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C.L.B

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messaggi di C.L.B

  1. Ciao Tissan, io sono in una posizione un pò diversa rispetto a lignano.

    è vero che la depressione come anche altri disturbi psichiatrici dipende da fattori diciamo genetici e ormonali e quindi un trattamento farmacologico è necessario. Però la vita di una persona non è scritta nel solo DNA e ci sono fattori ambientali che hanno contribuito il formare del tuo disturbo e se non riesci a gestire bene gli eventi quando stai male credo che un supporto psicologico sia importante.

    Prendilo come un consiglio, perchè il farmaco non cura la malattia ma inibisce il sintomo, ma se alla base ci sono altri problemi per esempio di tipo relazionale di certo non li risolvi con i farmaci.

  2. Secondo me la voglia di vivere non la ottieni se continui a fare le cose "perchè le devi fare". Come può la tua mente trovare uno stimolo e interesse in quello che fai se le viene imposta?!

    Visto che comunque a mio parere la voglia di fare non ti manca perchè comunque in ogni caso con voglia o no la fai, perchè non impieghi queste energie in qualcosa che potrebbe veramente piacerti?

  3. Ciao anamedestruit, ma con chi vivi? Non sei con i tuoi genitori?

    Credo che a causa dei disturbi alimentari tu debba necessariamente seguire una psicoterapia, individuale e/o di gruppo. Vai all'asla, credimi costa veramente poco.

  4. Si Haran capisco benissimo cosa dici, però ti dico anche che è quasi normale che accada qesto. Io lo scorso anno ho fatto qualche mese di tirocinio in una comunità con pazienti schizofrenici e loro stessi mi dicevano proprio questo che avevano sempre sonno ed erano svogliati a causa dei farmaci. Si uscivano facevano qualcosa in casa però si stancavano presto e dormivano quasi sempre!

    Comunque parlane con la Dott.ssa e in bocca al lupo!

  5. Haran non credo che questo sia possibile. Questi farmaci sono tutti diciamo dei sedativi, se non lo fossero lei perderebbe completamente il controllo. Credo che sia meglio provare finchè non si trova quello adatto.

    Comunque io non sono psichiatra quindi in fatto di farmaci non ti posso consigliare. Meglio che ne poarli con la dott.ssa che la segue

    Un abbraccio

  6. Haran si, i farmaci sono indispensabili. Per parafrenia si intende schizofrenia, e questo disturbo purtroppo non ha esito positivo. Dovrà prendere i farmaci sempre per calmare i sintomi, se non li prendesse probabilmente starebbe peggio.

    Voi credo che potrete aiutarla nel quotidiano, non avendo lei iniziativa potreste affidarle piccoli compiti per esempio aiutarvi in cucina, fare insieme la spesa o le pulizia a casa. Insomma impegnarla in qualche compito! perchè purtroppo lo schizofrenico anche se non ha un contatto con la realtà però apprezza se non lo si tratta solo come una "malato" a cui somministrare solo farmaci. Vuole, e mi pare più che giusto, essere trattato come un essere umano. per questo sarebbe importante una psicoterapia.

    Purtroppo capisco quanto è difficile a volte stare a contatto con questo disturbo però il coinvolgimento è necessario per non isolarla del tutto.

  7. Ciao Marzio,

    ti dico sinceramente che alla fine del tuo racconto mi sono commossa perchè anch'io sono solo figlia per adesso e capisco la tua sofferenza!

    Comunque, la diagnosi è di schizofrenia? In quel caso credo che i farmaci sono assolutamente necessari per contenere le allucinzioni e i deliri come gli altri sintomi che ne derivano. Però credo che una psicoteraopia debba assolutamente associarla.

    Per esempio ci sono delle psicoterapie di gruppo di relazioni riabilitative utili per i pazienti schizofrenici che li aiutano a stabilire un contatto con gli altri lavorando molto con e sul corpo, per esempio si usa lo psicodramma.

    perchè non ti informi all'asl?

    Farla stare da sola a casa peggiora tutto, sia lei che voi.

    un abbraccio

  8. Sai gee gee sono molto contraria a queste auto diagnosi che la gente si fa. ormai usiamo internet per tutto pure per capire se siamo sani o malati!

    Arrossire credo che sia una normale reazione fisiologica-emotiva quindi non è mica detto che sia patologica. magari lavorando sull'autostima andrà via anche "l'arrossire" di fronte agòl altri.

    Anch'io mi identificavo in tutto quello che trovavo nei libri che studio...una volta sono borderline, un'altra ossessivo-compulsiva, un'altra ancora paranoica....ma con il tempo ho capito che è sbagliato e che la nostra mente ha un'enorme capacità di adattamento ed immedisimazione che finisci per avere tutto quello che leggi.

    Non dico che sbagli ad informarti ma prendi con le pinze quello che leggi.

  9. Beh gee gee, non c'è un trattamento per i disturbi più espliciti e per quessti non manifesti, c'è una psicoterapia che fa stare bene il paziente e lo fa sentire a proprio agio. Se vuoi capire le cause del disturbo allora vai in uno psicoterapeuta orientato verso questo.

    Inoltre mi chiedo...tu parli di eritrofobia, ma è una diagnosi che ti sei fatto autonomamente con internet?

    Un grosso in bocca al lupo e facci sapere!

  10. E se dovesse ricapitare un'altra volta TU STAVOLTA SARAI IN GRADO DI AFFRONTARLO!!!! Non ti deve fare paura una cosa che già conosci...e l'umiliazione tu la conosci e quindi la puoi abbattere tu, e lei non abbatterà te!!!!

    Tu devi pensare che la debole di questa situazione non sei tu, ma loro. E non te lo dico tanto per farti coraggio ma perchè ho sempre pensato che la gente che critica e prende in giro gli altri lo fa perchè è inferiore perchè l'unica arma di "seduzione" nei confronti degli altri è la cattiveria! Invece l'indifferenza è molto meglio!

    Tu devi andare a scuola il più tranquilla possibile, camminando a testa alta...nel vero senso della parola. Non abbassare mai la testa, non mostrarti mai triste e indifesa perchè queste persone sono abili nel fiutare la fragilità. Più tu sarai sicura di te più loro saranno cattive, ma gli altri si renderanno conto che non hanno ragione e che tu sei ben altro, e quindi nessuno più le crederà.

    Purtroppo l'esperienza triste di 4 anni fa ti ha segnata ma non ne devi avere paura! L'esperienza ci fortifica e ci rende persone sicure!

    Ma di queste tue paure e dei vecchi compagni tu ne hai parlato con qualcuno? Con i tuoi genitori per esempio?

  11. ciao sweetstellina e benvenuta! Ma non hai pensato all' ipotesi che loro possono essere gelose o invidiose di te? Questo ragazzo con cui stai lo ha mai voluto una delle tue amiche? Inoltre credo che a volte siamo noi che ci poniamo nella condizione di essere criticati, quindi fai in modo che questo non accada. Se ti prendono in giro è perché ti vedono come un soggetto debole. Ma poi scusa non avete mai parlato del motivo di questo cambiamento? Tu ci parli più con loro?

  12. Ciao gee gee,

    diciamo che sono una paziente che tra 2 settimane sarà anche psicologa :)

    Tranquillo non mi sono per nulla offesa, il mio messaggio era solo un modo per aiutarti a vincere le paure e le incertezze.

    Allora gee gee, se tu vuoi capire la causa del disturbo è inutile che ti rivolgi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che lavora con molte tecniche e con poche spiegazioni inconsce del disturbo. Se tu vuoi conoscerti, se vuoi comprenderne le cause allora ti conviene una psicoterapia a lungo termine es. quella che faccio io , la psicodinamica.

    beh, il gruppo aiuta moltissimo le persone con fobia sociale, però anche in questo caso la ricerca ha dimostrato la maggiore efficacia delle psicoterapie di gruppo a orientamento cognitivo comportamentale. Però il gruppo è molto utile per osservare quali sono le tipiche modalità che il paziente utilizza nella relazione con gli altri e intervenire su queste.

    E poi rispetto alle psicot. individuali a lungo termine hanno un costo minore.

    Però io non posso farti una diagnosi e quindi non posso dirti nemmeno qual è il trattamento migliore per il tuo problema.

  13. Allora gee gee, prima di tutto devo difendere la mia categoria, dicendoti che lo psicologo non fa questo lavoro per speculare sugli altri. Quello che ci ha spinti a fare questo percorso formativo è l'amore per le persone che probabilmente hanno sofferto come noi. Siamo spinti sicuramente da una piccola dose di onnipotenza e narcisismo, ma sempre e comunque il nostro interesse è SOLO il benessere della persona cercando di offrirgli soluzioni alternative e modi di agire rispetto a quello finora fatto!Poi in base alla psicopatologia del paziente allora si agisce in vari modi e con vari trattamenti.

    Detto questo....secondo me tu invece sei molto interessato ad un supporto psicologico, forse hai la solita paura che in molti hanno: ma perchè raccontare tutti i miei fatti ad uno sconosciuto? E se faccio la scelta sbagliata e non cambia nulla? E poi a livello un pò più inconscio c'è la paura dell'etichettamento : se vado dallo psicologo allora sono pazzo, e vuol dire che da solo non sono più in grado di fare nulla?

    Purtroppo nessuno potrà rassicurarti su questi dubbi, la psicoterapia è una relazione tra due persone, e come tale si deve costruire con la collaborazione di entrambi. Ci saranno momenti difficili, momenti di stallo in cui ti sembrerà di non andare avanti, ma credimi che se lo psicoterapeuta è i gamba e se tu sei disposto a lavorare per il tuo benessere non può che andare bene!

    Poi certo tutti i terapeuti possono sbagliare, in fin dei conti sono esseri umani, ma anche in quel caso tu potresti indicargli la giusta via.

    Sull'ipnoterapia non posso darti informazioni utili, però sono dell'idea che lo stato di coscienza del paziente è fondamentale per lavorare su materiale conscio ed inconscio, osservare e riconoscere le tipiche modalità relazionali del paziente...cosa per te molto utile!

    Comunque torna pure a scocciarmi, non è un problema :)

    PS.: hai mai pensato alla psicoterapia di gruppo?

  14. ciao gee gee, credo che non sia vero che tu stia bene da solo. Se tu stessi veramente bene non saresti qui a parlarne. Un problema diventa tale nel momento in cui la situazione non ti sta più bene. Probabilmente tante persone non hanno amici ma non tutte lo vedono come un problema.

    Io seguo da 2 anni una psicoterapia a orientamento psicodinamico, che è molto diversa dalla cognitivo comportamentale. Secondo quest' ultima alla base dell' ansia e della fobia c'è una mancanza della persona a verbalizzare le emozioni quindi i compiti da svolgere sono finalizzati a sviluppare questa capacità.

    Però non mi è chiara una cosa, assodando che anch'io sono dell' idea che x te non sono necessari farmaci anche se non sono un medico, è solo un mio parere, però sembra che ti informi sulla psicoterapia e che ti piace l' idea di andarci, quindi perché non ti mobiliti perché trovare questo sostegno?

  15. ciao gee gee quando vuoi chiedi pure! :) comunque tu hai detto che non hai la possibilità di una psicoterapia a lungo termine, ma io ti dico che per i disturbi di ansia o etichettiamola come fobia sociale, sono molto utili le psicoterapie cognitive-comportamentali a breve termine. Dai un' occhiata su internet o chiedi all'asl della tua città

  16. Ciao C.L.B,

    ormai è un dibattito a due. :D:

    La preoccupazione principale è che pensino che sono uno sfigato,un incapace,un individuo banale,un fallito...il paradosso è che questo modo di relazionarmi con gli altri mi sta trasformando proprio in questo...è una sorta di auto-boicottaggio di cui sono pienamente conscio,ma che non riesco ad evitare.(o meglio,che faccio sempre più fatica ad evitare)

    Vorrei vivere i rapporti in maniera più distesa e rilassata,senza ansie inutili e preoccupazioni ingiustificate,come peraltro avviene per il 99% delle persone.

    Bye

    Sai gee gee, ero sicura che avresti risposto così, perchè anch'io ho questo problema e la risposta mi sembrava scontata, ma preferivo sentirla da te! Anch'io ho sempre paura di dire la cosa sbagliata, di essere giudicata e tutto il resto! Io faccio psicoterapia da due anni e uno degli obiettivi è proprio quello di lavorare sul peso che il giudizio degli altri ha per me.

    La mia causa l'abbiamo rintracciata nelle relazioni con i miei genitori e in una brutta esperienza vissuta da piccola.

    Perchè non ne cerchi anche tu la causa? magari puoi iniziare a fare un lavoro di "auto-analisi" iniziare a rivedere il rapporto con i tuoi genitori, vedere quali sono state le esperienze della tua vita in cui ti sei sentito giudicato e un gradino più basso rispetto agli altri. Poi se ne senti il bisogno e ci credi potresti anche tu iniziare un persorso psicoterapeutico che ti assicuro che funziona!

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