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zazà

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  1. Ciao!! Ogni tanto ci penso anche io....anche se era un secolo che non venivo a sbirciare, piacerebbe anche a me avere notizie! Un abbraccio
  2. Che io sappia, gli psicologi del distretto 51 della Asl napoli 1 (alla Marina, vicino il Loreto Mare) dovrebbero essere buoni. Mi pare che ci siano liste di attesa e non so se ci siano anche psichiatri. Purtroppo di più non so dirti Ciao!
  3. zazà

    Fotografia

    In effetti il rischio è alto, se ti occorre qualche consiglio possiamo anche sentirci in privato. Ciao!
  4. zazà

    Fotografia

    Sono buone Ransie, brava. Se ti piace fotografare e vuoi approfondire, internet è pieno di forum zeppi di consigli e tutorial, certo mischiati anche a tante fesserie però si può imparare parecchio. Ciao!
  5. Ieri sera ero stanca perché avevo passato la notte in bianco e tutto il giorno per accudire mio padre, dato che tre giorni fa si è fratturato il femore e appena tornato a casa ha avuto una ricaduta della bronchite. Tuttavia, avendo visto che mi avevi scritto già da qualche giorno, volevo comunque darti un minimo di risposta, forse avrei fatto meglio ad aspettare di avere più tempo per farlo meglio. Per questo sono stata breve, senza rendermi conto che potessi risultare poco chiara. Ho tenuto a precisare che ero stanca perché non volevo dare l'impressione di essere menefreghista liquidando il tuo post in quattro parole che ho scritto. Il doppio senso che ho attribuito al "caro" saluto dipendeva dal fatto che non sapevo come interpretare il tuo commento a cui ho risposto perché da un lato io tendo a salutare affettuosamente, ma dall'altro mi sarebbe potuto anche costare salutarti dato che per come ti sei posta nei miei riguardi sembrava che tu mi criticassi. Questo perché io avevo detto che sono tendenzialmente pacata e moderata e tu hai dato a questa definizione un'accezione sostanzialmente negativa. Dato che io non mi ritrovo nella descrizione che hai fatto, volevo instillarti il dubbio che forse non sempre è così. Forse, più semplicemente, le persone moderate sono sinceramente tranquille, senza troppi retropensieri, secondi fini, ecc.ecc. E forse associamo a questo termine tranquillità significati diversi, come è evidente dall'ultimo post che hai scritto. Se dovessi fare io un'associazione, direi che tranquillità mi rimanda la desiderio di pace, voglia di spiegare e spiegarsi con pacatezza.....poi sarò una gran palla, ma questo è un altro discorso! E' interessante notare le differenze che alimentano le incomprensioni....per esempio io mai assocerei la tranqullità al sonno perché io non faccio sonni tranquilli (i vecchi utenti del forum forse se lo ricorderanno ) e non considero il sonno non-esistenza. Un tempo lo pensavo anch'io, poi leggendo un libro di Winnicott e parlandone anche in seduta mi sono resa conto che non è vero. Anche il sonno è vita, quando ricordiamo i sogni spesso ricordiamo anche le emozioni che abbiamo provato mentre lo facevamo, appunto emozioni vissute. Spero di essere stata più chiara, nonostante sia comunque stanchina (ma meno di ieri) e mi aspettino altre notti, spero più tranquille!! Ciao ciao
  6. cc brrr dd (al minuto 2:30) i can't give you anything but love
  7. Però può anche darsi che al tuo radar manchino le coordinate di una tranquillità vera, per cui non la vedi. Quanto al concetto di partecipazione si potrebbe discorrere un bel po', per ora mi astengo. E nun so' menefreghista, SO' STANCA! un caro saluto (carezzevole o costoso?! )
  8. Ma una volontaria che si sacrifichi a salutare per strada sto povero cristo medio orinentale non si trova? Chissà, magari s'acquieta Vedrete che ce lo ritroveremo in televisione, io lo trovo adattissimo! un saluto a tutti.
  9. zazà

    La SERIETA' di una donna

    Una buona idea per la stagione autunno-inverno ciao ragazze
  10. Tanto soleggiato questo posto non dev'essere, altrimenti non saresti andata in terapia. In fondo lo sai che porti una maschera che non ti permette di vivere pienamente. Ho l'impressione che anche il tuo avatar denunci questa situazione, vedo una maschera appariscente che però ti tappa la bocca. Intimamente sai anche che la seduzione non equivale ad un affetto sincero e tutti sappiamo che il tempo ci porta il conto prima o poi e la stessa maschera non vale per tutte le stagioni della vita. Buona fortuna, so benissimo che non è facile smontare e poi ricostruire, ma se non lo fai poi è certamente peggio. Ciao
  11. zazà

    Bar Sport

    Dopo secoli di noncuranza ha deciso di fare una morte significativa, sì da essere ricordata finalmente per altrettanti secoli! Va bene come primo tentativo di gustosa interpretazione?! Oppure: ha fatto la fine insita nella sua natura ciao ciao
  12. Un bel patto, ma forse un tantino utopico, ahimé. Se penso a tutto ciò che ho scritto nel forum, soprattutto in questo topic, dico che chiunque avrebbe potuto tentare qualsiasi tipo di intrusione nei miei riguardi. Non ricordo che sia mai successo, probabilmente perché sono una persona tendenzialmente moderata e dai toni pacati. Tuttavia ho sempre messo in conto che questo potesse avvenire, ho misurato la mia fragilità e intimamente ho sempre saputo che ero così convinta di quello che affermavo o raccontavo che nessuno avrebbe potuto scalfirmi. Faccio delle mie onestà e sincerità il mio punto di forza, se non vengo compresa non me ne faccio un cruccio più di tanto, forse è per questo che non mi sono mai ritrovata in grosse polemiche, non sono un'insistente né dò spazio all'insistenza, non ho voglia di convincere a tutti i costi. Se si riesce a dialogare bene, sennò pazienza. Credo sia questo che mi ha permesso di parlare liberamente senza la sicurezza di un patto. Riguardo le proiezioni, non mi pare di aver detto che debbano essere comunicate, quando riguardano le persone con cui dialoghiamo, quindi su questo sono d'accordo con te, ci mancherebbe, finisce che si confondono ancora di più le acque. Idem per l'autoanalisi, che per me è una cosa diversa, che ingloba anche il vedere le proprie proiezioni; scusa se preciso, mi è sembrato che tu l'utilizzassi come sinonimo. Ma sempre per quanto riguarda i rapporti qui sul forum, diversamente è se ti racconto qualcosa che mi è accaduto dove tu non c'entri nulla. Lì posso raccontare e anche fare autoanalisi, quindi riportare la mia visione dei fatti e anche le mie eventuali proiezioni e altro ancora, tipo emozioni provate ecc. ecc. Lo apriamo un bel topic: "La gestione dei rapporti interpersonali tra gli utenti del forum" ?!
  13. Ciao Turbo....ebbé, esperienze decisamente diverse, non c'è che dire! Un abbraccio anche a te.
  14. Sicuramente accade questo e mi sa che è anche inevitabile. E forse proprio per questo servirebbe rimanere in topic, come a dire: ricordatevi che Turbo vi ha fatto una domanda, ha chiesto "capita anche a voi?". Rispondete a questo e il resto fatelo in privato o al "bar". Il problema fondamentale di questo forum è che è tutto un bar. Io non mi ritengo una persona rigida, anche a me piace uscire dall'argomento principale, ma entro certi limiti. E' verissimo che qui si parla di cose molto personali, a volte con la condivisione di una profonda intimtà. Proprio per questo si dovrebbe avrebbe un particolare riguardo per la comunità, quindi cercare di "ascoltare" piuttosto che fare continue invettive. Qua tutti abbiamo le proprie fragilità ecc ecc, ma mi sembra che quasi mai ci si renda conto che rivendicare il proprio diritto al lamento, alla presunta difesa o non so cos'altro significa in termini comunicativi essere egoisti ed egocentrici. Sia ben chiaro che non nessuna intenzione di polemizzare, per me si tratta di alimentare uno spazio per il dialogo; lancio delle riflessioni, ognuno ne faccia quel che vuole, come d'altronde è sempre stato. Ciao Lis
  15. Ego, scusa se rispondo con tanto ritardo. Guarda, riflettendoci forse su una cosa ti dò ragione, ossia sul non aver mai tentato di rivolgerti la parola direttamente. Dico forse perché non mi ricordo bene. Evidentemente mi sono fatta un'idea di te tale da non ritenere possibile una risposta "normale" da te! Metto un sorriso per sottolineare che non voglio entrare in polemica e francamente non so nemmeno cosa risponderti perché ho anche perso le fila del discorso, comunque ci riprovo. Di anaffettivi è pieno il mondo, difendersi dai sentimenti e quindi negarli è atteggiamento comune, io stessa non ne sono immune, ma in alcune persone questa situazione, che diventa anche modalità di (non)relazione, è particolarmente evidente. Forse è meglio trovare un altro termine che ci piaccia di più? Chissà, magari potrebbe essere argomento di un topic apposito, ma per ora chiudiamola qui perché non credo porterebbe a nulla un continuo rimpallo tra me e te. Già questo mio intervento potrebbe sembrare un mio ribadire che tu sei anaffettivo e non mi va di continuare su questa linea. Inoltre non è di questo che io volevo parlare principalmente, io avrei voluto rimanere in topic. Però, vabbé, abbiamo aperto l'ennesima parentesi, cerchiamo di concluderla con un minimo di senso. Ego, io non cerco il tuo sguardo né tanto meno chissà quali reazioni, vorrei solo una "normale" conversazione, possibilmente collettiva, che non si areni su quelli che mi sembrano i soliti punti di vista di ognuno di noi. A me sembra di aver fatto delle osservazioni, forse sono sbagliate, forse non sono state colte, a questo punto non lo so più né lo ritengo fondamentale. Confesso di accusare un po' di stanchezza, magari ci ritroveremo su qualche altro topic, sempre che non si proceda con la solita "ruota libera". Io credo che un po' di contenimento giovi a tutti, poi fate voi. Ciao
  16. Sono d'accordo, anche perché i problemi si risolvono a tappe e solo le occasioni che ti presenta la vita ti fanno rendere conto veramente a che punto stai. Arrivano delle prove che ti danno la misura dei risultati raggiunti. A proposito dello scrupolo, anch'io sono molto seccata di dover ritornare sempre su certi argomenti ma non posso non farlo. E mi ha fatto piacere sentirmi dire che se questo accade è perché non sono superficiale. Se effettivamente c'è una situazione generale che mi provoca sofferenza, non esprimerla perché data per scontata, non serve a nulla.
  17. In realtà ciò che ho scritto è il prosieguo del mio intervento precedente, in sintesi io volevo invitare chiunque a provare sempre e comunque a parlare del problema col medico oppure a non esitare a provare con altri, senza soffermarsi troppo in congetture e valutazioni culturali sulle terapie. Cerco sempre di rimanere in tema, pur facendo esempi su di me, sulla mia esperienza. La malinconia la provo per l'affetto che avevo per lui, ma è a prescindere dall'argomento. L'infelicità ce l'ho, ma per tutta una serie di guai che devo risolvere. Il lutto l'ho superato e in generale penso che la morte si superi quando si accetta che è una cosa naturale e fa parte della vita. Per me quando ci si attacca ad un credo o ad altro non è un buon segno. Ogni cosa e persona deve avere il suo spazio dentro di noi. Se credo, lo faccio perché sento la spiritualità. Se amo è perché ci sono persone da amare. Nessuno deve essere il sostituto dell'altro. E' ovvio che si spera che la nostra vita sia piena di affetti, e di realizzazioni. In questo io vedo l'equilibrio e la sanità. Per esempio gli eremiti non mi hanno mai convinto. Parlando sempre di me, è ovvio che se ho un problema che per comodità genericamente definiamo "dipendenza affettiva", ho sempre bisogno di qualcuno che mi veda per esistere, per attivare la parte migliore di me. E' questo il problema che mi ha impedito di parlare chiaramente in passato, l'ho già detto. Suppongo che oggi, se si ripresentasse il problema, avrei meno remore a farlo. Forse qualche progresso l'ho fatto.
  18. Rispondendo ad Aikon hai chiarito la tua personale situazione. Infatti stavo per dirti che ciò che si prova dipende da ognuno. Per esempio quando capitava a me, io non provavo senso di colpa. Semmai una frustrazione tremenda (il mio passato era costituito di rifuti -non nel senso di munnezza ) e un imbarazzo notevole.
  19. Me lo ricordo bene e penso che, in generale, ogni uso può diventare un abuso. Ma a prescindere da questo penso che non sia salutare non distinguere tra realtà e proiezioni, in qualsiasi contesto. Secondo me dobbiamo sforzarci di farlo anche fuori la stanza, perché altrimenti rischiamo di precluderci le relazioni col prossimo. Per me la confusione non giova mai, come si fa a recuperare un sano senso della realtà se ci si confonde continuamente tra questa e le proiezioni? E certamente è un lavoro faticoso, perché non permette di sfogarsi liberamente, ma da qui a vederlo come forma di nevrosi non sono d'accordo.
  20. zazà

    Distortopic...

    Ciao, sono ritornata seppure con meno assiduità, meno male che voi ci siete sempre!
  21. Questo è poco, anzi molto, ma sicuro! Tornando sempre a Turbo (ma è fuggito?! ) che ha sollevato il problema, possiamo fare solo ipotesi sul perché lui continui ad andare pur con la sensazione che non serva a molto. E infatti lui giustamente ha chiesto confronti, scambio di opinioni e di esperienze. Per parte mia posso dire che può capitare che la terapia cada in un periodo di stanchezza. A me è successo e non avevo la forza di esternarlo in seduta, mi facevo qualche fantasia di cambiare analista perché vedevo la mia vita imballata e desideravo qualche stimolo che non mi sembrava di ricevere. Oggi per me è impossibile stabilire se questo dipendeva esclusivamente da me (quindi anche cambiando sarei rimasta imballata comunque) o anche da lui. C'è da dire anche che quando questi rapporti terapeutici si protraggono a lungo, si crea un rapporto affettivo mica facile da trasformare. Infatti io ero imbarazzata a raccontargli queste fantasie, gli volevo bene e non avevo nessuna intenzione di perderlo come presenza nella mia vita. Non sarebbe successo proprio nulla se gliene avessi parlato, ma penso che il problema era sempre il mio modo di pormi nel rapporto in genrale, un modo "dipendente", quindi paura del confronto ed eventuale distacco (fosse solo di opinioni su una questione così spinosa). Mi viene da chiedermi se lui se ne fosse accorto, ma poi si è ammalato ed è morto. Quella apparente situazione di stallo mi sembrava durasse da un annetto circa, chi può dire come sarebbe andata se lui fosse rimasto in vita? A questo punto mi piacerebbe sapere se Turbo ha mai parlato direttamente al suo dottore di questa sensazione, ma dubito ripassi da queste parti! ciao
  22. Scusate se m'intrometto ma trovo l'argomento interessante. Ovviamente ragiono con la mia testa. Penso che il bisogno di essere visti implichi il bisogno di essere compresi, accettati. Altrimenti è una sfida, un'imposizione. Mi vengono in mente gli scugnizzi, che per strada sentono il bisogno di disturbarti. Lì secondo me c'è un misto di bisogni. Bisogno di buttare fuori un'aggressività subita e bisogno di attirare l'attenzione con modalità distorte. In fondo è sempre una mancanza di affetto che la fa da padrone. Se provi un senso di colpa può essere sia perché sai intimamente che l'esibizionismo è un surrogato, sia che avverti la tua fragilità e sai che rischi di farti del male se ti esponi. Per esporsi, per esporre la propria intimità senza problemi, ci vuole sicurezza e convinzione delle proprie emozioni....e anche un buon senso della realtà. Secondo me bisogna essere il più possibile onesti....e pronti ad eventuali colpi. Non è la corazza che protegge ma una genuina stabilità. Solo così si abbandona un atteggiamento difensivo che fa temere nemici prima ancora di avverli avvistati oppure, se questi esistono davvero, non li si teme più di tanto perché si avverte nettamente una separazione. I tuoi problemi, i loro problemi. E magari, parlando con te stessa il più sinceramente possibile, distingui meglio anche le tue proiezioni. ciao.
  23. Mi spiego meglio allora. Quando ho parlato di realtà nuda e cruda pensavo a situazioni tipo in cui la persona inizia un percorso e lo finisce pure. Dopo un certo tempo sente il bisogno di riprendere. Conosco situazioni del genere personalmente, se non ricordo male è accaduto anche a qualcuno qui e in fondo anche a me. Io l'ho raccontato ma probabilmente pochi lo ricordano: quando è morto il mio analista io non ero sicura di riprendere con un altro, apparentemente non ne sentivo il bisogno, ma questa situazione fittizia è durata poco. Con questo esempio voglio dire che molto probabilmente qualsiasi percorso terapeutico porta dei benefici, ma non è detto che sia definitivo questo risultato. Qualche volta lo è e qualche volta no. E a distanza, senza conoscere le persone e le loro situazioni non possimao stabilire se queste conclusioni momentanee e le riprese rappresentino una presa in giro oppure si tratta di un percorso che ha un andamento a tappe, che nessuno può prevedere. Per questo non mi convincono troppo le pianificazioni. Ma è anche vero che io non conosco affatto i presupposti teorici di certi indirizzi di cura. E ribadisco che nelle nostre condizioni è abbastanza improbabile che ci possiamo raccapezzare in questo mare magnum, quindi tanto vale affidarsi alla nostra capacità di ascoltarsi e barare il meno possibile con noi stessi. Conosco persone che hanno superato la soglia dei sessanta e non hanno risolto completamente certe fobie, tipo paura di volare, ansie, ecc ecc, tanto per fare qualche esempio. Venendo a conoscenza dei loro traumi, delle difficoltà che si sono presentate lungo il corso di una vita, non mi stupisco. Ma non pensare che vivano ancora in un mare di sofferenza, con certe difficoltà s'impara a conviverci, si gestiscono in tanti modi. Quindi io non sto dicendo: Rassegnatevi! Per niente, guarda. Solo penso che tutto è terribilmente opinabile, discutibile, e tanto vale procedere con lo spirito dell'esploratore.....vediamo cosa mi succede....le provo tutte....ma non mi confronto con studi statistici di riuscita o meno, o non so cos'altro........tipo sfera magica. L'ignoto del futuro, il non sapere se starò meglio prima o poi mi mette un'ANSIA ENORME e allora cerco qualche "oroscopo" che mi prefiguri.....cosa?! Insomma, farei meno congetture culturali del piffero e penserei al mio pecorso come un percorso mai tracciato da nessuno, senza programmi. La terapia non è un esame universitario o un lavoro, che si può pianificare. Questa è la mia opinione, fine.
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