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renee

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messaggi di renee

  1. Caro diario,

    sono molto arrabbiata, con te, con me stessa e con tutto il mondo. Malgrado la mia adolescenza sia terminata da un pezzo, le mie inquietudini, le mie insicurezze e la mia solitudine sono rimaste immutate. Ma ora sono molto più incazzata di allora, e avverto l'ingiustizia, il vuoto, come qualcosa che non potrò mai più cambiare, ma che posso far finta di non vedere e che posso solo compensare. A volte, mi sento priva di energia, talmente debole fisicamente da non trovare nemmeno la forza di scrivere. Le mie emozioni sono sempre ingabbiate, nascoste, e devo stare attenta a non farle emergere perchè altrimenti sarebbero troppo destabilizzanti per me e per gli altri, così mi limito ad ingoiarle o a provare a manifestarle in attimi come questi.

  2. Ilaria, non potrebbe essere che sono pazienti che conosce da più tempo, e con cui quindi ha una maggiore confidenza?

    Anch'io mi faccio mille paranoie....ho paura che con me si annoi, ho paura di essere quasi "invisibile" con lui, come lo sono per il resto del mondo :Sigh:

    E poi, nella mia immaginazione, sono tutte super-belle, super-sexy, super-femminili e accattivanti...maledette pazienti...ops scusate :p:

  3. Veroooo...io mi sento "facente parte del gruppo".....ci sarebbe molto da dire in proposito...

    ....anche riguardo al non-verbale, avrei da scrivere molto ma sono un pò di fretta....ti lancio soltanto questo episodio capitato a scuola:

    Bambina con problemi di ritardo di sviluppo affettivo ed emotivo ....dopo aver fatto il disegno richiesto lo porta alla maestra. La maestra: "Brava, bello il tuo disegno, vai pure al posto...".....Lei torna al banco e la compagna le chiede "Cosa ti ha detto la maestra?"....."Che il mio disegno fa schifo!".........ERA ESATTAMENTE CIò CHE LA MAESTRA AVEVA PENSATO. ma, considerato il problema, aveva deciso di gratificarla.

    I bambini, i casi "sociali", il disagio in generale..(io ci lavoro)... è un terreno su cui la menzogna non attacca.....IL NON VERBALE è per loro terreno più conosciuto, che non tradisce!

    Ma tu come fai a dire con certezza che la maestra pensava che il disegno faceva schifo?

    Anch'io sono stata molto sensibile al linguaggio non verbale, soprattutto alle espressioni del volto, cercavo sempre di decifrare qualsiasi cosa che mi dicesse la verità su qualcuno. Poi, mi sono spostata sul comportamento, ma questa è un'altra storia.

    Io credo che alcune volte ci facciamo ingannare dal linguaggio non verbale, interpretando male un'espressione del volto, o un atteggiameno del corpo: per esempio, il fastidio o la noia manifestati da un'espressione facciale potrebbero non essere attribuibili a ciò che noi pensiamo, ma avere cause differenti.

  4. Io credo che giustificare a priori tutti i comportamenti di un paziente sia sbagliato, uno perché si dimentica che comunque un minimo di realtà c'è anche in un setting analitico, altrimenti tutti potremmo fare ciò che vogliamo (mica male....), due perché non è costruttivo neanche per il paziente, non è che l'analista sta lì per compensare tutti i no che abbiamo ricevuto fuori, altrimenti diventa semplicemente un bastone su cui appoggiarsi, si può giustificare tutto in nome dell'analisi?

    Sono d'accordo, ma in questo caso non c'era motivo di arrabbiarsi tanto: Elli non voleva mettere in discussione la professionalità del suo psicologo parlando dell'altro, come lei stessa ha chiarito, voleva solo porre in evidenza i lati che le piacevano. Lo psicologo ha percepito le sue parole come una sorta di attacco personale, e ha reagito di conseguenza, non accettando quello che era un semplice sfogo.

  5. Elli, secondo me la sua reazione è stata un tantino esagerata e fuori luogo, poteva capirti e cercare di tenere a bada le sue emozioni.

    In un contesto abituale, fuori da uno studio medico, sarebbe stato comprensibile arrabbiarsi un po' perchè è come se si fosse paragonati ad un altro, e si uscisse perdenti, ma uno psicologo deve essere neutrale. Tu non hai nessuna colpa, è lui che dovrebbe analizzare queste uscite che non fanno altro che farti stare ancora più male.

  6. Sono contenta di sentirvi tanto gelose, no perchè io le altre pazienti non le posso proprio vedere e non solo in senso figurato.... tanto non le posso e voglio vedere che non ho mai pensato che gli oggetti dello studio possano provenire da regalini vari :angry: , io oltretutto non ho mai osato fare niente di simile!

    Secondo me anche questa gelosia andrebbe analizzata, io arrivo a mettermi in competizione con le altre pazienti e sono curiosissima di sapere quali sono i suoi gusti riguardo alle donne..Anche se un'idea ce l'avrei, secondo me a lui piacciono le stangone bionde, capelli lunghi e prosperose, cioè il contrario di me <_<

  7. Beate voi che avete voglia di scherzare... :Raised Eyebrow:

    Il mio continua a sbagliar nome...io a quella con cui mi confonde qualche giorno di questo faccio un brutto tiro :starwars: non la sopporto!!E secondo me, lui ne è un po' infatuato... Lo so che è esagerato, ma io pensavo di non andarci più, proprio per questo. Insomma, già sono insicura e sono stata scaricata più volte per altre ragazze, adesso ci si mette pure lui con questa. Consolatemi voi :(:

  8. Mi innervosisco quando la gente mi tratta male e non reagisco, non ce la faccio più

    xxxx, lo so, so come vanno a fnire le cose e nonostante tutto non capisco.

    Mi sembra che la terapia non mi aiuti ad incazzarmi anzi ad essere ancora più pecora..

    Il fatto è che io ho bisogno subito di imparare a reagire, sono arrivata

    a 28 anni permettendo a chiunque di dilaniarmi, e lo permetto ancora!!

    woooooooooooooo non è partita la censura

    Penso che presto arriverà il momento in cui la rabbia esploderà tutta d'un colpo. Quali sono le ragioni o i pensieri che ti frenano, se non sono indiscreta? Anch'io ho avuto lo stesso problema, e adesso che reagisco molto più spesso sto molto meglio. Il parlare al telefono, soprattutto in locali pubblici, invece, è sempre intollerabile e spesso lo evito.

  9. Quando si parla di approcci fisici all'interno di un contesto psicoterapeutico, non posso fare a meno di pensare allo shiatsu, a cui mi sono sottoposta un paio di volte ma che, probabilmente, non faceva al mio caso.

    Da ignorante in materia, non posso dire quali affinità ci sono tra le due tecniche, però secondo me molte volte si intersecano, soprattutto nello shiatsu e possono essere usate contemporaneamente.

  10. grazie per le risposte giunte fin qui.

    sono sempre stato capace di gestire la solitudine, ma il pensiero delle persone con cui ho trascorso l'infanzia che mi evitano o fanno battute su di me, mi toglie la forza di svolgere una qualsiasi attività. Erano amicizie che davo per scontate, che pensavo di avere al mio fianco fino alla mia morte... persone che conosco da 20 anni.

    Grazie agli hobby di cui sopra (la musica più di altri) avevo fatto alcune amicizie nuove che per me erano un segno di speranza e di fiducia per il futuro... dovermi allontanare da loro (prima che siano loro a farlo, o anche solo per non vedere gli amici in comune) è la peggiore delle pugnalate, un senso di fallimento totale che mi toglie ogni speranza per il futuro.

    Quello che voglio dire, è che quando ti levano la dignità, quando la tua autostima è talmente assente da cominciare a pensare di non essere più questa grande persona che dentro di te sai essere, è difficile superarlo. Puoi superare anche la morte di un caro, ma non il suo rifiuto improvviso. Puoi anche accettare il fatto che il destino non ti abbia riservato una gran quantità di amici, ma non il fatto che quelli là fuori che ti conoscono adesso siano felici di non vederti, quando sai di esser sempre stato un buon amico per loro e che lo saresti stato anche in futuro.

    e quanto vorrei riuscire a scrivere quello che ho in mente, ma rileggendo, ogni frase assume un significato diverso da quello che vorrei dare.

    Se ti evitano, e tu ritieni di non aver fatto nulla di male, non penso che il problema sia tuo. Potranno ravvedersi in futuro e capire che hanno commesso un errore nell'agire così. Non sempre la colpa è nostra, non sempre siamo noi nel torto, anche se 10, 100, 1000 persone dicono il contrario: solo noi possiamo sapere se "meritiamo" o meno l'amicizia degli altri.

  11. "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez

    "Andò disposto a sfogarsi con le parole, cercando qualcuno che gli sbrogliasse i nodi che gli opprimevano il petto, ma riuscì soltanto a sciogliersi in un pianto fluido e caldo e riparatore, nel grembo di Pilar Ternera. Lei lo lasciò finire, grattandogli la testa con i polpastrelli delle dita, e senza che lui le avesse rivelato che stava piangendo d'amore, lei riconobbe immediatamente il pianto più antico della storia del mondo."

  12. Ciao Korg,

    non so se riuscirò a darti una risposta che possa aiutarti, ma ci provo lo stesso.

    Conosco bene la solitudine, so quanto è difficile tirare avanti senza avere persone con cui confrontarci, ridere, condividere i momenti importanti della nostra vita: i 10 amici io non li ho nemmeno mai visti...le mie due, tre amicizie le ho perse dopo le scuole superiori e non le ho mai più ritrovate. E' stato molto triste per me, ma nella vita capita anche questo e mi sono accorta che molte persone si trovano a vivere periodi di totale solitudine. Poi, il tempo passa e le cose cambiano pian piano... si trova dopo un po' il coraggio e l'entusiasmo per andare incontro a nuove persone per costruire nuove amicizie, anche molto solide e profonde.

    E' difficile e doloroso accettare di aver perso, forse solo momentaneamente, i propri amici, ma questa condizione non sarà eterna, perchè l'amicizia e l'amore sono fiori che crescono e continueranno a crescere finchè c'è vita, nonostante alcuni neghino la loro presenza e seminino sfiducia e pessimismo.

  13. può essere...ma la vedo più come una cosa "simbolica". zazà aveva scritto qualcosa in proposito, tipo che con ric stava rivivendo il tipo di attaccamento legato alla figura materna, o qualcosa del genere, mi sto spiegando malissimo lo so...

    e tu, ti ci ritrovi nelle parole del tuo psi. senti che è così?

    Tu sei spiegata benissimo Juditta.

    No, non sento che è così, almeno nel mio caso. Io "non amo" mia madre, o meglio, sono molto arrabbiata con lei. C'è stato un periodo in cui la rabbia esplosa in tutta la sua irruenza, ma con lo psicologo non mi sono mai arrabbiata, nè ho provato fastidio per qualche suo atteggiamento o per qualcosa che ha detto. Però, l'ultima volta l'ho accusato di fare una cosa e lui mi ha fatto notare che è una cosa che fa sempre mia madre...ecco, perchè lui dice che rappresenta mia madre per me. In verità, io non provo un'attrazione erotica, cioè all'inizio sì, ma quando ho iniziato a fidarmi di più, ad abbandonarmi, ho cominciato a volergli bene in modo puro e pulito.

  14. E infatti vengono anche a me questi pensieri.. e ci sono rimasta male, e sono gelosa di quella storia, e vorrei che facesse lo stesso con me ma so che non accadrà mai, e.. e UFFA!!! Mi rattrista, questa cosa. (Comunque anche con 'quella' ha fatto un anno di terapia prima di ...ehm).

    Ma non rischia di farti del male così? Se tu ti sei rivolto a lui, l'hai fatto perchè vuoi essere aiutata a conoscerti meglio e a risolvere delle tue difficoltà psicologiche...o no? Se cercavi un uomo, ti saresti rivolta altrove.

    Riguardo alla questione del sesso del terapeuta, il mio dice che io lo vedo come mia madre, da questo ho dedotto, e forse mi sbaglio, che il transfert non dipenda dal sesso: una psicologa donna non rappresenta necessariamente la madre e un uomo il padre. Cosa ne pensate?

  15. ...e che dire di quando esco dalla seduta e trovo fuori la strafiga di turno...(e la incontro quasi sempre :starwars: ), messa giù da combattimento???? Lì ad aspettare la fine della mia seduta per cominciare la propria...così la odio doppiamente: io dovrò aspettare una settimana lei entra proprio in quel momento ....inoltre è carina da far ribrezzo!!!!

    Quanto è vero. C'è sempre qualche gnocca nella sala d'attesa, sembra che lo facciano di proposito a metterle. Poi, chissà perchè, sembra che siano più complici, più affiatati; non riesco a capire come faccia ad avere un rapporto esclusivo con tutti i suoi pazienti, dovrà pur avere uno/a preferito. Io non sono gelosa, però penso che menta a volte durante la seduta, che dica certe cose più per compiacermi, per darmi la forza e la "carica" e non creda realmente a ciò che dice. Ma, nonostante ciò, non posso fare a meno di volergli bene...di pensare a lui e di sentirlo vicino come una presenza incoraggiante e accogliente, senza desiderare di averlo tutto per me, ma solo di continuare a vederci, a parlare.

  16. Salve, sono un ragazzo di 15 anni ed ho un problema che mi affligge da ormai svariati anni: parlo troppo e in continuazione e solitamente di emerite cavolate, o semplicemente dicendo al primo compagno di classe che passa la prima cosa che mi salta in mente, perciò molti faticano a sopportarmi. Vorrei diventare un buon ascoltatore che sappia dare un aiuto a chi ne ha bisogno.

    So che prima di parlare dovrei domandarmi: "ma è necessario che io dica questo?", purtroppo è più forte di me. Come faccio a chiudere il becco con le altre persone?

    PS: anche se è presto alla mia età, non ho mai avuto una fidanzata e non mi sono mai relazionato con l'altro sesso. Penso probabilmente che sia dovuto allo stesso problema

    Grazie in anticipo :wink:

    Pensa che io ho il problema opposto. Secondo me non si dovrebbe forzare la propria natura, ad alcuni puoi risultare insopportabile ma altri possono amare e ricercare questo aspetto del carattere. Io mi sono sempre trovata molto bene con le persone logorroiche, perchè compensano i miei tanti silenzi e perchè mi sono sempre sembrate meno timide e più sicure di me. Ognuno è fatto in un modo e so bene che cercare di essere qualcos'altro è controproducente ed antipatico. Il mio consiglio è frequentare persone più silenziose di te: vedrai che sapranno ascoltarti, e soprattutto vi arricchirete a vicenda.

  17. sai che non ho ben capito sta cosa della collusione???? :icon_rolleyes:

    Cioè restano frustrati i desideri del paziente (a parte quello di avere un'idea d isè più chiara) per quale motivo??? E di quali desideri si parla? rispetto a terapeuta o rispetto ad altre cose che poi si trasferiscoo sul terapeuta???

    Mi rendo conto che non sono mai stata così appassioanta a questo topic...sto 'nguaiata!!!! :(:

    Nemmeno io ho capito il concetto di collusione, sarà l'età che avanza....

  18. Beh, mi stava controllando il colon. Poi le sue 'lunghe e affusolate dita da pianista' sono scappate più giù, ma credo sempre in buona fede.

    Più che altro mi preoccuperei per una frase che ha detto alla fine: ero l'ultima paziente, sul piano non c'era più nessuno, e lui esordisce con: 'Adesso mi dispiace, scusami, ma dobbiamo scendere insieme. Sempre se non hai paura che ti aggredisco..'

    Mi infastidisce il fatto che lui pensi che io lo reputi un maniaco stupratore.

    Certo che se uno psichiatra visita il colon...un ginecologo o un cardiologo chissà cosa faranno :Just Kidding:

    Cmq, a proposito di sesso...vi capita mai che lui dica qualcosa che ha un doppio senso e a voi scappa da ridere? Sembra che io sia in astinenza da anni, e in verità è così :Nail Biting:

  19. bhè, il "voi" non è mica confidenziale, solo mno informale, io per esempio lo usavo con i prof. a scuola e non lo faccio con lei solo perchè in realtà non mi cambierebbe nulla...o il "tu" o mi tengo il "lei"!!!

    Il "voi" secondo me si dà a persone anziane, come segno di rispetto. Periò penso sia un po' provocatorio..boh

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