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renee

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messaggi di renee

  1. Caro Phantom,

    non sono una specialista, ma vorrei darti la mia opinione lo stesso.

    La tua situazione deve essere molto spiacevole ed è comprensibile che tu ti senta così triste e depresso: le cose che hai scritto qui sul forum prova a dirle ad uno psicoterapeuta esperto, senza omettere nulla, soprattutto il trauma delle violenze subite.

    A volte, parlarne ci aiuta a far chiarezza e a rendere la sofferenza più sopportabile, scoprendo che non siamo soli ad avere subito

    quello che abbiamo subito. Ognuno di noi ha la sua storia, fatta di sofferenze e gioie, non permettere che le cose negative che sono accadute prendano il sopravvento su di te, accettale, ma pensa che possono capitarti anche cose belle.

    Per quanto riguarda le persone e il tuo relazionarti con loro, spesso molti tendono a stare lontani dalle persone depresse, non stanno lontani da te, ma dalla tua depressione, forse per loro significa prendere le distanze da qualcosa che gli appartiene ma di cui non vogliono saper nulla. Anche perchè essere depressi non aiuta molto nella vita.

    Spero di aveti dato un piccolo aiuto :Four Leaf Clover:

  2. Cara Tissan,

    ma sei sicura che ridano di te? e da tre anni lo fanno? A tutti capita prima o poi di essere derisi, per un motivo o per un altro.

    Se tu non ti senti stupida, perchè fai caso al loro comportamento? Inoltre, a volte possiamo suggestionarci: non sono tutti concentrati

    su di noi, non siamo così degni di attenzione. Poi, se anche ridessero davvero di te...che importa? Ti senti stupida perchè dei deficienti frustrati e superficiali si fanno stupide risatine? No. Tu hai avuto tanto: un ragazzo, degli amici nel paese di origine e che ti vogliono bene, pensa a loro e ignora chi non merita la tua attenzione.

  3. Ho letto di striscio i vostri ultimi commenti, si parla di consapevolezza.di una consapevolezza che in certi casi fa soffrire perche' ci mette difronte a realta' che non possiamo cambiare,ora io mi trovo piu' o meno in questa situazione : consapevolezza di cio' che della mia vita non posso cambiare e che mi porta sofferenza .

    Ora mi chiedo a cosa mi servirebbe un percorso di analisi, certo mi farebbe capire che certe mie scelte e le loro negative conseguenze sono derivate da miei errati modi di affrontare la vita in passato( consapevolezza alla quale ci sono arrivato da solo ) e oltre a questo mi chiedo in che modo l'analisi potrebbe cambiare la vita di un soggetto che è conosce gia' i suoi perche'? premetto che non ho mai fatto analisi e quindi potrei aver detto un sacco di cavolate, ma se io dovessi ( e me lo potessi permettere ) intraprendere un percorso di analisi lo farei per cambiare in meglio la mia vita ma se gia' in partenza so che non posso farlo a cosa mi servirebbe ? grazie per l'attenzione e vi chiedo anticipatamente scusa qualora il mio commento non risultasse consono alle tematiche di questo topic.

    Ciao Ciao :)

    io non penso che l'unico obiettivo di un percorso di psicoanalisi o psicoterapia sia arrivare ad una maggiore consapevolezza di se stessi. Spesso riconoscere le cause dei propri disturbi è importante per risolverli ma non basta. Io penso che molte volte occorra saper rielaborare la propria sofferenza, occorra il confronto con qualcuno per poter considerare il problema da un punto di vista differente. Io sono convinta nel valore terapeutico della "parola", sarà perchè ho incontrato poche persone disposte ad ascoltarmi davvero, sarà che non ho mai parlato tanto, ma penso che semplicemente parlare e confrontarsi con gli altri aiuti a trovare un ordine interiore e a "condividere" le proprie emozioni.

  4. .

    Infatti vorrei dire qualcosa sulla miccia accesa di cui parli tu: credo di averlo già detto ma lo ripeto; per me era fondamentale credere nell'amore possibile tra me e lui, l'ho definita una lucida follia (anche perchè c'erano ben 35 anni di differenza), perchè questo mi dava la forza di andare avanti, di guardare in faccia i mille aspetti che mettevo nel contenitore definito "amore". avevo bisogno di un obiettivo amoroso per reggere il dolore, era comunque la mia modalità per avere fiducia nel futuro, in una possibile guarigione. Mi rendo conto che per altre invece può essere un problema ma sarà comunque l'occasione per confrontarsi con se stesse.

    Quanto è vero quello che hai scritto. Nei momenti più difficili ci aggrappiamo a persone a cui attribuiamo qualità che in circostanze diverse non vedremmo neppure.

  5. pensa che io mi sento brutta mostruosa e orribile, anche quando sto da sola!!! :icon_confused:

    Anch'io, siamo in compagnia almeno! Io mi sento particolarmente brutta quando sono con le mie coetanee, forse è un retaggio

    dell'adolescenza, boh... Se le altre sono piene di corteggiatori e a me non mi vedono nemmeno, un motivo ci sarà. sto inguaiata, voglio lo psicologoooooo :new_bow:

    Giò mi piace come nome per lo psicologo, Giasone no :acute:

  6. vi racconto una stronzata. ho chiamato il mio psi col nome del mio compagno.

    lui ovviamente me l'ha fatto notare... e io, come una minchiona, invece di continuare il discorso in scioltezza...mi sono incartata e ho perso il filo, facendo risaltare ancora di più la cosa!

    che dite, è grave? interpretazioni? bu.

    io non riesco a pensare che ad una facile associazione tra i due, in fondo è pur sempre amore :wub:

    Pensa se dovessi chiamare il tuo compagno con il nome del tuo psi...allora sarebbero guai :p:

  7. Grazie, bimbe! Penso che la vostra visione della situazione sia molto equilibrata e penso che farò il grande passo, anche se lo annuncierò prima anche al secondo, che vedo prima. Anche perchè non vorrei che lui percepisse che, ancora una volta, io considero solo il "primo" Il mio terapeuta; voglio spiegargli che io ho questa necessità, ma non perchè ritengo che la mia terapia sia finita. So di doverla e volerla continuare con lui, ma sapere che posso raggiungere, se ho bisogno, il "primo", è molto importante per la mia tranquillità. Naturalmente, al pensiero che parte, mi si è riattivato un attaccamento pazzesco. Non voglio che se ne vada :cray:

    All'inizio penso che sarà dura ma presto costruirai altri legami che ti arricchiranno come quest'ultimo e di cui poi sentirai la mancanza...sempre meglio aver instaurato un legame e perderlo che non averlo mai vissuto. Coraggio :10:

  8. Posso dirti una cosa dura e cruda? Io se fossi il tuo psi la mia mail non te la darei. Per una serie di motivi:perché la mail non ti aiuta nel distacco che inevitanilmente tu dovrai affrontare e per di più dovrai iniziare un percorso con un altro psicoterapeuta, e per iniziare un nuovo percorso devi per forzachiudere questo, altrimenti è come se tu mantenessi due terapie in piedi!!!! Poi magari sbaglio, sono solo una profana. E' ancge vero che tu non saresti più una sua paziente, magari potete diventare amici e quello che mo chiedo è: si può diventare amici del proprio psicologo?

    Sono d'accordo. Un giorno o l'altro dovrai pure staccarti da lui, e ritardare il distacco non servirebbe forse a nessuno.

    Magari si potesse essere amici del proprio psicologo! :yahoo: Chissà come sono gli amici dei nostri terapeuti....

  9. Riciao a tutte le transferate :):

    Avete tutte un rapporto molto personale con il vostro psicologo, come se fosse uno di famiglia. Mi fa sorridere Zazà che lo chiama "Vincenzino" :)

    Io non lo sento così vicino, nel senso che penso di essere una delle tante pazienti e a volte ho l'impressione che lui abbia risposte standard per tutti: sembra imperturbabile,

    neutrale sempre, io conosco lo psicologo non l'uomo...forse è per questo che il mio transfert è sempre molto superficiale. Non gli racconto cose troppo intime o profonde, e non riesco ad essere totalmente me stessa con lui, nè lui me lo chiede. Non se se sia un bene o un male.

    A volte mi fa rabbia, vorrei litigare ma mi freno proprio perchè non sono molto coinvolta nella relazione...

    Non so cosa darei per sapere cosa pensano realmente di noi, come gestiscono il loro controtransfert e se si affezionano davvero a qualcuno o sono solo dei gelidi strizzacervelli. :innocent:

  10. :teasin1125tc:

    :icon_mrgreen:

    Grazie per l'accoglienza :): Sono sempre più convinta dell'intelligenza e della sensibilità d'animo delle persone che scrivono qui :10:

    Proprio così, il mio terapeuta sbaglia a chiamarmi per nome: come se invece di dire "Renee coraggio" dicesse continuamente "Froggy coraggio"!

    La prima volta che si è sbagliato non ho dato molto peso all'errore, ma poi ha continuato a sbagliare, usando sempre uno specifico nome. Sono sicura che non lo faccia di proposito perchè subito si scusa e poi si corregge, inoltre arrossisce spudoratamente! Che cosa assurda, secondo voi da cosa può derivare questo lapsus linguae?

    p.s. ho quotato un msg per un altro...

  11. Ciao a tutti,

    vi seguo da tantissimo tempo, leggendo con piacere e interesse le vostre vicende transferali: a volte mi fanno riflettere, a volte sorridere e intenerire, molte storie sono incredibilmente appassionanti!

    Io non sto sperimentando un vero e proprio "amore" per il mio psicologo, ma provo comunque molta stima simpatia per lui, nonostante da più di un anno sbagli sempre il mio nome! Ma com'è possibile? A qualcuna di voi è capitato? boh.

    Piacere di conoscervi :hallo:

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