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oscar

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Contenuti inseriti da oscar

  1. La questione non è sapere se è lo schema a ripresentarsi in terapia e confermarlo, come Arley stessa ha scritto, o l'opposto. Quel che è utile è affondare nelle emozioni dello schema vissuto mentre si sviluppa e ridiscuterne insieme al terapeuta mentre accade. Rielaborare, fare l'esperienza diversa del cambio dello schema stesso... Sentire cosa accade rielaborare ancora e così via. Vedere la crisi come un'opportunità è il segreto di pulcinella, tanto ovvio quanto ignorato. questo è un dato interessante ed utile da approfondire...
  2. oscar

    desinenza

    care giornate cavalcando l'acqua in sella al materassino
  3. Questa rigidità è un punto importante della terapia. Si immagina si sia discusso a lungo del perchè-per-come, se conviene continuare a essere "velati" nel chiedere aiuto e blabla... Se no, che ci andava a fare lì? questo serve proprio a confermare lo schema "ghe pensi mi", cosa che continuando la terapia, sembra non stia facendo (ancora?) Arley, sia pur tra tante perplessità. A volte troviamo tutte le scuse per abbandonare un percorso in realtà difficile e duro. Può essere utile invece, ripensare abbastanza a quanto avvenuto in seduta (lo facciamo in fondo qui) e soprattutto a ciò che si è "sentito". Ma occorre lavorarci con calma anche da soli e portare il frutto delle elaborazioni personali la volta successiva, per dare fondamenta più solide ad ogni seduta stessa. Per certi versi è stato proprio facendo leva su questo suo stile di pensiero che ha trovato la forza di fare ciò che non credeva fino a poco prima. Difese che fanno parte del problema, in attesa, come dici, della prossima "tana t'ho ribeccato". Occorre lavorare sulla loro relazione, come esempio paradigmatico di schemi replicati altrove. Per questo le ha dato un'occasione da non perdere, come diceva pure Ilaria. Rispetto invece alla professionalità e confidenza, in generale un certo distacco occorre, ma non c'è un manuale che imponga "sempre" il "lei" o un piedistallo sul quale porre "il modello figo da seguire" (sebbene il modeling sia efficace). Dipende da caso a caso, soprattutto con i pazienti che fanno un pò di confusione. La confidenza va gestita molto bene, sebbene in alcuni casi può aiutare ad aprirsi. Schemi di comportamento del canovaccio della tua vita, e che tendi a ripetere, o un "piano di vita" per dirla alla Berne. Prova anche a googlare su "analisi del copione" Si. Uno schema è proprio questo. Ne abbiamo già parlato. L'esigenza di perfezione di sè (che non si raggiungerà mai), e la richiesta di perfezione in chi stimiamo è proprio una delle trappole dalla quale uscire per poter chiedere aiuto e abbandonarci al piacere delle nostre debolezze. In modo equilibrato. aò a ragà... ma sto topic è un tornado... e damose na calmata... sù...
  4. Se si parte da lì, la strada è in discesa, è come "mettere in mezzo l'argomento"... Che mi pare sia nemmeno tanto secondario... Nel senso dell'accorgersi che un'emozione crea problemi quando non "è già troppo tardi". O il fidarsi dei propri microsegnali emotivi rispetto a qualcosa che non va. Ecco! Il posto in realtà non è adatto (giusto!), ma la traccia di lavoro è questa. Arrabbiarsi occorre! anche con lo psi. E sebbene si sia coscienti di un problema, finchè non "passa" per vissuti emotivi, (innaffiando fazzoletti di lacrime, picchiando lo psi, scavando nei propri scheletri toccando la morte, o come è più congeniale a sè), sarà solo cinico resoconto di sè. Altra traccia di lavoro... Si è veramente liberi quando "non ci si fa problemi nell'esternarle", anzi, nemmeno ci si pone il problema. Se ci sono, negarle intrappola solo chi se le nega. ohhh grazie... mumble... e ora come la manifesto quest'emozione?
  5. oscar

    desinenza

    pizza a colazione ti evita la flatulenza del fagiolone
  6. oscar

    desinenza

    tino ha la bocca piena. Sarà un mattiniero o un mangione?
  7. oscar

    Enzo Biagi

    ste, è amato per gli stessi motivi per cui è odiato... solo che per gli "amanti", quelle sono qualità
  8. questa ragazza "mi legge nel pensiero"...
  9. Questo è interessante per la tua "non" conoscenza emotiva. Tu ti metteresti insieme ad uno che non conosci? Compreresti una macchina usata da lui? Ti "fideresti"? Ti fidi delle tue emozioni? E se qualcuno ti offende nei tuoi sentimenti, alzi la voce di più con quel tipo, o lo fai più facilmente con quelli che stimi? soltanto gioiendo a fondo di sè si può gioire appieno degli altri. Anche S. Francesco ci sembrerà "difettoso" se non avremo un cuore aperto e fiducioso con noi. Come mai poter andare verso l'agape (una sorta di amore incondizionato da pretese di ricambi) di cui parla filotea, altrimenti? aò a judì... e se sapevo che eri così brava a riassumere... mica mi smazzavo e leggere tutto e a rispondere?!??? Ufff o mamma... e di che responsabilità mi investi... In realtà tutti noi possiamo buttar li qualche ipotesi, come faccio io ora. A dir la verità vi vedo tutte e tre diverse, con storie e problemi diversi, anche se come tutti, con alcuni punti in comune, come molti che fanno psicoterapia o che si ritrovano in un gruppo di autoaiuto. Le cose non accadono mai a caso, e già il sito, il forum e il titolo del topic "attira" una certa tipologia di persone, anche se non tutte per lo stesso esatto motivo. In secondo luogo credo che juditta, si sottovaluti un pò (ma vah? ) e sia in grado tranquillamente di aiutare tante persone e dare tante risposte. Piuttosto, nel corso di questa discussione si è creato "un gruppo" che vede nel nemico comune "il disagio psicologico", uno psico-figo, una rigidità caratteriale, un copione, o qualsiasialtracosa", un qualcosa da sconfiggere. Ciò accomuna i membri del gruppo e fa percepire più "grandi" i punti in comune. Capita a tutti questi gruppi che hanno un obiettivo comune, ci si sente confortati e meno soli, accettati per il "pari grado", e si accettano più facilmente i suggerimenti pratici dalle "compagne di sventura", specie da quelle che stanno "un passo avanti". Sono "alcuni" dei principi base dei gruppi di autoaiuto. La voglia di condivisione spesso ci fa vedere alcuni pezzi di storie degli altri come le nostre, (- ma sì..., sai che sembra proprio quello che ho vissuto io? Sai che "mi leggi nel pensiero", era quello che volevo dire io - sono le frasi tipo) e di lì a poco si generano dei meccanismi virtuosi (e proiezioni virtuose) che fanno il successo di gruppi del genere.
  10. ma come ti viene... arley? Com'è andata ieri pom?
  11. prima di farsi autodiagnosi... danger, calma... Possibile che queste tre righe cancellate non gliele hai mai poste in questo modo? Non so che approccio tu stai seguendo, analitico? Cognitivo-Comportamentale? che per metodo fa riferimento solo al pensiero cosciente, o razionale? Quest'approccio lavora e guarda le emozioni (ES o sue parti) per renderle cognite, indagabili, in altre parole: auto osservandosi per rendersi coscienti. Cercando di far spiegare, l'associazione tra la cosa cognita e un'emozione associata. Il meccanismo, nel nostro caso. Se invece usasse una terapia razionale emotiva? partendo dalla modificazione delle emozioni per poi retroattivamente "far riferimento" ai pensieri associati? Come la giri o la si volti, per un problema d'autostima non penso serva a un gran che essere edotti sui meccanismi, quanto lavorare sui sostegni che la determinano. Dare possibilità di scelte nuove che consentano di vedere diversamente il passato o di sperimentarsi nel successo (ma poi che facciamo, torniamo dai comportamentisti?). Ciò però ti obbligherebbe a "fare prove" con potenziali partner che potrebbero seriamente mettere in discussione la tua attuale relazione. E' un rischio di cui tenere conto e di cui ha parlato pure la psi di Giusy, quando le ha accennato ai rischi di una psicoterapia. Juditta, riconosci le tue emozioni "in tempo", e soprattutto, ti fidi di loro? Se ci fossero ombre in questi aspetti la razionalizzazione di tutto non sempre giova... anzi!
  12. [OT] juditta, le risposte a te meritano impegno, il rispetto di una lettura attenta di tutta la storia. Non è mica un breve e rilassante gioco come questo... Perchè svalutarti con risposte di circostanza? [fine OT]
  13. ohhh.. grazie... ma io sono un diario e non posso rispondere. Posso solo ascoltare, anzi questa stessa risposta nemmeno dovrebbe esistere...
  14. oscar

    desinenza

    non se lo farà ripetere e svolazzerà
  15. mmmfffgghh fff mmmblg blub gghhgh...
  16. oscar

    desinenza

    gli attaccherei un paio di ali per....
  17. oscar

    desinenza

    retta la via larga la foglia, non abboffarti che tu non voglia
  18. ciao Juditta, buona giornata!

    un kiss

  19. oscar

    desinenza

    otto galline una volpe e un pò d'uva fanno una buona colazione?
  20. oscar

    desinenza

    oi ohi che mal di pancia mi verrebbe... .
  21. Per l'ignoranza è ovvio che si. Per l'indifferenza forse proprio no, ma dipende da rispetto a cosa ci si riferisce.
  22. oscar

    desinenza

    vostro piacere di mangiarli
  23. Si, abbastanza attivo... si. Giorno giallo anche a te!

    :)

  24. Giusy, invece di fare la figlia, prova a pensarti genitore dei tuoi genitori. Scopri i loro limiti, e amali per le loro debolezze, meschinità, rigidità e pretese comprese, senza investirli di compiti che non possono assolvere. Ogni loro limite dimostra quanto sei avanti tu rispetto a loro. Un bimbo non capisce tante cose che non sempre gli si può spiegare. Spesso ti fa dei casini e a volte si scaglia pure contro di te. Loro sono bimbi in tanti, ma tanti aspetti. Quello che non capiscono non ha valore o non esiste. Sii il loro genitore. un
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