Vai al contenuto

JuliaBrownings

Membri
  • Numero di messaggi

    8
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Profile Information

  • Gender
    Female

JuliaBrownings's Achievements

Newbie

Newbie (1/14)

0

Reputazione comunità

  1. Provo a dare la mia personale risposta al tuo quesito. Questa settimana ho ricevuto ben due messaggi identici a quelli che descrivi da due diverse persone, e a entrambi non ho risposto. Il fatto è che trovo questo tipo di SMS -più in generale, questa forma di comunicazione senza contenuto- una fastidiosa invasione della privacy. Trovo furi luogo, e mi infastidisce, che questi due si interessino a me fuori dal contesto in cui li conosco: rispondere sarebbe come autorizzarli a questo comportamento e non è assolutamente quello che voglio. La banalità del testo è un'aggravante. Quando ho ricevuto questi messaggi l'unica risposta che mi è passata per la mente è stata "fatti gli affari tuoi", sarebbe stato poco carino mandarla per SMS. Ogni altra risposta -compreso lo squillo- avrebbe l'effetto di continuare la comunicazione e io non voglio farlo. Mi piacerebbe essere capace di scrivere qualcosa che abbia l'effetto di troncare la comunicazione senza incorrere nella maleducazione, ma non ci riesco. Ho impiegato ore per cercare qualcosa che facesse al caso, poi ho deciso che la cosa stava richiedendo uno sforzo eccessivo e ho lasciato perdere. Preferisco essere presa per cafona piuttosto che rischiare -e l'eccessiva sintesi richiesta da un SMS contribuisce ad aumentare il rischio- che la cortesia venga scambiata per disponibilità. Non dico che le tue amiche abbiano voluto tenerti a distanza come ho fatto io con i miei "seccatori": ti ho descritto il mio punto di vista solo per portarti un controesempio all'asserzione "un sms non si nega a nessuno, meno che mai ad un amico. Costa davvero poco, sia in termini di soldi che in termini di tempo". Per il resto, la tua situazione probabilmente sarà diversa visto che si tratta di un'amicizia di lunga data -almeno dal tuo punto di vista. Senza conoscere la situazione e leggendo solo le tue righe (ti chiedo scusa se dico qualche eresia) mi viene da pensare che tu e le tue amiche non abbiate la stessa percezione del vostro rapporto. Provo a ipotizzare: non è che magari c'è o c'è stato qualche flirt irrisolto che, nonostante le tue intenzioni sincere, potrebbe far scattare nelle ragazze il meccanismo "meglio tenere distanza, a scanso di equivoci"? In tal caso, una frequenza di un messaggio al mese potrebbe essere fuori luogo (per me lo sarebbe). Come ho detto, parlo senza conoscere la situazione perciò potrei essere totalmente fuori strada. Sta a te riflettere su questa eventualità, se ritieni che sia il caso. In ogni caso, non te la prendere! So che lì per lì dà fastidio, ma nessuno è perfetto. Se questi rapporti sono preziosi per te, prova ad accettare i loro difetti e a goderti i loro pregi, magari provando con forme di comunicazione più consistenti, come ha detto lucrezia.
  2. JuliaBrownings

    solitudine

    Mi permetto di dissentire. Nella vita di una persona sola non ci sono amori che iniziano. Nella vita di una persona sola non ci sono amici che arrivano. Nella vita di una persona sola non capitano incontri occasionali. La solitudine può anche essere una condizione di libertà se è per un po'. Nel momento in cui diventa una condizione permanente (nel senso che permane da un certo numero di anni) è un limite e basta. Se hai qualcuno intorno puoi sempre decidere di rimanere in casa e leggere un libro: viceversa, se sei solo cosa puoi fare se ti viene voglia di fare una chiacchierata? Se avessi bisogno di un consiglio? Di un aiuto? Non so tu, ma io mi annoio a parlare da sola e ad uscire da sola, posso anche passare il tempo a leggere, disegnare, ascoltare musica eccetera eccetera ma è passare il tempo e basta. Non mi diverte. Perciò io non sono libera di divertirmi, nemmeno una volta ogni tanto, e sono francamente stufa di pensare a me stessa, di non avere mai un interlocutore che mi dia un punto di vista diverso da tutti quelli che potrei immaginare. Io non la vedo questa libertà, al contrario mi sembra proprio una schiavitù. Buon per te se la vedi veramente in questo modo ma ho l'impressione che stiamo parlando di solitudini ben diverse. Poi non ho capito perché la solitudine di un uomo debba essere diversa da quella di una donna.
  3. Aldus, ti capisco e concordo, parola per parola. Capisco anche il fastidio che dà sentirsi dire "datti da fare", "trovati un hobby", "non piangerti addosso". Credete che non siamo consapevoli che la nostra situazione di solitudine dipende da noi, dal nostro modo di affrontare la vita, i rapporti, i cambiamenti? Possiamo fare dei tentativi: Aldus ne ha citati alcuni (corsi per il tempo libero, chat), io potrei citarne altri. Tuttavia ci poniamo di fronte al fatto che la volontà non sempre basta. Ci scontriamo con la difficoltà pratica di dare effetto alla nostra volontà: fallito un certo numero di tentativi, come ne inventiamo di nuovi? Come possiamo dalla nostra esperienza dedurre la possibilità di un cambiamento? Non è la solitudine in sé il problema, possiamo sopravvivere senza contatti umani per un certo periodo: è la stabilità di questa condizione, il fatto che tutto ritorna sempre come prima, vediamo il mondo cambiarci intorno, le persone che ci circondano crescono, accumulano esperienze, vivono... mentre noi rimaniamo sospesi nella nostra eternità, dove non facciamo altro che invecchiare senza distinguere un anno dall'altro, ogni tanto ci sembra di vedere un elemento di discontinuità ma inevitabilmente lo assorbiamo senza minimamente variare il nostro stato di inerzia. Siamo in un circolo vizioso in cui la solitudine genera solitudine, più ci isoliamo meno troviamo argomenti da condividere, più ci appare difficile creare punti di contatto meno siamo stimolati a metterci in gioco e più facilmente falliscono i nostri tentativi, più passa il tempo più la nostra situazione innaturale e scomoda si fa un modo di vita e ancora di più un modo di essere, le prospettive per il futuro diminuiscono e la fiducia nel cambiamento cala inesorabilmente. Forse -per essere propositivi- può essere d'aiuto individuare le circostanze che hanno innescato questo meccanismo: può darsi che ci sono stati degli eventi casuali e delle scelte subite ma sicuramente questa condizione è influenzata da tante scelte, consapevoli o no, che probabilmente continuiamo a fare. Anche il fatto stesso di selezionare i tentativi, stabilire quando possono essere considerati conclusi e interpretare il loro risultato è legato alla nostra percezione personale pertanto fa parte di quello stesso meccanismo. Almeno per me è così. Non so se questo possa applicarsi al tuo caso Aldus, per quanto mi riguarda credo che la terapia che ho iniziato qualche mese fa stia andando in questa direzione. Sono ben lontana dalla soluzione e non so se la direzione è giusta, a volte tendo a vedere la terapia stessa come un tentativo ma è talmente a lungo termine che il non poterne prevedere il fallimento imminente mi dà fiducia (poca, ma meglio di niente). Mi sono permessa di parlare al plurale perché ho trovato il tuo sfogo molto vicino al mio modo di sentire. Mi sono sentita chiamata in causa e mi sono imbucata, non ho saputo resistere! Se ho frainteso ti chiedo scusa, consideralo uno sfogo personale. Un abbraccio P.S. Non voglio polemizzare con chi, con intento costruttivo, ha risposto suggerendo di darsi una mossa. Avete ragione, assolutamente ragione, io concordo e anzi vi ringrazio (anche se non era rivolto a me) perché è giusto sentirsi dire queste cose e forse a lungo termine fa anche bene. Ma non saper mettere in pratica questi giusti consigli è proprio il nocciolo della questione, sentirselo ricordare non è gradevole. Scusate lo sfogo
  4. Non vi spaventate, sono viva e godo di ottima salute! Non ho novità, non c'è stato nessun seguito. Per quanto lo consideri improbabile, sto valutando l'ipotesi di aver sognato l'accaduto. Voglio dire, sono sicura di essermi alzata dal letto e di aver fatto alcune cose (tra cui aprire il presente topic) in conseguenza della telefonata, ma non ho una prova effettiva -a parte la mia memoria- di aver veramente ricevuto la chiamata e tanto meno di quale sia stato il suo reale contenuto. Se così fosse potrebbe essere classificato come un episodio di sonnambulismo, credo. Non mi è mai accaduto e suona ugualmente assurdo, ma sai com'è... "Improbable as it is, all other explanations are more improbable still" Per sicurezza, ho chiesto al mio gestore della linea telefonica se è possibile avere uno storico delle chiamate ricevute, ma ancora non ho avuto risposta. L'ipotesi più accreditata resta quella del vicino maniaco (però è uno strano modo per infastidire, no?), a ogni modo più che chiudere bene porte e finestre ed evitare le strade buie non è che posso fare. Se ci saranno ulteriori sviluppi me ne occuperò quando si presenteranno. Ora sono abbastanza tranquilla, l'ansia iniziale è rientrata e più che altro mi rimane la curiosità ci capire cosa è successo (sempre che sia successo...) Se vi stuzzica il mistero e volete partecipare alle indagini siete i benvenuti. Temo comunque di non avere molti elementi a disposizione per ricostruire l'accaduto. Piuttosto, mi dispiacerebbe aver creato preoccupazione per qualcuno di voi, perciò state tranquilli ok? Non è successo niente di grave!
  5. La mia psicologa ha una voce molto cupa, al telefono sembra una voce maschile. Non ha sbagliato numero, mi ha chiamato per nome, è questo che mi spaventa. Ma grazie per il tentativo di conforto.
  6. Non è un sogno, è accaduto veramente poco fa e sono molto molto spaventata. Forse è inopportuno e inutile scriverlo qui e forse non è neanche il posto giusto, ma devo assolutamente dirlo a qualcuno. All'una e mezza di notte ho ricevuto una telefonata sul telefono di casa. L'interlocutore mi ha chiamato per nome chiedendomi se stavo dormendo. In effetti io stavo dormendo. Poi mi ha chiesto se avevo capito chi era, io ho risposto no. Ha detto un paio di volte che non poteva parlare perché era a casa (o qualcosa del genere) come se questo dovesse farmi capire qualcosa, infine mi ha chiesto dove ero stata oggi. Ho continuato a ribadire che non capivo chi fosse e poi improvvisamente ha riattaccato. Non ha nessun senso. Quando mi ha chiesto dove ero stata oggi lì per lì ho pensato che non mi ero mossa di casa. Poi mi è venuto in mente che stamattina sono stata dalla psicologa. E' assurdo, ma questo mi ha fatto venire in mente che forse poteva essere proprio la voce della mia psicologa. Nessuno sa cosa ho fatto oggi: vivo da sola, non ho amici -nè nemici che io sappia, i miei familiari sono lontani e oggi non ho avuto altri contatti. Che senso ha tutto questo? In questo momento l'unica cosa che riesco a immaginare sono scenari di pura follia. Devo parlarne con la psicologa?
  7. JuliaBrownings

    Paura del buio

    E' successo anche a me qualche anno fa, in un periodo di particolare stress emotivo. Non avevo mai avuto paura del buio, neanche da bambina (anzi, mi è sempre piaciuto) eppure in quel momento è venuto fuori questo timore assolutamente incomprensibile dal punto di vista razionale. Per quanto mi riguarda, la paura è passata completamente quando si è risolta la situazione di stress di quel momento, perciò sono certa di poterla collegare a quell'evento. Tu riesci a rintracciare il momento in cui queste visioni notturne sono iniziate? Se sia o no il caso di indagare penso che sia tu a doverlo stabilire: credo che debba essere funzione della frequenza con cui ti accade e delle difficoltà che ti crea Anch'io mi sono iscritta da poco, piacere di conoscerti!
  8. JuliaBrownings

    rimanere soli

    .... e funziona??? Personalmente mi sento molto triste quando esco da sola: mi guardo intorno e vedo solo altre persone in compagnia. Nel complesso osservare l'ambiente che mi circonda aumenta la percezione della solitudine: lo assimilo all'andare affamati in un ristorante e vedere gli altri mangiare... Mi sa che non funziona per tutti allo stesso modo! Tornando a CIAO, ti capisco molto bene e non ho grandi consigli. Da anni attraverso fasi altalenanti delle sensazioni che descrivi, a me un po' ha aiutato dedicarmi ad un interesse minimamente creativo e condividerlo in un forum dedicato. Alla lunga non è servito a niente, comunque per un po' sono stata più serena, mi ha dato un po' di fiducia e di autostima, il che aiuta davvero. Magari può aiutare anche te... E' passato in po' di tempo da quando hai scritto, spero stia meglio ora. Ciao!
  9. Ciao, benvenuto nei forum di Psiconline®

    Lo Sfaff

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.