scioccata dalla tua risposta.

    Le famiglie in cui un figlio o una figlia è tossicodipendente secondo te ne escono danneggiate solo "moralmente"???

    Mai sentito parlare di ragazzi che per procurarsi i soldi per comprare la cocaina rubano in casa, vendono tutto quello che possono, diventano violenti, distruggono letteralmente la vita dei loro familiari?

    Forse se andassi in una comunità e parlassi con dei ragazzi ex-tossicodipendenti, ti renderesti conto davvero di come la droga annienti le persone e le porti a fare cose tremende.

    Non credo proprio che la Costituzione contempli il "diritto a drogarsi". Contempla al contrario il diritto alla vita e alla salute delle persone.

  4. Concordo con la risposta di S@ra.

    Per Luna: Non credo che le amicizie tra uomini siano necessariamente più sincere di quelle tra donne, anche se gli uomini hanno un modo di fare diverso dal nostro.

    Ad esempio se c'è di mezzo l'interesse per una donna, molti uomini sono capacissimi di "pugnalare alle spalle" i propri amici senza farsi troppi scrupoli di coscienza.

    Più passano gli anni, più mi accorgo che le generalizzazioni spesso e volentieri sono fuorvianti.

  5. Ciao Giusy,

    hai perfettamente ragione: se per gettare i rifiuti dovessi fare 200 km, di sicuro rinuncerei alla raccolta differenziata...

    Fortunatamente nel Nord e Centro Italia di solito le città e i paesi sono disseminati di cassonetti per plastica, carta, vetro, etc., è ora che venga fatta la stessa cosa anche al Sud.

    Bruciare i rifiuti in maniera "fai da te" è molto pericoloso!!!

    Poi è ormai evidente che tutti noi, nessuno escluso, dobbiamo fare il possibile per non sprecare le risorse della Terra.

    Non si tratta di fare inutili allarmismi, ma di agire in maniera concreta, partendo dai gesti che facciamo nella vita di ogni giorno. Altrimenti ci troveremo presto nelle peste!

  6. Bisognerebbe che anche nel Meridione, Campania in primis, la gente iniziasse a fare sistematicamente la raccolta differenziata e si responsabilizzasse, perché poi è troppo comodo spedire i rifiuti al Nord!

    Il problema è che in molte zone del Sud Italia spesso i rifiuti vengono buttati direttamente in mezzo alla strada!

    Queste cose mi fanno davvero imbestialire.

    Che i napoletani comincino a darsi da fare, e a non aspettare sempre che gli altri cavino loro le castagne dal fuoco...

  7. Perché legalizzare le droghe sarebbe una sconfitta quando riduce la criminalità ed aumenta gli introiti?

    Per prima cosa: con quale autorità puoi sostenere che "fare uso di sostanze che agiscano infine solo sul proprio corpo" sia sbagliato? Potresti dire "con quale autorità puoi sostenere che sia giusto?". Con nessuna autorità infatti lascio alle persone la libertà di agire per proprio conto.

    Lo Stato quindi, non essendo anch'egli un ente dotato della capacità di stabilire ciò che è giusto o sbagliato, deve soltanto regolare la convivenza degli individui e garantire l'affermazione delle loro libertà personali, seguendo possibilmente la via più pratica.

    Proibire la droga è costoso, potenzialmente dannoso per chi non fa uso di droghe, dannoso per gli individui che fanno uso di droghe e non garantisce agli individui la piena libertà di utilizzo del proprio corpo.

    Legalizzare la droga invece è fonte di guadagno, non è dannoso per chi non usa droghe, è meno dannoso per chi fa uso di droghe grazie all'uso di sostanze di qualità, e garantisce il diritto di fare di sé ciò che si vuole.

    Il discorso che legalizzare le droghe - mi auguro intendessi quelle "leggere", non eroina, cocaina etc. - riduca la criminalità è discutibile, perché anche se lo Stato si mette a vendere le canne, gli spacciatori continueranno a vendere tutte le altre droghe. E allora che cosa proponi? Che lo stato venda anche la cocaina????

    Il discorso di "aumentare gli introiti" francamente mi pare l'ultimo elemento da considerare. Lo scopo dello Stato è favorire il bene comune, non aumentare i propri profitti, perché lo Stato per definizione non è un'impresa privata.

    Dici che lo Stato non può proibire qualcosa che "agisce solo sul corpo di chi ne fa uso", ma innanzitutto dimentichi che il tossicodipendente, oltre a rovinare la propria vita, rovina anche quella di chi gli sta intorno, familiari in primis. Secondariamente, se il tuo discorso fosse valido, allora bisognerebbe anche legalizzare il suicidio.

    Se permetti le istituzioni dovrebbero fare il possibile per evitare che le persone si auto-distruggano o comunque danneggino la propria salute.

    Continui a ripetere che legalizzare le droghe non danneggia chi non fa uso di droghe... Ma non è vero!

  8. Sara,ho francamente qualche difficoltà a capire in che modo chi sostiene che non tutte le droghe facciano male allo stesso modo, e che fumarsi una canna non è la prima, migliore, unica strada per morire di overdose sotto un ponte, "tiri acqua al suo mulino".

    io,e nessuno di quelli che sostiene questa posizione, non spaccio droga. non ho alcun interesse a dire cose false.

    io potrei non capire chi fa shopping compulsivo, chi sta perennemente fumato, chi passa 12 ore al giorno davanti al computer, chi beve un litro di vino a pasto. invece ci provo a capirli. questi comportamenti sono figli dello stesso malessere.farsi uno spinello ogni tanto e ammazzarsi di canne sono cose diversissime, tanto quanto lo è comprarsi un gratta e vinci e rovinare sè stessi e la propria famiglia perdendo tutti i soldi al gioco d'azzardo

    Sono d'accordo con te sul fatto che quel ragazzo non è morto SOLO per uno spinello, così come sono d'accordo sul fatto che la cannabis faccia meno male di ecstasy, eroina e cocaina (infatti nel mio post non ho detto nulla di tutto questo), ciò non toglie che l'uso di cannabis FACCIA MALE alla salute delle persone e secondo me non è giusto legalizzarlo, perché sarebbe come ammettere a priori una sconfitta dello Stato da parte di alcuni individui.

    Mi risponderai che anche l'alcol e il fumo sono legali, ma con l'alcol il discorso cambia, perché è l'abuso che fa male, non la quantità moderata, mentre nel caso del fumo anche se esso è legale questo non mi pare un buon motivo per legalizzare anche le canne, tanto più che le canne fanno danni peggiori delle semplici sigarette.

    Quello che intendevo dire con "tirare l'acqua al proprio mulino" è il fatto che molte persone continuano a dire che le canne non fanno male, che tra le canne e gli altri tipi di droga c'è un abisso (cosa non vera, perché si è visto che ci vuole poco, dalle canne, per passare ad altro) e cercano in tutti i modi di giustificare il consumo di cannabis.

    Mi pare che ci sia tanta ipocrisia dietro a tutto questo.

    Tu dici che "provi a capire": capire è una cosa, GIUSTIFICARE è un'altra.

    E' chiaro che un alcolista o un tossicodipendente sono persone che stanno male e che hanno bisogno di aiuto, ma questo non significa che certi comportamenti vadano giustificati e incoraggiati.

    Se una persona sta sbagliando, posso provare a capire le sue ragioni, ma non posso dirgli: "Bravo, continua così".

    Spero che ora la mia posizione sia più chiara e mi dispiace se, per qualcuno, queste argomentazioni possono sembrare noiose e banali...

  9. Che la cannabis fa male è risaputo e scientificamente provato, così come è risaputo che la maggior parte delle persone che fanno uso di cocaina, di eroina o di ecstasy hanno iniziato con le canne.

    Non credo che tutti i medici e i responsabili di comunità che sostengono questa posizione dichiarino il falso...

    A quanto pare alcune persone leggono solo gli studi che servono a tirare l'acqua al loro mulino, e questo è molto triste, soprattutto quando c'è di mezzo la salute delle persone.

    Continuo a non capire chi si fuma le canne... Che cosa c'è di così esaltante? Forse dopo una canna i problemi spariscono? Credo di no...

  10. Ciao Tonino.

    Il mio consiglio è un po' in controtendenza con quelli che hai ricevuto finora: secondo me devi riflettere bene su quello che ti interessa veramente e su che tipo di lavoro vorresti fare in futuro.

    L'università non è obbligatoria e se non ci si sente motivati a farla secondo me è sbagliato accanirsi, dato che, nel mondo del lavoro, spesso e volentieri i diplomati vengono assunti più facilmente dei laureati, te lo dico purtroppo per esperienza personale: io ho pochi anni più di te, un anno fa ho preso la laurea quinquennale col massimo dei voti, eppure fino ad ora ho trovato solo lavori precari e da alcuni mesi sono disoccupata.

    Nei posti in cui ho lavorato tutte le mie colleghe erano diplomate e avevano il mio stesso stipendio.

    Con questo non voglio dire che gli studi universitari non siano utili, anzi, per me sono stati un grande arricchimento, però la laurea da sola non basta e l'università non va considerata come un "parcheggio", perché se ci si laurea a 30 anni poi inserirsi nel mondo del lavoro risulta difficile (in quanti annunci si leggono frasi del tipo: "età massima 26 anni"?), purtroppo è la realtà.

    Se pensi che la facoltà di scienze politiche non sia la tua strada, prova a pensare a una strada diversa. Chiedi consiglio ai tuoi genitori o a delle persone che ti conoscono bene e che stimi...

  11. A me è capitato di passare per una spiaggia di nudisti. Io e i miei amici però eravamo in costume!

    E' stato molto imbarazzante, c'erano soprattutto uomini che avevano superato la cinquantina e con dei fisici non proprio atletici... I miei amici non facevano altro che ridere!

    Sinceramente non andrei mai in giro senza costume!!! :oops:

  12. Per S.:

    Sicuramente la prostituzione è prima di tutto un problema di dignità umana, più che non di "decoro delle strade", però per lo meno il sindaco di Padova ha provato a fare qualcosa per arginare il fenomeno, e qualcosa è meglio di niente.

    Comunque se pensiamo ai bambini, non è il massimo che si trovino a dover assistere a certi spettacoli...

    Io ad esempio mi ritrovo con un travestito colombiano che batte proprio sotto il mio condominio e ti posso assicurare che non è per niente piacevole dover sopportare una situazione del genere.

  13. Secondo me quando una relazione finisce è difficilissimo restare amici.

    Io personalmente non ci sono mai riuscita.

    Forse a distanza di molto tempo può essere possibile, ma non quando una storia è appena finita.

  14. Infatti digi.

    Il mio ex-ragazzo (musulmano) diceva che, perché il marito possa prendere una seconda moglie, bisogna che la prima moglie dia il consenso, ma, dico io, quale donna con un minimo di dignità può accettare una cosa simile??? :shock:

    E poi non credo che l'opinione del mio ex ragazzo sia l'opinione di tutti gli arabi...

  15. Be', a questo punto ti sei risposto da solo: dato che quello che provi per la tua collega non è niente di importante, puoi fare il possibile per riscoprire i sentimenti che hai per tua moglie.

    Perché una sera non lasciate il bambino con la baby-sitter o con i nonni e andate a cena fuori o a ballare?

    Perché non provi a ritagliarti degli spazi per stare solo con tua moglie e pensare solo a voi due? Oppure provi a sorprenderla magari con qualche messaggio un po' speciale sul telefonino o con qualche attenzione in più...

  16. Comunque non è vero che la famiglia è il fondamento di qualunque società, a parte le società formate da animali, anche società varie di varie popolazioni in giro per il pianeta, anche gli stessi "vicinissimi" Islamici con i loro harem (sapete quanti topic "amo due persone" ci risparmieremmo se ci fossero harem [e ovviamente la relativa versione femminile di cui attualmente mi sfugge il nome, scusate] :wink: ? ) non hanno famiglie come le abbiamo noi.

    Sicuramente il concetto di famiglia varia da una società all'altra, da una cultura all'altra, da un Paese a un altro, ma ciò non toglie che essa sia la cellula-base su cui poi si costruisce tutto il resto (scuole, mondo del lavoro, Stato, istituzioni religiose, etc).

    Questo non lo dico io ma qualunque testo di sociologia, anche se le varie scuole sociologiche (funzionalisti, conflittualisti, etc.) danno definizioni diverse di "famiglia" a seconda degli aspetti su cui si sofferma la loro analisi.

    La versione femminile della poligamia si chiama "poliandria".

    Comunque ti posso dire che oggi, nei paesi musulmani più moderati, la poligamia per fortuna è relativamente rara e avviene per lo più quando la prima moglie non è in grado di avere figli (con questo non voglio giustificarla, per me resta sempre una barbarie!!!). Inoltre secondo il Corano un marito che ha più mogli deve avere i mezzi economici per mantenerle...

  17. Cara S.,

    per una volta sono in piena sintonia con te!

    1) I politici promotori del family day (esponenti di Forza Italia, AN, Lega) sono, per la maggior parte, divorziati, sposati più volte o conviventi, per cui trovo davvero ipocrita che recitino la parte dei paladini della famiglia!

    E poi, fino a poco tempo fa al governo c'era Berlusconi, e non mi pare che Berlusconi abbia adottato delle misure serie per aiutare la famiglia.

    2) L'aspetto più grave è che si crea una contrapposizione tra coppie sposate (=BUONI) e coppie di fatto (=CATTIVI), e questo è ridicolo!

    Anch'io, come te, non credo che concedere dei diritti a chi convive significhi danneggiare le coppie sposate, così come credo che chi convive e ha dei figli sia una famiglia al pari di chi è sposato e, dal momento che paga le tasse, ha diritto a essere tutelato.

    3)A sentire le interviste alla televisione, sembra che il valore della famiglia sia una prerogativa dei cattolici, mentre credo che essa possa essere un valore anche per chi è ateo o agnostico, perché non è solo un valore religioso, ma è il fondamento di qualunque società.

    4) La società è cambiata, la struttura della famiglia è cambiata e la legge deve rispondere ai mutamenti della società, non seguire ideali utopistici.

    5) La laicità dello stato dovrebbe essere un valore ovvio e scontato, invece in Italia è considerato un sinonimo di anticlericalismo...

  18. Ciao Giank,

    provo a risponderti io, anche se in questo caso non è facile dare consigli!

    Innanzitutto, secondo me la differenza di età è l'ultimo dei problemi (ci sono un sacco di ragazze di 23 anni che stanno con uomini sulla trentina, una ragazza a quell'età è "maggiorenne e vaccinata", quindi non trovo niente di strano nel fatto che tu sia attratto da lei).

    Il problema vero è capire che cosa provi tu: sei ancora innamorato di tua moglie?

    L'interesse per la tua collega è una semplice cotta o qualcosa di più?

    La tua collega secondo te ricambia il tuo interesse?

  19. Ciao deputamadre.

    Anch'io mi sto ponendo le tue stesse domande: ma è possibile che anche quando in un rapporto si è convinti di essere felici, si sono investite tante energie, si sono fatti tanti progetti, poi da un momento all'altro ti accorgi che tutto crolla, che hai riposto male la tua fiducia, che della persona che amavi in realtà non hai capito un bel niente...

    Perché è così difficile avere una storia che duri nel tempo e che sia davvero felice?

    Poi, quando l'altro ci fa del male, guarda caso ogni volta siamo noi a sentirci in colpa, a chiederci dove abbiamo sbagliato, anche quando in realtà non abbiamo nessuna colpa!

    Ma è questa la vita?

    Io sono stata legata per quasi un anno a una persona di 5 anni più giovane di me, ma che al di là della differenza di età credevo matura e profonda, ero innamoratissima e speravo al più presto di andare a vivere con lui.

    Mi ha lasciata dall'oggi al domani, dicendomi che si è accorto di non provare più sentimenti per me.

    Così, da un momento all'altro, lui non mi amava più, si era stufato di me come ci si può stufare di un vestito vecchio, che non piace più, o di un paio di scarpe...

    E' bastata una frase per far crollare tutto quello in cui, fino a quel momento, avevo creduto.

    Ora ho iniziato a frequentare un'altra persona, pian piano sto cercando di "guarire", di ritrovare la fiducia negli uomini, di ricominciare a lasciarmi andare.

    Ma quando mi capita di incrociarlo per strada ho ancora le fitte allo stomaco... So benissimo che presto lo vedrò insieme a un'altra ragazza, e questo pensiero mi fa soffrire molto, anche se sto provando a voltare pagina. Perché voltare pagina è difficile e doloroso.

    Scusa se ti ho parlato della mia esperienza, ma è un modo per dirti che non sei solo. E che certe risposte forse non basta una vita per riuscire a trovarle.

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