Lilyth

Anche il mio psi si comporta così, quindi deduco che sia anche lui del filone cognitivo-comportamentale. Non capisce che non posso liberare le emozioni a comando, aprirmi come e quando vuole lui, altrimenti mi viene un'ansia tremenda e, come risultato, chiusura ancora maggiore..

Secondo me è stato carino.. Poi i toni che usano gli psichiatri sono un msitero a parte.. Hai fatto bene a chiederglielo perché si ha sempre bisogno di rassicurazioni, anche e soprattutto dal proprio psi, che è prima di tutto un uomo e POI un medico.. quindi è normale che si affezioni, specialmente col mestiere che fa, che è principalmente fatto di emozioni. Il mio ha dimostrato un certo affetto nei miei confronti, anche se ci conosciamo da poco, e vorrei tanto ricevere il suo bene: mi sembra fondamentale ai fini di una terapia.

Queste cose per me sono fantascienza, Margherita.. Quello con cui mi intrattengo io non raggiunge l'orgasmo nemmeno quando sono io a fargli sesso orale!! (E il mio psi, che sta sempre in mezzo, lo so, dice che ha dei grandi problemi anche lui). My God.

Eh, sto maledetto controllo che non ci lascia in pace nemmeno durante le sedute, dove 'in teoria' dovremmo andare a ruota libera..

Comunque.. Il mio psi questa settimana sta in montagna.. E mi manca da morire! (A proposito di transfert). Se mi manca così tanto, devo proprio dirglielo.

Purtroppo sono anni che mi esaurisco su queste letture, perché mi hanno sempre interessato moltissimo.. E infatti il mio psichiatra dice che la mia (seppur modesta) cultura in materia è un po' un ostacolo alla nostra terapia..

Niente di nuovo sotto il sole. Come in ogni cosa, la Chiesa ha cercato di controllare le menti e sottometterci affinché fossimo sempre più succubi. (Quantomeno adesso il papato ha esaurito la sua funzione storica, perché il capitalismo governa con le leggi del mercato e del consumismo). L'unica cosa per cui andrebbe ringraziata è il senso di colpa, che è un fortissimo eccitante sessuale. (Almeno non ci ha sterilizzato il coito e la mastrubazione). Per il resto, quest'ultima è fondamentale, perché, come tutti sapete, se non conosci il tuo corpo, 'ndo vai? La definirei addirittura un'arte, affinata con anni di esperienza e dedizione. (A volte penso che il sesso sia solo un surrogato della masturbazione.. e spesso me ne convinco).

Ti rispondo basandomi sulla mia misera esperienza, che spero di accrescere. Per me il sesso anale è estremamente piacevole, non ho bisogno di lubrificanti, raggiungo sempre un orgasmo più forte di quello vaginale, e quindi in definitiva, sì: lo preferisco al coito 'normale'. Il desiderio che, per quanto mi riguarda, sta dietro alla mia predilezione, è quello di essere posseduta, sottomessa. Col sesso vaginale non riesco a sentirmi abbastanza dominata. Il pensiero che lui me lo sta mettendo lì (per non scrivere una frase più volgare), scatena un'eccitazione ancora maggiore. Massimo Fini, in 'Di(zion)ario erotico', definisce l'atto come solo apparentemente di sottomissione: anzi, è più intimo del sesso vaginale,perché i due partner devono essere perfettamente in sintonia, la donna si deve abbandonare, ammorbidire molto di più. Perciò lo interpreta come un atto d'amore più profondo del sesso classico. E' l'unico atto sessuale in cui l'uomo oppone la vita (lo sperma) e la donna la morte (le feci).

Siccome l'unica persona con cui ho fatto l'amore fino ad ora è un ragazzo che mi lascia quasi del tutto indifferente, mi ritrovo spesso a fantasticare durante l'atto. Il soggetto preferito è il mio amatissimo professore di filosofia del liceo, e a volte... Anche lo pscihiatra! (Che non lo saprà mai, ovviamente). Immagino che sopra (o altrove) ci sia lui, chiudo gli occhi e ci provo.. solo che alla fine la realtà ripiomba addosso.

Sì, confermo: l'orgasmo anale esiste. Ogni volta che faccio sesso anale, raggiungo un orgasmo molto più intenso rispetto al coito normale (ma questo ha delle motivazioni psicologiche che ha individuato il mio psi).

Merci beaucoup!

Ne ho diciotto. Abbastanza sbarbatella, ma non per una terapia, purtroppo.

Questo è un pensiero che faccio anche io.. ma è un problema COME MINIMO di mancata fiducia in se stessi, per non dire tutto quello che potrebbe seguire, che poi è da adattare a ogni singolo caso. Ho letto l'articolo sul transfert, e ora mi sto facendo un giro nel blog.. grazie per aver postato il collegamento!

Infatti, Priscilla, la cosa a cui tengo di più ovviamente è quella. Poi che il mio psi è un po' paraculo è un contorno, un'aggiunta. (A parte che io mi sento tutto tranne che bona, ma se lo pensa lui..boh. ) Per adesso ho deciso di dirgli 'velatamente' del mio transfert attraverso un sogno che ho fatto di recente, e di sicuro capirà. Zazà, l'ipnosi dici? Io ancora non l'ho mai provata, ma sono molto curiosa al riguardo.. Anche perché quando ci siamo conosciuti, in treno, e lui ne parlava, io ero già semi-ipnotizzata! Dice di essere uno dei migliori ipnotizzatori (non so su che scala), e che gli hanno proposto anche l'insegnamento, ma l'ha rifiutato. Perché il mio analista è mooooolto modesto....

Il punto è che io glielo direi anche alla prossima seduta.. ma mi vergogno da morire! Io sono attratta da lui e lo saprebbe, come saprebbe che non è una vera attrazione ma solo un effetto della terapia. Non so, mi sentirei molto in imbarazzo, perfino stupida, non riuscirei più a comportarmi normalmente. (Porbabilmente il primo istinto sarebbe di nascondermi sotto il tavolo)..

Juditta, grazie della risposta. Vedi, il tuo psi ti ha detto quella cosa quando ormai vi conoscevate, mentre il mio è quasi un perfetto sconosciuto. Può anche darsi che mi stia provocando volutamente, il che significa che dovrei dirgli del mio transfert.. Che dite: dirglielo o non dirglielo? e se sì, alla prossima seduta?

Neanche a me sembra 'normale' questo comportamento.. Ma lo ritengo un bravissimo psicanalista, consapevole del fatto che lui mi incute un certo rispetto con le cose che dice (come il fatto di essere uno dei migliori ipnotizzatori in circolazione). Finché i commenti (che di sicuro esulano dalla psicoterapia) si limitano a un complimento come 'bella' mi può anche stare bene.. ma quando il tuo psichiatra ti definisce 'bona' credo ci si debba preoccupare. Speriamo che metta da parte le sue considerazioni, perché finora la psicoterapia mi ha soddisfatto molto. Voi avete mai avuto un'esperienza simile?

Ma perché ci dev'essere per forza un trasfert e un controtransfert? Non si può fare un'analisi senza proiettare i propri sentimenti l'uno sull'altro? Il mio analista è un grande sostenitore di entrambi, ma sinceramente la cosa mi spaventa un po'..

Scusate se mi intrometto nella discussione, ma è proprio quella adatta e vorrei parlarvi della mia esperienza. Il mio psichiatra (da soli due mesi o poco più) dice che devo attuare il transfert, che non devo rimanere indifferente come sono ora nei suoi confronti (o come crede che io sia). Il fatto è che ho già un transfert su di lui da quando l'ho conosciuto: non dico di esserne innamorata, ma mi attrae moltissimo e ho delle fantasie sessuali su di lui. La cosa che mi turba di tutto ciò, è che lui, pur avendo sostenuto più volte che l'analista è uno specchio, che è neutro, ha fatto dei commenti su di me che poco hanno di 'neutro'.. Non voglio confessargli il mio transfert perché mi vergogno, ma.. secondo voi, devo farlo? E soprattutto, è una cosa normale che l'analista si lasci andare ad apprezzamenti.. 'poco professionali'? Grazie a tutti :)

Ciao a tutti! Mi chiamo Isabella (Lilyth è il mio secondo nome) e ho diciotto anni. Ho scoperto per caso questo forum mentre cercavo dei chiarimenti sulla psicoterapia: mi ha appassionato e ho deciso di registrarmi. Sono in terapia da poco più di due mesi, e vorrei sottoporvi dei quesiti nelle altre discussioni: ho visto che le vostre risposte sono molto esaurienti e interessanti.