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cristoforo

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  1. Si, ne sono convinto anch'io. Per ora aspetto, prima di dare giudizi (è portata o meno per lo studio). Il rischio altrimenti è imporle senza accorgermene una personalità "obbligata" (di "secchiona" o di "svogliata", secondo i casi). Ormai mi limito ad aiutarla a fare da sola i compiti che le vengono assegnati a scuola. Senza intervenire granché. Ma se noto un suo interesse per qualcosa, lo rinforzo rispondendo in modo soddisfacente alle sue domande. Adesso che studia la "storia" e la "scienza" (al modo in cui si fa in 3 elementare), mi tempesta di domande. Lei apprezza il fatto che la prendo sul serio e soddisfo questi suoi desideri.
  2. Grazie per gli utlimi due messaggi. In realtà, come già detto, il problema della lunghezza delle frasi era più che altro una mia paranoia di quest'estate. Ora conosco meglio Sara e ho avuto modo di confrontarmi con i figli coetanei di molti miei amici. Devo dire che c'è davvero una estrema variabilità nell'eloquio dei bambini, ma dopotutto Sara non è molto diversa dai suoi coetanei, anzi! Inoltre, c'è stato come un "salto" da quando ha compiuto gli otto anni a dicembre. Non solo è diventata in un solo mese visibilmente più alta, ma ha iniziato a parlare in modo diverso, quasi come una adolescente! Altro che frasi brevi, ora è diventata una rompiscatole anche più di prima. I suoi "sofismi" hanno ora una complessità soprendente.
  3. Beh, penso che dopotutto ho solo sfiorato tutto ciò che può provare un genitore. Ma per me è già molto. Ognuno ha i propri limiti. Leggendo le cose che ho scritto qui questa estate mi rendo conto di quanta strada ho fatto. Ora sono molto più assertivo e riesco a dare sicurezza a Sara. Ho imparato a dosare le forze e a non pretendere troppo. A lasciare anche andare le cose, a dare più spazio alla vita che scorre. Mi ha fatto bene anche per migliorare il carattere. Anche mia moglie credo si sia avvantaggiata di questa mia esperienza! Ogni tanto lei mi aiuta quando non ho il tempo di fare i compiti a Sara, ma lei al contrario di me torna troppo tardi il pomeriggio e non sempre ha la forza. A presto
  4. Ciao, grazie di avermi risposto. Come avrai visto, questa discussione risale all'estate scorsa. All'epoca ero un pò emozionato e insicuro all'idea di seguire Sara nei compiti. Mi sentivo inadeguato e le risposte in questo forum mi hanno aiutato. Ora, che siamo quasi a fine anno scolastico, ti dico che è andato tutto bene. Sara è cresciuta, non solo per merito mio o della madre, ma proprio a causa di uno sviluppo fisico e mentale legato all'età (ormai ha 8 anni e mezzo). Sta andando tutto veramente bene. Chi aveva bisogno di qualche regolata ero io. Se penso alle varie fasi che ho attraversato in questo anno scolastico, prima di trovare la sintonia giusta e il modo giusto di rapportarmi...mi sembra di aver fatto molti più progressi di Sara, semplicemente perché ero molto più impreparato di lei a fare i compiti assieme. Mi incuriosisce molto la statistica di cui parli, secondo la quale i bimbi del tempo pieno hanno più difficoltà ecc. Ti ringrazio del tuo messaggio e spero di parlare ancora con te. A presto.
  5. Magari! Dì pure che sono solo ansioso: ti avvicineresti di più alla realtà! No, ne ho parlato con la madre e con mia moglie, ma non con lei. Sara passa tutta l'estate con i nonni in campagna e quindi non c'è stato modo di parlarle. So però che Sara non ama stare sui libri più di quello che è strettamente necessario. La madre (che pure è una creativa e si diverte a stare con lei, quando può) ha sempre problemi e deve trasformare tutto in gioco. Io non sono bravo come lei. Non ho tutta questa fantasia! E' una "rompiscatole", sempre attenta a trovare il punto debole del tuo discorso. Però è anche "empatica", si preoccupa degli altri (nei limiti della sua età), sa contattare le emozioni delle persone, vive immersa nella realtà vera, non è "autistica" come i tanti bambini viziati di adesso. E' molto rispettosa (senza essere una bimba "adattata", ossia non è di quelle che fa le cose solo per compiacere gli altri.). Conosce bene i limiti oltre i quali non deve andare (tranne che con me!). Ti obbedisce soprattutto se il tuo discorso è coerente e coincide coi suoi "valori" (eh, si, perché lei è anche una moralista sputasentenze!). Ama più il movimento che la quiete. Ha una intelligenza pratica spiccata, una competenza motoria invidiabile anche per un adulto, ma è insicura, pensa sempre di avere qualcosa in meno degli altri, alle volte si arrabbia per questo. Ecco il "tipetto" che è. Per carità, con Sara sarebbe impossibile "saltare" questi "passaggi". Non ci penso nemmeno! Ma tu pensi che potrei dirle: "sai, credo che i tuoi insegnanti ti prendano per i fondelli. In realtà non vai bene a scuola come credi. Vogliamo passare qualche pomeriggio insieme per vedere se è così?" idem come sopra. Pensi che posso davvero metterla così? Sarebbe in grado di capire questo? ci ho provato un milione di volte. In tante situazioni diverse. Non ha mai voluto parlarne. So solo la sua materia preferita: religione(!). Forse è l'unico insegnante simpatico che ha? Va bene...giochiamo molto al computer. Le insegno a usare il programma word ecc. Poi giochiamo alla scuola (ma il punto qui è che vuol sempre fare lei la maestra! E le rare volte che invertiamo i ruoli la annoio a morte!). Vedo sempre più il fallimento vicino! Poiché è un'attrice nata, una volta ha "recitato" una maestra che faceva fare i compiti in classe mentre lei passava tutto il tempo al telefono. Sarà un indizio? Ok, vedremo... Grazie di cuore, già il fatto che mi hai ascoltato è un grande aiuto. PS. puoi leggere anche i post precedenti, per capire altri particolari su me e Sara. Cris
  6. Vabbè, il tuo ragionamento è troppo stringente, perciò sono costretto a confessarlo: certo, Sara ha piacere a stare con me, ma è abituata al fatto che io...ehm...la vizio un pò, anzi parecchio! Per fortuna c'è anche qualcosa di positivo. Credo di avere un certo modo di fare che la rassicura. Sono molto sensibile alle sue insicurezze e finora ho sempre trovato il modo di farle superare delle paure (sono il tipo che se la porta dietro in montagna anche su sentieri un pò estremi, che le ha insegnato a nuotare, ecc.). Però tutto parte sempre da lei. Non sono proprio in grado di farle fare qualcosa che lei fin dall'inizio non ha voglia di fare. In conclusione, sono preoccupato di due cose: 1.lei è assolutamente certa di andare bene a scuola e di non avere problemi. Ho paura di scalfire questa sua certezza. 2. Non so come convincerla a stare con me per questioni che non siano il puro divertimento. Finora non ho avuto questo ruolo. E non sono così fantasioso da inventarmi una "storia" plausibile. Con simpatia Cris
  7. Grazie Ilaria, ho stampato la tua preziosa risposta e ogni tanto me la rileggo. Quanto ai compiti per le vacanze: ho già risposto in un post precedente. Non parlavo di cose da fare nelle vacanze (anche perché Sara non è qui e tornerà fra due mesi). Non ho figli, ma anch'io, se ne avessi uno, sarei contrario a occupare le sue vacanze con queste cose. Se ne hai voglia, hai invece qualche idea su come far digerire a Sara la necessità di passare qualche pomeriggio con me a partire da ottobre? (vedi il post precedente). Ciao Cris
  8. Wow, non mi aspettavo una simile velocità nelle risposte! Si, sono anch'io convinto che i problemi posti dalla madre forse sono eccessivi, se non del tutto inesistenti. Le vostre risposte vanno tutte in questa direzione e mi confortano a riguardo. Vorrei comunque verificare di persona e, appena inizierà la scuola, passerò comunque qualche pomeriggio con Sara per vedere cosa succede. Magari vi dirò le mie impressioni. Sono il primo che ha voglia di lasciare libera Sara alle sue cose, credetemi. Io non ho figli, non sono di quelli che vanno in bordo di giuggiole davanti ai bambini e non sono certo il tipo apprensivo e controlling! Si è stabilita una certa simpatia tra me e Sara, ma ciò è dovuto solo al fatto che ci "piacciamo", non al fatto che sono un fanatico di bambini (queste persone infatti le trovo un pò fissate!). Sara è sveglia, empatica, intelligente, agile, anche dal punto di vista motorio. Non voglio certo trasformarla in una "bambocciona" o in una "idiot savant"! Vi faccio solo un'umile richiesta: vi prego: un'idea per proporre a Sara la necessità di questi pomeriggi da passare con me! (per Marilena: non si tratta di compiti per le vacanze, è una cosa che intendo fare quando riprenderà la scuola). Grazie di cuore. Cris
  9. cristoforo

    Help per Sara...

    Ciao a tutti. Questo è il mio primo post e vorrei qualche suggerimento pratico per Sara, la figlia di una mia cara amica. Sara ha 7 anni e ufficialmente va bene a scuola. Tuttavia, poiché fa il tempo pieno, pare che gli insegnanti del pomeriggio non la aiutino abbastanza con i compiti. In sostanza, eventuali carenze potrebbero non emergere, perché la scuola tende a coprire o sottovalutare le carenze del sostegno pomeridiano. La madre di Sara sostiene di aver notato una difficoltà della figlia a fare ragionamenti "lunghi", ossia a raccontare una cosa lunga (mi dispiace, non so usare un termine adeguato per spiegare). Inoltre, ritiene che vi siano anche carenze nozionistiche e soprattutto che Sara non sia abituata a studiare da sola, ossia a organizzare da sola il compito quotidiano dello studio. Dal momento che abito al piano di sotto e che lavoro esclusivamente in casa su internet, mi sono offerto di seguire un pò Sara due volte la settimana, mentre la madre, che lavora fuori fino a tardi, potrà seguirla il sabato. Ovviamente, in questi 3 giorni eviteremo di farle fare il tempo pieno, altrimenti sarebbe troppo pesante per lei. Al momento non ho molto da chiedere, perché vorrei prima valutare di persona se esistono davvero le carenze riferite dalla madre e di cosa si tratta. Per il momento, le uniche cose che mi viene da chiedere sono: 1. Sara è convinta di andare bene a scuola. Viene promossa con buoni voti. Come farle accettare la necessità di fare questo lavoro a casa? (Sara mi vuole bene ed è molto legata a me. Non è questo il problema. Il fatto è che non accetta di studiare "oltre il necessario" e sarà difficile farle digerire questo cambiamento). 2. Forse è normale che a 7 anni non si riesca a fare un "ragionamento lungo"? Forse la madre si preoccupa inutilmente? Cosa dice la psicologia a riguardo? 3. Anche per l'organizzarsi da soli nello studio: Forse a 7 anni non si può pretendere che si riesca già a studiare da soli, oppure invece si? Vi ringrazio in anticipo per le risposte. Cris
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