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kale

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  1. kale

    Io Lui Lei e...

    Carissima halo, sei giovane e magari non vuoi sentirtelo dire perchè stai così male che i tuoi anni ti sembrano molti di più. Si sta così male perchè non si accetta la realtà, rifiutiamo tutto quello che ci fa soffrire, e così cerchiamo giustificazioni, scappatoie psicologiche, perchè ci sembra ci diano respiro, perchè anche se solo per un minuto crediamo di stare meglio. Purtroppo il dolore non perdona ci avvolge completamente e ci rende incapaci di reagire, ma non dobbiamo permettere che ci distrugga. La situazione che stai vivendo non ha vie di uscita, devi rendertene conto e volerlo ad ogni costo, odialo adesso se necessario con tutte le tue forze, non merita le tue sofferenze. Ricavati dei momenti dove sei costretta a non pensare a lui, fallo con l' orologio in mano, un giorno un' ora, il giorno successivo ancora e poi sempre di più ogni giorno che passa, cerca di distrarti anche se per poco, ma imponiti di farlo e prima o poi ti assicuro che non sentirai più quel dolore allo stomaco così forte, lo sentirai ancora ma lo localizzerai da un' altra parte e ti farà meno male fino a quando se ne andrà del tutto. Ciao
  2. kale

    Fuori di testa

    Ho letto la lettera e davvero non so cosa potresti fare di più, altro che essere stanchi ...........e arrabbiati..... Scrivere è uno degli sfoghi più efficaci e forti che abbiamo a nostra disposizione e che ci aiuta a non soffocare nella rabbia e nel dolore, continua a farlo e informaci sull' esito della specialista.
  3. In una mail precedente hai scritto:"Devo provare la strada che ho detto e se ci riuscirò, forse andrà benino" Mi riferivo a questa frase che mi sembrava ti desse un certo sollievo e speranza.
  4. Parli spesso dei figli che sembrano essere l'unico elemento o alibi frenante. La casa non l'abbandoni per il bene dei figli, non puoi lasciare i figli. Ma i figli che aria respirano in casa? hanno già 12 10 e 7 anni, pensi che non siano in grado di percepire come stanno andando le cose tra di voi? Una sera esce lei, una sera esci tu, se poi ce la fate ad uscire tutti insieme e a non far trapelare nulla beh allora siete davvero bravi. Non so, concediti tu una tregua e poi prova la strada che hai detto, magari andrà meglio di quanto pensi.
  5. Purtroppo non credo ai consulenti familiari o meglio nella consulenza di coppia e soprattutto in certi casi, piuttosto credo in un supporto per te, per sfogarti, chiarirti e sentire qualche suggerimento. Ora scusa se te lo chiedo ma tua moglie cosa ti dice esattamente? Di avere pazienza, di aspettare, di lasciarla stare? vuole la sua libertà, voleva la separazione e ora accetta le cene di facciata "facciamo finta che tutto va bene" ma per chi? e per cosa? credo si renderà conto che fare i separati in casa non è "normale" e per quanto poi? Mi sembra che tutto dipenda da te, perchè ovviamente lei si sente in una posizione di forza, sa che tu continui a volerla e contemporaneamente si è creata uno "spazio" fuori. Se lei vuole la sua libertà tu devi volere la tua, quindi torniamo sempre all' inizio di quanto ti ho suggerito o ce la fai ad aspettare che lei "rientri" senza rischiare l' esaurimento, oppure proponile prima e in modo deciso la classica " pausa di riflessione", se non vuoi parlare ancora di separazione. Sembrerò forse un po' cinica, fredda e drastica, ma è inutile continuare a girarci troppo attorno. O hai fiducia in lei e aspetti oppure non vedo altra soluzione. Ciao
  6. Non è impossibile! Io poi ce l' ho fatta, basta volervo con tutte le forze, e adesso sono serena. "La più alta forma di speranza è la disperazione vinta "(G.B.) ciao
  7. kale

    Fuori di testa

    Io credo che tu non stia sbagliando e la bambina con i suoi 5 anni è indifesa e manovrata psicolgicamente dall' altra famiglia. Non sono di Roma e quindi non posso suggerirti nessuno, non so quanto siano i tempi a tua disposizione e perchè sia così difficile interagire con il giudice, ma so per certo che un' assistente sociale potrebbe darti sicuramente qualche buon suggerimento. Un saluto
  8. Purtroppo sì, e proprio perchè con la mia impazienza, emotività e impulsività non sono riuscita a fare quello che ti ho suggerito non è finita bene. Certo non sarà stato solo per quello, ma credo che se fossi riuscita a fare anche solo in parte quello che ti ho suggerito, molto probabilmente le cose sarebbero andate diversamente, dico magari perche a distanza di tempo e con il solito senno di poi.............. Sono comunque convinta che se ci fosse stata una possibilità io l'ho sicuramente bruciata. 10 giorni sono pochi e poi aggiungo che più che le parolo contano i fatti, non solo dirle che farai, ma farlo veramente.... Non preoccuparti, pazienza ne abbiamo, e sfogarsi, parlare con gli altri aiuta tantissimo ciao
  9. Non è una bella situazione, anzi, ora dipende molto da te, da quanto sei disposto ad aspettare perchè mi sembra chiaro che il problema sia tua moglie. Sicuramente c' è un' altra persona che le interessa, (purtroppo è difficile da accettare, ma è così, i suoi sono comportamenti tipici e ti parlo per esperienza personale e non solo. La mia è solo un' opinione e potrei anche sbagliarmi però i suggerimenti che posso darti, se vuoi tentare di salvare il matrimonio, la famiglia il tuo rapporto con lei, nonostante tutto , sono, oltre a quello di temporeggiare (cosa che avete già deciso di fare), quello di non assillarla troppo (e so che non è facile), e di prenderti anche tu i tuoi spazi, inventati qualcosa con una certa convizione e vedi poi lei come reagisce. Queste cose succedono molto più spesso di quanto si crede. Ciao
  10. kale

    Marito depresso

    Non temere e contatta lo psicologo, non hai nulla da perdere, anzi........anche se credo che in ogni caso qualche indicazione te la darà sicuramente. Ti farà solo bene anche se dovessi essere solo tu a parlare Grazie anche a te per quanto mi hai scritto
  11. kale

    Senso di colpa

    CITAZIONE paolo04 Non ho sensi di colpa perchè ho fatto tutto cio' che era nelle mie possibilità quando era in vita per accompagnarla di qua e di la alle kemio o alle visite. e quando stava bene ho sempre avuto un rapporto stupendo con mia mamma. Stai vicino il piu' possibile a tuo padre e fa che soffra il meno possibile per quello che è nelle tue possibilità. Dopo sarà "piu' facile" accettare la mancanza. Almeno per me è cosi' da un anno. E' la vita! Non è giusto, ma è cosi'. Spero davvero che sarà così anche per me, ogni giorno ci penso, quando lo accompagno a fare il girettino nel parco della struttura e lo vedo contento con la sua magliettina nuova, sulla sedia a rotelle, che mi ringrazia continuamente per quello che sto facendo, ma torniamo sempre al solito punto, al solito mio cruccio (non voglio che lui sappia) vorrei che fino all' ultimo non se ne rendesse conto e mi dicesse ancora come fa continuamente " Guarda che io sono vecchio, ma non ho proprio nessuna intenzione di morire"[/font]
  12. kale

    Senso di colpa

    E' di grande conforto! Morire così ormai non succede quasi più. Ma ci resta la speranza! Un po', almeno un po'.......
  13. kale

    Marito depresso

    Per me non sbagli, e ti parlo per esperienza personale, anzi continua come hai sempre fatto e continui a fare, tuo figlio ha solo 7 anni, devi rasserenarlo, rassicurarlo e nello stesso tempo non permettergli di fare quello che vuole approfittandosene della situazione (i bambini sono incredibilmente molto abili in questo). Lo so che non è facile e mi sembra che la situazione stia diventando sempre più difficile considerando anche il rifiuto di tuo marito a prendere gli psicofarmaci, purtroppo indispensabili. Se fossi in te (io l' avevo fatto) mi rivolgerei a qualcuno che abbia le conoscenze specifiche, qualcuno di cui hai fiducia per farti consigliare, supportare e alleggerirti un po' da tutti i dubbi che provi nel gestire marito e figli. Poi penserei anche a cambiare lo psicologo di tuo marito se dopo anni non si sono visti miglioramenti. Si tenta, si cambia con lo scopo e la speranza di vedere subito qualche risultato positivo Ti consiglio davvero di non aspettare troppo, perchè lo sai anche tu il tempo passa in fretta e anche con tuo figlio sarà poi più difficile.
  14. kale

    Marito depresso

    Capisco quello che stai provando, la situazione è molto critica e secondo me, prima che sia troppo tardi, consiglio uno specialista, gli scatti sono imprevedibili e ingiustificabili, nascono solo da lui, dal suo star male, prima con se stesso e poi con chi gli è vicino (che non ha proprio nessuna colpa) dovrebbe capire e trovare l' umiltà per riconoscere il suo disagio e accettare un aiuto, ripeto per me assolutamente necessario. Qualcosa di simile in passato l' ho vissuto anch' io, nessuna violenza fisica ma una terribile violenza psicologica, ricordo scatti assurdi dovuti a niente, contraddizioni estreme, cambiamenti d' umore repentini quanto inspiegabili e tanta paura che potesse succedere l' irreparabile. Ripeto per me è l' unica strada da seguire
  15. kale

    Senso di colpa

    Grazie, ma non è facile, forse perchè mi sono sempre sentita responsabile di tutto, ho sempre cercato di aiutarlo a risolvere ogni problema e ora mi sento impotente, vorrei fare di più, guarirlo, riportarlo a casa, razionalmente so che non è possibile, ma con il cuore è un' altra cosa.
  16. kale

    Senso di colpa

    Ciao Ho provato ma nello specifico purtroppo non sono riuscita a trovare nulla
  17. kale

    Senso di colpa

    Quello che mi consola è sapere che ha vissuto credo bene la sua vita, accontentandosi sempre delle piccole cose, anche adesso mi sconvolge vedere con quanta serenità e quasi contentezza ha accettato di farsi ricoverare sia perchè non si sentirà solo quando avrà bisogno e poi perchè nonostante tutto (ormai non cammina quasi più) spera di migliorare e tornare a casa, ed io so che non sarà così. Sono rimasta tutto il giorno a pensare, a convincermi che non c' erano altre soluzioni al ricovero in un hospice (che avverrà domani) perchè consapevole della realtà mi sembra di tradire la sua fiducia e così mi tormento con mille dubbi e paure. Grazie per quanto mi avete scritto
  18. kale

    Senso di colpa

    Un saluto a tutti, Mio padre è giunto alla fine, sta morendo, tra breve sarà ricoverato, ma non credo tornerà più a casa. Ha 83 anni ed io l' unica figlia. Mi chiedo e vi chiedo come ci si deve comportare, cosa è giusto o non è giusto? La vita continua lo so, ma come? come conciliare tutto il resto? il lavoro, i figli, l' amore ? Dovrei fermarmi davanti a quanto sta accadendo? Provo sensi di colpa quando torno a casa e cerco di continuare con i miei figli a condividere la vita di sempre, mentre so che con mio padre non sarà più così. Grazie per l' attenzione
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