Vai al contenuto

sospiro

Membri
  • Numero di messaggi

    91
  • Registrato dal

  • Ultima visita

messaggi di sospiro

  1. scusa ma dove sei daccordo con me? mi e' sfuggito qualche cosa? Bohhhhh

    sono d’accordo sui fondamenti degli articoli che hai riportato ma non sotto tutti gli aspetti: diciamo che è ovvio che fare eccessivo uso di marijuana porta a sconvolgimenti psico-fisici… però non sono d’accordo di come vedi l’intera questione.

    È un po come percepire l’intero mondo basandoti soltanto su ciò che vedi senza usare l’olfatto, il gusto, il tatto, l’udito… eccedi con i commenti sottolineando la tossicità della cannabis rivelandola in realtà per ciò che non è a tutti gli effetti.

    Ma questo è solo un mio parere, l’interpretazione è avversa alla realtà dei fatti in fin dei conti…

    Forse io ti ho dato l’impressione di essere un estremista che pensa solo al piacere personale o chissà cosa… mi piacerebbe che tutti, almeno una volta nella vita, si fermassero a vedere le cose sotto il più ampio numero di punti di vista, non so se do l’idea di ciò che penso…

    Anche se io stesso fatico a farlo ma ci metto impegno nel provarci…

    È stato un piacere confrontarmi con te… :D:

  2. se è giusto complimenti!

    ma spiegami perchè l'età non può essere ad esempio 1,2,10 il numero civico 20 e il maggiore avere comunque gli occhi blu

    l'ho spiegato qui

    in tutto ho trovato 14 terzine utili e 14 prodotti delle relative terzine. visto che in teoria all'affermazione "il prodotto delle loro età è pari al numero civico di quel portone." il personaggio che ha visto il numero civico (perchè spero che l'abbia visto altrimenti ho sclerato per niente!) ha notato che il numero che lui ha visto compare 2 volte tra i prodotti calcolati e cioè il 36.

    se avesse visto uno qualsiasi degli altri prodotti non gli sarebbe servito l'aiuto sucessivo che l'amico gli da!

    ovvero dice che il figlio più grande ha gli occhi blu! prima di giungere alla conclusione non potete immaginarvi quanto ho sclerato per capire che cosa centrasse il colore degli occhi con l'età. poi mi sono accorto che l'aiuto era: IL FIGLIO PiU' GRANDE!

    quindi ho eliminato la terzina 1.6.6 perchè non c'è un figlio più grande bensì due gemelli più grandi e quindi con la stessa età

    la conclusione è dunque 2.2.9!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. ci son 3 gatti maschi neri ,4 gatti maschi bianchi,2 gatti rossi

    che se la spassano con 5 gatte femmine . queste 5 gatte femmine

    sono di vari colori e partoriscono 20 gattini , sapete indovinare quanti gattini

    per ogni colore?

    ogni gatta partorisce 20 gattini o sono i gattini partoriti in totale dalle 5 gatte? :p:

  4. e non è che siccome uno si droga fa una cosa sbagliata a prescindere..

    dipende da come lo fa.. in che contesto in che modo .. a che fine. .etc etc..

    insomma non vi è nulla di nobile nel rifiutare l' esperienza e nel condannare chi invece la fa .

    direi che è ben piu' virtuoso chi sperimenta senza timore.. e ne esce indenne.. e soprattutto non condanna gli altri per la vita che fanno e le loro scelte.

    direi che la virtu' che dovremmo cercare sempre è quella della libertà ...

    quindi cerchiamo di immaginare se fosse possibile un domani essere liberi di fumare uno spinello ( consapevoli dei danni che procura) senza dover andare di notte in un vicolo malfamato cercando uno spacciatore.. io mi sentirei piu' tranquillo sapendo che mio figlio è andato dal tabaccaio.

    io personalmente mi devo inchinare di fronte a queste tue affermazioni...

  5. comunque tex non sono d'accordo col tuo modo di affrontare questo dibattito. Qui siamo su un forum, non a un convegno di scienziati. Hai postato varie ricerche (a parte in inglese...) e sospiro in risposta ne ha postate altre...Bene...nessuno di noi ha la competenza per poter giudicare quale ricerca sia "giusta". Non siamo medici, ne ricercatori. Non siamo in grado di stabilire se il metodo con cui sono state condotte queste ricerche è corretto o meno. Non siamo in grado di stabilire se le conclusioni a cui arrivano queste ricerche siano corrette o meno...

    Per cui che senso ha? Tu decidi di credere a quelle che portano acqua al tuo mulino, e noi a quelle che portano acqua al nostro. Così siamo tutti fermi al palo e non ci siamo mossi di un millimetro nella direzione del dialogo. Che poi tra parentesi dare dei fumati a degli medici solo perché le loro idee vanno contro alle tue mi sembra scorretto!

    Allora hanno molto più senso gli interventi di mio, che si pone il problema "esistenziale" se abbia senso o meno cercare di alterare il proprio stato di coscienza con sostanze...io ritengo di si, lui magari di no, però almeno se ne può discutere. Ma cosa possiamo discutere di ricerche che non abbiamo i mezzi per interpretare?

    trovo che tu ti si sia espressa in maniera eccellente con questo messaggio. non avrei saputo dirlo meglio... :Whistle:

  6. leggete bene bene e poi fatevi un giudizio su greenspoon ed i suoi sequaci.........rispondero' piu' tardi

    con attenzione.....................l'esca ai pesci funziona sempre.

    ok, vorrei che fosse chiaro che io non voglio (soprattutto non c'è motivo per..) farti cambiare idea, tu hai ed avrai sempre il mio rispetto a prescindere dal fatto che ti abbia valutato troppo monotematico (come magari tu lo pensi di me)...

    citando articoli sugli effetti dannosi del fumare marijuana non è un buon motivo per vietarla poichè anche se si fa questa campagna di informazione a SENSO UNICO, non toglie il fatto che chi se la vuole concedere se la concede cmq, vuoi per esperienza personale derivata dall'uso sporadico della sostanza o per altro, c'è sempre un gran numero di utenze che valuta tutto ciò che hai riportato come falso. e non dico che nemmeno loro abbiano ragione, anzi hanno ancora più torto di chi dice a priori che la marijana è da scartare senza vederla da tutti i punti di vista.

    è un pò come i messaggi di attenzione che compaiono sulle sigarette: pur essendo scritti belli in grande c'è sempre un maggior numero di persone che comincia a farne uso pensando che a loro non possa nuocere.

    il fatto è che con criterio nulla fa male. è questo il punto a cui vorrei arrivare. che sia legalizzata o meno in questo momento in italia la marijuana, c'è sempre chi ne abusa, e questo fatto non lo si potrà mai fermare. e non è giusto sentire dire: "una volta legalizzata, ci sarà cmq sempre più gente che ne abuserà!", perchè questo significa avere un pregiudizio! vorrei far capire che legalizzando la marijuana lo stato ne potrebbe trarre vantaggi economici, le organizzazioni malavitose si indebolirebbero... ma anche questo non basta, c'è tutto un mondo di libertà che viene privato a chi si vuole concedere 10 minuti di relax senza nuocere ad altri! chi si fuma della cannabis trattata come si deve, sicuramente starebbe meno male di chi la compra dallo spacciatore di turno da cui non si sa cos'abbia mescolato all'interno per "diluirla".

    ci sono anche altri metodi cmq per la somministrazione dei principi attivi della cannabis, vorrei farvelo presente:

    L’uso di un vaporizzatore riduce la tossicita’ del fumo della marijuana

    Unica alternativa al fumo come forma di assunzione di marijuana a scopo terapeutico, e’ a tutt’oggi un farmaco, il Marinol, che ha come principio attivo il THC in forma pura. Ma per i pazienti che soffrono di nausea dovuta alla chemioterapia, il farmaco si e’ mostrato inefficace e in molti casi fumare la marijuana e’ l’unica opzione attuabile. Gli argomenti contro la marijuana terapeutica potrebbero presto essere messi in discussione con l’utilizzo di un vaporizzatore.

    Secondo uno studio recente del “California NORML and MAPS” (Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies) l’effetto nocivo del fumo della marijuana sarebbe evitato con l’uso di un congegno vaporizzante. La ricerca condotta dal Chemical Labs, a Canton in Massachusetts, ha comparato i vapori della cannabis riscaldata in un vaporizzatore di erbe, il Vulcano, con il fumo prodotto dalla combustione. Il Vulcano riscalda l’erba ad una temperatura tra i 130 e 230 gradi C, dove i vapori medicinali sono prodotti, ma sotto la soglia di combustione. I vapori contengono prevalentemente THC, il maggior componente attivo della marijuana, mentre il fumo prodotto dalla combustione contiene piu’ di altre 100 sostanze chimiche. Quindi la marijuana medica puo’ essere assunta efficacemente con l’uso del vaporizzatore eliminando i rischi del fumo. Tramite l’uso di uno spettrometro di massa cromatografico a gas (GCMS) per esaminare i componenti gassosi, l’analisi ha mostrato che i vapori del Vulcano sono notevolmente puliti e consistono per il 95% di THC con tracce di cannabinol (CBN), un altro cannabinoide.

    Il “NORML and MAPS” sta adoperandosi affinché la Food and Drug Administrations (FDA) approvi l’uso di questi vaporizzatori. Come primo passo, il Dottor Donald Abrams della “University of California” di San Francisco, ha presentato una richiesta di fondi al “California Center for Medical Cannabis Research” di San Diego, per testare il Vulcano in soggetti umani.

    vorrei che fosse ben chiaro questo messaggio. io stesso in casa ho un vaporizzatore VAPIR-ONE che uso sporadicamente per aromaterapia. ogni tanto (quando mi è data l'opportunità) nel filtrino ci metto una cima di marijuana senza additivi (tutta al naturale) e devo dire che non c'è combustione, i 63 principi attivi della cannabis sono quasi puri (mi sembra che cmq un 0,5% di sostanze cancerogene si presentino)...

    e comunque in fin dei conti, per quanto riguarda il discorso in generale, va bene così... se non ci fossero le differenze di opinioni non ci sarebbero nemmeno le opinioni... se non ci fossero le persone col paraocchi non ci sarebbero nemmeno le persone senza paraocchi :Whistle:

  7. si e' vero centinaia di scenziati sono spie del governo e dedicano il loro sudore per degli studi fasulli....ma per piacere.

    vorrei porti una domanda sospiro, cosa ne pensi della cocaina ? dovrebbero anche questa legalizzarla?

    io ho riportato fedelmente ciò che c'è scritto nell'articolo, era ovvio che tu, tanto sicuro delle tue ricerce, trovassi un cavillo che ne comprometesse l'intero discorso...

    a me non importa se c'è gente come te, che per il mondo in cui sei stato allevato o che so io (ovviamente non ti conosco), che rifiuta a priori ogni cosa che va contro il suo "credo" ed i suoi "ideali". ti fa onore quando difendi ciò in cui credi, però sarebbe anche onesto da parte tua non estremizzare la cosa come hai fatto più volte in questo topic. poi decidi tu quello che dici, in italia c'è la "libertà"... d'espressione!!!

    per quanto riguarda la cocaina ed altre droghe pesanti.

    siccome anche qui non si può generalizzare, io cmq in linea di massima sarei prpenso ad una "mini"-legalizzazione.

    adesso però non sottolineare questa mia frase, non è questo il discorso.

    ah, puoi anche dirmi che faccio propaganda... non mi offendo, infatti quel convegno è un luogo di drogati (soprattutto i dottori che vengono a parlare per spiegare gli effetti della cannabis) che pensano soltanto a fumare e a sballarsi (ovviamente l'ho detto in modo sarcastico, quel convegno è il fulcro del movimento anti-proibizionista: una delle poche cose belle che questo paese sta portando avanti con criterio e responsbilità!!!)

  8. Allora mentre ne trovi uno tu ne propongo un altro io... forse molti lo sanno risolvere perchè questo tipo di indovinelli è stato "famoso" per un po' di tempo, ma tentar non nuoce...

    Non mi ricordo il testo esatto, me lo invento sulla base della "strada da seguire per arrivare alla soluzione"... :D:

    Due amici si incontrano per strada, uno dice all'altro:

    - Ma ciao, da quanto tempo! Come stai?

    - Ciao! Tutto bene grazie. Mi sono sposato ed ora ho tre figli...

    - Che bello, e quanti anni hanno i tuoi figli?

    - Beh, la somma delle loro età è 13.

    - Ma è impossibile così capire quanti ha ognuno...

    - Hai ragione, allora tieni presente che il prodotto delle loro età è pari al numero civico di quel portone.

    - Mmmmmmmmmmmmmmm...

    - Ah dimenticavo, il più grande ha gli occhi blu!!!

    - Allora ho capito quanti anni hanno!

    E glielo dice...

    Quanti anni hanno rispettivamente i tre figli? ^_^

    dopo averci perso più di un paio d'ore sono giunto a questa conclusione:

    ho calcolato tutte le "terzine possibili immaginabili che danno come somma 13. qui vado escludendo immediatamente le terzine che ho trovato doppie come posizione degli addendi.

    1.1.11

    1.2.10

    1.3.9

    1.4.8

    1.5.7

    1.6.6

    2.2.9

    2.3.8

    2.4.7

    2.5.6

    3.3.7

    3.4.6

    3.5.5

    4.4.5

    poi ho calcolato i prodotti delle terzine che in ordine sarebbero:

    11

    20

    27

    32

    35

    36

    36

    48

    56

    60

    63

    72

    75

    80

    in tutto ho trovato 14 terzine utili e 14 prodotti delle relative terzine. visto che in teoria all'affermazione "il prodotto delle loro età è pari al numero civico di quel portone." il personaggio che ha visto il numero civico (perchè spero che l'abbia visto altrimenti ho sclerato per niente!) ha notato che il numero che lui ha visto compare 2 volte tra i prodotti calcolati e cioè il 36.

    se avesse visto uno qualsiasi degli altri prodotti non gli sarebbe servito l'aiuto sucessivo che l'amico gli da!

    ovvero dice che il figlio più grande ha gli occhi blu! prima di giungere alla conclusione non potete immaginarvi quanto ho sclerato per capire che cosa centrasse il colore degli occhi con l'età. poi mi sono accorto che l'aiuto era: IL FIGLIO PiU' GRANDE!

    quindi ho eliminato la terzina 1.6.6 perchè non c'è un figlio più grande bensì due gemelli più grandi e quindi con la stessa età

    la conclusione è dunque 2.2.9!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    dev'essere così per forza!!!!!

  9. Il British Medical Journal rilancia l’allarme sulla canapa. Parla lo psichiatra Lester Grinspoon

    Evidenze e pregiudizi

    Tre studi sostengono un nesso fra uso di canapa, schizofrenia e depressione. In realtà lo spinello è usato perché allevia i sintomi delle due patologie

    Marina Impallomeni

    Recentemente, nel Regno Unito, il British Medical Journal ha pubblicato alcuni studi secondo cui la cannabis, a distanza di anni dal consumo, accrescerebbe le probabilità di sviluppare schizofrenia, nonché depressione e ansia. Su questo tema abbiamo chiesto un parere a Lester Grinspoon, psichiatra e docente presso la facoltà di medicina dell’Università di Harvard, che alle proprietà della cannabis ha dedicato alcuni libri fondamentali tra cui Marihuana Reconsidered e Marihuana, the Forbidden Medicine.

    Professor Grinspoon, che cosa pensa degli studi pubblicati dal British Medical Journal?

    Ho cominciato a studiare la schizofrenia nel 1968, ho pubblicato il mio primo libro sulla schizofrenia Schizophrenia: pharmacotherapy and psychotherapy nel 1972, ho dedicato un sacco di tempo ai pazienti schizofrenici, e non ho mai trovato alcuna prova che la cannabis possa causare la schizofrenia. La schizofrenia è una malattia mentale, e una sostanza come la marijuana non può certo provocarla. Nel mio primo libro, Marihuana Reconsidered uscito nel 1971, ho preso in considerazione i diversi miti riguardanti la marijuana dimostrando che erano effettivamente tali, e che molte delle critiche che venivano fatte erano infondate. Nel novembre 1971, poco dopo l’uscita di Marijuana Reconsidered, la rivista Lancet pubblicò uno studio del ricercatore britannico A. M. G. Campbell in cui si sosteneva che la marijuana danneggerebbe il tessuto cerebrale. La cosa interessante è che, quando altri ricercatori hanno tentato di replicare quella ricerca, non ci sono riusciti. In seguito nessuno ha cercato di sostenere che la marijuana possa danneggiare il tessuto cerebrale, e per Lancet aver pubblicato quello studio fu motivo di imbarazzo. Le faccio anche un altro esempio. Come è noto, in taluni casi può accadere che un ragazzo abbia un rigonfiamento temporaneo delle mammelle dovuto a fenomeni ormonali. Ebbene, si è cercato di sostenere che questo potesse dipendere dal consumo di marijuana. Fu fatta una grossa ricerca nell’esercito, che accertò l’infondatezza di questa teoria. Oggi nessuno sostiene più una tesi del genere. Così, a una a una, tutte queste teorie si sono dimostrate false. Per quanto riguarda le ricerche pubblicate sul British Medical Journal, non ritengo che vadano prese sul serio.

    Perché?

    Le spiego. Prendiamo i pazienti schizofrenici. Loro usano sostanze di tutti i tipi in grandi quantità: soprattutto alcool, ma anche tabacco, caffè e marijuana. Ora, perché consumano cannabis? Per le stesse ragioni per cui usano caffè, tabacco e alcool, soprattutto l’alcool: la schizofrenia li fa sentire così male, che vogliono modificare la loro coscienza con l’alcool o con qualunque altra sostanza che possa servire a questo scopo, compresa la marijuana.

    E per la depressione?

    Le persone che hanno sviluppato la depressione all’età di 26 anni – si sostiene sul British Medical Journal – non presentavano ansia o depressione all’epoca in cui avevano cominciato a fumare marijuana. Ma è molto difficile riconoscere precocemente la depressione, perché nei giovani può essere del tutto invisibile. Il fatto è che per moltissime persone la marijuana è un ottimo antidepressivo. In molti casi le persone che erano già avviate a diventare depresse o schizofreniche praticano di fatto una forma di automedicazione. Ho incontrato molti pazienti che usavano la marijuana in questo modo. Se gliela sospendevo per un mese, come facevo in genere, loro tornavano a sentirsi esattamente come prima di cominciare l’assunzione.

    C’è poi un altro aspetto. Dato che il consumo di marijuana si è così diffuso tra i giovani, non crede che, se questi ricercatori avessero ragione, i casi di schizofrenia sarebbero aumentati?

    E invece?

    Invece non è accaduto. Nel 1974 Nature, la più prestigiosa rivista scientifica, pubblicò uno studio secondo cui la marijuana avrebbe compromesso il sistema immunitario. Dunque ci si doveva aspettare un aumento di malattie, in particolare tra i giovani, considerato anche il fatto che passarsi lo spinello favorisce la trasmissione di virus o germi. Aumento che invece non c’è stato. Quello che voglio dire è che nel corso degli anni sono state pubblicate ricerche su riviste scientifiche importanti i cui risultati si sono dimostrati completamente sbagliati.

    Esiste il pericolo che la marijuana possa provocare l’emersione di una schizofrenia latente?

    È stato dimostrato che se lei prende i filmati fatti in casa di bambini (parlo di bambini di tre o quattro anni) che hanno poi avuto una crescita perfettamente normale, e quelli di bambini che invece hanno in seguito sviluppato la schizofrenia, e li mostra a un gruppo di esperti, questi riusciranno a identificare i bambini che avevano le maggiori probabilità di diventare schizofrenici.

    Lei sta dicendo che se una persona ha un disturbo mentale latente come la schizofrenia, questa è destinata a emergere in ogni caso?

    Sì, questo accade a prescindere dal consumo di cannabis. È possibile che alcuni usino la marijuana perché si sentono male senza sapere il perché, e si sentono male perché portano dentro si sé il seme della schizofrenia.

    Secondo lei, perché persiste questo atteggiamento isterico nei confronti della marijuana?

    La responsabilità è del governo degli Stati Uniti che dette avvio alla proibizione negli anni ‘30, con il Federal Bureau of Narcotics. Il suo direttore, Harry J. Anslinger, decise che avrebbe dimostrato agli americani la pericolosità della marijuana e lanciò quella che lui chiamava una grande campagna di informazione. In realtà fu una campagna di disinformazione. Il film Reefer Madness (uscito in America nel 1930, ndr) era pura propaganda di governo. Da allora si è sempre cercato di dimostrare la pericolosità della marijuana. Se lei pensa che negli Usa sono stati arrestati a causa della proibizione 16 milioni di americani, capirà che è molto difficile che adesso dicano “oops, scusate, ci siamo sbagliati”. Un secondo motivo è che a partire dagli anni ‘60 il consumo di marijuana è stato associato alla crescita dei movimenti per i diritti civili e di contestazione. Penso che ancora oggi molte persone abbiano paura di questo. C’è poi un terzo motivo, ed è che intorno alla proibizione ruotano molti soldi. Pensiamo solo a tutti i poliziotti, alle carceri e al personale penitenziario che ci lavora, a tutte le compagnie che fanno i test antidroga, ecc. Sono veramente tanti soldi, e un sacco di persone hanno interesse a che la proibizione continui. Devo però dire che la gente non ha un atteggiamento isterico. Anzi, per quanto riguarda la marijuana sta diventando sempre più preparata, e questo non solo perché ci sono state persone che come me hanno cercato di fare chiarezza sull’argomento, ma soprattutto grazie al diffondersi degli usi medici.

    Come spiega allora i risultati piuttosto deludenti dei recenti referendum?

    Secondo me gli organizzatori hanno fatto il passo più lungo della gamba, mentre questa questione va affrontata con gradualità. In Nevada era stato proposto il possesso personale fino a tre once (circa 85 gr., ndr). Era troppo! Io e lei sappiamo che la proibizione è sbagliata, ma questo risultato non si può ottenere dalla sera alla mattina.

    Spesso si sostiene che la cannabis fumata oggi sarebbe molto più forte in termini di Thc rispetto a quella che si fumava negli anni ‘60 e ‘70. Lei che ne pensa?

    È un’assurdità per due ragioni. Prima di tutto, la marijuana oggi è effettivamente un po’ più forte rispetto al passato, perché le persone hanno imparato a coltivarla, ma non è affatto da 20 a 30 volte più forte, come sostiene il nostro governo. Vorrei che lo fosse, ma non lo è! Diciamo che il Thc presente negli anni ‘60 poteva essere il 2-3%, mentre oggi si aggira intorno al 4-5%.

    Il secondo punto, come ho spiegato nel mio libro Marihuana, the Forbidden Medicine, è che se la cannabis è più potente, è più sicura dal punto di vista dell’eventuale danno polmonare. Infatti alcune ricerche hanno dimostrato che, se il livello di Thc è più alto, si tende a fumare meno spinelli. Comunque non credo che chi fuma marijuana in quantità ragionevole si esponga a un grosso rischio per la salute. Se fumo uno spinello, sto esponendo i miei polmoni a un rischio inferiore che se passassi una giornata a Houston, Texas, dove c’è molto inquinamento. La cannabis è semplicemente una pianta. Gli esseri umani hanno sempre usato le piante sottoponendole a combustione, lo fanno da 200.000 anni. Prendiamo invece il tabacco. Le sigarette contengono tutte le sostanze chimiche che ci mettono le società produttrici. E poi, quale consumatore di marijuana fuma venti spinelli al giorno?

    A mio parere quest’idea che oggi la marijuana sia molto più forte che negli anni ‘60 è dettata da un intento politico ben preciso. I genitori di oggi, che magari da ragazzi fumavano la marijuana e ne conoscevano gli effetti, ora dovrebbero dire ai loro figli di non farlo... Lei cosa ne pensa?

    Ma certo, sono perfettamente d’accordo! È esattamente questo l’uso che si intende fare di questa falsa informazione.

    Secondo lei è casuale che gli studi vengono pubblicati adesso, proprio quando in Gran Bretagna si decide la riclassificazione della cannabis?

    No, penso di no. Sarebbe bello poter credere che la scienza sia assolutamente al di sopra della politica e del pregiudizio, ma spesso non è così. Per esempio il National Institute of Drug Abuse (Nida) ha investito molti soldi in ricerche il cui scopo ultimo era dimostrare la tossicità della marijuana, così da giustificare la proibizione di marijuana e l’arresto di 740.000 persone all’anno negli Usa. Perciò non mi sorprende che il British Medical Journal abbia pubblicato queste ricerche.

    ECCO ORA CHE HO RIPORTATO UN ARTICOLO IN CUI SI SOSTIENE IL CONTRARIO DI QUELLO CHE VIENE DETTO NEGLI ARTICOLI DI TEX, CHI HA RAGIONE? CHI PUO' VALUTARE CHE LE MIE O LE SUE FONTI SIANO PIU' O MENO IMPARZIALI? NON SI ARRIVERA' MAI DA NESSUNA PARTE IN QUESTA MANIERA!!!

  10. vorrei far vedere la cosa dal punto di vista positivo, visto che dal negativo hanno parlato in molti

    La prestigiosa rivista 'Nature Neuroscience' ha appena pubblicato on line una ricerca proveniente dall'Italia che potrebbe rimettere in discussione alcuni meccanismi fondamentali nella trasmissione nervosa e nel trattamento di sue importanti disfunzioni. Per i risultati di questo studio, cui il prossimo numero della rivista dedicherà anche un editoriale, s'ipotizza un notevole impatto sulle strategie di sviluppo di nuovi farmaci capaci di contrastare le malattie nervose e quelle periferiche. La ricerca si è focalizzata sulle alterazioni del sistema endocannabinoide e sull'azione svolta da due neurotrasmettitori implicati sia nelle tossicodipendenze sia nelle malattie infiammatorie e degenerative del cervello. Il lavoro scientifico si è svolto presso l'IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma in collaborazione con l'Università di Roma Tor Vergata e l'Università di Teramo; coinvolto, come supporto, anche lo statunitense The Scripps Research Institute.

    Le aree del cervello si scambiano informazioni mediante una fitta rete di segnali generati dai neurotrasmettitori: tra questi vi sono i cannabinoidi endogeni o endocannabinoidi, la cui azione è simile a quella di alcuni estratti della canapa indiana (cannabis) come hashish e marijuana. Il sistema degli endocannabinoidi si attiva in diverse malattie infiammatorie e degenerative del cervello, presumibilmente per frenare il danno neuronale. Due sono gli endocannabinoidi più coinvolti in tali patologie: l'AEA (anandamide) e 2-AG (2-arachidonilglicerolo). Come già osservato nella sclerosi multipla, sarebbe soprattutto AEA ad attivarsi in caso di malattie neurodegenerative ed infiammatorie, con un effetto neuroprotettivo.

    Per potenziare la sua azione attualmente sono usati a scopo terapeutico i cannabinoidi vegetali derivati dalla canapa indiana che, però hanno effetti collaterali tipici di queste sostanze psicoattive.

    Finora AEA e 2-AG erano ritenuti cooperativi e capaci di svolgere, fondamentalmente, le stesse azioni biologiche. Per tale motivo erano bersagli quasi equivalenti per lo sviluppo di farmaci contro gravi patologie neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la còrea di Huntington, la sclerosi multipla e la sclerosi laterale amiotrofica, come pure per patologie periferiche quali obesità, cirrosi epatica e infertilità. Ora questa ricerca ha evidenziato, per la prima volta, che AEA e 2-AG possono inibirsi reciprocamente. In particolare si è dimostrata la capacità di AEA di ridurre i livelli endogeni di 2-AG. Quindi AEA svolgerebbe il ruolo di endocannabinoide 'buono' e il suo effetto neuroprotettivo in certe patologie scaturirebbe dall'inibizione di quello "cattivo", 2-AG, che ha invece un ruolo prodegenerativo ed è in grado di bloccare alcune sinapsi che normalmente tendono a preservare l'integrità neuronale.

    La scoperta comporta una radicale rivisitazione delle azioni svolte da questi fondamentali neurotrasmettitori ed apre interessanti prospettive nell'approccio farmacologico a quelle patologie correlate a disfunzioni del nostro sistema endocannabinoide. I risultati della ricerca suggeriscono lo sviluppo di farmaci in grado di stimolare la produzione nel cervello di AEA ma non di 2-AG oppure, al contrario, di inibire la produzione di 2-AG: Infatti, le attuali terapie basate sui derivati della canapa indiana attivano indiscriminatamente i recettori dei cannabinoidi del cervello (sia quelli per l'anandamide che per il 2-arachidonilglicerolo), con un effetto contemporaneamente antidegenerativo e prodegenerativo, oltre ad avere degli effetti indesiderati.

    Lo studio ha visto la stretta collaborazione tra due laboratori della Fondazione Santa Lucia: quello di Neurochimica dei Lipidi, diretto dal prof. Mauro Maccarrone, e quello di Neurofisiologia, diretto dal dott. Diego Centone. Coinvolti due dipartimenti dell'Università di Roma Tor Vergata: Neuroscienze e Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche. Per l'Università di Teramo, ha partecipato il Dipartimento di Scienze Biomediche, anch'esso diretto dal prof. Maccarrone. Dagli USA The Scripps Research Institute ha messo a disposizione dei ricercatori italiani un modello di topo geneticamente modificato.

    'Proprio l'interdisciplinarità e la condivisione di competenze scientifiche diverse – sottolinea Centonze - ha permesso di dimostrare un aspetto inatteso dell'omeostasi degli endocannabinoidi che, se confermato anche in altre aree cerebrali, può davvero rivoluzionare il nostro modo di considerare la regolazione della trasmissione nervosa e il trattamento delle sue disfunzioni'.

    In quanto alle ricadute pratiche della scoperta, il prof. Maccarrone evidenzia che 'ora la possibilità di ridurre in vivo i livelli di 2-AG tramite l'aumento di quelli di AEA è piuttosto concreta, visto che già esistono inibitori della degradazione dell'AEA molto efficaci. Più remota è invece la prospettiva di modulare direttamente il metabolismo del 2-AG, per il quale mancano ancora inibitori con potenziali applicazioni terapeutiche'.

    altro

    Il nostro organismo produce naturalmente sostanze che svolgono azioni simili a quelle dei principi attivi contenuti nella marijuana e nell’hashish, derivati della canapa indiana (cannabis): sono i cosiddetti cannabinoidi endogeni o endocannabinoidi. Tali principi attivi quando sono assunti esternamente con l’uso di droghe hanno, notoriamente, effetti stupefacenti; nel caso di persone affette da sclerosi multipla possono però migliorare il decorso della malattia. Sulla base di tale osservazione, come potenziali agenti terapeutici si sperimenta da alcuni anni l’utilizzo controllato di composti in grado di stimolare i recettori per gli endocannabinoidi. Ora una ricerca congiunta della Fondazione Santa Lucia e dell’Università di Roma “Tor Vergata” si è concentrata per la prima volta sugli effetti della sclerosi multipla sul sistema che produce i cannabinoidi endogeni, modificandone quantità ed attività all’interno dell’organismo colpito. Uno studio innovativo che ha capovolto il punto di osservazione sulla relazione tra questa patologia e i benefici indotti da sostanze cannabinoidi. Il lavoro ha avuto la supervisione del professor Giorgio Bernardi, direttore della Clinica Neurologica dell’Università Tor Vergata e responsabile delle Attività di Neuroscienze Sperimentali della Fondazione Santa Lucia nel Centro Europeo di Ricerca sul Cervello.

    I risultati, già disponibili on line, saranno pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Brain”.

    Lo studio condotto negli istituti romani ha dimostrato che l’infiammazione del sistema nervoso centrale, causa degli attacchi di sclerosi multipla, aumenta la produzione di endocannabinoidi all’interno del cervello e nelle cellule del sistema immunitario; inoltre ha permesso di identificare negli enzimi che producono e che eliminano tali sostanze dei nuovi bersagli per farmaci, già in fase di sviluppo, privi degli effetti collaterali degli agenti cannabinoidi al momento disponibili.

    Attualmente il composto più utilizzato a fini terapeutici nei pazienti affetti da sclerosi multipla è il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), il maggior principio della marijuana, che oltre ad essere uno stupefacente possiede numerose proprietà (antidolorifica, antinausea, anticinetosica, stimolante per l'appetito e in grado di abbassare la pressione endoculare). Purtroppo il ricorso al THC, o ad altri agenti che eccitano direttamente i recettori per i cannabinoidi, situati diffusamente nel cervello, è fortemente limitato dalle ripercussioni negative sulle funzioni cognitive e mentali dei pazienti.

    La ricerca ha visto la stretta collaborazione tra il laboratorio di Neurofisiologia Sperimentale della Fondazione Santa Lucia e il Centro Studi sulla Sclerosi Multipla dell’Università Tor Vergata, entrambi diretti dal dottor Diego Centonze. Un importante contributo è venuto da un altro laboratorio della Fondazione: quello di Neurochimica dei Lipidi, diretto dal professor Mauro Maccarrone. “Il nostro studio rappresenta un primo passo verso lo sviluppo di farmaci che non agiscano indiscriminatamente su tutti i recettori dei cannabinoidi nel cervello e nel sistema immunitario, ma – sottolinea Centonze – che funzionino piuttosto da ‘bombe intelligenti’ sulle alterazioni del sistema endocannabinoide specifiche della sclerosi multipla”.

    altro ancora

    Ritardare e alleviare i sintomi dell’Alzheimer: questo importante obiettivo terapeutico può essere raggiunto semplicemente con l’assunzione di marijuana. Secondo quanto affermano i ricercatori dello Scripps Research Institute , infatti, un principio attivo in essa contenuto, il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) può prevenire la caduta dei livelli del neurotrasmettitore acetilcolina meglio di quanto facciano i farmaci attualmente in commercio. In base a quanto riportato sulla rivista “Molecular Pharmaceutics” il THC è in grado anche di bloccare l’aggregazione di proteine che possono indurre un peggioramento dei processi cognitivi e mnemonici tipici dei soggetti colpiti da Alzheimer.

    Secondo i ricercatori i risultati di questo studio potrebbero aprire la strada a nuovi farmaci, tenuto conto anche dei benefici effetti del THC nell’alleviare i sintomi del glaucoma e gli effetti collaterali delle terapie dei tumori e dell’AIDS.

    e poi

    Il fumo di marijuana, a differenza di quello del tabacco, sembra non essere correlato a un aumento del rischio di cancro al polmone. (Il dato riguarda soggetti che fumavano esclusivamente foglie di marijuana, e non hashish, che per essere assunto viene solitamente miscelato a tabacco.) È questo il risultato di una ricerca condotta da ricercatori dell’Università della California di Los Angeles (UCLA). Il dato, che ha sorpreso gli stessi ricercatori, riguarda sia i consumatori “medi” – ossia, secondo la classificazione assunta dai ricercatori, quelli che negli anni precedenti hanno fumato almeno 11.000 “canne” – sia i forti consumatori (oltre le 22.000). La sorpresa è legata al fatto che precedenti studi avevano già dimostrato che nel catrame di marijuana la concentrazione di sostanze cancerogene è del 50 per cento superio a quella che si ha nel catrame di tabacco. Inoltre, il fumo di una sigaretta di marijuana lascia in media nei polmoni un deposito di catrame quattro volte superiore a quello lasciato da una sigaretta di tabacco.

    Ciò sia perché il tabacco e il ‘filtro” di una sigaretta di marijuana sono meno compatti, sia perché il fumatore di marijuana tipicamente trattiene il fumo nei polmoni per un periodo di tempo più lungo. La spiegazione dello strano fenomeno avanzata, in via d’ipotesi, dai ricercatori è che esso sia legato alla capacità del THC, il principale principio psicoattivo presente nella droga, di stimolare l’autodistruzione delle cellule senescenti, rendendo così più improbabile una loro degenerazione in senso tumorale. La ricerca è stata presentata al convegno della American Thoracic Society in corso in questi giorni.

    siccome si potrebbe andare avanti all'infinito citando articoli che parlano bene o male della marijuana giungendo ad un sostanziale pareggio, direi che non ci dobbiamo soffermare sugli studi medici, bensì vederla da un punto di vista più ampio come ho già ripetuto più volte in questo topic.

  11. mi spiace, non ho letto le 8 pagine... lo farò

    io sono assolutamente per l'antiproibizionismo, per le droghe leggere tanto quelle pesanti (anche se ovviamente non le pongo affatto sullo stesso piano e possiamo anche dire che non sono "favorevole" a tutte): il discorso la cannabis (o altre droghe, alcol e tabacco e caffè e cioccolata compresi) fa male c'entra molto relativamente secondo me... è un discorso politico da farsi, non medico o, tanto meno, moralistico:

    per me ogni persona deve essere libera di scegliere qualsiasi cosa per se stessa, anche cose dannose, finchè non limita o danneggia gli altri.... l'uso di qualsiasi sostanza mi sembra un fatto completamente privato, e tale deve restare (il discorso guida è separato)

    e poi il proibizionismo e la repressione non hanno altro effetto che nutrire la criminalità... pessimo effetto...

    ci vorrebbe solo dell'informazione seria (e seria implica realista, l'informazione allarmistica che c'è ora non aiuta per niente... solo a confondere sostanze totalmente diverse) che permettesse di fare scelte consapevoli, e ci vorrebbe un modo per procurarsi sostanze che non facesse lavorare un sacco di criminali e che non mettesse a contatto i consumatori con sostanze magari + pesanti...

    :Applause:

    vorrei fare un breve riassunto:

    1- fumare (qualsiasi cosa) nuoce gravemente alla salute.

    2- fare uso di marijuana (non ho detto fumare, ho detto FARE USO in generale) in dosi non eccessive, non ha mai ucciso nessuno!

    3- libertà significa: essere liberi di fare del proprio corpo ciò che si crede più giusto senza nuocere agli altri.

    4- tutte le sostanze che inducono uno stato psico-fisico alterato sono da considerarsi droghe.

    5- attualmente chi compra marijuana in italia alimenta con i soldi le organizzazioni malavitose!

    6- chi compra la marijuana (o hashish) da sconosciuti per strada, il 99% delle volte compra schifezza che nuoce GRAVEMENTE alla salute in qualsiasi forma la si assume (dentro l'hashish di questo tipo si possono trovare mescolati pezzi di copertoni, lucido per scarpe, ecc...)!

    7- ogni tipo di marijuana ha un diverso contenuto di principi attivi.

    8- non si deve generalizzare dicedo che chi fa uso di marijuana sporadicamente è come un alcolizzato.

    9- da quanto ho letto (tra libri e articoli) la marijuana non crea dipendeza FISICA, cioè non c'è una fase di malessere fisico una volta privati dell'assunzione di cannabis come accade con cocaina, eroina, oppio ecc... ma probabilmente, nei soggetti più instabili, può provocare dipendenza PSICOLOGICA, nella stessa misura che la potrebbe provocare una qualsiasi altra sostanza (droga o meno) generatrice di piacere assunta dal soggetto in esame.

    10- tutt'ora in italia molti malati di sclerosi multipla hanno l'autorizzazione per poter fare uso di cannabis.

  12. Grazie Sospiro..

    ..per quanto sia arduo spiegare con semplici parole quello che si sperimenta in "Quell'Accadere", devo dire che sei riuscito a comunicarmi meglio l'"essenza".. sono riuscita a seguirti bene.. ancora grazie.. per la pazienza! :flowers2:

    ..al momento non faccio meditazione.. a me accade in modo spontaneo quello che hai descritto.. all'inizio, quando tornavo alla percezione duale non comprendevo cosa fosse ciò che era avvenuto.. o forse la mie sovrastrutture mentali erano spaventatate da tutto ciò e non volevano accettare una visione dell'esistenza diversa da quella che erano abituate a percepire fino al momento prima che avvenisse quell'annullamento (non so se sia giusto usare questo termine, lo uso solo per farmi comprendere)..

    ..diverse persone che fanno meditazione mi hanno confermato che può avvenire anche così come accade a me, in modo spontaneo.. un pò come dice J.Krishnamurti: "la verità è una terra senza sentieri".. essa può rivelarsi anche (o soprattutto) quando meno te lo aspetti..

    Per te: :LOL:

    forse riesco ad immaginare la sensazione che provi quando dici che le tue"sovrastrutture mentali erano spaventatate da tutto ciò e non volevano accettare una visione dell'esistenza diversa da quella che erano abituate a percepire fino al momento prima che avvenisse quell'annullamento": timore di rendersi conto che non ci si può attaccare alla normale concezione delle cose, e poichè noi vediamo in maniera opposta ciò a cui teniamo e crediamo che liberarsene significhi fare a meno di quello, in realtà succede il contrario: attaccarsi alle cose vuol dire privarsi della loro vera natura.

    ho letto in molti testi di persone che hanno ricevuto "inaspettatamente" la vera visione delle cose... ^_^

  13. Gentilmente Sospiro, potresti chiarirmi cosa vuoi dire con: "non ce ne accorgiamo"? Se non ce ne accorgiamo come faremmo a dire che è accaduto? Tu hai avuto la consapevolezza di ciò che è accaduto a posteriori, quando sei tornato allo stato mentale duale?

    O forse vuoi dire che non ci accorgiamo di come questo avvenga?...e quindi dire di aver capito vuol significare racchiudere in una concettualità qualcosa che va oltre...

    E poi, scusa :Shocked: , ma non ho capito un'altra cosa: se il Nulla e il Tutto coincidono, poiché il Tutto senza Nulla non sarrebbe Tutto etc... allora dire che in quel momento non si ha Nulla (coscienza, pensiero, etc) dovrebbe voler dire che si ha anche Tutto... o meglio che si è Nulla e si è Tutto... dire che in quell'accadere c'è il non-pensiero o la non-coscienza (ovvero non c'è il pensiero o la coscienza) mi sempra un espressione che crea separazione poiché si esclude il pensiero e la coscienza.. non so.. magari puoi farmi comprendere meglio quanto avevi espresso prima.. :Shocked:

    "A lungo avete voi vissuto sulle vette.

    Oggi dovete discendere negli abissi.

    A meno che non ascendiate discendendo,

    ed a meno che non uniate la valle alla vetta,

    le altezze vi daranno sempre le vertigini,

    gli abissi vi renderanno sempre ciechi"

    M. Naymi

    Partendo dal presupposto (come ho gia detto) che non è possibile spiegare esaurientemente ciò che interviene in quello stato, posso provare a fare più chiarezza rispondendo alle tue domande…

    E’ giusto dire che nell’immediatezza dell’evento ci accorgiamo di come avvenga ma non di come si manifesti. E si può dire che si comprende come scompare. Vorrei far notare questi 3 punti: avvenuta, manifestazione e scomparsa. Ora, non voglio schematizzare troppo l’avvenimento anche se sto proprio prendendo quella strada, ma penso che sia utile farlo in questo momento, senza però attaccarsi troppo a questa “fasulla” schematizzazione. Immagina d’essere consapevole dell’avvenuta nell’istante precedente in cui ancora non si è manifestato lo stato: è un po come quando si sente un suono improvviso e si ha la sensazione d’essersi mossi qualche istante prima che il suono stesso sia partito. Immagina la manifestazione il momento in cui sei dedicata completamente a quello su cui stai meditando, poiché sei MU in quell’istante (in cui non si ha cognizioni di tempo) non hai orecchie, naso, occhi, bocca, corpo o mente, ma allo stesso tempo hai anche tutto il contrario poiché non essendo concepibile cosa sia naso, occhi, bocca, orecchie, corpo e mente, nemmeno puoi sostenere di non averli, forse è troppo complicato ma una volta raggiunto lo stato lo si comprende nella sua semplicità. Immagina che questo stato sia come l’istante in cui il suono che percepisci è perfettamente isolato nella tua mente, quando succede nemmeno ce ne accorgiamo perché è già passato. La scomparsa è quando ci si rende conto dell’inusualità di ciò che è successo, è come se per un istante avessimo visto il mondo sotto sopra mentre lo abbiamo sempre considerato in un’altra maniera, è il momento in cui si capisce da dove il suono è partito, si è manifestato ed è scomparso. C’è un detto che forse può chiarirti meglio le idee: prima di comprendere, le montagne sono montagne ed i fiumi sono fiumi (avvenuta); mentre si comprende, le montagne non sono montagne ed i fiumi non sono fiumi (manifestazione); dopo che si ha compreso le montagne sono montagne ed i fiumi sono fiumi (scomparsa).

    E’ giusto dire che se hai nulla hai tutto, perché così chiudi il cerchio, però è altrettanto sbagliato dire che sia giusto per il fatto che è giusto ciò che è non-giusto, perciò è giusto. Sottolineo di nuovo che il contrasto evidente in ciò che dico deve risaltare all’occhio, proprio per rendere chiuso il paradosso, ma questo non deve essere un’ostacolo per chi è alle prime armi con la ricerca della propria natura (che poi in fin dei conti non è una ricerca ma quindi diventa una ricerca, si finisce sempre lì!).

    Se sono in meditazione e cerco di non avere pensieri, significa che ho coscienza, e se cerco di non avere coscienza ho comunque coscienza, deve sopraggiungere lo stato in cui si ha sia non-coscienza che coscienza (lasciando da parte la separazione tra pensiero e coscienza che sarebbe un’ulteriore spiegazione che andrebbe a complicare di più la cosa…). Il modo per descrivere il fatto è: essere in movimento e fermi nello stesso istante. Tu puoi immaginare di essere in questo stato? Questo può essere uno spunto per la meditazione, dedicare completamente sè stessi (perdere completamente sè stessi) alla realizzazione di questo punto. Significa lasciarsi dietro tutto ciò che non è né movimento né stabilità: Spronare la propria mente dal mondo dualista del movimento/non movimento vedendo il movimento/non movimento come 1 cosa sola indistinta e 2 cose separate nello stesso momento, ma quello che sto descrivendo è tutta una conseguenza di quello che sopraggiunge poiché non posso descrivere con parole (l’ho già detto e so che posso sembrare insistente) l’istante che divide il prima dal dopo.

    Trovo che già nel passo citato di Naymi ci sia tutto il necessario per comprendere la posizione di dualità che assumiamo di continuo ed il nostro desiderio di ricerca della stabilità, dell’eterno, dell’assoluto. Il pezzo in cui si dice “ascendere discendendo” trovo che sia il primo passo, quello di vedere la valle come vetta e la vetta come valle, poi viene il momento in cui si “pareggia” la valle alla vetta (la valle qui rimane valle e la vetta rimane vetta eppure la valle è vetta e la vetta è valle: dualità e singolarità contemporaneamente), poi si ritorna calcando sul fatto che se si vede la valle come valle e la vetta come vetta soltanto, si vede soltanto la metà delle cose.

  14. io ricordo che quando fumavo le canne ne avevo un leggero senso di benessere un momento piacevole e rilassante..

    non mi sembra che in questo chi sia evasione . o fuga o altro . .

    per cui non mi sembra che ci siano argomenti validi per la non legalizzazione..

    spero che in futuro un ragazzo che vuole prendersi dieci minuti di relax non debba andare da uno spacciatre. tutto qui .

    poi se si vuole fare l' eroina il discorso cambia..

    ma anche li sarebbe meglio se lo facesse in un ambito controllato e legalizzato ..

    riassumendo, la vedo come dici tu leftfield

  15. la meditazione da un punto di vista (psicologico) è come la canna...è un fuggire per ottenere un qualcosa....parlo delle meditazioni per trovare il nirvana, quelle tecniche,,,,,io vivo meditando non mi impongo di meditare, meditare significa essere cio che è.....

    ahi ahi, io mi pento di aver parlato in maniera scorretta (indirettamente o meno) del buddismo in passato (o altre religioni in cui si fa uso della meditazione), ma così mio uccidi il buddismo, se davvero credi in ciò che hai affermato allora vorrei che tu fossi il mio maestro, puoi indicarmi qual'è la via?

    ovviamente stavo scherzando :abbr: ... scusate per il fuori tema ma me lo volevo concedere :huh:

  16. Certo che uno può paragonare...ma io personalemente se discuto di una cosa non ne metto dentro un'altra, per il semplice motivo che non se ne esce. E come parlare di certi problemi con la moglie e dire sempre "ma la mia ex fidanzata non faceva così". Non penso che nelle discussioni in parlamento (spero almeno) tirino in ballo cose altre cose per aver ragione per forza. Io capisco che siete legati a questo tema e volete difenderlo, ma a volte bisogna stare a mio parere sull'argomento. Di questo passo si potrebbe tirare in ballo la coca-cola e via discorrendo. La discussione (in alcuni casi scontro) è diventata tra un inutile "pro e contro" la legalizzazione. Personalmente volevo porre delle domande, le stesse che ha posto Mio...Non ho moltissimo da aggiungere...

    Riguardo al tuo sospetto tra gli stati di coscienza di un uomo che eseguiva un rituale in una società del passato e lo stato di coscienza di un ragazzo che semplicemente cerca un'evasione al giorno d'oggi, non so che dirti. Se vuoi ci credi, se no no....Penso di aver letto diverse cose in passato. Aggiungo una cosa importantissima. Oltre ad essere preparati a quello che facevano e in alcuno casi seguiti da una guida (sciamano) il viaggio che alcuni iniziati facevano era assolutamente conscio, in uno stato di presenza totale. Non c'era un perdersi come qualcuno ha affermato (e quindi una fuga), anche se lo stato di coscienza si alterava. Anche qui si può credere o non credere a ciò che dico e contestarlo....Non è un problema...Ho solo affermato -che secondo il mio punto di vista- tante cose messe in ballo per difendere una cosa hanno un peso relativo se non nullo, perchè non reggono il paragone. Si può discutere al presente su fatti, attraverso domande e risposte...Ma anche in questo caso di fatti ce ne sono discordanti...abbiamo libri che affermano una cosa e libri che affermano un'altra, e persone che difendono una cosa e chi un'altra...Penso che la discussione a riguardo sia diventata sterile, perchè oramai ci si è entrati nel vicolo cieco delle proprie convinzioni mentre spesso le domande di Mio vengono sistematicamente ignorate (o quasi). Per quanto riguarda la legalizzazione -ripeto- è un problema che non mi pongo...

    Saluti

    È divertente perché potremo andare avanti all’infinito…

    Ho capito quale nota tu rilevi stonante… ma il fatto è che per forza se si parla di cannabis prima o poi (indirettamente o meno) si arriva al punto in cui la si paragona ad altre sostanza psico attive.

    Se parlo della fibra di canapa mi viene de paragonarla al cotone (o altre fibre naturali o sintetico).

    Se parlo dell’olio di canapa mi viene da paragonarlo al petrolio (o altre forme di energia simili).

    Forse tu hai notato che molti hanno calcato troppo la mano sui paragoni con altre cose simili, e la trovo giusta questo tuo puntalizzazione.

    Poi trovo che parlare dei “pro e contro” non è quasi mai inutile perché questo sta alla base di ogni nostra scelta personale o comunitaria.

    Esiste chi fa uso di sostanze (alcol, marijuana, cocaina, eroina…) solo per il puro scopo di sballarsi mentre c’è anche, allo stesso tempo, chi usa cocaina (masticando le foglie) perché fa parte della propria cultura, c’è chi usa l’eroina (o altri derivati dell’oppio) a scopo terapeutico…

    Se poi ci addentriamo nella religione rasta, i quali adepti accettano gli insegnamenti teologici e morali di Gesù, custoditi dall'antichissima tradizione etiopica ortodossa, che fanno uso di marijuana perché la utilizzano come erba medicinale, ma anche come erba meditativa, apportatrice di saggezza, ausilio alla preghiera. Essi sostengono che l'erba Ganja sia cresciuta sulla tomba del re Salomone, chiamato il Re Saggio, e da esso ne traggono forza. La marijuana è anche associata all'Albero della Vita e della Saggezza che era presente nell'Eden a fianco dell'Albero della conoscenza del bene e del male.

    quindi chi fa uso di marijuana non deve avere per forza dei problemi da cui vuole fuggire, come è vero anche il contrario.

    Questo topic è un esempio lampante di come una giustizia assoluta non può essere concepita, poiché ci sarà sempre qualcuno che valuta scorretto ciò che questa giustizia assoluta propone.

    Se tu valuti che non è importante questo argomento mentre qualche altro utente pensa il contrario, pensi che ci sia chi ha più ragione o meno?

    Per quanto riguarda le risposte ignorate, io ho cercato di non ignorarle, magari anche rispondendo indirettamente, ma è così che va, siamo in un forum dove ognuno può rispondere o meno (per un qualsiasi motivo) alle domande poste. E’ difficile trovarsi…

  17. Ritornare sul fatto che l'alcool mieta più vittime e faccia più danno, è fuori tema. Si sta parlando di una cosa e non si può valorizzare una cosa prendendo come riferimento un'altra cosa. Nessuno mette in dubbio l'affermazione e le statistiche, ma il dibattito è sulla legalizzazione della marjiuana e non sull'abolizione degli alcolici o sulla libertà di vendita che hanno questi. Sono questioni che andrebbero trattate in scomparti separati. E' come dire che è più innocente e bravo Pol Pot di Hitler (non prendete alla lettera l'esempio). Ragionando in questo modo si riesce a valorizzare tutto ciò che si vuole perchè lo si mette in paragone con altro che riteniamo inferiore o più pericoloso.

    Anche tirare in ballo ciò che facevano nel passato è -a mio parere- fuoritema. In primis perchè il rituale era ben preciso e con uno scopo non di evasione e nemmeno di piacere come tanti affermano. Non era una fuga dalla realtà, ma un rito controllato dagli sciamani per portare alla visione di una realtà oltre il velo. Non v'era ne dipendenza da ciò, e nemmeno fuga dalla realtà. La visioni di tali mondi per alcuni durava anche solo una seduta...le tecniche erano diverse nelle varie parti del mondo....Questo tipo di realtà e di ricerca è praticamente impossibile da fare al giorno d'oggi, per una serie di motivi; ed uno è lo stato della psiche dell'uomo moderno. Lo stato di coscienza di uno sciamano o di un iniziato nel passato, era completamente diverso da quello di una persona del giorno d'oggi, prima che iniziasse il rito. Erano pienamente consci e preparati a quello che avrebbero fatto. Sapevano che era una via violenta. Non esiste nessun tipo di rituale conscio nel fumare al giorno d'oggi; nulla che possa essere lontanamente paragonato ai rituali del passato. V'è una evasione fine a se stessa e spesso incontrollata (chi non ha mai mischiato alcolici e fumo?)... Questa non vuole essere una critica all'evasione...ma penso che non ci siano punti di contatto tra le due cose.

    se vedi davvero non corretto il modo in cui si sta argomentando il tema, allora dev'essere proprio cosi... ma se non si possono fare i paragoni che dici tu, quali altri esempi si possono fare per far capire l'insensatezza del proibizionismo su questa pianta? come posso spiegarti qualcosa se non la paragona a qualcosa che già conosci? come puoi sostenere di sapere alla perfezione ciò che dici sugli scamani in relazione all'uomo moderno?

  18. appunto..... :D:

    vedi sospiro.....io chiedo perchè? Il perchè c'è...non puoi dire che non c'è,,,,

    per tornare all'origine,,,,,,,,hai bisogno di fumare per tornare all'origine? Non credo...

    osserva che ti piace quella sensazione assuefatta, osserva che ti piace quel romanticismo dietro quel gesto...il che non è ne un male nè un bene, semplicemente è....

    no no no mio, mi fai fare casino, ho risposto ad una domanda di TempoFuoriLuogo immaginandola rivolta ad una vasta porzione di individui... che casino... non è ciò che succede in me quando lo faccio... mi sono forse espresso male :;):

    Ma la libertà di un paese la valuti da queste cose? (non prenderla come una critica)

    Beh..io penso che l'unica libertà che possiamo avere e "ricercare" è quella interiore, la libertà dai condizionamenti psicologici, dai nostri pensieri e dall'immagine che abbiamo del mondo e di noi stessi...

    Se abbiamo un immagine del mondo di come dovrebbe essere, siamo sempre in conflitto con questo e con le persone che non la pensano come noi. C'è separazione e non accettazione di quello che è. Correggimi se dico delle idiozie. So che questo punto potrà non essere accettato da molte persone, ma so che tu (per quello che ho letto in passato) capirai. Non accettando ciò che è, creiamo attrito...ora non dico che uno non si debba battere per qualcosa se crede giusto farlo, ma qui ho solo esposto una dinamica di come nasce lo scontro e la separazione... niente di personale

    Non vorrei che si capisse che se la cannabis venisse legalizzata l’italia diventerebbe un paese libero o viceversa, magari fossero questi i problemi del nostro stato…

    Non dici affatto delle idiozie, trovo fantastico quello che dici… l’attrito ci deve essere perché nasce in me come nasce in te, poiché è nella nostra natura, ma il problema di fondo non è poi tanto la legalizzazione o meno se ci guardiamo bene… se legalizzando la cannabis si scatenasse un putiferio allora non varrebbe assolutamente la pena farlo, sarebbe giusto lasciare le cose come stanno senz’ombra di dubbio, ma non si può fermare ciò che scorre di nascosto dietro la società, perché magari è nascosto agli occhi di molti ma ben visibile a chi sa dove e cosa guardare.

    Vorrei un paese in cui se una coalizione politica va al governo, fa quello che promette durante la campagna elettorale pensando con sincerità ai cittadini (che sia di destra o di sinistra non importa) se poi al potere ci sono degli avvoltoi che pensano solo al proprio interesse, che ci posso fare?, il mondo va avanti lo stesso, mi adatterò, cercherò di non covar rancore perché non porterebbe a nulla… ecco il problema di fondo del nostro paese, ecco la vera libertà (dal punto di vista giuridico e non interiore).

    Se poi un giorno la maggioranza del nostro paese decidesse di legalizzare la cannabis per non so quali motivi, allora quella sarebbe una manifestazione della libertà, quindi se viene legalizzata la cannabis (mi fermo su questo tema, ma ci sarebbero tantissime altre cose da dire che scatenerebbero soltanto altra confusione) non è libertà di per sé, ma se c’è liberta allora viene legalizzata la cannabis.

    (VERA) Libertà = causa.

    Legalizzazione cannabis = effetto.

    Per quanto riguarda la seconda parte del tuo discorso: In noi deve sorgere (come in realtà succede) il bivio del “cambiare ciò che è/non cambiare ciò che è”

    Mi spiego: se ci fosse solo spazio “all’accettazione di ciò che è” senza il suo opposto vi sarebbe sterilità assoluta, ma in noi quando nasce l’accettazione, la individuiamo subito come sensazione perché la separiamo dalla non-accettazione. Ora, non si deve portare all’esasperazione nessuno degli estremi poiché non ci sarebbe equilibrio, ed allo stesso tempo non si deve esasperare l’equilibrio perché da tanto giusto che può sembrare è comunque un opposto di qualcosa (squilibrio). Il discorso è molto complesso, diciamo che è un continuo movimento della propria posizione psichica che comporta la stabilità nel movimento stesso, in pratica se vedi bianco guarda bene e cerca il nero, se vedi nero guarda bene e cerca il bianco, e poi anche tutti gli altri colori…

    gate, gate, paragate, parasamgate, bodhi svaha!

  19. Dunque..Io fumo perchè mi piace..sono in compagnia con i miei amici,passa..fumo..rido..Ti assicuro che il sapore della marjuana mi piace molto..mai provato nella torta..?!?..

    Vi dirò,se voglio scappare dai miei pensieri mi bevo una bottiglia di vino,non mi fuomo una canna..

    Se per caso ho da fumare lo faccio con gusto..come "l'aristrocatico" che si gusta il suo cognac..

    Per chi voleva sapere perchè fumiamo..io dal mio piccolo spero di essere stata esauriente..:wub:

    ti ammiro lusi.... :(:

  20. ...come dici tu potrebbe anche per molti essere un bisogno, io sto dei lunghi periodi senza fumare, poi capita in una maniera o nell'altra che si presenti l'occasione e non disdico 4 tiri in compagnia.

    Faccio una precisazione: per bisogno non intendo "dipendenza" dalla sostanza, ma bisogno interiore....che può essere vista come fuga da quello che è, voglia di evadere, sentirsi accettato e partecipe di un gruppo (quando si fuma con altre persone), ecc..ecc...

    E poi non mi hai risposto alla domanda sopra... :wub: Perchè se abbiamo tali sostanze "dentro" (la chimica del cervello) le andiamo a ricercare "fuori di noi"?

    questo potrei solo ipotizzarlo... le risposte sarebbero infinite... una ad esempio: perchè fa parte della natura primordiale dell'uomo, per ritornare alle origini...

  21. chi non ha nulla da difendere ha sempre qualcosa da difendere come ad esempio l'affermazione stessa in cui si dice che non si ha nulla da difendere, nessuno nota l'incoerenza? spesso capita anche a me... :wub:

    Forse hai ragione...

    Ma posso farti una domanda? E dimmi la verità... Perchè ti batti molto per la legalizzazione? Dimmi il motivo personale, non quello sociale (riflesso sempre di quello personale)?

    perchè vorrei davvero un paese libero di fatto e non solo di nome, non penso che fisicamente a me cambi qualcosa che sia legalizzata o meno... se fumo un paio di canne alla settimana lo faccio anche se è considerato illegale, e poi di certo non lo faccio in giro per le strade, bensì in casa con gli amici...

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.