Spero che qualcuno possa aiutarmi, mi sono rivolta a strutture pubbliche per un consulto, ma il primo appuntamento me l'hanno dato a settembre...
Ho un bambino di 5 anni, sono separta da due e mezzo. La nostra situazione di famiglia separata è sui generis, in quanto con tanti sforzi e tanta dedizione da parte di tutti, siamo riusciti a instaurare un clima civile e di collaborazione reciproca. Sia io che il mio ex marito ormai da tempo, ci siamo rifatti una vita. Il mio compagno adora mio figlio, conviviamo da circa un anno ma lui ha iniziato a frequentare casa prima come amico da quando mio figlio aveva due anni e mezzo, quindi l'ha visto crescere. Si adorano. Io mio figlio me lo dimentico quando il mio compagno rientra da lavoro, tanto sono complici e chiacchierano e giocano. Mio marito non ha mai avuto un grosso ascendente su mio figlio, ma si è sempre sforzato di essere un buon padre, e nonostante tutto è sempre stato attento ai suoi bisogni, forse, non è mai riuscito a trovare quella complicità o quella chiave di interazione con il bambino che invece paradossalmente il mio compagno ha come dono innato.
Anche la compagna del mio ex marito è una bravissima ragazza che adora mio figlio, ma con lei il bambino non ha lo stesso attaccamento che ha con il mio compagno, forse perchè è donna.. non so.
Durante le decisioni per la separazione ho pensato (forse sbagliando) che il bambino dovesse passare più tempo dei canonici due weedend al mese che di solito si concendono ai padri, perchè ci tenevo che non perdesse il suo rapporto col padre. Così decidemmo per tre giorni a settimana, che si alternavano con i weekend. Mio figlio non andava mai proprio saltellando di gioia dal padre ma non si è mai rifiutato.
Da premettere che mio figlio ha un carattere eccezionale, mai uncapriccio, mai un impuntatura... spesso prima anche se vedevi che non era proprio contento di andare dal padre, per non farlo rimanere male ci andava lo stesso....e questo a 4 anni!
Poi è successo che il padre ha voluto cambiare casa, trasferendosi ancora più vicino, (prima stavamo a due isolati, adesso alla parallela), ma questo trasloco ha fatto si che il bimbo non andasse a dormire mai da lui per tutto il tempo del trasloco. Si sono visti molto meno... si, magari passava la sera a casa mia, ma hanno passato pochissimo tempo prolungato insieme e quasi nessuna notte, comunque sia andavano a dormire dal mio ex suocero. Ma sarà successo due volte.
Il problema è questo... adesso ormai da un mesetto la casa è finita, ma mio figlio è sempre più restio ad andare col padre, addirittura adesso lo scaccia, gli attacca il telefono in faccia, quando viene a casa mia per vederlo, chiede sempre perchè sei venuto? non serve che vieni sempre! addirittura perchè non te ne vai?
Non si è mai comportato così ne con il padre ne con nessuno, è stato sempre un bimbo educato... buono, solare...
Io non so come comportarmi, non so se questa cosa è dovuta a qualche cosa che ha combinato mio marito (che mi assicura di no), magari una delle prime notti che ha passato nella nuova casa, non so... non accendergli la lucetta, oppure sgridarlo per qualcosa.
Fatto sta che io ho come un impressione... è come se lui nel tempo che il padre è stato più assente, abbia sostituito la figura del padre con il mio compagno, ah! premetto che sono incinta... e il periodo del trasloco ha coinciso proprio con l'inizio della mia seconda gravidanza... e con la consapevolezza da parte di mio figlio dell'arrivo del fratellino (di cui sembra contento). Una volta mi hadetto, ora che arriva il fratellino e che E. (il mio compagno) diventa papà diventa pure papà mio.
Non so se è rilevante ma scrivo tutto...
Mi può aiutare.. cosa devo fare? devo evitare di mandarlo a dormire dal padre? e far si che passi il tempo con lui in modo diverso dal dormire da lui? oppure farlo abituare piano piano iniziando con poche volte e poi ricominciando? non so proprio come comportarmi...
aiuto.. per favore...