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muchachaenlaventana

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  1. Ma in definitiva, cos'è 'sta terapia psicodinamica??? Lui ci ha provato a spiegarmelo ma... ci avessi capito qualcosa. Una spiegazione un po' più terra terra me la sapete dare???
  2. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Io un po' la subisco la personalità del mio psycho. Credo di sapere troppe cose di lui e tendo a volerne sapere sempre di più, è diventato quasi un'ossessione. Ma lui dice che ormai abbiamo impostato il rapporto in questo modo, che se lui non mi dice niente di sé io non gli dico niente di me (vero). E infatti quando assume un atteggiamento serioso e fa domande su domande con fare professionale io mi metto sulla difensiva e mi arrabbio tantissimo. Vedo comunque che, quale sia la strategia adottata dai nostri psycho, ci attacchiamo tutte come ventose...
  3. Pensa che io a volte non chiedo proprio perché so che mi risponderà e ho paura di passare per ficcanaso!!
  4. Penso che dovresti dirglielo, magari senza aspettarti necessariamente una risposta, ma servirebbe sicuramente a delineare meglio il tuo transfert.
  5. Sarebbe molto meglio. Ho pur sempre un transfert "filiale" di riserva e mi farebbe molto più piacere concentrarmi su quello che lasciarmi distrarre dagli ormoni. Magari mi dice che porta un tanga leopardato
  6. Naturalmente ti faccio un enorme in bocca al lupo. L'ansia, soprattutto quella delle prime settimane, ce l'ho ancora impressa nella memoria. Ti auguro tanta serenità e tanto meritato riposo!
  7. Ho letto, ho letto... Mi dispiace molto che si sia verificato questo scivolone che spero non scalfirà la tua fiducia in lui. Io credo che mi sarei sciolta come un ghiacciolo, e tuttavia l'unica volta che mi ha abbracciata, dopo una lunga pausa, sono rimasta rigida come uno stoccafisso e continuo ancora a darmi dell'idiota per la mia goffaggine.
  8. E ci credo Secondo me il mio ha una camicia di forza a portata di mano sotto la poltrona, tipo i giubbotti di salvataggio sotto i sedili degli aerei
  9. Lo studio del mio è in casa sua, anche se la porta che conduce al resto dell'appartamento è un pannello scorrevole integrato in una libreria nell'ingresso (ci ho messo un po' a capire che era una porta). Lo studio di per sé è una stanza ampia e luminosa con un'enorme libreria piena di cimeli della sua vita (disegni delle sue bimbe, un grande ritratto di lui e la moglie...), poi c'è un divano scomodissimo su cui relega noi pazienti, e una bella poltrona di pelle. Ho chiesto di potermi sedere io sulla poltrona: lui è rimasto un po' spiazzato e deve aver pensato che la mia richiesta fosse motivata da chissà quali significati reconditi... In realtà volevo solo stare seduta comoda e farci stare lui sulle spine Poi è pieno di tappeti su cui inciampo ogni volta La seduta: lui mi saluta con una stretta di mano, io ghermisco la mano, ne assorbo il calore con tutte le papille tattili di cui dispongo e non la mollo. Lui si scrolla dalla mia presa e mi dirige verso il divano/poltrona con un calcio nel sedere. Lui mi fissa e aspetta che parli. Sulla mia faccia passano tutti i colori dello spettro e inizio ad agitarmi come un'ossessa. Infine riacquisto una parvenza di dignità e gli faccio "Prego, dica pure". Poi gli pianto gli occhi al centro della fronte in modo da dare l'impressione di sostenere saldamente il suo sguardo e mi chiedo se porta gli slip o i boxer. Da lì ha inizio la discesa agli inferi. Secondo te il chiedersi se porta slip o boxer fa parte del transfert? Devo chiederglielo?
  10. Ciao Bissa, in effetti a me è successo in forma speculare proprio quello che sta succedendo a te: durante la gravidanza, lo psichiatra non lo vedevo neanche (o meglio, sì, bell'uomo ma chissenefrega...). Appena partorito.... Un autentico transfert a luci rosse. Non sono "innamorata" in senso stretto, ma penso a lui, dimagrisco per lui, curo il mio aspetto, mi preparo per le sedute come se dovessimo uscire a cena insieme (anche se poi finisco sempre per ) La mia è una bimba, Eleonora. Tu di quanto sei? Mi fa piacere sapere che sei serena. La mia seconda gravidanza è stata, contrariamente alla prima, come una lunghissima e devastante sindrome premestruale... Ma un po' rimpiango lo stesso quella meravigliosa condizione di "sospensione dalla realtà" che è la gravidanza.
  11. Ragazze, sono un po' confusa, ma qui non si tratta di transfert: è proprio il forum e il suo funzionamento: stamattina ho scritto una risposta molto ispirata a Marilena e volevo rileggere una cosa che temo di aver sbagliato. Ma non solo non ritrovo più la mia risposta ma neanche il messaggio di Marilena a cui ho risposto. Che il mio messaggio sia partito non c'è dubbio perché se apro il profilo di Marilena vedo sia il messaggio incriminato sia la sua risposta, a cui però non posso replicare perché non ce n'è traccia nell'elenco dei messaggi in fondo alla pagina. Che succede? Ho pure le allucinazioni?
  12. Ma come si svolgono le tue sedute? Dicci dicci, sono molto curiosa di sapere in pratica cosa fanno le "colleghe" in seduta. Chi ha voglia di descrivere lo studio del proprio terapeuta?
  13. E tu? Fai parte delle allettate? Psicanalisi freudiana?
  14. Ciao Bissa, ti ho letta e ti faccio i miei auguri anche se non ci conosciamo ancora. Io sono reduce dalla pancia da meno di 5 mesi e ricordo bene la sonnolenza. Mi incuriosisce sapere in che modo la tua terapia cambierà con la gravidanza... Io ho iniziato terapia e gravidaza quasi in contemporanea e devo dire che dopo il parto mi sono completamente trasformata. Per nove mesi è stato come se avessi messo il cervello in standby e pensassi unicamente con la pancia. Un abbraccio
  15. No, niente lettino. Io sto seduta sul divano, lui sul trono. Anche se ogni tanto gli chiedo di fare a cambio. La mia terapia è psicodinamica, vale a dire di derivazione freudiana ma con qualche differenza che non saprei individuare se non in una minore rigidità del setting e del rapporto tra psycho e madwoman.
  16. Beh, sai, si va in terapia per capirsi meglio e non sempre le verità che emergono ci fanno piacere :-) Anch'io sono meno rigida e ne sono felice. Ho sempre pensato e continuo a pensare di non essere omosessuale, ma a questo punto se grazie a lui scoprissi di esserlo, chissenefrega. Anzi, qualunque cosa mi faccia scoprire di me che finora non ho accettato, ben venga. In ultima analisi, l'unica cosa che chiedo è di accettarmi. Complimenti per essere sopravvissuta a 16 anni di "mammitudine": io dopo neanche 4 anni stavo soccombendo, e ne ho pure messo al mondo un altro (e se ti dicessi che pensavo anche al terzo malgrado l'età...)
  17. Beh, complimenti sia per i chili persi sia per quelli che per fortuna non hai perso. A me succedeva il contrario: mangiavo, mangiavo... Lo scorso anno, prima di entrare in terapia (e prima di restare incinta) ho preso 10 chili in 6 mesi!!! Entrata in terapia e portata a termine la gravidanza, magicamente ho trovato un equilibrio alimentare e sto riacquistando forme vagamente femminili. Il motivo? Il transfert naturalmente. A parte tutte le battute fatte finora, vedo che il mio transfert "erotico" ha un senso: dopo essermi trascurata a lungo ed essermi considerata negli ultimi 5 anni solo una mamma (ho anche un altro bambino) - e per me le mamme sono brutte, grasse e anche un po' stronze - mi sono resa conto che esistono anche gli uomini e che a quarant'anni non ci si deve né si può chiudere bottega. Insomma, il mio psycho che finora ho dipinto come un sessuomane incallito, sta cercando di farmi recuperare una femminilità sacrificata alla causa dei figli. E considerato l'arrapamento che mi provoca, ci sta riuscendo. Quanto all'innamorarsi di una donna, dopo aver sparato a zero sugli uomini per sedute e sedute mi sono accorta a un certo punto che lo psycho cercava di capire per vie traverse se non fossi omosessuale. Ammetto di aver considerato un attimo la questione, tanta era la mia foga contro il genere maschile, poi mi sono fatta una risata alla vista del pezzo d'uomo che avevo davanti. E sì, adesso capisco la funzione del transfert.
  18. Buongiorno Marilena (sono lunaerrante), ti ho letta con interesse particolare perché, come al solito, mi pare che abbiamo dei punti in comune. Questo della comunicazione mi sembra un ostacolo comune a tante, soprattutto all'inizio della terapia, o almeno hai espresso esattamente quello che succede a me: non credo che tu cerchi deliberatamente di restare inequivocabile, semplicemente cerchi di far luce su qualcosa che non è chiaro neanche a te, e lo fai poco a poco. Per come la vedo io, sottoporsi a una psicoterapia è un po' come scolpire una statua che, come sosteneva non ricordo più chi, è già presente all'interno del blocco di marmo: l'artista - nel nostro caso lo psicoterapeuta - ha il solo scopo di tirarla fuori sfruttando al meglio le caratteristiche del materiale a disposizione. Prima smussa gli angoli, poi abbozza grossolanamente la sagoma, poi poco a poco, scalpellando qua e là, a volte anche con una certa violenza, vede che il blocco di marmo assume forme sempre più precise e alla fine i lineamenti vengono fuori quasi da soli. È inutile fissarsi sui dettagli, che so, del naso, se prima non hai abbozzato la testa e compreso le proporzioni. Detto questo, che probabilmente lascia trasparire una serenità che nei fatti non mi appartiene, a me succede esattamente lo stesso. Quando esco dallo studio sembro una mezza deficiente, stramazzata sotto i colpi di mazzuolo del mio artista, e sono frustrata fino al midollo. Ma è proprio questa frustrazione e il rimuginare che ne consegue a darmi la forza di presentarmi alla seduta successiva per correggere le inesattezze che ho buttato là per colmare i silenzi e approfondire i pensieri imbarazzantemente grossolani che ho formulato. La tua terapeuta è impassibile: è un modo per non ostacolare o influenzare il corso dei tuoi pensieri. Il mio terapeuta usa un metodo diverso e mi influenza pesantemente perché vuole insistere su alcuni aspetti specifici che io fingo sempre di non vedere, ma il succo è lo stesso: prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, anche se in qualche caso il marmo è più duro da scalfire. L'importante è avere fiducia nella competenza di chi ti lavora. Un bacio
  19. Eh no, cara. L'autocensura è causa di nevrosi. Mica vorrai farci diventare nevrotiche? Piuttosto, potremmo trasformarlo in un forum a sé, tanto ci sarà sempre qualcuna che si prende la scuffia per lo psycho...
  20. Capito. Oltre ad ascoltare la stessa musica andiamo anche dallo stesso psycho...
  21. Piacere. Una voce maschile tra tutta questa effervescenza di estrogeni...
  22. Non ditemi che siete tutte in seduta... O che magari lavorate... Teoricamente sto lavorando anch'io ma non ho nessun collega per una pausa caffè. A voi
  23. Che chiacchiere e chiacchiere. Io sono pragmatica. Con quanto lo pago potrebbe benissimo farci rientrare anche quella
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