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apemaya

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  1. ciao digi, grazie per il tuo parere... dunque, sì, sicuramente intende preservarmi la possibilità di riprendere la terapia qualora ne sentissi la necessità, però non solo... infatti ha specificato che si comportava così sia per tutelarmi che per permettermi di poter riprendere la terapia, specificando inoltre che le relazioni terapeutiche è bene che rimangano tali perché sono nate con caratteristiche particolari. Se poi fosse stato esclusivamente per darmi la possibilità di riprendere la terapia in futuro, avrebbe potuto (ovviamente, particolare non da poco, se avesse gradito la suddetta possibile amicizia, sia chiaro!!!) mettermi in guardia ed eventualmente permettendo a me di scegliere quale delle due opzioni preferissi... cosa che qualcuno qui aveva raccontato che il proprio psi aveva fatto (ma non ricordo assolutamente chi). Ho detto che molto probabilmente in futuro non tornerò da lei perchè credo che la relazione terapeutica che si era creata sia stata fondamentale per me e per il successo della mia terapia, ma è anche vero che questa relazione è cambiata profondamente nel corso della terapia, al punto tale da indurmi a credere che non possa darmi molto altro a livello terapeutico... certo, mi capitasse qualche tragedia improvvisa ('spe che tocco ferro!!!) tipo un lutto in famiglia o qualcosa del genere potrebbe essere utile, ma mi rivolgerei a lei come mi potrei rivolgere ad una carissima amica molto saggia e comprensiva, non so se mi spiego... Non escluso invece di intraprendere in futuro una nuova terapia, ma sicuramente con un terapeuta diverso, che possa aiutarmi a scandagliare parti di me che con l'attuale ex-psi per varie ragioni non sono riuscita ad affrontare. Si, perchè sicuramente ci sono delle parti ancora fragili, qualcosa di non ancora del tutto risolto, sicuramente sì. E poi si, a volte mi capita di ritrovarmi a che fare coi soliti problemi ma, cosa importante, riesco a riconoscerli, affrontarli e in qualche modo venirne fuori in tempi ragionevoli e con le ossa non completamente a pezzi.. come dice qualcuno "ammaccato e non distrutto, basterà una settimana a letto..." Poi certo, i momenti di sconforto, anche profondo, ci sono e temo che continueranno ad esserci... ci sono anche momenti nei quali mi chiedo se davvero sia servito a qualcosa, se davvero sono cambiata o se è stata solo un'illusione, magari x compiacere la psi a cui ero tanto affezionata (sarebbe nel mio stile...), ma alla fine il bilancio rimane positivo... aveva ragione la psi, ora arriva l'onda lunga della terapia... in qualche modo la terapia continua anche una volta finita, tant'è che mi ha assicurato che i cambiamenti più rilevanti di solito si hanno anche anni dopo la fine della terapia... speriamo!!! Digi mi dispiace molto sentirti così sconfortata... mi raccomando, tieni duro e non mollare mai, vedrai che supererai anche questo, ne sono sicura! Un abbraccio
  2. Judy, ti ringrazio per l'equilibrata... non è esattamente così che mi definirei in questo momento... ma almeno sembrarlo mi conforta parecchio!! Hai ragione, già da un pò avevo smesso di idealizzarla, ma sia chiaro, non per questo la stimavo o apprezzavo di meno, anzi! Vederle commettere qualche piccolo errore, qualche goffaggine, l'ha resa ai miei occhi semplicemente più umana... e ha aiutato anche me ad accettare con affetto la mia imbranataggine cronica... se capitava a lei di commettere qualche piccolo sbaglio e la mia stima, il mio affetto nei suoi confronti restava immutato, allora forse lo stesso discorso poteva valere anche verso me stessa... Le ultime sedute poi davvero si svolgevano come se andassi a trovare un'amica... certo, un'amica con cui ero molto in confidenza e molto interessata esclusivamente a me, a come stavo io, che non interrompeva mai con un ...a me invece... Le raccontavo se c'erano stati dei problemi, come li avevo affrontati, quali ragionamenti e considerazioni avevo fatto... Certo, aspettavo sempre con trepidazione la seduta (ultimamente molto distanziate tra loro) ma non tanto per il supporto psicologico quanto per rivedere una persona per me importante alla quale ero particolarmente affezionata. Non ti angosciare prima del tempo, Judy! Vedrai che quando sarà il momento ti accompagnerà gradualmente... e poi almeno non ti stroncherà per "la tua tutela"....
  3. A volte la vita è buffa, sempre che si diverta a prenderci in giro... io ho sempre avuto una paura fottuta di diventare madre, sia per il lavoro che faccio (lavoro coi disabili) sia per essere cresciuta con una sorella (gemella) problematica, sia perchè mi madre mi ha sempre ripetuto (e continua tuttora) che se potesse tornare indietro di figli non ne farebbe, e di pensarci molto bene prima di farne io, che, in fondo, non sto già tanto bene così?? Ebbene, ora (anche grazie ad una psicoterapia) mi sento pronta, mi sento in grado, desidero diventare madre ma... la cicogna gira al largo... così inizio a pensare... e se mia madre avesse ragione?? se fosse un segno che forse sarebbe meglio lasciar perdere? Mi domandavo se sarei stata una buona madre... ora mi domando SE riuscirò a diventare madre...
  4. Ma infatti!! Poi potrei capire se fossi ancora in pieno transfert o nella fase acuta di attaccamento, ci potrebbe stare... potrebbe rischiare di influenzarmi pesantemente o di ferirmi senza rendersene conto, ma ora... dal piedistallo è da mo' che è scesa!!! Poi la mia richiesta era semplicemente una telefonata o un caffè ogni tanto, non ci vedo tutto sto rischio da cui tutelarmi... tra l'altro il messaggio di auguri pasquali con annesso aggiornamento del mio stato, che ha detto di aver gradito molto, come lo consideriamo?? Non so', ripensandoci bene sta storia della tutela l'aveva già tirata fuori quando avevamo affrontato l'argomento nel pieno della terapia, ma lì gli avevo dato tutto un altro significato... anche se già allora mi suonava strano e, come mio solito, ci avevo ricamato sopra... sembrava talmente decisa e determinata ad evitare questa eventualità che mi ero chiesta se non l'avesse sperimentata di persona, magari come paziente, e magari con un terapeuta uomo col quale si fosse spinta un pò più in là che una semplice amicizia... così quadrerebbe molto di più... (anche se in tal caso quella che si vuole tutelare non sarei io...). ...E' che ci sono rimasta un pò male... mi sono sentita come se avessi voluto imporre la mia presenza a qualcuno che non la gradisce affatto, proprio io che ho sempre avuto il terrore di dar fastidio... Comunque, se non altro l'argomento stavolta è decisamente chiuso, per sempre.
  5. Ciao a tutte!! Passate bene le feste? Come vi avevo preannunciato, ho provato a chiedere alla psi se eventualmente avremmo potuto vederci o sentirci qualche volta... il resoconto sul topic "transfert retroattivo??"
  6. Ciao Stellaraphael, io non sono in grado di dirti se quello che stai provando è un transfert retroattivo o un normale interessamento per una persona che, attraverso il suo lavoro, ti ha fatto del bene. Posso però raccontarti la mia esperienza. Ho fatto una terapia durata circa 3 anni, che si è conclusa parecchi mesi fa con buoni risultati. Durante la terapia, in pieno transfert, avevo già provato il desiderio, una volta terminata la terapia, di mantenere un rapporto di amicizia con la psi, gliene avevo parlato e lei mi aveva risposto che non era possibile. A fatica avevo accettato la situazione, che mi è comunque servita perchè analizzandola ho compreso che questo mio desiderio era dettato dal fatto di avere scoperto quanto fosse piacevole la vicinanza emotiva nei rapporti interpersonali e mi ha permesso di dare un nuovo significato e profondità all'amicizia, che finora avevo vissuto in modo superficiale perchè non mi era mai successo di sperimentarla in maniera diversa... la sensazione più vicina a quella che stavo provando era nei rapporti di coppia, a cui ovviamente davo un significato diverso, legato al contesto del tipo di rapporto. Era perciò più che plausibile che desiderassi prolungare, anche se coi dovuti cambiamenti, il rapporto con la psi. Poi ho scoperto che questa vicinanza emotiva potevo provarla anche con altre persone, che non era prerogativa della psi in quanto tale, ma che dipendeva in gran parte da me e da come vivevo le relazioni con le persone. Nel frattempo la terapia si è conclusa, quando ci siamo salutate però la psi non mi ha salutata con quelli che tu chiami i saluti di rito... mi ha semplicemente detto che tanto poi magari ci saremmo riviste, magari ai corsi che ogni tanto lei tiene e a cui spesso ho partecipato, e che comunque se poi avessi ancora avuto bisogno di lei la porta sarebbe stata sempre aperta. Secondo me questo è stato un errore non da poco da parte sua. Comunque ho proseguito per la mia strada, portando con me con affetto il ricordo di questa esperienza. Per Pasqua le ho scritto un sms con gli auguri e la rassicurazione che procedeva tutto bene (mi sembrava un gesto carino nei suoi confronti, svolgo una professione di aiuto e mi fa sempre molto piacere avere notizie dei ragazzi che ho seguito). Lei mi ha risposto dicendo che le aveva fatto molto piacere il mio sms. Ora... sicuramente peccando di presunzione ho pensato che: 1- saluto non definitivo a fine terapia + 2- risposta con entusiasmo al mio sms = eventuale possibilità di sentirsi o vedersi qualche volta. Così le ho scritto un altro sms dicendole appunto che mi avrebbe fatto piacere poterci sentire o vedere qualche volta. Risposta: non si può per mia tutela e per la possibilità di eventualmente riprendere la terapia qualora ne avessi ancora bisogno. Ma che vuol dire per mia tutela?? Boh!! E comunque non credo che anche se ne avessi bisogno tornerei da lei... la relazione terapeutica che la psi vuole tanto tutelare si è evoluta enormemente nel corso della terapia tanto che nelle ultime sedute avevo davvero l'impressione di parlare con un'amica piuttosto che con la mia terapeuta... lo aveva detto anche la psi che il suo apporto era praticamente nullo... Scusami la lungaggine e il racconto di una situazione che probabilmente tu vedi distante dalla tua... mi sono fatta prendere la mano e ho approfittato della tua storia per sfogarmi un pò... Non lo so, quello che ti posso dire è che sicuramente rimaniamo legati a loro perchè si sono occupati di noi quando ne avevamo bisogno e ci hanno aiutato ad uscire da situazioni in cui da sole non ce l'avremmo fatta... Più che di transfert retroattivo credo si tratti appunto di riconoscenza e della sensazione di vuoto che inevitabilmente lascia la conclusione di un percorso così intimo e particolare come quello terapeutico.
  7. Grazie froggy!! Si, devo dire che sto bene, certo, ogni tanto qualche crisi arriva, ma dopo non molto la riconosco e, bene o male la supero (o se non altro mi viene il dubbio, e così già sono mezza fuori...). Mah, mi andrebbe proprio di sentirla o vederla, ma ho anche un pò paura di scoprire che ora che la terapia è finita di me non gliene frega proprio niente, o magari che pensi che voglia tentare un avvicinamento "interessato" al suo ruolo.... Boh, magari faccio passare ancora un pò di tempo...
  8. Ciao a tutte! E' da parecchio che non intervengo nel forum, ma ho continuato a tenermi aggiornata leggendo i vari interventi qua e là... La mia terapia è ufficialmente terminata da parecchi mesi, e io sto bene, non ho più sentito la necessità o il desiderio di tornare in terapia... anche quando ho dovuto affrontare momenti difficili, ho trovato le risorse dentro di me (sono stata male, certo, ma gli appigli per uscirne li ho trovata da sola e ho potuto appoggiarmi alle persone a me vicine, come mio marito, senza per questo sentirmi giudicata...). Quando ero in terapia, anche verso la fine, quando avevamo iniziato a diradare le sedute, pensavo che un pò mi sarebbe mancata sempre la terapia, la psi... in realtà non è stato così. O meglio, sì, un pò la psi mi manca, ma come persona non come terapeuta. Il fatto è questo, mi piacerebbe contattarla, magari con una mail, chiederle come sta e raccontarle come me la passo... così, senza impegno... Però non vorrei che pensasse che io voglia qualche seduta extra a costo zero... non è assolutamente così!! L'ultima seduta le avevo fatto notare quanto mi fosse stato utile (anche se ci avevo sofferto come un cane) sentire fortemente il desiderio di un'amicizia post terapia, perchè attraverso lei avevo finalmente realizzato quanto potessero essere importanti, anche per me, le relazioni interpersonali, l'amicizia, la vicinanza emotiva.. al che la psi mi aveva risposto che allora aveva fatto proprio bene a frustrare questo mio desiderio... Quando ci siamo salutate mi ha detto che tanto poi ci saremmo riviste, magari ai corsi che ogni tanto lei e la sua collega organizzano (specificando che ovviamente comunque sono obbligata ad andarci)... e che comunque se avessi avuto bisogno la porta del suo studio era sempre aperta... ...Qualche consiglio?? Voi che fareste al posto mio? Quell'apertura che ha lasciato intravedere non sarà mica stata per addolcirmi la pillola ed evitare addii strappalacrime?!!?
  9. Esatto, proprio come mi sono sempre sentita io... io anelavo alla normalità, essere (e soprattutto sentirmi) come gli altri. Ma io non mi sentivo in diritto di essere normale, io dovevo essere come pensavo che gli altri (in particolare i miei) mi volessero... La normalità (intesa come seguire la mia natura) per me era un lusso che non potevo concedermi (a dir la verità io non la vedevo neppure questa possibilità, io dovevo fare le cose giuste, fatte bene, e questo voleva dire fare e essere e desiderare quello che i miei si aspettavano da me)... Io partivo dal presupposto che in me c'era qualcosa che non andava, che ero in qualche modo sbagliata, e quindi dovevo costantemente cercare di correggermi aderendo alle aspettative degli altri... Ora questo meccanismo lo vedo dal di fuori, mi fa un'immensa tristezza, mi fa tristezza aver sprecato così il mio tempo... per carità, oggi sono soddisfatta della mia vita, delle mie scelte, del mio lavoro... però ho questa sensazione di non aver davvero vissuto, non ho mai fatto pazzie, mai scelte avventate, istintive... e a volte non posso non chiedermi come sarebbe la mia vita se, almeno ogni tanto, avessi seguito l'istinto, la pancia e non sempre e solo "la cosa giusta".
  10. scusate l'imbranataggine... ma come si fa a fare il logout??
  11. Finalmente, trovato!!! (lo, lo so che sono imbranata...)
  12. oh-oh... com'è che mi è sparito l'avatar??
  13. Ok, io SO di essere imbranata... ma come si fa adesso a trovare i vari topic (v. ad esempio il mitico: e se ci innnamora dello psicologo?)???
  14. Mia sorella dice che non si ricorda quello che succede durante l'ipnosi... però detto da mia sorella potrebbe anche semplicemente essere un modo per non dover raccontare le sue cose senza dare ulteriori spiegazioni... che poi a me interessa sapere solo come funziona...
  15. Bel topic! L'ipnosi mi incuriosisce molto, stavo appunto cercando maggiori informazioni/esperienze a riguardo! Mia sorella ha cominciato da poco una terapia con l'ipnosi (credo che di ipnosi vera e propria abbia fatto una sola seduta finora), ma non ha saputo dirmi molto, se non che uscendo è rimasta un intontita per un pò... anche a te è successo?
  16. Infatti, anche io all'inizio pensavo potesse essere addirittura utile alla psi seguirci entrambe, perchè, anche se reagendo in maniera opposta, abbiamo tutte e due patito una situazione famigliare che, come dici tu, anche se apparentemente normale, in realtà poi tanto non lo era. Però poi, appena si è instaurato il transfert con la mia attuale quasi ex psi, quando ho iniziato a parlare di mia sorella, mi sono scoperta gelosa che, come al solito nella vita reale, mia sorella avrebbe calamitato tutte le attenzioni, mettendomi in ombra... Poi credo che, più che ai fatti, gli psi siano maggiormente interessati a come noi viviamo le situazioni, quindi che un fatto corrisponda esattamente alla realtà o meno, ai loro occhi passa in secondo piano. Muchacha, capisco bene che non ti piaccia questa situazione e secondo me sarebbe il caso che gliene parlassi, perchè subendo una situazione che ti sta scomoda, proprio all'interno del setting, credo che potrebbe davvero minare la relazione terapeutica... poi magari invece scopri che proprio grazie a questo la relazione e la terapia farà un balzo avanti... però se sopporti in silenzio questo non lo saprai mai...
  17. Per me questa cosa invece è davvero strana... perchè io dalla mia psi ci sono arrivata proprio perchè era incompatibile che io e mia sorella andassimo dalla stessa psicologa... ora spiego meglio: mia sorella era seguita da una psicologa, io no ma ne iniziavo a sentire sempre più il bisogno, così una volta che mia sorella non poteva andare ha insistito perchè andassi io al posto suo, mi ha assicurato che l'avrebbe avvertita prima del mio arrivo (ma dubito fortemente che l'abbia fatto). Arrivata lì ho spiegato alla psi, piuttosto allarmata, questo inaspettato scambio di persona (ovviamente la psi non ne sapeva nulla ) e lei, nonostante si dimostrasse molto accogliente e comprensiva mi ha spiegato che è assolutamente impraticabile che una psi segua due sorelle (al che sono scoppiata in lacrime e non sono più riuscita a smettere fino a quando non sono arrivata a casa, circa 45 min. di strada, tra l'altro... curioso che poi in più di tre anni di terapia dalla mia attuale psi, alla quale la psi di mia sorella mia ha gentilmente indirizzata, non sono praticamente mai più riuscita a piangere...) Ho saputo in seguito, che la due psi, dopo il passaggio del caso, abbiano addirittura deciso di non parlare neanche tra loro dei nostri casi per tutta la durata delle rispettive terapie, per evitare triangolazioni e/o di influenzarsi...
  18. capisco benisssimo!!!! ...vedersi attraverso gli altri.... tema mooolto conosciuto... Io credo che la consapevolezza serva, se non a bloccare la reazione dolorosa sul nascere, se non altro a riconoscerla e ridimensionarla almeno un pò...
  19. ah, si si!! se avevo difficoltà con le emozioni in generale, per la rabbia avevo un trattamento particolare... soffocarla sul nascere x non dover poi avere il problema di gestirla!! (ovviamente che reprimevo la rabbia l'ho scoperto a terapia avanzata...) Credo che delle nostre difficoltà di fondo non potremo mai sbarazzarcene del tutto, come se non fossero mai esistite,le riconosciamo, possiamo riuscire più o meno a gestirle, però cancellarle credo che non sia possibile... come dice la mia psi, ora possiamo guardare la tigre negli occhi, sappiamo qual'è la nostra tigre e possiamo più o meno organizzarci x affrontarla quando la incontriamo, senza farci prendere alla sprovvista... vero! ultimamente mi rendevo conto che la cosa che mi dava più soddisfazione della terapia era quell'ora tutta per me, con una persona lì per me, interessata a sentirmi parlare di me... La mia psi parlava anche di onda lunga della terapia, cioè che parte degli effetti pratici della terapia si vedono parecchio tempo dopo che la terapia è finita.... che dire... speriamo di diventare provette surfiste!!
  20. In parte ho già risposto nel post precedente, l'insofferenza era più che altro legata a problemi suoi di ansia da prestazione, che mal si combinano con una paziente che risponde a monosillabi e il cui mondo emotivo era quasi totalmente sconosciuto.... per farti capire, siamo andate avanti un bel pò che lei mi chiedeva cosa ha provato, come sta, ecc. e lei mie uniche risposte erano bene/male... niente altro... credo che un pò di insofferenza sarebbe venuta anche al padreterno!!
  21. già, finalmente la tanto agognata tesina...!!! Riguardo alle omissioni, credo fosse inevitabile, d'altra parte condensare 3 anni di terapia in 20 pagine non era cosa da poco... il taglio della tesina è poi quello di un candidato all'esame di specializzazione, quindi è stata data evidenza a come sono state affrontate le varie fasi della terapia, le sue difficoltà e cosa ha imparato da esse... e poi quasi metà della tesina riguarda la mia storia di vita, il mio vissuto emotivo, le mie relazioni famigliari (su cui era inevitabile dilungarsi non poco) ed extrafamigliari... Quello che manca totalmente (e che per me sarebbe stata la cosa più interessante) sono le sue reazioni emotive... l'insofferenza che ha provato era legata prevalentemente alla sua ansia da prestazione, il bisogno di concludere la terapia bene e in breve tempo per dimostrare a se stessa di essere una brava terapeuta... E poi per me è stata cruciale la fase della mia richiesta di amicizia, perchè mettevo in gioco la mia paura del rifiuto, della non accettazione... e che nonostante sapessi fin dal principio essere un fallimento, ho voluto agire comunque... la sua reazione era stata quella che mi aspettavo, molto professionale e con un certo distacco, però io ci avevo letto anche del disagio che non ero riuscita a spiegarmi... ma nella tesina di tutto ciò non si fa cenno... Riguardo al transfert c'è poco o nulla... c'è da dire che nella terapia costruttivista è molto importante la relazione terapeutica ma più che di transfert si parla di attaccamento...
  22. digi, butto lì... ma tieni conto che probabilmente proietto alla grande... questa caccia al serpente non potrebbe essere una metafora della tua terapia?? cerchi i serpenti sotto le pietre (guardi nell'inconscio), all'inizio trovi solo serpentelli, sono tanti, si trovano facilmente e non sono pericolosi (inizi ad affrontare alcune situazioni, inizi a tappare i buchi) ma sai che non sono il bandolo della matassa, quello che invece, trovandolo, ti darebbe adrenalina... hai quasi perso le speranze quando invece lo trovi, ti fa molta paura affrontarlo ma insieme a tuo marito (una persona ate molto vicina, di cui ti fidi... la psi???) iniziate a lavorare tappando più buchi possibile... il serpente non è reso del tutto inoffensivo, però tuo marito (..psi??) ti rassicura dicendo che ormai non potrà più farti del male... tu te ne vai (dalla terapia?), ora ti accorgi che era possibile affrontarlo e avere la meglio, e provi un pò di dispiacere (per aver concluso la caccia..?) la psi mi ha finalmente inviato la tesina... però dopo che io l'ho sollecitata, una settimana e mezza dopo che mi aveva detto che me l'avrebbe inviata in quanto pronta... questa cosa mi ha fatto inc@zzare da morire... si è scusata dicendo che non aveva avuto tempo... Mi ha chiesto di fornirle indicazioni in merito... boh, sinceramente non ho capito molto bene cosa si aspetta, se un commento, delle correzioni, boh?? Riguardo al contenuto.. devo ancora metabolizzare il tutto... però ho trovato solo in parte le risposte che cercavo (ad esempio cosa provasse nei miei confronti, eccetto una certa insofferenza per la lentezza del progredire della terapia all'inizio, cosa che peraltro a me era arrivato benissimo)... cmq è stato molto utile rivedere il tutto sotto una luce diversa (anche se secondo me ha omesso alcune parti importanti), ora sento che la terapia è davvero conclusa. Ci rivedremo ancora una volta a dicembre, sicuramente ne parleremo...
  23. Anche a me piacerebbe incontrarvi... io non conosco nessuna di voi personalmente, però soprattutto alcune le ho sentite e le sento molto vicine...
  24. Si, sono convinta anch'io che per ognuna ci sia una "fine ideale" e credo che gli psi tengano conto anche di questo prima di proporre, o al momento di concordare una fine... Ci vedremo ancora una volta tra tre mesi, poco prima di Natale... non ne sento particolarmente la necessità (almeno per ora), ma mentre i tre mesi scorsi erano in gran parte comprensivi di vacanze e relax (anche se con alcuni problemini che mi sono affrontata e risolta da sola, senza sentire neppure x un attimo la necessità o l'esigenza di fare riferimento alla psi), nei prossimi tre avrò a che fare con lo stesso ambiente lavorativo che tre anni fa mi portò a intraprendere la terapia... alla psi è piaciuta molto questa coincidenza, e anche io la trovo un modo per "chiudere il cerchio"... e poi sarà l'occasione per parlare della tesina (di cui sono sempre in attesa..), non so ma io lo vedo un pò come rivedere la terapia a carte scoperte, come quando ci si mette insieme a qualcuno e ci si racconta quello che si pensava dell'altro, si spiegano i comportamenti, le aspettative, le intenzioni... non sò se riesco a rendere l'idea. Io la fine fine me la immagino così. P.S.: se per sgrammaticata intenti qualche refuso dovuto alla velocità di battitura per rincorrere un pensiero... perchè x il resto non mi sembra proprio!! P.P.S.: cmq se un giorno dovessi decidere di scrivere qualcosa riguardo al percorso psicoterapeutico e/o su questo mitico forum... mi prenoto fin d'ora una copia autografata!! Esistono già diversi libri tratti da forum... secondo me da questo ne verrebbe fuori sicuramente un best seller!!
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