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farfalla62

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messaggi di farfalla62

  1. ciao, non farti problemi a questo riguardo. non ci sono regole vere e proprie. normalmente si usa il lei, ma ci sono anche terapeuti che, specialmente con le persone giovani, usano tranquillamente il tu. se ti trovi bene e se trovi che lei ti fa bene, il tu o il lei è solo un dettaglio. Invece, prova a leggere il mio quesito sulla " relazione terapeutica " e dimmi cosa ne pensi.

    buona giornata

  2. buongiorno a tutti,

    una curiosità: che tipo di rapporto avete con il vostro terapeuta?

    personalmente sono in terapia da quache mese, la mia terapeuta è abbastanza giovane.

    mi è sempre venuto naturale darle del tu, non riuscirei a fare diversamente.la terapia funziona ma a volte mi domando se questo sia normale oppure no?

    voi come vi comportate?

    grazie.

  3. Sì, decisamente anch'io la penso così ma non vorrei aver frainteso. Magari con il dire " mettere da parte " non intendeva quello che, sia io che le mie amiche psicologhe, pensiamo volesse dire o farmi capire...magari era solo una frase buttata lì così. E' su questo che mi piacerebbe avere il vostro parere.

  4. Ciao Kali, io sono in terapia da meno di un anno e su di me la terapia ha fatto miracoli, tanto che, d'accordo col mio terapeuta, tra poco smetto. La mia idea è che lui non è giusto per te: non riece a scardinare le tue resistenze. te lo dico perchè anch'io sono stata in terapia per più di un anno con una terapeuta senza trarne alcun beneficio. Ad un certo punto me ne sono resa conto e ho cambiato. E guarda che non sto parlando di mancanza di professionalità o di bravura. E' semplicemente che, come in tutte le relazioni, anche nella relazione terapeutica ci si sceglie e se la relazione non funziona, bisogna cambiare. Spero di esserti stata d'aiuto.

    Ciao

  5. io vorrei sapere una cosa.come si fa a fare correttamente una terapia da uno psicologo?

    mi spiego,io ci vado da un paio d'anni ormai.e mi sembra totalmente inutile.esco da lì e penso di aver perso tempo.ho letto in giro di gente che piange dallo psicologo,che litiga o si arrabbia con lo psicologo.io non faccio nulla di tutto questo.parliamo tranquillamente,anche se devo dire che vado solo quando sto in periodo "su",e comunque non mi soffermo sulle cose interiori quanto sui fatti,che poi lui interpreta.quando sto male non vado,non riuscirei a parlare,e lui sa perchè.

    però ci sono cose che non riuscirei mai a dirgli,ma è proprio necessario che lui sappia tutti i fatti miei?io non credo.dove sbaglio?c'è qualcuno che sente benefici dalla terapia?

    grazie in anticipo.

  6. Ciao, ti assicuro che non è così, non è per niente "provolone". Anzi è estremamente professionale. Ed ha anche un modo di condurre le sedute bello "tosto": quando vede delle resistenze da parte mia, picchia duro e devo dire, che anche se alcune volte sono uscita dal suo studio con le gambe piegate, ne valeva proprio la pena perchè il risultato che ho ottenuto in così breve tempo sorprende perfino me stessa. E poi perchè dici che ti sembra strano che un terapeuta provi attrazione per un suo/una sua paziente? Guarda che sono esseri umani! Certo, è meglio che non capiti, ma se capita?

    Ciaoooo!

  7. CIao, secondo me è normale che la paziende di uno psicoterapeuta puo' invaghirsi di lui per vari motivi : perchè ti ha aiutato moltissimo, perchè ti ascolta e ti comprende...... Mi sembra strano il contrario, o meglio, molto poco professionale!!! Anch io mi ero invaghito della mia psicologa.....( purtroppo lei no :deadtired: ). Cmq non è molto professionale! Dal tuo racconto sempra un pò provolone!!!!

    Buona giornata!!!

  8. Da circa un anno sto facendo psicoterapia e ne ho tratto un enorme beneficio: ora mi sento rinata. però c'e un problema: fin dalle prime sedute ho sentito una forte empatia e poco dopo ho cominciato a provare un'attrazione vera e propria nei confronti del mio terapeuta. Poco dopo mi sono accorta che era la stessa cosa anche per lui. " Ok " mi sono detta " Transfert e controtransfert. Vuol dire che la terapia funziona " ( anche se non sono psicologa, a causa dei miei studi e del mio lavoro, ho un buon know-how sui temi legati alle teorie psicologiche e alla psicoterapia ). Il fatto è che col tempo sono diventata sempre più consapevole che tra di noi c'è qualcosa di più e di diverso: credo che ci sia un vero e proprio interesse uomo-donna. Un "innamoramento" vero e proprio. Specialmente nelle ultime sedute sentivo che c'era del non detto che andava affrontato in qualche modo. Ieri ci ha pensato lui: all'inizio della seduta mi ha detto che la terapia si può concludere a Settembre e io mi sono detta d'accordo ( continueremo però le sedute per tutto Agosto ) e poi, parlandomi delle motivazioni relazionali interpersonali e partendo da molto lontano mi ha detto che, se all'interno della relazione terapeutica nasce una motivazione di tipo sentimentale-sessuale, poichè non è funzionale allo scopo della terapia, bisogna...e io a quel punto sono intervenuta e ho detto " gestirla e risolverla all'interno della relazione terapeutica " ( come dettano tutti i crismi della psicoterapia ) e lui ha continuato " sì, oppure metterla da parte " (!!!! ). COSA INTENDEVA DIRE? Le mie amiche psicologhe mi hanno detto che è più una risposta da uomo che da terapeuta, che è come se lui mi avesse detto: " adesso non si può, perche non è funzionale alla terapia. Se ne parla da Settembre in avanti ". Voi siete d'accordo con loro? O avete altre letture? Aspetto con ansia il vostro parere, Grazie mille

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