Salve a tutti, mi sono iscritta da poco e per ora mi sono limitata a intervenire in qualche discussione in attesa delle parole giuste per esporvi il mio problema. Spero che qualcuno possa darmi un parere o dei consigli su come migliorare.
Ho 24 anni, sono fidanzata con un ragazzo meraviglioso da 7 anni, ho il mio gruppo di amici, le mie conoscenze all’ Università e da poco ho raggiunto la serenità anche in famiglia… “che problema hai dunque?”… direbbe qualcuno..
Il problema è che mi sono accorta di avere un comportamento che mette in soggezione chiunque mi si pari davanti e tutto ciò a diversi livelli, dal più stretto col mio ragazzo al più occasionale con i colleghi.
Ho sempre avuto amici, alle elementari, alle medie, alle superiori…ma alla fine di ognuno di questi cicli li ho sempre persi, come se io non fossi capace di entrare nel loro cuore …ed è anche comprensibile: non sono affettuosa e non sono espansiva.
Non sono praticamente mai stata sola, ho avuto anche “la migliore amica” alle superiori ma dopo il diploma è finito tutto, persi completamente i contatti.
Non si può nemmeno dire che sia egoista perché ho sempre cercato di rendermi utile nei confronti degli altri, soprattutto in ambito Universitario…ho sempre prestato appunti e fornito spiegazioni… insomma perché allora sentirsi in imbarazzo con me..
Fino all’ età di 17 anni avevo il mio gruppo di amiche, poi ho conosciuto il mio ragazzo… Io a quel punto non ho fatto l’ errore di mollare loro per stare solo con lui ma piano piano sono loro ad aver mollato me…quindi mi sono inserita nel gruppo del mio ragazzo….ormai ci sono dentro da 7 anni ma ancora tutti si rivolgono a me con tono quasi reverenziale. E’ come se li mettessi in soggezione, si discute tranquillamente ma mai nessuno scherza con me come se temessero una reazione negativa da parte mia.. Eppure non sono permalosa..
Ma la cosa più drammatica è che metto in soggezione pure il mio ragazzo, per carità abbiamo un bellissimo rapporto e ci aiutiamo a vicenda… posso dire che lui sia l’ unica persona con cui sia mai riuscita ad essere un po’ affettuosa, posso dire che lui sia il mio unico vero amico… però ci sono dei momenti in cui lo spiazzo e ciò che fa diventa frutto di lavoro razionale per non sbagliare.
Della mia famiglia mi limito a dire solo che ho dovuto sempre lottare per conquistare tutto, compresa la dignità. Sono cresciuta a pane e maschilismo, sono sempre stata ostacolata in tutto e lasciata sola per indurmi a mollare e da sola ho ottenuto tutto ciò che si potrebbe desiderare a quest’età e sento di poter ottenere il massimo se solo riuscirò a liberarmi da questo muro che mi divide dagli altri.
Lo so, la durezza che tutti avvertono in me dipende da quest’ ultimo aspetto e fin qui ci sono arrivata, ma non mi basta, non mi serve una giustificazione, non mi serve scaricare la colpa su qualcuno, voglio solo andare avanti nel migliore dei modi.
Scusate se mi sono dilungata, spero tanto che qualcuno possa darmi qualche consiglio per aiutarmi a buttare giù il muro.
Saluti