Salve a tutte! salve a Froggy, Digi e salve a Judina, sempre tanto cara anche se appaio ormai molto raramente.
Stasera, in un momento di ansia esistenziale, mi sono collegata e ho trovato questo nuovo topic, che riassume, nella sua formulazione, quelli che erano i miei desideri da paziente. Ci sarebbero molti aggiornamenti da fare, ma non è questo il momento nè la sede giusta: diciamo che le mie ansie si sono trasformate e riesco anche quasi a guardarle in faccia, ma sono ancora lì; ne conosco quasi sempre la causa, ma non riesco ad avere il coraggio di agire in modo da farmele passare. Ormai non sono più paziente di nessuno. Come sapete, il "primo" partì ad aprile ed il "secondo" è partito alla fine di dicembre. Insomma, terapia terminata soprattutto per indisponibiltà da parte del terapeuta, sebbene io abbia fatto dei passi avanti.
Quanto all'argomento trattato qui, a me sembra francamente una mezza follia la situazione descritta da Filotea e sono assolutamente d'accordo con Froggy. E' possibile che io sia stata abituata male, con psi che mi davano del lei anche dopo due anni e che non hanno mai lasciato spazio per una frequentazione, anche amicale, post-terapia; tuttavia, che lo psi di Filotea abbia parlato di innamoramento mi sembra abbastanza incredibile. Non che non creda a Filotea, ovviamente, ma mi sembra comunque strano. In ogni caso, non sono un'esperta nè una teorica: l'esperienza-terapia l'ho vissuta seduta dall'altra parte della scrivania e, per fare il paziente, non si studia come rapportarsi al terapeuta.
Tuttavia, quanto al post-terapia col "primo" (ovvero quello di cui mi ero innamorata), vi posso raccontare la mia esperienza. Gli avevo chiesto la sua mail (da usare in caso di emergenza) che, in effetti, anche se non si trattava strettamente di emergenze, ho usato qualche volta (diciamo 4 ad aprile ad oggi: sono stata bravissima!). Lui dimostra, con mia grande gioia, di essere ancora presente, di offrirmi comprensione, ma sempre dandomi del lei (sebbene io gli dia del tu, per iscritto) e rispondendo con brevi frasi da sibilla che io poi leggo e rileggo per cercarvi dietro qualche recondito signficato che, ahimè, non c'è. Non so se questo possa essere considerato un "rapporto" post-terapia, ma sicuramente ha reso il distacco meno duro e, ancora oggi, mi dà l'idea che, in caso di emergenza, io non sia sola. Sebbene sappia che sta a me limitarmi, perchè lui mi risponde per gentilezza ma io non devo approfittare, in ogni caso questo "filo" mi aiuta molto. Dopo questa breve incursione, vi lascio. Buona serata a tutte :)