Ciao. Confortante sapere di non essere l'unico ad avvertire il progressivo alleggerimento in denaro....grazie intanto Margherita per avermi indirizzato qui.
E' la mia seconda terapia questa, iniziata da circa quattro mesi, tra poco sono a dieci sedute. La prima l'ho fatta per circa due d'anni presso un altro terapeuta, una decina di anni fa.
Penso pure io, grosso modo, che un anno sia poco per un percorso terapeutico, anche se quando, come, perchè potrebbe finire, non lo so. Il mio psi mi parlava all'inizio di circa sei mesi, poi la cosa pare debba protrarsi a tempo indeterminato: la prima terapia, a circa 20 anni, l'avevo interrotta perchè stavo andandomene da casa dei miei, e dalla città dove era lo studio del primo psicologo.
Adesso chi sa, potrebbe essere che analogamente la terapia prima o poi si interromperà visto che intendo cambiare lavoro e città.
Lo scorso inverno ero alla ricerca appunto di un terapeuta, e uno dei primi spartiacque era il sesso: ho scelto un terapeuta maschio e non una donna.
Non so se, alla luce dei miei problemi, forse andare da una psicologa mi avrebbe potuto aiutare di più.
Ho anticipato quello che pensavo sarebbe potuto accadere: mi sono detto che visto che io vado a portarle tutte le schifezze che ho dentro, potrebbe essere difficile vivere una relazione terapeutica: brutalmente aggancio le mie esperienze, se così vogliamo chiamarle, di coppia, a quella che potrebbe essere la relazione terapeutica con una psicologa, e prevedendo il suo imbarazzo, disagio, o anche semplice disprezzo nonostante la comprensione, preferisco rinunciare, perchè i motivi che mi hanno spinto a ricorrere nuovamente a una terapia mi erano molto più facilmente confidabili a un uomo che a una donna. Si sarebbe potuto instaurare un transfert? Ho insomma anticipato tutto quel che non è successo, e ho scelto uno psi.
Dopo circa dieci sedute, non so esattamente cosa dire circa il nostra relazione terapeutica. Ho una certa rabbia, e invidia, generalizzata verso di lui, che lui nota, che cerca di farmi dire, e che io cerco in qualche modo di esplicitargli. Dall'inizio ha insistito molto sull'importanza di instaurarsi un'alleanza, e mi ha più volte invitato a dirgli se c'era qualcosa che mi stava facendo arrabbiare, o che mi dava fastidio quando parlavo conlui. Gli dovrei dire che mi sembra un abile parolaio e imbonitore, ma questo penso sia legato a una mia diffidenza a priori. Ci stiamo lavorando su, e mi ha fatto per esempio notare alcuni miei atteggiamenti di aggressività nei suoi confronti, ovviamente senza giudicarmi per questo.
Mi invita più volte a scrivere durante la settimana che passa tra una seduta e l'altra, e gli ho in questo modo riportato il mio senso di inadeguatezza verso di lui.