violettinas i sentimenti sono una bestiaccia, io sto così, come descrivi tu, da quasi tre anni con rari momenti di lucidità...
io, non so tu, in ipervoltaggio, in fibrillazione...
e ora sto impazzendo per la pausa nel mese di agosto, eppure ho talmente tante cose da fare che non potrei permettermi il lusso
di stare sempre a pensare a lui, dovrei sfruttare quel tempo per lavorare su di me, lo so concettualmente ma non lo capisco...
Leggendo il tuo post mi viene in mente che il tempo dovrebbe essere d'aiuto nel creare un giusto distacco rispetto alle cose che ci sono a cuore,
comunque pensavo a quello che mi ha scritto juditta, ci sono persone che vivono più facilmente
elementi più sensoriali ed estetici, esteriori della vita, non dico superficiali, perchè il mondo delle sensazioni
è un abisso, ma legati all'aspetto dei sensi, del mero sentire, piuttosto che della riflessione..
il fatto di avere la necessità di sentire (nel bene o nel male) piuttosto che pensare mi ha sempre portato dolore
che in fondo è ciò che cerco, poichè mi piace provare piacere, dolore, esistere in base a come posso agire, toccare
non a come posso pensare, per questo vivo male il rapporto analitico perchè cerco continuamente carnalità, sentimento piuttosto che idee, ci sono giorni che non capisco l'importanza di questa continua riflessione, è vero che è proprio il pensare
che porta al trasformare e il trasformare che porta ad ampliare la propria coscienza ma se uno stesse bene
nel mondo delle sensazioni? Perchè trasformarsi da uno stato che comunque è di grazia?...