grazie bissa!
Non so come tu giunga a conclusioni di controtransfert, ma come hai notato, se ben gestiti dall'analista e da te, tutti i "sentimenti trasferiti" possono rivelarsi utili risorse. Ti rispondo un pò in termini generali.
In tutte le analisi c'è qualche "trasferimento" compresi pure i messaggi importanti per l'analista derivanti dal controtransfert, (sempre che non rimanga troppo impicciato lui stesso affettivamente, compensando o proiettando cose personali o parti affettivamente significative di sè da lui rimosse, o ancora, stia così elaborando grazie a te una sua vicenda). Anzi, oggi una dose "sana" di controtransfert è considerata utile. Pensa se "ma chi se ne frega di questa" fosse la norma di ogni terapia!
Indipendentemente dagli orientamenti (chi dice che deve dire tutto, chi che non deve investire i pazienti di troppi gravami non utili) è importante che il terapeuta non alteri la sua struttura psichica e che gestisca consapevolmente tutto. Il far gravare su di se il/i problema/vissuto del paziente, ridà nuove energie al terapeuta, a meno che non risponda "sempre" nevroticamente sullo stesso piano del paziente (come in una rivalsa), non favorendo così alcun suo miglioramento.
Non bisogna confondere però ciò con la sintonia ed empatia, che aiuta l'analista a mettersi nei panni altrui, sapendo come ricevere gli stimoli del paziente.
In quest'ottica il controtransfert è utile come ogni sentimento positivo per l'esito della terapia, come parte del totale delle risposte dell'analista, senza vendette o rivalse, come nel caso di identificazioni proiettive e complementari (per es: risentimento in risposta alla rabbia e agli attacchi del paziente dove l'analista si identificherebbe "con gli oggetti interni del paziente, ad esempio col suo Super-io". Come quando il paziente tratta l'analista come un oggetto interno (proiettato): l'analista si sente trattato come tale, si identifica con questo oggetto" e risponde con risentimento alla rabbia e agli attacchi del paziente, provando risentimento verso il paziente e forse anche comportandosi con lui in modo risentito. Un casino, insomma! ).
Il terapeuta competente, proprio per la familiarità con l'inconscio e con le proprie dinamiche esistenziali, sa affrontare i sentimenti controtransferali e può far crescere un rapporto. I terapeuti fanno analisi essi stessi apposta per questo! Proprio per comprendere, contenere ed elaborare le proprie reazioni.
Nel controtransfert sintonico l'analista ascolta e osserva l'altro, notando che emozioni gli suscita, in un personale coinvolgimento che, con l'attività spontanea del sé, favorisce l'introiezione di aspetti transferali e risposte controtransferali adeguate.
Se il tuo terapeuta fosse coinvolto in un controtransfert illusorio potrebbe applicare meccanicamente un modello teorico o avere atteggiamenti difensivi egli stesso (resistenze). Non so che caso è il tuo, nè è il caso di analizzarlo, tantomeno ti sarebbe utile saperlo.
La sua esperienza e formazione dovrebbe ridurre proprio la possibilità di non vedere quelle illusioni che sono invece così normali per tutti noi.
Ciaooo e auguri per il tuo bel tipo... di terapia! Facci sapere com'è andata!