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letizia24

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  1. letizia24

    Coperta di Linus

    Caro Tex----questo tuo post mi ha emozionata, anche perche' vivendo io in Israele conosco personalmente i pensieri che ci facciamo per i nostri figli che esperimentano simili situazioni, e quanto possano gli orrori della guerra influire sul loro giovane carattere. Ho avuta purtroppo l'occasione di rendermi conto dei cambiamenti avvenuti nei ragazzi della mia famiglia. Le guerre li fanno maturare anzitempo e perdere le illusioni proprie della gioventu'. D'altra parte sono i compagni d'arme che li rendono consci del significato di una vera fratellanza che dura spesso per tutta una vita.
  2. mi e' piaciuta la tua risposta di oggi [sulla dipendenza]

    ciao.

  3. Mi dispiace, non avrei dovuto proporre questo topic che credevo importante. Ma prima vorrei dirvi che io stessa ho una certa preparazione avendo lavorato come criminologa con giovani carcerati ed esperimentato il tema degli sviluppi possibili nel processo di transfert e contro-transfert in terapia. In questo campo sono stata da sempre critica soprattutto verso me stessa.
  4. Sono, tra l'altro, un'insegnante: mi affeziono ai miei alunni e non potrebbe essere altrimenti visto che condivido con loro fatica, sforzi, impegno per ottenere dei risultati, mi fa piacere sapere che a loro volta mi sono affezionati o che sono contenti delle mie spiegazioni o che apprezzano il mio impegno, ma io sono sempre consapevole che il mio compito sarà veramente svolto quando li avrò resi indipendenti, quando sapranno studiare da soli, io sono sempre consapevole che più che fargli capire una lezione, devo insegnargli a fare a meno di me.
  5. Io penso che un terapeuta ha lui pure le sue sensazioni delle quali non sempre e' conscio, cosa ammessa anche da Freud. L'innamoramento e' una delle possibilita', un'altra potrebbe essere la soddisfazione che si prova in seguito alla dipendenza dei pazienti. Nella psicoanalisi tradizionale il terapeuta e' obbligato a seguire un'auto-analisi per renderlo cosciente e critico di se stesso.
  6. Traduco da un testo su Freud che tratta della cura di una delle sue pazienti --DORA. Freud descrivendo il caso nei suoi particolari si auto-critica: "non ho fatto abbastanza attenzione al processo di transfert nei suoi particolari e moventi". Ma nel caso di Dora non provo' ad analizzare l'auto-transfert, cioe' le sue proprie reazioni, e questa e' una delle critiche che si fanno a Freud. il "caso Dora" e' stato riportato da Freud e dai posteri e discusso ed interpretato nei suoi particolari nel corso degli anni.
  7. I libri che sono stati scritti sull'argomento potranno spiegarlo meglio di me. Per esempio: Irvin D. Yalom ---"when Nietzsche wept" , che si puo' trovare anche in italiano e che tratta della difficile relazione del dr.Breuer, maestro di Freud, con una sua paziente.
  8. Marilena si riferisce specificamente ad una terapia basata sulle teorie freudiane. Io mi riferisco a possibili [ma non necessarie] dinamiche che si possono sviluppare nei rapporti con il terapeuta. Credo che anche Freud abbia preso in considerazione simili possibilita', anzi e' una delle critiche che gli hanno fatto colleghi ed allievi. Perche' ho aperto questo topic? perche' lo trovo attuale e mi interessa.
  9. Vorrei chiarire come intendo la dipendenza: un attaccamento infantile per una persona sulla quale si trasferiscono bisogni infantili, e dalla quale si fa fatica a staccarsi. Per alcuni psicologi una simile relazione risponde ai bisogni. Perche' anche gli psicologi sono esseri umani.
  10. letizia24

    Come si aiuta?

    Sai Lapina, ho osservato che ci sono persone che assumono un comportamento e modo di vivere con l'esigenza d'essere assecondate, e generalmente riescono a farsi assecondare. E' una presentazione di se stessi che molti accolgono. Sono persone generalmente egocentriche che vengono accettate come sono.
  11. grazie juditta per il link. Auguriamoci che ogni terapia abbia questi risultati.
  12. Brava Arley e bravo il terapista! Mi rallegro con te e ti tengo i pugni perche' tu possa progredire indipendente e felice.
  13. letizia24

    ciaoa tutti

    Spero davvero che tu l'abbia trovato. Auguri e bene arrivato!
  14. Leggendo alcuni topics in questa sessione non posso fare a meno di pensare al bisogno che hanno molte persone di un rapporto prolungato con terapeuta. E se questo fosse uno stato di dipendenza che potrebbe impedire una normale maturita'? E chi sono le persone che non sanno rinunciare ad una continua relazione terapeutica? Una cosa mi sembra certa: chi ci guadagna e' il terapeuta, spesso interessato a protrarre la relazione all'infinito.
  15. Nei legami fra figli e genitori, come pure in tutti i legami cio' che conta non e' la "quantita'" o frequenza d'incontri ma la "qualita' " emotiva.
  16. letizia24

    Perfezionismo

    Il "perfetto" esiste come IDEA.
  17. L'incesto viola uno dei tabu' piu' radicati nella nostra societa'. La violazione di questo tabu' potrebbe causare sentimenti di colpa e vergogna e ripercuotersi nella vita quotidiana. Spero che troverai la forza necessaria per parlarne con il tuo terapeuta.
  18. Una terapia che incomincia a farsi strada e' quella per mezzo della filosofia. 2 libri sull'argomento:Lou Marinoff----"Platone invece di prozac" Irvin D. Yalom------"The Shopenhauer cure"
  19. la tua opinione Giovanni e' poco rilevante perche' non considera il problema di Bertelli , che lo presenta come grave ed insopportabile [per lui],ed e' in ricerca d'aiuto.
  20. letizia24

    solitudine

    Ciao Giovanni, quando ci sentiamo soli e depressi [e tutti ne abbiamo esperienza] non c'e' di meglio che essere attivo, intraprendere cose nuove, distrarsi. Mai ritirarsi nella solitudine che generalmente dipende da noi stessi. Sarai sorpreso quante cose possano cambiare se ti decidi di prendere l'iniziativa organizzando nuovi programmi con nuovi incontri.
  21. letizia24

    pensieri in libertà

    L'essenza dell'amicizia e' dare e ricevere, comprendendo e soddisfacendo i nostri rispettivi bisogni.
  22. letizia24

    gestire le emozioni....

    Non so quale sia la tua eta' caro Patrizio, ma penso che noi tutti compiamo un serio tragitto da uno stato di emozioni non controllate [nella prima infanzia], ad una fase di relativo controllo. Ma non e' facile e non sempre ci riusciamo. Alcuni di noi restano a mezza strada e si lasciano di tanto in tanto dominare dalle emozioni. Penso che esperienza e maturita' possano risolvere il problema. [Ma fa come ci ha detto Mio in una precedente discussione: impara a conoscere te stesso]
  23. .......La nostra vita è quella che è, ricca o povera, agitata o quieta, interessante o noiosa, e noi siamo quello che siamo, egoisti, ambiziosi, violenti, possessivi, ecc....vedere cio senza dire "è sbagliato!" è incominciare a vedersi....qualcuno , a me molto caro diceva "osservarsi senza giudicarsi, attimo per attimo"....e credo che sia l'unico modo per intraprendere seriamente la nostra conoscenza....
  24. è chiaro però, prima di affrontare questo, la natura del "io"....che è tempo. nasciamo impariamo alcune cose, facciamo esperienze, soffriamo, gioiamo,,,,,tutto accade attimo dopo attimo....è con lo scorrere di questi attimi si forma "l'io" l'idea di se,,,,che accresce esperienza dopo esperienza...ricordo dopo ricordo... ora cos'è l'io se non il legame..ossia l'idea che fa continuità agli attimi....l'io senza il suo contenuto non esiste....l'io può muoversi solo all'interno del suo campo, di se stesso.....guardare in avanti non è possibile e si sente insicuro, l'ignoto è terrorizzante per l'io...allora cosa fa..crea un futuro , partendo dalle immagini, ricordi a sua disposizione modificandoli, creando obbiettivi, scopi e speranze....questo è il movimento dell'io....l'io è tempo.
  25. E' normale, ---ti trovi in un ambiente nuovo e sconosciuto dove ti senti forse straniero. In casi simili ognuno di noi sente la nostalgia della nota e sicura atmosfera di "casa nostra". Penso che dopo un periodo di adattamento ti troverai benissimo nel nuovo ambiente.
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