Ciao Andreatttt.......
Quando decisi di affrontare il colloquio con lo psichiatra, avevo più o meno chiara la mia situazione...sapevo cosa mi intimoriva.
Il rinchiudermi in casa non avendo contatti con altre persone, se non con i miei genitori o via internet, restando però in sintonia con me stessa, mi ha permesso di capire quali fossero i miei "reali" timori.
In verità io anche adesso sto qui a scrivere, ma avrei bisogno di parlare...parlare liberamente senza correre il rischio di essere derisa e giudicata da gente stupida e ignorante che purtroppo esiste e dalla quale mi sento circondata. In giro ci sta gente insensibile, non tutti riescono a comprendere il tuo disagio...i più, se vedono una persona debole, la allontanano e la ignorano e per questo tendo a nascondermi per non mostrare le mie debolezze. Preferisco essere io ad allontanarmi piuttosto che essere allontanata...ma so bene che non si tratta di una giusta strategia...in entrambi i casi resto sola.
Ho paura del rifiuto e della squalifica, ma sopratutto di non potermi difendere da eventuali attacchi morali.