Dal mio punto di vista l'intuito e' semplicemente la visione "sensibile" della realta'. Cioe' l'intuito e' un pre-conoscenza che deriva dai nostri sensi, ma che non e' ancora stata filtrata dall'attenzione.
Dopo che e' stata filtrata dall'attenzione diventa percezione cosciente, e non e' piu' una intuizione.
E' presente in tutte le forme di vita e in quelle elementali e' tutto, nel senso che sopperisce ai sensi che invece ha l'uomo [e gli esseri piu' strutturati]
Sotto questo aspetto l'intuito e' una facolta' che maturiamo fin dal concepimento e che sara' la nostra prima fonte di conoscenza.
Poi, crescendo e sviluppando e raffinando i sensi, l'intuito perdera' la sua' importanza, fino a venir sepolto dalle sovrastrutture della conoscienza neocorticale.
Gia', perche l'intuito e' conoscienza emotiva, cioe' appannaggio delle strutture arcaiche del cervello.
Per questo le femmine in genere sono piu' intuitive dei maschi, ma limitano il loro intuito ai rapporti umani, sopratutto coi figli.
I soggetti piu' sensibili mantengono un buon intuito anche in eta' adulta.
Sono quei soggetti in cui il Bambino interiore e' ancora attento e vigile, e probabilmente contamina l'Adulto.
In questo senso i soggetti piu' intuitivi sono anche quei soggetti che mantengono una forte creativita' e apertura mentale.
Spesso sono artisti, strateghi, commercianti di successo, innovatori, scienziati eterodossi e un po' schizzati.
L'intuito e' la capacita' di vedere l'erba dalla parte delle radici e sentirla crescere.