Vai al contenuto

giova89

Membri
  • Numero di messaggi

    31
  • Registrato dal

  • Ultima visita

messaggi di giova89

  1. non so bene se il tuo ragazzo è esattamente come me...ma se è come me anche minimamente (e da come ho percepito almeno un po' lo è) il motivo è che davvero non è solo una sensazione...oltre che scherzare (o viceversa se si deve dibattere su problemi seri e prendere una posizione forte) c'è davvero quasi un vuoto...

    cioè...se mi vieni a dire "hai visto oggi lo show dei records che c'era quello con il braccio più lungo dell'universo?"...ecco se me lo chiedi posso rispondere anche con un "si...ho visto...ma faceva pure senso l'altro con la lingua lunga 20 cm".

    Diversamente proprio non mi passa x la testa...guardo...posso prendere posizioni su un certo tipo di discorsi, posso dirti di te mi piace questo e quello, della gente questo e quello...ma...parlare del + e del - proprio non mi passa per la mente.

    E non è semplicemente un discorso che non vuoi comunicare...cioè...non è che sei un asociale sgorbutico con tutti...anzi almeno per me...a me piacerebbe magari scherzare di più e soprattutto parlare molto molto di più...conversare magari x ore....a lezione, con mio fratello (che a parte un "ciao" e un "visto la juve" ogni tanto non ci diamo altro --> proprio perchè a me proprio non viene da dire "come è andata a lavoro? tua moglie?")...mi piacerebbe...però proprio...vuoto...

    magari una persona se sente un caffè con un sapore particolare ad un bar inizia a pensare e quindi dire "ah io ho assaggiato una volta un caffè a Venezia che era una delizia...era fatto in un modo stranissimo"...ah me nemmeno passa per la testa di parlare di ste cose...

    Se vedo un sorriso sul tuo volto posso chiederti "cosa ridi? faccio così ridere?" scherzosamente...ma conversazioni così sul "niente" non so farle...

    Eh si...anch'io...x questo mio aspetto negli ultimi anni ho anche faticato a creare vere e proprie amicizie (proprio perchè parlare di quelle cose è la base spesso e volentieri x entrare in confidenza)...mentre da ragazzino ero molto più chiacchierone...

    e ora a parte un amico con cui parlo parecchio...beh ho altri 2-3 gruppetti di amicizie con cui esco nei week end...ma appunto....sono superficiali...cioè...ci sentiamo nei week-end x uscire, ma ci sentiamo x poco altro, a parte un paio che ogni tanto sento x parlare un po' di cose da amico "come va all'uni? con quella ragazza che hai conosciuto?" ecc...ecc...

    Forse gli va bene così...forse no...

    a me personalmente piacerebbe davvero riuscire a creare conversazioni durature e legami diversi...però...mi rendo conto che per me davvero è fuori dal mondo chiedere "come va questa materia? cosa ti piace? come è andata la visita"...non tanto solamente perchè lo ritengo uno sforzo....cioè....volendo anche se non è in me, ma capisco che può far piacere lo chiedo pure...come a lezione chiedo "allora come è andata" una volta ogni tanto a qualcuno tanto per...

    il problema principale è che anche se fai una domanda del genere...beh, almeno nel mio caso, finito quell'argomento sei punto e a capo. Cioè...altri argomenti sul + e sul - non ti vengono...

  2. Il mio problema è questo...non nè nè fobia vera e propria, nè evitamento, nè altro...anzi diciamo che l'evitamento e il disagio che provo direi che deriva proprio da questo...

    Non parlo nemmeno con mio fratello...anzi con mio fratello mi trovo più a disagio che con un estraneo o una vicina...

    prendo il piatto da mangiare e vado nell'altra camera proprio eprchè dopo il "ciao" e un "hai visto la partita" (1 volta al mese) non si apre la bocca x altro...

    A lezione? a lezione anche se mi son sempre fatto rispettare sin dai primi anni di liceo mi estraneo, mi isolo...magari ho sempre fatto una battuta ad alta voce, anche solo x alzarmi e uscire o sempre avuto u natteggiamento che tende ad attirare l'attenzione...ma...ma x il resto è inutile...da questo mio atteggiamento riesco a mantenere il rispetto, ma poi non rivolgo la aprola quasi mai a nessuno...

    Son sempre stato quello che se doveva polemizzare con i prof, i compagni, farsi rispettare o fare 1 battuta ad alta voce o durante una risposta in pubblico l'ha sempre fatta....in questo senso non mi dispiace che si sorrida ad una mia azione...

    però....davvero il mio SILENZIO è PATOLOGICO...giornate a lezione e in famiglia passate nel mio angolo, in silenzio, alienato...

    in famiglia rivolgo la parola giusto per chiedere cosa si mangia o per dire che esco...poco altro...

    a lezione? giusto se devo avere un informazione su qualcosa...altrimenti? IL FAMOSO PARLARE DEL + E DEL -? NON MI RIESCE....anche se...il clima che si respira è a dir poco amichevole/informale...anche se io volendo posso fare una battuta ad alta voce senza timore se mi viene...

    FINISCO X ESSERE SOLO TUTTA LA GIORNATA NEL MIO ANGOLO...ogni tanto qualcuno mi guarda, mi sorride, mi rivolge un "sei + scazzato del solito?" o m ichiede a sua volta 1 formalità (1 volta a settimana)...e....niente...come 2 estranei....oltre il saluto al mattino niente di niente...

    E così in famiglia...

    e...ed è una situazione che bene o male vivo in maniera diversa anche fuori.

    Cioè?

    se ti incontro per caso da solo in piazza...beh...x 10-15 minuti posso riuscire a parlare...qualcosa in mente mi viene....altrimenti...

    Oppure....in compagnia...ultimamente sto uscendo al sabato sera addirittura con 2 compagnie diverse da 5-6 ragazzi una e a volte 7-8 l'altra...(2 compagnie con cui esco si e no da 3 mesi con una e 1 mese con l'altra....prima me ne stavo a casa o al max uscivo con qualche amico singolarmente qua e là)

    boh...io ascolto i loro discorsi vari su musica varia con distacco, poi magari facciamo qualche commento sul calcio, poi 1 po' si parla delle ragazze che passano, delle conoscenze varie che abbiamo..

    e....e...

    io faccio a volte la sera un po' da rompighiaccio...cioè?cioè si...x assurdo sono scambiato x un socialone...solo perchè volendo non mi faccio problemi di pudore...

    tiro un bel sospirone e posso dire pure scherzosamente alla canalis "sai che sei bellissma...se venissi a prendere con me una bella cioccolata calda mi faresti il ragazzo più felice del mondo...e per te sarebbe un'occasione unica".

    Però...però anche qui...a parte 1-2 serate in cui ero inspirato e con delle loro amiche ho fatto il marpione dicendo cavolate varie...e a parte un'altra serata in cui ho rotto il ghiaccio con un gruppo di ragazze parlando un po' di formalità varie al pub e cose varie x conoscersi...beh....nulla...sento di avere un altro binario

    Cioè? cioè...magari vado lì io rompo i lghiaccio, ma dopo 3 frasi già...non ho nulla da dire....non sento nemmeno imbarazzo...niente...cioè volendo posso fare anche qualche allusione senza problemi di pudore....ma...proprio ho il VUOTO a conversare...non ho la minima idea su cosa conversare...

    Ciao...vieni spesso qui...età?...studi? lavori? dove vai di solito la sera? 1-2 battutine sul momento che mi vengono...poi? nulla...proprio nel momento in cui una persona normale si sentirebbe a proprio agio e inizierebbe a parlare di tutto ....io...io...sono vuoto...alcun interesse...alcun argomento su cui parlare...

    Con la gente....con le compagne a lezione, con gli amici, con le persone con cui rompo i lghiaccio in giro (perchè volendo riesco a mettere da parte il pudore e farmi avanti come altri), con mio fratello....niente...non so di cosa parlare...mi isolo...mi estraneo...

    Direi che ci siano solo 2 amici con cui bene o male di qualcosa si parla sempre....altrimenti...con tutte le altre eprsone...beh...anche se c'è un clima amichevole, se si è stati compagni al liceo, se si è a lezione insieme, se ci si conosce in un pub...boh...non so trovare argomenti...davvero...E' una situazione assurda....che dura da....anni forse...

    Mi ritrovo così nella totale solitudine...asocialità...alienazione dal mondo...

    E tutto il silenzio davanti agli altri...soprattutto davanti a ragazze...spesso se portata alle'stremo...della serie siamo uno davanti all'altra davanti ad una macchina del caffè...e non ho niente da dire...beh....ovviamente porta a disagio...almeno il resto del tempo gli altri parlano tra di loro e non c'è nemmeno troppo disagio...ma...ma quando c'è la situazione che richiederebbe qualcosina da dire...nulla...

    e invece poi a lezione se un prof mi chiede un itnervento o se voglio fare una battuta sono simpaticone...sembro quasi socievolissimo, estroverso, spigliato (un po' come ero anche da ragazzino a fasi alterne)...ma nel quotidiano...

  3. no,forse non mi sono fatta capire.

    Ascoltare è importante,a furia di ascoltare tra uno sbadiglio e l'altro ti troverai in futuro con una marcia in più,

    automaticamente aprirai discorsi in base a chi ti sta davanti.

    Non devi elaborare niente,tu qui descrivi i tuoi pensieri ,quali normalissimi.

    Devi essere una persona intelligente,che studi intendi intraprendere?

    mi piacerebbe qualcosa riguardo filosofia (ho già visitato un paio di facoltà) o psicologia (anche pensando poi ad un futuro lavorativo).

    E' da qualche anno (direi di pari passo a questa mia involuzione/evoluzione caratteriale) che mi affascinano molto queste discipline e soprattutto mi affascina il fatto che sono discipline che sotto il profilo umano possono rivelarsi utilissime per il quotidiano, in quanto ti aiutato a comprendere meglio te stesso, gli altri e la relazione con il mondo stesso.

    Sempre ricollegandomi all'altra discussione: credo davvero che non sia solo una questione d'ascolto...credo davvero che il vissuto familiare, la mia vita amorosa/sessuale, le amicizie dei miei ultimi anni m'hanno fatto (nel bene e/o nel male) rivoluzionare la mia personalità e il mio carattere: ho perso quella mia propensione a socializzare facilmente, quella mia voglia di mettermi sempre in gioco, di far star bene gli altri e mi sono via via isolato (anche con le stesse persone con cui doveva esserci maggiore intimità), raffreddato e sono diventato via via più introverso e macchinoso (e soprattutto più ho passato il tempo in questo "letargo mentale/emotivo" e più mi sono "disabituato" ad interagire normalmente con gli altri discutendo e scherzando anche per piccole stupidaggini).

    E' strano davvero: fino ai 16 anni vedo dall'esterno di aver vissuto una vita completamente agli antipodi: estroversione, tendenza ad essere sociale, impulsività, "follia" tipica del ragazzino, ironia;

    poi gli ultimi 3 anni mi hanno, di punto in bianco, trasformato nella persona completamente opposta: introversione, loquacità quasi nulla (ma davvero quasi nulla), distacco/disinteresse da cose/situazioni/persone, mancanza, quindi, anche di curiosità e voglia di conoscere/vivere le altre persone...

  4. Ciao Giov,

    non c'è bisogno di ricordare i discorsi che si fanno per interagire....

    Dovremmo imparare,anzi allenarci ad ascoltare gli altri e solo dopo possiamo interagire,l'ascolto è il primo passo da fare e ci vuole allenamento.

    Tu ascolti?

    certo.....ma.....scusa non ho ascoltato....che hai detto? :P

    si diciamo che ascolto...il problema vero che ascolto "passivamente"...

    cioè i contenuti li recepisco, ma non ho più quel dinamismo mentale di una volta e quindi non mi viene spesso spontaneo dare una risposta concreta, ma mantengo solo un'idea astratta della mia opinione dentro di me (senza nemmeno più di tanto fare lo sforzo di elabormela almeno nella mente....mi basta percepire l'idea annebbiata e mi fermo lì, senza finire di elaborarla)

  5. in collegamento all'altro mio thread

    http://www.psiconline.it/forum/index.php?s...view=getnewpost

    inutile avere il coraggio di dire le cose, se poi non sai mai di che parlare e stai sempre zitto come 'na mummia...

    una volta rotto il ghiaccio (e lì basta poco...giusto il coraggio di dire "ohi non t'avevo proprio vista stasera")....che si dice?

    'naggia....tutti i discorsoni lunghi ore e ore di una volta mi sembrano solo un vago sogno annebbiato...

    che dici ad una persona? qualche complimento, una battuta....fino a lì so arrivarci...ma x dialogare con essa e farsi venire in mente argomenti? io più di un paio di frasette spesso e volentieri non so più che dire (anche se in teoria non mi manca il coraggio x dire qualsiasi cosa e mostrarmi in qualsiasi situazione...)--> è concretamente che mi mancano gli argomenti.

    Mi sono abituato (causa diversi motivi esterni...dalle amicizie, alla fine di una mia relazione particolare, fino all'ambiente familiare) davvero a isolare i miei pensieri il più possibile (cioè farmi rispettare, ma palesare me stesso il meno possibile fino a restare nel totale silenzio ogni giorno).

    Ed ora che mi è tornata la voglia di riaprirmi agli altri mi sono accorto davvero che "NON RICORDO" più come si fa ad interagire con gli altri (sembra una barzelletta detta così, ma è la triste verità...non ricordo più che discorsi si fanno x interagire inizialmente e successivamente...)

  6. Oh che bello!Mi fai onore !Grazie.

    In questo periodo ho proprio bisogno di onori.....hihihihi

    Non vorrei sbagliare,quello che ti succede è normalissimo,è una fase di crescita ,vedrai quanto meno te lo aspetti ti renderai conto di tutto ciò.Quello che ognuno di noi dovrebbe fare è non farsi influenzare da modelli perfetti che i mass media continuamente e gratuitamente propongono.Ognuno deve cercare la propria libertà .

    Un vecchi amico,aveva l'abitudine di vestirsi malissimo,difficilmente si lavava,se nè fregava di tutti ecc.,oggi è un adulto ...psicologo ...e ..diciamo che le sue abitudini sono leggermente rimaste.Di lui,ai tempi giovanili, ammiravo la libertà ....

    Giov dobbiamo sciogliere le catene che ci imprigionano e sentirsi finalmente liberi,questo cercando di non creare danni a chi ci sta accanto

    Un abbraccio

    figurati... ho letto sempre con piacere i tuoi post da spettatore :)

    comunque io non sono un tipo che si lascia influenzare...anzi tutto il contrario...solitamente sono quello che fa le scelte sempre contro corrente e quasi sempre in maniera anticonformista...non mi piace molto il ragionamento di massa e mi piace proprio essere uno spirito libero.

    E' che forse, sembra strano, ma sto iniziando ad andarmi stretto da solo...

    sono consapevole di essere cambiato con il mio vissuto, ma sento la mancanza di una parte di ciò che ero...

    vorrei giusto riconquistare un po' di quella gioia nell'aprirmi agli altri. Nemmeno quella gioia (solitamente quando apro bocca lo faccio sempre con ironia e felicità)...vorrei solo trovare quella gioia di interagire con gli altri un po' più spesso, senza restarmente sempre chiuso in me e creando difficoltà sia a me, ma anche agli altri.

    E' un qualcosa su cui "sto lavorando"...mi sono accorto che certe scelte della mia vita, certe persone e certe situazioni mi hanno fatto diventare da ragazzo attivo a persona passiva (pian piano mi sono abituato, convivendo con persone introverse e situazioni altrettanto chiuse)....credo che dopo 2-3 anni vissuti in questo modo mi sono quasi ABITUATO al silenzio (quando invece era una caratteristica che era lontana dalla mia persona).

    Non pretendo di ritornare ad essere come qualche anno fa, ma spero davvero di riuscire ad aprirmi di più e diventare nuovamente più loquace.

  7. Ciao Giova,

    ho letto con interesse questo topic...

    è curioso leggere il titolo cliccarci su e trovarsi di fronte ad un monologo chilometrico... lo immaginavo ^_^

    Sai mi son ritrovata tantissimo in ciò che hai scritto. Anch' io son fatta così, i discorsi non sono il mio forte.

    Tempo fa ero loquace ma lo ricordo come un fiume di parole senza senso.

    Non lo so cosa è sucesso, so solo che se sono in gruppo solitamente ascolto e sorrido,

    il più delle volte i miei interventi si limitano a delle battute che fanno morire dal ridere o che danno la svolta al discorso su cui i parlatori si cimentano per delle mezzore..

    Che dire, son fatta così.. l'importante è capirlo,

    Non roviniamoci la vita cercando di essere come la stragrande maggioranza delle persone, andiamo bene anche così! :):

    il problema è che un po' mi spiace....me lo ricordo anch'io quel fiume di parole...ma appunto me lo ricordo come un fiume...senza riuscire a distinguerne il fondo (cioè senza ricordarmi di cosa parlavo per riuscire a parlare ore e ore senza mai stancarmi e anzi trovare sempre decine di cose nuove da dire)...

    e mi spiace perchè mi ricordo che gli altri seguivano i miei discorsi (che erano sempre spiritosi, intriganti e interessanti) con davvero molto interessi ed erano molto partecipi e mi "ammiravano" davvero tanto (mi ricordo che in ogni momento di silenzio, di noia ero la persona a cui ci si rivolgeva....)

    Ed oggi mi spiace davvero tanto di non riuscire a fare/dire molto di più di una battuta, una coccola e poco altro e di non riuscire ad instaurare un vero e proprio dialogo (o anche monologo come ho fatto in questa discussione)...anche perchè solitamente questi problemi sono dovuti a scarsa autostima o timidezza, mentre io credo di aver sempre avuto una buona autostima e capacità di scherzare e di modificare la mia persona tale da sconfiggere ogni qual sorta di timidezza (insomma potrei fare senza problemi anche la cosa più spudorata).

    E mi spiace perchè spesso questo comportamento viene scambiato x indifferenza, distacco, freddezza o comunque come atteggiamento altezzoso (o peggio...mi accorgo che spesso le ragazze temono questo eccessivo silenzio...)

  8. filotea sono contento che mi abbia risposto proprio tu .

    Comunque come immaginabile dall' 89 ho 19 anni...

    la cosa mi desta un problema solamente perchè fino a qualche anno fa ero completamente diverso (avevo sempre il bisogno di parlare e avevo sempre qualcosa da dire)...

    poi le situazioni, le persone e la vita mi hanno portato a modificare la mia persona (anche crescendo....magari diventando anche più sensibile e un buon osservatore), ma di fatto questo mio aspetto caratteriale si è così amplificato che sono rimasto spiazzato io stesso.

    Credo che forse tendo un po' troppo a "riposare la mente" o soffermarmi alla pura contemplazione della situazione...sì potrei scherzare, parlare, dialogare, ma (forse anche x pigrizia mentale stessa) mi viene più facile restare in silenzio e ci resto (anche se quelle poche volte che parlo sono solitamente una calamita).

    Sono anch'io daccordo che il silenzio sia importante (soprattutto tra i miei coetanei che di solito hanno sempre il bisogno di parlare - come facevo pure io un tempo - e non si accorgono mai di quanto sia fondamentale il silenzio x osservarsi intorno, evidenziare dettagli e fare riflessioni che altrimenti non faresti), ma portato a certi livelli diventa anche imbarazzante (non solo per te, ma soprattutto x gli altri).

    E' complicato: mi accorgo di poter fare una battuta, 1 osservazione, un commento, scherzare, anche avere un contatto fisico, ma non mi sento più capace di mantenere un dialogo prolungato (o per lo meno...lo so fare solo su pochi ambiti riguardanti la propria persona, il rapporto con gli altri, temi politici, riguardanti il proprio modo di essere...).

    Negli ultimi anni ho "vissuto" persone che mi hanno fatto scoprire l'importanza di essere sensibili e profondi (caratteri che erano lontanti dalla mia persona da ragazzino), ma mi sono reso conto di aver perso tutta quella vitalità tipica dei miei coetanei (anche 20enni) che sono sempre pronti a scherzare/meravigliarsi (un po' come fa un bimbo davanti a tutto) anche su bazzeccole --> mentre mi sono accorto che a me viene più difficle (o per lo meno...riesco a farlo...ma giusto una battuta spontanea...mai sarei in grado di fare un discorso sul mio parrucchiere o spettegolando su ragazzo xx --> e solitamente, purtroppo, questi sono i temi affrontati dai miei coetanei).

    Non so....sento di aver rivoluzionato, nel giro di 2-3 anni, completamente il mio cervello e di essere passato dall'essere un ragazzo ancora poco maturo, ma socievole/estroverso/attivo ad essere un ragazzo più profondo, sensibile e osservatore/passivo (troppo...)...

    la cosa vivendola dall'interno (ma anche da fuori mettendomi nei panni delle persone che interagiscono con me a partire dalla mia famiglia e dai miei coetanei) alla lunga diventa davvero difficile da gestire.

    A volte passa la voglia anche di fare le poche battute che vengono in mente o di fare quelle 2 coccole al momento mentre si è con un'amica...proprio perchè so già in partenza (e se non lo so...mi accorgo durante lo svolgersi della situazione) che dopo le 2-3 battute spontanee, dopo aver dato 2 buffetti di riuscire difficilmente a fare altro.

    Mi vengono quasi a mancare stimoli, interessi x la vita, x le persone e x vivere le situazioni.

  9. riporto un messaggio che avevo scritto in un altro forum...

    ...oggi ne ho avuto la conferma...avevo detto che avrei interagito con una persona singolarmente x 1 giornata...beh l'ho fatto e....e....alla fin fine ho ciarlato, ho scherzato, ho riso...

    il problema è stato sempre lo stesso però...ci siamo riuniti al gruppo è immediatamente mi sono eclissato (tutto quel ciarlare sopra agli altri....troppo caotico...e ho preferito rimettermi in disparte).

    Ma poi anche all'interno del gruppo ho iniziato a fare qualche abttuta e a parlare di qualche azzata...il tutto bilanciato con minuti di silenzio (ma come facevano del resto anche gli altri).

    Ed ecco perchè mi ritengo strano allora:

    mi sono reso conto che non ho problemi a fare qualche domanda anche ad una ragazza che non conosco (anzi la cosa mi "eccita" un po'...e l'imbarazzo viene dunque equilibrato da questo stimolo di ben presentarmi all'altra persona).

    Non possiedo dunque un pudore eccessivo...il vero problema è che NON SO PROPRIO COSA DIRE....

    MI SONO RESO CONTO CHE MI SONO BASTATI POCHI SECONDI X NON SENTIRE + IMBARAZZO/DISAGIO AD INTERAGIRE CON UNA PERSONA (ANZI FORSE L'IMBARAZZO ECCETTO IL SECONDO INIZIALE NON LO SENTO PROPRIO).

    CIOè NON HO PROBLEMI ANCHE A FARE DOMANDE DIRETTE SULLA PERSONALITà DELLA PERSONA O DOMANDE + INTIME....

    IL PROBLEMA è CHE MI SENTO UN PO' A DISAGIO DALLA CONSAPEVOLEZZA CHE HO POCO DA DIRE...CIOè ME NE RENDO CONTO...STO CON LA MENTE LIBERA E....SE PARLANO GLI ALTRI ASCOLTANDO I LORO DISCORSI MAGARI QUALCOSA (QUALCHE VECCHIO ANEDDOTO, STORIELLA DELLA MIA VITA, BATTUTA, O STORIELLA INVENTATA ECC..ECC...) DA DIRE MI VIENE; MA IO RIESCO A PARTIRE CON UNA DISCUSSIONE SOLAMENTE DA UNA BATTUTA O INTERAGENDO FISICAMENTE (non so...mentre discosto i capelli della persona, faccio una carezza...ecco lì mi viene spontaneo ironizzare sul momento e da lì collegare qualche avvenimento simile a quel momento)...PER IL RESTO VUOTO TOTALE...

    MI SONO RESO CONTO CHE NON HO PUDORE per PARLARE...CIOè SE MI VIENE IN MENTE DI DIRE "OGGI MI SONO TOLTO 4 CACCOLE" (mentre si parla di croste, puzze e caccole...ma anche no....) LO RIESCO A DIRE (senza problemi, senza pudore ecc..ecc...).

    IL PIù DELLE VOLTE è CHE NEL QUOTIDIANO NON MI VIENE NULLA DA DIRE...CIOè...PROPRIO IL CERVELLO VUOTO...la gente parte dal nulla e si aggrappa ad una qualsiasi cosa x iniziare a parlare di qua e di là...IO...IO allo STATO "NATURALE" non ho molto da dire....

    E dunque il problema è solo uno: SE HO ARGOMENTI DI CUI PARLARE (insomma se riesco a mettere in moto il cervello e pensare qualcosa) NON HO PUDORI NELL'ESPORLI...MA IL PIù DELLE VOLTE OLTRE CHE OSSERVARE GLI ALTRI NEGLI OCCHI NON SO FARE ALTRO...

    POSSO GUARDARE GLI ALTRI NEGLI OCCHI, VEDERE UNO SGUARDO DA CAGNOLINO BASTONATO E ALLUNGARMI X DARE UN BUFFETO...MA....MA DA DIRE MI VIEN BEN POCO (al max una battuta)....MA NON MI VIENE DA INTAVOLARE UN DISCORSO DEL TIPO "ieri ho mangiato la cacca del cane x sbaglio scambiandola x cioccolato...una volta l'ho fatto da piccolino...sai io da piccolo ero blablabla".....

    Cioè certi discorsi li posso anche fare, ma è DIFFICLE che mi passa x l'anticamera del cervello di fissare una persona ed interagire con essa x parlare di questo...

    IL MIO PROBLEMA è CHE IO MI LIMITEREI A GUARDARE UNA PERSONA E STOP...AL MAX ASCOLTARLA MENTRE PARLA DELLA SUA VITA....Sì ADORO QUANDO GLI ALTRI SI METTONO A CIARLARE DELLA LORO AMICA DI Là, DEL LORO STRESS, DEL LORO CANE....PERò IO NON SAPREI MAI FARE LO STESSO...O ALMENO NON SAPREI FARLO EPRCHè NON MI PASSA MAI X LA MENTE (o difficilmente) DI COM'ERO IO DA PICCOLO, DEL MIO PIATTO PREFERITO ECC...ECC..

    QUANDO STO CON UNA PERSONA TUTTI HANNO LO STIMOLO DI PARLARE DELLA LORO VITA E DI ASCOLTARE QUELLA DEGLI ALTRI...IO SENTO IL BISOGNO SOLO DI GUARDARLA, VEDERLA SORRIDERE....ASCOLTARLA.....CONTEMPLARLA...MAGARI QUALCHE COCCOLA, CAREZZA, BATTUTA...MA DI PARLARE....UFFF

    EPPURE NON SONO TIMIDO MANNAGGIA....o almeno se lo sono non in maniera eccessiva...cioè riesco a fare il buffone con le estroversone (PUR NON AVENDO NULLA DA DIRE)...dunque non credo di essere così FOBICO...

    IL PROBLEMA è che il mio modo di interagire con una persona sarebbe "CIAO...MI STAI SIMPATICA....VIE' QUI CHE TI COCCOLO E STIAMO 4 ORE A GUARDARCI...E SE OGNI 40 MINUTI CI VIENE QUALCOSA DA DIRE LA DICIAMO...ALTRIMENTI AMEN..."

    Se interagisco poco con gli altri è proprio perchp non ho nulla da dire (e questo lo accettano in pochi...)...CI SO SCHERZARE...CI SCHERZO DALLA MATTINA ALLA SERA SUL FATTO CHE A VOLTE SEMBRO DAVVERO 'NA MUMMIA....Dò QUASI LA SENSAZIONE DI VOLER ARRIVARE SUBITO AL SODO E DIFREGARMENE DI PARLARE CON UNA PERSONA...MA NON LO FACCIO CON CATTIVERIA...PROPRIO NON MI VIE' DA PARLARE (che sia uomo o donna)...

    POSSIBILE?E' POSSIBILE CHE UNA PERSONA POSSA ESSERE RIMASTA ESTROVERSA (in fondo lo sono sempre stato fin da piccolo), MA NON AVERE MOLTO DA DIRE? MI SENTO UN ESTROVERSO/SPIRITOSONE SILENZIOSO/MUTO...ED è STRANO DAVVERO (x me e x gli altri...)

    CIOè è INCREDIBILE...DA UNA PARTE O QUEL FARE DA COCCOLONE/MARPIONE/SPIRITOSONE CHE METTE A PROPRIO AGIO UNA PERSONA; DALL'ALTRA MI APPROCCIO SEMPRE CON PROFONDI SILENZI (SOPRATTUTTO CON LE PERSONE CHE CONOSCO GIà DA UN PO' E CON CUI HO POCO DA DIRE...) E QUESTO METTE IN DIFFICOLTà/POCO AGIO GLI ALTRI E ANCHE ME STESSO...ma non c'è nè timidezza, nè altro...DANNATAMENTE CREDO DI AVER DISIMPARATO A DIALOGARE....le persone non la smettono più di parlare ed io...ed io...NON SO MAI DI CHE PARLARE....X INTERAGIRE NON HO PROBLEMI...POSSO INTERAGIRE CON LE PERSONE ANCHE CON UNA SMORFIA, UN SORRISO, UNA CAREZZA SENZA INTIMIDIRMI...MA NON SO COSA DIRE....CHE DIAMINE....E' FRUSTRANTE....MICA POSSO METTERMI A LIMONARE (perchè alla fin fine....se non hai nulla da dire l'unico modo che hai x far capire all'altro che tieni a lui e con un contatto fisico: quindi coccole e abbracci ecc..ecc...) CON OGNI PERSONA CHE MI CAPITA A TIRO (uomo, donna, bimbo o vecchio che sia) SOLO PERCHè NON SO PARLARE/NON HO MAI NULLA DA DIRE E SO SOLO AVERE CONTATTI FISICI....

    Porca.....mi pare di essere un dannato animale...che sa solo leccare i suoi cuccioli e la sua compagna, ma che non sa parlare....EPPURE NON SONO TIMIDO...non sono DANNATAMENTE TIMIDO...oggi ho avuto la conferma...IMBARAZZO QUASI NULLO, ma il silenzio dovuto a non saper COSA DIRE tra un discorso e l'altro...

    EDIT: per dire...non mi faccio problemi...io sto discorso qui posso farlo (e l'ho fatto) anche a 4 occhi con una persona...dirle "guarda....non so davvero come sia cambiato così tanto crescendo, ma mi viene spontaneo interagire fisicamente e con abttute x dimostrar eil mio interesse/affetto, ma non mi viene naturale parlare come fanno gli altri....non è nè x timidezza o altro...semplicemente ho il cervello "vuoto" "....NON è TIMIDEZZA/FOBIA quindi....altrimenti mi sentirei in imbarazzo anche ad ammetere una cosa del genere...

    ANZI quando devo parlare di me stesso, delle relazioni, delle concezioni della vita mia e dell'altra persona sono gli unici discorsi che riesco a fare e protrarre x molto tempo....senza pudori o altro...

    solo che i miei coetanei sono tutti abituati a parlare di xxxxxxx...stare lì a sbellicarsi...e invece x me LA BATTUTA è diventata qualcosa da inserire nel discorso qui e lì x vivacizzare una discussione (esempio..parlo dell'amore...beh se il discorso si fa troppo serio una battuta x rilassar el'ambiente ci sta bene)...ma i miei coetanei sembrano aver bisogno di ridere 24h su 24...ogni cosa deve far ridere....soprattutto ogni cosa che racconti deve riguardare SPETTEGOLEZZI vari...RIVELAZIONI sulla tua vita o su COSA HAI fatto ieri....COME ti fa i capelli il tuo parrucchiere ecc..ecc...

    E alla fin fine mi sono reso conto di non avere nemmeno un rapporto in famiglia: con mio fratello e mia madre a parte un "ciao" non ci diciamo altro (anzi ci evitiamo pure così si risolve il problema di dover parlare e interagire)

    Dannazione....potrei essere la persona più estroversa e più spudorata di sto mondo e a momenti sono più silenzioso del peggior fobico al mondo (anzi nemmeno a momenti....lo sono e stop....)

  10. stavo leggendo in giro che qualcuno considera il pensare eccessivamente sia una malattia.

    Lo definiscono un' "ossessione" o disturbi simili.

    E allora vi chiedo: possibile che pensare troppo sia una malattia?

    Io penso più che altro che ci facciamo influenzare da una società frenetica che "pretenderebbe" che noi pensassimo il meno possibile.

    Personalmente penso 24h su 24...molte sere vado sul letto a mezzanotte e alle 3 di notte sono ancora lì sveglio che mi faccio mille viaggi, che penso a mille cose differenti tutte insieme; che guardo il cielo e le stelle, che penso alla mia infanzia, ad amici persi, a quelli ritrovati, a ragazze che m'hanno fatto battere il cuore e da cui ero corrisposto e da altre invece no, penso all'anarchia e al comunismo, penso al perchè tutti si sforzano di sperare in un dopo la morte e passo ore a pensare perchè ho smesso di credere in un dopo...

    penso...così tanto che immagino anche cosa proverebbero amiche e amici se mi buttassi ora dalla finestra, se mi sparassi....mi chiedo quanto piangerebbero, mi chiedo quanto piangerei io se lo facesse una persona a cui tengo io;

    penso a ruota libera anche mentre scherzo, rido tra amici/e.

    Osservo e penso, rifletto....

  11. credo che il problema non sia così semplice come lo fai tu giova89, innanzitutto non conosciamo la situazione familiare di Bertelli, so che ha seri problemi e che qualsiasi sia la sua età una madre che fa così non è normale, e che se lo fa quando sei grande lo ha già fatto mille volte quando sei stato piccolo e indifeso.....tratti questa cosa con una grande sperficialità,Bertelli non ha chiesto il tuo parere ha solo avuto un grosso sfogo, e l'ultima frase dice tutto : mi sento solo in casa mia!!!!!

    "No cara mammina preferisco altro"... lo dici a una madre che ti dà le verdure quando hai voglia di carne.....e soprattutto a una madre che non tenta di baciarti in bocca, una madre così è un mostro, poi se vuoi pensare che sia solo uno stupido viziato e che il mondo è tutto rose e fiori accomodati pure ma ti prego di astenerti di commentare dei topic in cui si chiede aiuto.....

    P.S.: Ovviamente io parto dal presupposto che ciò che dicono gli utenti sia vero, altrimenti non se ne esce....anche perchè sarebbe un dubbio continuo fra tutte le richieste d'aiuto "strane" che pervengono.....

    Sensibilità ragazzi!!!!! :):

    Alessandro, come va?

    punti di vista....per me è molto peggio una famiglia in cui sei educato a fior di botte e in modo animalesco.

    La tua visione e la visione di questa società è dovuta ad una società/morale alquanto perbenista (soprattutto l'incesto è diventato un vero tabù con l'arrivo del Cristianesimo, così d'altro canto come l'omosessualità e tanto altro...esempio l'eutanasia).

    Dal mio punto di vista se la madre ha certe attenzioni sul figlio di 10 anni è un problema.

    Se la madre lo ha su un figlio di 18-20 anni (o addirittura più grande è un altro).

    Ci sono tanti casi di incesti (consenzienti) tra fratello e sorella, tra cugini, tra zii e nipoti, addirittura tra genitori e figli (qualcuno si scandalizzerà ma accade anche questo ed entrambi sono adulti e vaccinati).

    E un incesto come accade? come si verifica una qualsiasi altra relazione...una delle due parti prova a rischiare (come si rischia quando ti senti attratto da una donna o uomo nella vita di tutti i giorni) sperando che vada bene.

    Se va bene mamma e figlio si "divertono" felici e contenti per mesi o addirittura anni e anni.

    Se va male ed una delle due parti respinge ci si scandalizza pubblicamente perchè abbiamo una visione alquanto cristiana e perbenista della vita.

    Io a questo rispondo: il sesso è la cosa più bella di sto mondo; il sesso fatto con amore è la cosa più bella di sto mondo.

    Dunque finchè non c'è una violenza vera e propria (in cui uno non è consenziente e l'altro lo obbliga ad avere il rapporto) io non condanno nessuno.

    Io da queste parole ci leggo una donna che ha tentato di baciare e di mostrare un proprio sentimento differente da quello che la società consider anormalità e che non è assecondata evidentemente.

    Allora il fatto deve portare scandalo se questo Bertelli non so....ha 14 anni (ecco lì la figura della madre potrebbe approfittarne).

    Se diversamente il ragazzo ha 18 anni io ribadisco che non metterei a morte la madre come fosse un'assassina (c'è gente che ammazza ed io dovrei condannare una donna perchè si sente attratta da un bel ragazzo?); più che altro se fossi nel ragazzo farei presente alla madre che ha una morale differente dalla sua e idee che non lo fanno sentire minimamente attratto da lei.

    E se è maggiorenne per evitare imbarazzi e altri problemi se fossi nel ragazzo penserei a lasciare casa per vivermi il mondo dal momento che mia madre prova un sentimento per me che io non corrispondo (almeno non da quel punto di vista)

  12. scusa se mi permetto: ma sta storia della "prova" è a dir poco ridicola.

    Consiglio spassionato: hai 27anni. Fai i bagagli e vieni al nord a cercare l'amore della tua vita.

    Io fossi una donna mi schiferei anche a sfiorare un uomo che prima di dirmi d'amare a vita vuole sapere se sono ancora vergine o no (e i nquesto caso niente amore e matrimonio).

    Per il resto ascolta quello che hanno detto gli altri e rilassati

  13. benvenuta nel forum (anch'io sono relativamente nuovo, soprattutto a post) e devo dire che anc'io (nonostante la mia relativa giovane età) mi sono iscritto qualche settimana indietro x motivi simili: sono da qualche anno a questa parte interessato alle relazioni umani, psicologia, sentimenti e mi piacerebbe percorrere anche maggiori studi in questa direzione.

    Grazie x la risposta nell'altro thread e ancora benvenuta :)

  14. purtroppo niente nonni su cui poter fare affidamento.

    E' impressionante come oggi un ragazzo di 18 anni non possa decidere del suo futuro senza rovinarsi drasticamente parte della vita.

    E' poi c'è + di qualche politico che osa chiamarci bamboccioni.

    Non ho altro da fare che come mi hai consigliato tu letizia pensi a me stesso, di concentrarmi x i miei obiettivi e continuare nel mio percorso x ricrearmi un ambiente sereno almeno al di fuori della mia famiglia (tutto sommato x fortuna nel corso della vita, spesso e volentieri, sono le presenze che vengono dal di fuori ad accompagnarti nei momenti sia + felici che negativi, quindi non mi resta altro da fare che coltivare e lasciare sempre in luce tali relazioni).

    Spero davvero di riuscire a staccare davvero la spina dai miei pensieri perchè non raggiungere tale obiettivo almeno x settembre sarebbe davvero amareggiante ben sapendo che il tutto deriverebbe da una situazione + grande di me e non dipendente dalle mie capacità e il mio impegno.

  15. io direi anarchico-comunista.

    Comunista nel modo in cui intendo la soicetà, il patto sociale come patto di eguali (anche economicamente), non sfruttati ecc...ecc...comunistà perchè vedo nell'anarchia anche una lotta anti-capitalista

    però credo che possa definire il mio pensiero nel suo complesso come anarchico:

    contro lo stato perchè la società la vedo come patto tra cittadini uguagli che prendono decisioni insieme senza subordinazione;

    anticapitalismo: perchè appunto l'anarchia presuppone un patto di solidarietà e di reciproco rispetto; il riccone non ha senso di esistere se c'è gente che muore di fame e lotta perchè cio non avvenga (ecco perchè mi definisco anarchico-comunista).

    Antisessista e di conseguenza femminista

    Antirazziale e antixenofobia

    antidemocrazia (in quando è pur sempre una dittatura legittimata--> mentre le scelte vanno affrontate insieme e limitando il meno possibile la libertà agli altri).

    Laico

    libertà nel privato quindi (dico,incesto,eutanasia....insomma fin dove arriva l'animo umano e fin dove non si manca di rispetto agli altri)

    antimilitarismo

    contro le nazioni (servono solo ad organizzare meglio, ma non ha senso di esister eun confine---> nessuno ha il diritto di dire "questo paese è mio e non ci vieni ---> almeno fin tanto non ti manco di rispetto")---> e da qui condanna al razzismo e xenofobia. La terra è di tutti e nessuna manna dal cielo stabilisce i confini (che sono solo burocratici).

    Ecc....ecc....

    insomma tutto ciò che contraddistingue il termine anarchia :)

    Può sembrare utopia, ma io in fondo in fondo ci credo (perchè un modo diverso mi farebbe solo pena)

  16. descrivo rapidamente la mia situazione: 18 anni e da 2 anni i miei genitori non vivono + insieme (con mia grande liberazione).

    Ogni santo giorno ricordo che la mia infanzia è stata solo offese,liti,botte ecc...ecc... (sia tra di loro, sia con me in mezzo).

    Mio padre ha fatto cose che dal mio punto di vista non possono essere perdonate e per di più ripetutamente (da quando erano giovani a continuare x 20-30 anni); oltretutto ha una "spiccata" ignoranza, maschilismo e mentalità da ultra60enne degli anni 40 (pensiero padre-padrone con moglie e figli, donna a casa a fare le pulizie e non fare le domande...).

    Insomma quando 2 anni fa ha preso la sua strada x me è stata una grande liberazione (sia perchè finalmente la smetteva di prendere in giro, sia perchè ritengo non abbia quel qualcosa che si possa definire amore, sia perchè per me non è in grado nè di amare una moglie, nè forse dei figli...perchè amare significa anche prendersi le proprie resonsabilità ed usare i giusti modi e una dose di umanità mai conosciuta).

    Di punto in bianco la notizia che potrebbe tornare : come tante volte mia madre disposta come fosse un'adolescente di 15 anni a perdonare l'ennesimo tradimento; il suo carattere da padre-marito-padrone; il suo "non affetto"...insomma tutto pur di non starsene da sola ad aspettare la vecchiaia...perchè purtroppo lei è così....è credente e ritiene che dopo un matrimonio - anche finito - non bisogna conoscere altre persone - vita sociale uguale a 0 (da sempre) sicuramente condizionato dalla mentalità impressa da anni di carattere di mio padre.

    Risultato? 2 anni di disperazione (quando io non vedo alcun motivo x cui bisogna piangere x un uomo del genere a 50 anni) e appena lui ha detto "beh forse ho fatto l'ennesima cavolata" pronta a far finta che nulla sia accaduto proprio come una cagnolina abbandonata scodinzola come nulla fosse accaduto se dopo 3 settimane il padrone torna (per farsi leccare la mano e non x altro).

    Il punto è questo....ormai a mia madre ci ho rinunciato. Per me è stata traviata da anni di questo matrimonio (umanamente non tale); si è dimenticata delle gioie vere della vita; ed è rimasta intrappolata nella sua solitudine.

    Ora se lei è disposta ad aprire le porte dopo 2 anne e non c'è santo che tenga io non posso scegliere x lei ( ma sono sicuro che tempo qualche mese e ci risaremo come è sempre stato)....ormai è solo una donna esaurita, senza affetti e si accontenta anche dell'affetto di un "padrone" anziche di una persona umana.

    Detto questo io da 1 anno e mezzo a sta parte avevo tolto ogni ponte con mio padre (come d'altro canto aveva fatto mia madre già 6 mesi prima). Sono rimasto spiazzato....le mie litigate avute con mio padre (magari anche x difendere mia madre o me stesso) me le ricordo ancora, il rancore verso mio padre ce l'ho sempre forte (perchè innumerevoli sono le cose di cui una persona non si può far perdonare facilmente e che lui ha commesso) e sicuramente non sono pronto a riaverlo in casa come nulla fosse successo (perchè questa è l'abitudine che ha avuto sempre mia madre anche dopo le più grandi mazziate psicologiche e fisiche ricevute) dopo 1 anno e mezzo che mi ero abituato all'idea che non facesse + parte della mia vita.

    Ora non so davvero che fare...se accadesse (ancora qualche speranza che alla fine lui desisti - perchè in fondo qualche donna in giro ce l'ha- ce l'ho) io non riuscirei a gestire la tensione ogni giorno.

    Ed ora devo prepararmi all'ultimo anno di liceo; sto giusto iniziando gli studi x gli esami di riparazione.

    Ritrovarmelo in casa già tra qualche settimana/mese o nel cordo del prossimo anno sarebbe una catastrofe;

    d'altro canto fuori di casa non saprei come permettermi di vivere: la scuola? dove andrei a vivere? sotto i portici? potrei chiedere qualcosa al comune o sarebbe inutile? non avrei nemmeno molto tempo x lavorare soprattutto x i primi mesi...avrei comunque spesi ingenti x la scuola da affrontare (libri, gita a Praga x metà già pagata).

    Insomma, mi sta assalendo il dubbio che x l'ennesima volta la vita mi stia tirando l'ennesimo tiro mancino; che i miei ritornino nel loro rapporto di non amore (x quanto?2 mesi? 5 mesi? 1 anno e ricominciare da capo....ma x la mia vita non ho tempo d'aspettare) e che io rimanga fregato x il loro quanto mai instabile e mi ritrovi a dover scegliere addirittura tra la mia vita e la loro.

    Per tanti motivi ho allentato anche diverse amicizie che mi avrebbero potuto dare una mano e forse un tetto; ad oggi non ho nè una ragazza su cui contare; nè tanto meno amicizie forti come quelle di qualche anno indietro (anche se piano piano sto provando a rifarmele con la nuova classe in cui sono capitato nell'ultimo anno trascorso e con un nuovo giro d'amicizie oltre una manciata di vecchie e forti mantenute).

    In casa non ci rimango. La presenza di mio padre ha già influito fin troppo sulla mia persona: sì sono spiritoso, sensiible, dolce romantico (e non di certo freddo e insensibile come lui), ma soprattutto negli ultimi anni ho percepito un cambiamento in me che m'ha resto meno loquace e + arrabbiato nei confronti delle persone.

    Non intendo distruggere quel po' che mi è rimasto, come ho fatto in passato x i suoi modi e ogni decisione da prendere mi sembra quasi surreale.

    Possibile che una notizia in una giornata di sole possa sconvolgere così tanto la vita ad un 18enne?

  17. infatti vorrei precisare che vorrei distinguere tra violenza e sesso con consapevolezza da ambo le parti.

    La violenza resta un abuso sia se fatta da uno sconosciuto, sia se avviene all'interno dell'ambito familiare (si viola la dignità di una persona e perciò va condannato).

    Io parlo di possibili amori tra fratelli, cugini, ma anche genitori-figli che per quanto poco probabili si verificano.

    Io sono totalmente daccordo. Insomma, forse tra genitore-figlio un po' meno..nel senso che non mi attira molto l'idea che avvenga un atto sessuale con un essere che può essere uscito dal tuo grembo (per quanto possa essere adulta ora questa persona); invece tra sorella e fratello ad esempio io non la vedo così negativamente (ma infatti sono anche più probabili certi tipi di "aiuti" nell'età adolescenziale che possono capitare tra fratelli).

    Uno è un uomo ed uno una donna...possono essere entrambe le persone più dolci e sensibili di sto mondo e magari essersi innamorate proprio x questo. Che colpa ne hanno loro se hanno come unico "peccato" (che peccato non è certamente) di essere nati dagli stessi genitori?

  18. Sforzati un poco amico,vedrai che ci riuscirai...la

    timidezza la puoi combattere...cosi magari chessò

    stringerai tu il cuore a FILOTEA.....

    gli ITALIANI sono un popolo di :poeti,santi,navigatori......

    certo ci sono anche persone non all'altezza,ma credo che il

    tuo incipit e dei migliori......in bocca al lupo....magari poi

    mi farai sapere come è andata...

    ...ma in effetti con la gente che conosco non so affatto timido...però non so....metterle qui su un forum con gente che non so nemmeno chi sia (vedi i miei pochi messaggi).

    Non che abbia qualcosa contro di voi, solo che ritengo la poesia una parte importante del proprio cuore e solitamente caratterialmente io sono solito mostrare il mio cuore a pochi.

    Poi un conto è il commento dell'amica (magari un po' di parte).

    E a dire il vero non mi è mai piaciuta l'idea di mettere il mio materiale su internet alla mercè di tutti (mi era venuta l'idea di creare un sito internet, ma ho desistito x lo stesso motivo).

    Chissà, fatemi ambientare un po' e poi magari poco poco cercherò di varcare la soglia con qualche passo più deciso :ola (2):

  19. Ognuno ha un ruolo nel gruppo, Giova,

    chi dice che il logorroico sia migliore del taciturno?

    per caso il fatto che il logorroico abbia sempre tutti intorno? è quello il metro di valutazione che usi?

    ma semplicemente perchè sento di essere 2 persone allo stesso tempo.

    Una volta ero estroverso al 100%; ora alterno estroversione (ironia, spirito, provocazione,dolcezza ecc...ecc...) a momenti (ore) di totale introversione,silenzio.

    Mi spiace perchè chi mi conosceva una volta non riesce a comprendere la nuova parte della mia persona e chi mi conosce ora fatica a comprendere come una persona possa essere a momenti così estroversa per poi diventare anche x ore fredda e distaccata (rimanendo in pace con se stessa---> perchè di fatto quello che mi infastidisce è questo. Io sto bene, ad oggi, nei miei silenzi...solo mi spiace vedere gli amici/e che non riescono a capirmi pur se ci mettono impegno).

    Insomma...una volta (da ragazzino) sentivo il bisogno di mettermi al centro dell'attenzione, far ridere e vedere che in qualche modo riuscivo a far sentire gli altri meglio anche solo con una parola....oggi mi rendo conto che quel carisma, quella battuta facile non mi manca, ma che il più delle volte preferisco il silenzio (essere taciturno, schivo, ascoltare e dire la mia solo x farmi valere su qualcosa a cui tengo).

    Insomma mi sto rendendo conto che mentre una volta usavo la parola x stare al centro dell'attenzione, ora faccio lo stesso forse con lo sguardo e i miei silenzi. Sento che le parole sono superflue.

    Preferisco abbracciare le persone che amo (anche semplici amicizie), magari acccompagnando il tutto da qualche parola, ma allo stesso tempo sento le parole come qualcosa di superfluo...che dico solo x far sentire + a proprio agio l'altro, ma che se fosse x me non direi.

    x Antius: il problema è proprio lì. Di solito si parte timidi, introversi (da ragazzini) e si acquista sicurezza e la parlantina con l'esperienza della vita. Io sono partito da essere un ragazzo sicuro ed estroverso e la sicurezza e il carisma l'ho mantenuto (non è questione di timidezza o poca autostima), ma ho perso stimoli proprio nell'espormi.

    Non capisco davvero: mi sembra davvero di essere diventato un ragazzo "asociale e solitario".

    Anche alle feste...posso mettermi a ballare, ridere, scherzare, sbronzarmi, ma da lì a due ore (o allo stesso momento) mi sento vuoto.

    Come se non avessi bisogno di parlare pur continuando ad interagire con l'altra persona.

    Solo che le altre persone oltre che ad interagire fisicamente (e con battute e cose dilettevoli) capisco che hanno bisogno anche di altro e di dialogare.

    Anche un semplice "come ti è andata ieri alla festa? cosa hai mangiato a pranzo? cosa hai fatto stamattina?"

    Sono cose che alla gente mediamente interessa anche solo x attaccare bottone, ma che io trovo superflue, mi infastidisce quasi pronunciarle e sentirle chieste a me.

  20. questa: da ricevere, ma soprattutto da dedicare...

    E ti amo ti amo davvero

    E ti amo ti amo lo giuro

    Te lo scrivo di rosso e di nero

    Sulla pagina enorme di un muro

    E ti amo ti amo di brutto

    E ti amo più della mia vita

    Anche se sono più di trent’otto

    Gli anni persi su questo pianeta

    E ti amo anche se è incomprensibile

    Per la gente che ancora non sa

    Che ti amo e doveva succedere

    A questa età

    E ti amo ti amo da sempre

    Anche se ti conosco da un giorno

    Come un’Africa che si riempie

    Di falò sotto un cielo notturno

    E ti amo ti amo per sbaglio

    Ma è la cosa più giusta che faccio

    Da quando ero un ragazzo al guinzaglio

    E con tutte facevo il pagliaccio

    E ti amo anche se è intraducibile

    Nella lingua di questa città

    Ma è davvero così imperdonabile

    Se ti amo già

    E ti amo come se

    Non avessi amato mai

    Senza rabbia e senza che

    Abbia fatto niente per volerlo ormai

    Dimmi che ci sei

    Che mi vuoi

    (Na na na na na na na na

    Na na na na na na na na

    E ti amo ti amo ti amo)

    Come un mare che aspetta alla foce

    Il suo fiume di vita e di pace

    E ti amo e mi sento ridicolo

    Senza maschere ne gravità

    Ma ti amo e mi sembra un miracolo

    Se ti amo già

    E ti amo ti amo sul serio

    E ti amo ti amo lo giuro

    Anche se resterà un desiderio

    Che la pioggia cancella dal muro…

    la persona è 'na persona a cui tengo molto, ma che difficilmente potrà dedicarmela per la situazione in cui ci si trova...

  21. essere una persona poco loquace può significare tante cose...

    x me significa non trovare molti argomenti nella vita che mi stimolano alla discussione.

    E' più forte di me...scherzo,rido,provoco, ma poi quando si tratta di parlare preferisco ascoltare e starmente anche per ore insilenzio.

    Possibile? possibile che nelle banalità ognuno trova qualcosa d'interessante da raccontare e qualcuno con il mio carattere fatichi a trovare qualcosa di interessante nelle parole degli altri come nelle proprie e si ritrova a preferire la solitudine o comunque il silenzio/ascolto alla parola?

    Cosa ritenete voi interessante in una discussione tra conoscenti/amicizie?

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.